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In nome del Popolo italiano La prima Corte di Assise di Firenze


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G) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 nr. 1, 81 cpv. 61 nr. 2 c.p., 1, 2, 4 co. 2 Legge 2.10.1967 nr. 865 come mod. Legge 14.10.1974 nr. 497, nr. 29 legge 110/75, 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè agendo in numero superiore a cinque, in concorso fra loro nei ruoli e con le finalità indicate al capo E) e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, al fine di compiere i delitti di strage e devastazione (capi E e F), detenevano, allo scopo di mettere in pericolo la vita delle persone e la sicurezza della collettività mediante la commissione di attentati e portavano in luogo pubblico ove era anche concorso di persone e di notte in luogo abitato, un ingente quantitativo di materiale esplosivo con il quale veniva fabbricato l'ordigno micidiale fatto esplodere in Via dei Georgofili di Firenze il 27 maggio 1993 alle ore 01,04.
H) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 624, 625 nr. 5 e 7, 61 nr. 2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a tre, in concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, nei ruoli e con le finalità indicate al capo E), per eseguire il delitto di strage in tale capo descritto, al fine di trarne profitto, si impossessavano del furgone FIAT Fiorino tg. FI H90593 di proprietà di PARRONCHI Andrea, sottraendolo al detentore ROSSI Alvaro che lo aveva parcheggiato sulla pubblica via.

In Firenze il 26 maggio 1993



unitamente a :

BAGARELLA Leoluca Biagio, BARRANCA Giuseppe, BENIGNO Salvatore, BRUSCA Giovanni, CALABRO’ Giovacchino, CANNELLA Cristofaro, CARRA Pietro, DI NATALE Emanuele, FERRO Giuseppe, FERRO Vincenzo, FRABETTI Aldo, GIACALONE Luigi, GIULIANO Francesco, GRAVIANO Benedetto, GRAVIANO Filippo, GRIGOLI Salvatore, LO NIGRO Cosimo, MANGANO Antonino, MESSINA DENARO Matteo, PIZZO Giorgio, PROVENZANO Bernardo, SCARANO Antonio, SPATUZZA Gaspare, TUTINO Vittorio, separatamente giudicati di :
Milano 27-28 luglio 1993
I) delitto di strage previsto e punito dagli artt. 422 co. 1, 110, 112, nr. 1 c.p., perchè, in vario concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, operando nell’ambito della realizzazione di una strategia (e dunque in esecuzione di un medesimo disegno criminoso: art. 81 cpv c.p.) -attuata per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale (art. 1 D.L. 15.12.1979 n. 625 conv mod. L. n. 15/1980) nonché per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra" (art. 7. D.L. 13.5.1991 n. 152 conv. mod L. 12.7.1991 n. 203)- concretizzatasi negli attentati commessi in: Roma-via Fauro (14.5.1993), Firenze-via dei Georgofili (27.5.1993), Milano-via Palestro (27.7.1993), Roma-San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro.(28.7.1993), e Formello (14.4.1994), strategia riferibile a “cosa nostra” - associazione di tipo mafioso della quale taluni erano capi, altri affiliati ed altri ancora ad essa contigui, e questi ultimi -”affiliati” e “contigui”- ponendosi a disposizione dei mandanti e degli organizzatori,

agendo in numero superiore a cinque, ed in particolare attivandosi:


- RIINA Salvatore, PROVENZANO Bernardo, BRUSCA Giovanni, BAGARELLA Leoluca Biagio, FERRO Giuseppe, quali mandanti nella qualità di soggetti (anche) ai quali risale la ideazione e la decisione di commettere tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione, e ciò in ragione anche della posizione di vertice assunta, e del conseguente ruolo decisionale esercitato, nell'ambito dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra";
- GRAVIANO Giuseppe, GRAVIANO Filippo e GRAVIANO Benedetto, altresì quali responsabilii, in ragione anche della loro collocazione al vertice del “mandamento di Brancaccio”, della organizzazione di tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione - organizzazione specificamente concretizzatasi nella gestione della fase operativa dei delitti, con particolare riguardo alla selezione degli esecutori ed in genere delle persone cui affidare la concreta realizzazione dei fatti;
- MESSINA DENARO Matteo, CALABRO’ Giovacchino, CANNELLA Cristofaro, GIACALONE Luigi, MANGANO Antonino, PIZZO Giorgio, LO NIGRO Cosimo, BARRANCA Giuseppe, CARRA Pietro, SCARANO Antonio, FRABETTI Aldo, DI NATALE Emanuele, attivandosi tutti fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva, per la realizzazione dell’intero programma stragista sopra indicato

E ciò facevano, tutti, tra l’altro assumendo le varie ed indispensabili iniziative per il trasporto degli esplosivi nei luoghi di esecuzione delle stragi, per gli spostamenti in tali luoghi, o in località ad essi prossime, delle persone incaricate della materiale esecuzione dei reati: nonché, ancora, per l’approntamento, nei medesimi luoghi, degli opportuni riferimenti e supporti logistici (alloggi di cui disporre clandestinamente; referenti personali; mezzi di trasporto, luoghi di deposito e di gestione degli esplosivi; procacciamento delle auto da utilizzare come “auto-bombe”) successivamente utilizzati per la commissione di tutti i delitti.


- BENIGNO Salvatore, SPATUZZA Gaspare, GIULIANO Francesco, FERRO Vincenzo, GRIGOLI Salvatore, TUTINO Vittorio, attivandosi tutti fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva, per la realizzazione dell’intero programma stragista; e ciò in particolare faceva, ciascuno di essi, mettendosi preliminarmente a disposizione, in ragione della propria collocazione rispetto a “cosa nostra”, di coloro cui sarebbero spettate le decisioni funzionali alla fase esecutiva, in tal modo concorrendo ad assicurare, ciascuno di essi e fin dall’inizio, l’esistenza e la disponibilità di un gruppo operativo in grado di dare esecuzione ai delitti.

Ed in particolare

- avendo individuato come obiettivo da colpire il centro storico-abitato della città di Milano ed in tale contesto specificamente il Padiglione d’Arte Contemporanea ubicato nella via Palestro quale alto ed irripetibile simbolo del patrimonio artistico nazionale -; ed agendo altresì per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale e per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra", perseguendo lo specifico intendimento di imporre una strategia diretta a contrastare provvedimenti legislativi ed amministrativi a favore dei collaboratori di Giustizia ed in materia di regime carcerario, e quindi di affermare sul territorio nazionale l’autorità di “cosa nostra” in contrapposizione a quella dei poteri dello Stato legittimamente costituiti,



facevano esplodere nella via Palestro, davanti all’ingresso della “Villa Reale” un ingente quantitativo di esplosivo costituito da una miscela di tritolo, T4, pentrite e nitroglicerina opportunamente collocato all'interno delle FIAT Uno di cui al capo N), cagionando così la morte dei vigili del fuoco:

- FERRARI Alessandro nato a Gandino (BG) il 09.10.1963

- LA CATENA Carlo nato a Napoli il 14.11.1967

- PASOTTO Sergio nato a Milano il 27.07.1959

- PICERNO Stefano nato a Terni il 12.09.1956

che erano intervenuti sul posto e del cittadino extra comunitario

- DRISS Moussafir nato a Beni Hillal (Marocco) nel 1949

oltre al ferimento, anche con postumi permanenti, quanto meno delle persone sottoindicate, alcune occasionalmente presenti nella via Palestro:
- ABBAMONTE Antonio nato a Milano il 19.11.1959 (prognosi riservata)

- FERRARI Andrea nato a Padova il 02.02.1965 (gg. 15)

- MANDELLI Paolo nato a Rho il 24.05.1966 (prognosi riservata)

- MAIMONE Antonino nato a Messina il 09.01.1966 (prognosi riservata)

- PARTEL Regina anta a San Paolo del Brasile il 09.01.1955 (gg. 8)

- PEZ Diego nato a Milano il 04.05.1959 (gg. 5)

- PRATA Franca nata a Milano il 15.05.1939 (gg. 5)

- SALSANO Massimo nato a Catanzaro il 22.03.1969 (gg. 5)

- SCARONI Marco di anni 31 (gg. 30)

- URBANI Mario Diego nato a Buenos Aires il 12.11.1950

- TIZIANI Giuseppe nato a Roccafranca il 25.07.1949 (gg. 15)

- VIOLI Salvatore nato a Catanzaro il 08.07,1961


In Milano il 27 luglio 1993 alle ore 23.14.

L) delitto di devastazione previsto e punito dagli artt. 419 co. 1, 110, 112 nr. 1, c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, in concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, ed in numero superiore a cinque, con la condotta descritta al capo precedente e per le finalità ivi menzionate, commettevano fatti di devastazione del contesto urbanistico adiacente la via Palestro.

A seguito dell'esplosione, infatti, venivano gravemente danneggiate le strade, le strutture urbanistiche e quantomeno gli immobili di seguito specificati :


- VIA PALESTRO numeri civici 6 - 12 - 20 - 22

- VIALE VITTORIO VENETO numeri civici 4 - 8 - 10 - 12 - 14 - 18 - 20 - 22 - 22/a

24

- PIAZZA CAVOUR numeri civici 5 - 7



- CORSO BUENOS AIRES numero civico 1

- VIA DEL VECCHIO POLITECNICO numero civico 9

- VIA TADINO numero civico 1

- VIA LECCO numero civico 1/a

- VIA TARCHETTI numero civico 2

- VIA MANIN numeri civici 3 - 33 - 35

- VIA DELLA SPIGA numero civico 52

- VIA SENATO numeri civici 2 - 34

- VIA TURATI numeri civici 3 - 34

- PIAZZA DELLA REPUBBLICA numero civico 12


Tempo e luogo di cui sopra.

M) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 nr. 1, 81 cpv. 61 nr. 2 c.p., 1, 2, 4 co. 2 Legge 2.10.1967 nr. 865 come mod. Legge 14.10.1974 nr. 497, 29 legge 110/75, 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè agendo in numero superiore a cinque, in concorso fra loro nei ruoli e con le finalità indicate al capo H) e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, al fine di compiere i delitti di strage e devastazione (capi H e I), detenevano allo scopo di mettere in pericolo la vita delle persone e la sicurezza della collettività mediante la commissione di attentati e portavano in luogo pubblico ove era anche concorso di persone e di notte in luogo abitato, un ingente quantitativo di materiale esplosivo con il quale veniva fabbricato l’ordigno micidiale fatto esplodere nella via Palestro alle ore 23.14 del 27.7.1993.
N) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 cpv. 624, 625 nr. 5 e 7, 61 nr. 2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a tre, in concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, nei ruoli e con le finalità indicate al capo H), per eseguire il delitto di strage in tale capo descritto, al fine di trarne profitto, si impossessavano dell’autovettura FIAT Uno tg. MI 7P2498 sottraendola alla proprietaria ESPOSITO Letizia, mentre si trovava parcheggiata sulla pubblica via.

In Milano il 24 luglio 1993.


unitamente a :

BAGARELLA Leoluca Biagio, BARRANCA Giuseppe, BENIGNO Salvatore, BRUSCA Giovanni, CALABRO’ Giovacchino, CANNELLA Cristofaro, CARRA Pietro, DI NATALE Emanuele, FERRO Giuseppe, FERRO Vincenzo, FRABETTI Aldo, GIACALONE Luigi, GIULIANO Francesco, GRAVIANO Benedetto, GRAVIANO Filippo, GRIGOLI Salvatore, LO NIGRO Cosimo, MANGANO Antonino, MANISCALCO Umberto, MESSINA DENARO Matteo, PIZZO Giorgio, PROVENZANO Bernardo, SCARANO Antonio, SICLARI Pietro, SPATUZZA Gaspare, TUTINO Vittorio, separatamente giudicati, di:

Roma, 27-28 luglio 1993
O) delitto di strage previsto e punito dagli artt. 422 co. 1, 110, 112, nr. 1 c.p., perchè, in vario concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, operando nell’ambito della realizzazione di una strategia (e dunque in esecuzione di un medesimo disegno criminoso: art. 81 cpv c.p.) -attuata per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale (art. 1 D.L. 15.12.1979 n. 625 conv mod. L. n. 15/1980) nonché per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra" (art. 7. D.L. 13.5.1991 n. 152 conv. mod L. 12.7.1991 n. 203)- concretizzatasi negli attentati commessi in: Roma-via Fauro (14.5.1993), Firenze-via dei Georgofili (27.5.1993), Milano-via Palestro (27.7.1993), Roma-San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro.(28.7.1993), e Formello (14.4.1994), strategia riferibile a “cosa nostra” - associazione di tipo mafioso della quale taluni erano capi, altri affiliati ed altri ancora ad essa contigui, e questi ultimi -”affiliati” e “contigui”- ponendosi a disposizione dei mandanti e degli organizzatori,

agendo in numero superiore a cinque, ed in particolare attivandosi::


- RIINA Salvatore, PROVENZANO Bernardo, BRUSCA Giovanni, BAGARELLA Leoluca Biagio, FERRO Giuseppe, quali mandanti nella qualità di soggetti (anche) ai quali risale la ideazione e la decisione di commettere tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione, e ciò in ragione anche della posizione di vertice assunta, e del conseguente ruolo decisionale esercitato, nell'ambito dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra";
- GRAVIANO Giuseppe, GRAVIANO Filippo e GRAVIANO Benedetto, altresì quali responsabilii, in ragione anche della loro collocazione al vertice del “mandamento di Brancaccio”, della organizzazione di tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione - organizzazione specificamente concretizzatasi nella gestione della fase operativa dei delitti, con particolare riguardo alla selezione degli esecutori ed in genere delle persone cui affidare la concreta realizzazione dei fatti;
- MESSINA DENARO Matteo, CALABRO’ Giovacchino, CANNELLA Cristofaro, GIACALONE Luigi, MANGANO Antonino, PIZZO Giorgio, LO NIGRO Cosimo, BARRANCA Giuseppe, CARRA Pietro, SCARANO Antonio, FRABETTI Aldo, DI NATALE Emanuele, attivandosi tutti fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva, per la realizzazione dell’intero programma stragista sopra indicato

E ciò facevano, tutti, tra l’altro assumendo le varie ed indispensabili iniziative per il trasporto degli esplosivi nei luoghi di esecuzione delle stragi, per gli spostamenti in tali luoghi, o in località ad essi prossime, delle persone incaricate della materiale esecuzione dei reati: nonché, ancora, per l’approntamento, nei medesimi luoghi, degli opportuni riferimenti e supporti logistici (alloggi di cui disporre clandestinamente; referenti personali; mezzi di trasporto, luoghi di deposito e di gestione degli esplosivi; procacciamento delle auto da utilizzare come “auto-bombe”) successivamente utilizzati per la commissione di tutti i delitti.

Delitti ai quali taluni fornivano ulteriore contributo intervenendo operativamente sui luoghi e nel momento di commissione delle stragi: per quelle di Roma del 27/28.7.1993, tra gli altri, LO NIGRO.
- BENIGNO Salvatore, SPATUZZA Gaspare, GIULIANO Francesco, FERRO Vincenzo, GRIGOLI Salvatore, TUTINO Vittorio, MANISCALCO Umberto, SICLARI Pietro, attivandosi tutti fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva, per la realizzazione dell’intero programma stragista; e ciò in particolare faceva, ciascuno di essi, mettendosi preliminarmente a disposizione, in ragione della propria collocazione rispetto a “cosa nostra”, di coloro cui sarebbero spettate le decisioni funzionali alla fase esecutiva, in tal modo concorrendo ad assicurare, ciascuno di essi e fin dall’inizio, l’esistenza e la disponibilità di un gruppo operativo in grado di dare esecuzione ai delitti.

Delitti ai quali taluni fornivano ulteriore contributo intervenendo operativamente sui luoghi e nel momento di commissione delle stragi: per quelle di Roma del 27/28.7.1993, tra gli altri, SPATUZZA e GIULIANO.

E così SICLARI Pietro e MANISCALCO Umberto, cooperando all’approntamento delle due vetture utilizzate come “autobombe” e anche disperdendo (SICLARI Pietro) le cose che, trovandosi originariamente a bordo dei due automezzi, potevano consentire la individuazione dei mezzi stessi e quindi la più agevole ricostruzione di una parte delle attività esecutive dei due fatti di strage;
Ed in particolare

- avendo individuato come obiettivo da colpire il centro storico-abitato della città di Roma, ed in tale contesto specificamente la Basilica di San Giovanni in Laterano e la Chiesa di San Giorgio al Velabro - edifici massimamente rappresentativi della cristianità e della Chiesa Cattolica nonché alti ed irripetibili simboli del patrimonio artistico mondiale- ed agendo altresì per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale e per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra", perseguendo lo specifico intendimento di imporre una strategia diretta a contrastare provvedimenti legislativi ed amministrativi a favore dei collaboratori di Giustizia ed in materia di regime carcerario, e quindi di affermare sul territorio nazionale l’autorità di “cosa nostra” in contrapposizione a quella dei poteri dello Stato legittimamente costituiti,


facevano esplodere nel piazzale della Basilica di San Giovanni in Laterano nell’angolo tra il Palazzo del Vicariato e il Loggione e nel porticato antistante la Chiesa di San Giorgio al Velabro un ingente quantitativo di esplosivo costituito da una miscela di tritolo, T4, pentrite e nitroglicerina opportunamente collocato all'interno delle FIAT Uno di cui al capo R), cagionando così il ferimento, anche con danni permanenti, quanto meno delle persone sottoindicate -occasionalmente presenti nel piazzale antistante la Chiesa di San Giovanni in Laterano ovvero che si trovavano all’interno dei fabbricati attigui alla Chiesa di San Giorgio al Velabro-:
- BASTIANELLI Daniele nato a Roma il 09.09.1979 (gg . 5)

- BASTIANELLI Emanuele nato a Roma il 25.04.1955 (gg. 7)

- BASTIANELLI Ezio nato a Montefalco (PG) il 25.11.1953 (gg. 20)

- CARPENELLI Angelo nato a Marciano (PG) il 05.10.1955 (gg. 3)

- CICCARONI Francesca nata a Roma il 24.12.1943 (gg. 7)

- CIRAVOLO Grazia nata a Partinico (PA) il 24.03.1955 (gg. 7)

- COLOMBO Cecilia nata a Milano il 02.09.1961 (gg. 5)

- CUCINOTTA Fabrizio nato a Roma il 03.12.1971 (gg. 3)

- D’ANGELO Maria Laura nata a Roma il 06.02.1965 (gg. 5)

- GRAUSE Lamberto nato in Belgio il 20.01.1930 (gg. 5)

- LOMBARDO Marcello nato a Roma il 07.12.1955 (gg. 15)

- LOSITO Michele nato a Roma il 07.05.1956 (gg. 7)

- MAZZITELLI Maria Domenica nata a Tropea il 24.10.1976 (gg. 4)

- MELLINI Corrado nato a Roma il 01.09.1969 (gg. 7)

- PIACENTINI Marinella nata a Roma il 31.01.1951 (gg. 3)

- PURNUKO SUBIYANTO Laurentius nato in Indonesia il 23.07.1961 (gg. 30)

- REMMERSWAAL James nato in Olanda il 01.09.1938 (gg. 5)

- RUFINI Patrizia nata a Roma il 18.01.1961 (gg. 5)

- RUGGERI Gianfranco nato a Roma il 02.07.1958 (gg. 7)

- TAGLIAFERRI Angelo nato a Magliano Sabina (RI) il 25.01.1953

(lesioni a carattere permanente)

- TORRONI Domenica nata a Roma il 23.12.1973 (gg. 1)

- VERNILE Mario nato a Castrocielo (FR) il 22.08.1955 (gg. 10)

ferimento seguito all'esplosione e quindi al crollo di alcune strutture portanti degli edifici su indicati e degli adiacenti edifici monumentali e storici alcuni dei quali venivano gravemente danneggiati unitamente alle opere ivi custodite.


In Roma il 28 luglio 1993 alle ore 00.03 e alle ore 00.08.

P) delitto di devastazione previsto e punito dagli artt. 419 co. 1, 110, 112 nr. 1, c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, in concorso tra loro e con altre persone allo stato non identificate, ed in numero superiore a cinque, con la condotta descritta al capo precedente e per le finalità ivi menzionate, commettevano fatti di devastazione del contesto urbanistico adiacente la Basilica di San Giovanni in Laterano e della Chiesa di San Giorgio al Velabro nonché del patrimonio artistico dello Stato Italiano e del Vaticano.

A seguito dell'esplosione, infatti, oltre al grave danneggiamento di edifici di culto della Chiesa Cattolica e del centro storico e delle strade comprese nelle vicinanze di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro,



risultavano danneggiati :
- RESIDENCE “PALAZZO AL VELABRO” - Via del Velabro nr. 16

proprietà SOCIETA’ IMMOBILIARE ACQUAMARINA s.r.l.

- MONASTERO DI S. ANASTASIA - Via dei Cerchi nr. 87

- VIA DEL VELABRO numeri civici 4 - 4/a - 5 - 5/a - 5/b - 6 - 19

- PIAZZA SAN GIOVANNI IN LATERANO numeri civici 12 - 36 - 40/a - 42 - 44 - 46 48 - 50 - 56 - 60 - 62 - 64

- VIA SAN GIOVANNI IN LATERANO numeri civici 210 - 250 - 276

- VIA MERULANA numeri civici 134 - 137 - 139 - 141

- VIA D. FONTANA numeri civici 16 - 18

- PIAZZA DELLA CONSOLAZIONE numeri civici 29

- VIA LABICANA numeri civici 45

- VIA DEI FIENILI numeri civici 53

- VIA S. TEODORO numeri civici 44 - 64 - 74 - 76 - 88



nonché le opere d’arte custodite all’interno delle due Chiese.

Tempo e luogo come al capo O);.


Q) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 nr. 1, 81 cpv. 61 nr. 2 c.p., 1, 2, 4 co. 2 Legge 2.10.1967 nr. 865 come mod. Legge 14.10.1974 nr. 497, nr. 29 legge 110/75, 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè agendo in numero superiore a cinque, in concorso fra loro nei ruoli e con le finalità indicate al capo O) e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, al fine di compiere i delitti di strage e devastazione (capi O e P), detenevano allo scopo di mettere in pericolo la vita delle persone e la sicurezza della collettività mediante la commissione di attentati e portavano in luogo pubblico ove era anche concorso di persone e di notte in luogo abitato, un ingente quantitativo di materiale esplosivo con il quale venivano fabbricati gli ordigni micidiali fatti esplodere in San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro alle ore 00.03 e alle ore 00.08 del 28.7.1993.
R) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 cpv, 624, 625 nr. 5 e 7, 61 nr. 2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a tre, in concorso tra loro e con altre persone allo stato nei cui confronti si procede separatamente od non identificate, nei ruoli e con le finalità indicate al capo O), per eseguire il delitto di strage in tale capo descritto, al fine di trarne profitto si impossessavano, mentre si trovavano parcheggiate sulla pubblica via, delle autovetture

- Fiat Uno tg. ROMA 8A6003 di proprietà di MAZZER Barbara in data 26.7.1993

- Fiat Uno tg. ROMA 9190Y di proprietà di BRUGNETTI Marcello in data 27.7.1993, - Fiat Uno targata ROMA 27265M nel possesso di COCCHIA Stefano nelle ultime ore del 27.7.1993.

In Roma nelle date sopra indicate.

unitamente a:

BAGARELLA Leoluca Biagio, BARRANCA Giuseppe, BENIGNO Salvatore, BRUSCA Giovanni, CALABRO’ Giovacchino, CANNELLA Cristofaro, CARRA Pietro, DI NATALE Emanuele, FERRO Giuseppe, FERRO Vincenzo, FRABETTI Aldo, GIACALONE Luigi, GIULIANO Francesco, GRAVIANO Benedetto, GRAVIANO Filippo, GRIGOLI Salvatore, LO NIGRO Cosimo, MANGANO Antonino, MESSINA DENARO Matteo, PIZZO Giorgio, PROVENZANO Bernardo, ROMEO Pietro, SCARANO Antonio, SPATUZZA Gaspare, TUTINO Vittorio, separatamente giudicati, di :

Formello, 14 aprile 1994
S) delitto di strage previsto e punito dagli artt. 422 co. 1, 110, 112, nr. 1 c.p., perchè, in vario concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, operando nell’ambito della realizzazione di una strategia (e dunque in esecuzione di un medesimo disegno criminoso: art. 81 cpv c.p.) -attuata per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale (art. 1 D.L. 15.12.1979 n. 625 conv mod. L. n. 15/1980) nonché per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra" (art. 7. D.L. 13.5.1991 n. 152 conv. mod L. 12.7.1991 n. 203)- concretizzatasi negli attentati commessi in: Roma-via Fauro (14.5.1993), Firenze-via dei Georgofili (27.5.1993), Milano-via Palestro (27.7.1993), Roma-San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro.(28.7.1993), e Formello (14.4.1994), strategia riferibile a “cosa nostra” - associazione di tipo mafioso della quale taluni erano capi, altri affiliati ed altri ancora ad essa contigui, e questi ultimi -”affiliati” e “contigui”- ponendosi a disposizione dei mandanti e degli organizzatori,

agendo in numero superiore a cinque, ed in particolare attivandosi:


- RIINA Salvatore, PROVENZANO Bernardo, BRUSCA Giovanni, BAGARELLA Leoluca Biagio, FERRO Giuseppe, quali mandanti nella qualità di soggetti (anche) ai quali risale la ideazione e la decisione di commettere tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione, e ciò in ragione anche della posizione di vertice assunta, e del conseguente ruolo decisionale esercitato, nell'ambito dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra";
- GRAVIANO Giuseppe, GRAVIANO Filippo e GRAVIANO Benedetto, altresì quali responsabilii, in ragione anche della loro collocazione al vertice del “mandamento di Brancaccio”, della organizzazione di tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione - organizzazione specificamente concretizzatasi nella gestione della fase operativa dei delitti, con particolare riguardo alla selezione degli esecutori ed in genere delle persone cui affidare la concreta realizzazione dei fatti;
- MESSINA DENARO Matteo, CALABRO’ Giovacchino, CANNELLA Cristofaro, GIACALONE Luigi, MANGANO Antonino, PIZZO Giorgio, LO NIGRO Cosimo, BARRANCA Giuseppe, CARRA Pietro, SCARANO Antonio, FRABETTI Aldo, attivandosi tutti fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva, per la realizzazione dell’intero programma stragista sopra indicato

E ciò facevano, tutti, tra l’altro assumendo le varie ed indispensabili iniziative per il trasporto degli esplosivi nei luoghi di esecuzione delle stragi, per gli spostamenti in tali luoghi o in località ad essi prossime, delle persone incaricate della materiale esecuzione dei reati: nonché, ancora, per l’approntamento, nei medesimi luoghi, degli opportuni riferimenti e supporti logistici (alloggi di cui disporre clandestinamente; referenti personali; mezzi di trasporto, luoghi di deposito e di gestione degli esplosivi; procacciamento delle auto da utilizzare come “auto-bombe”) successivamente utilizzati per la commissione di tutti i delitti.


- BENIGNO Salvatore, SPATUZZA Gaspare, GIULIANO Francesco, FERRO Vincenzo, GRIGOLI Salvatore, TUTINO Vittorio, ROMEO Pietro, attivandosi tutti fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva (e per ROMEO non prima della sua scarcerazione, avvenuta nel febbraio 1994), per la realizzazione dell’intero programma stragista; e ciò in particolare faceva, ciascuno di essi, mettendosi preliminarmente a disposizione, in ragione della propria collocazione rispetto a “cosa nostra”, di coloro cui sarebbero spettate le decisioni funzionali alla fase esecutiva, in tal modo concorrendo ad assicurare, ciascuno di essi e fin dall’inizio, l’esistenza e la disponibilità di un gruppo operativo in grado di dare esecuzione ai delitti.
Tutti costoro, in Formello, il 14.4.1994, al fine di uccidere, compivano atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità.

Ed in particolare

- avendo individuato come obiettivo da colpire il collaboratore di giustizia Salvatore CONTORNO, in ragione della sua posizione, anche emblematica del fenomeno del “pentitismo” e conseguentemente della azione dello Stato nei confronti della criminalità organizzata di stampo mafioso, ed agendo altresì per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale e per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra", perseguendo lo specifico intendimento di imporre una strategia diretta a contrastare provvedimenti legislativi ed amministrativi a favore dei collaboratori di Giustizia, e quindi di affermare sul territorio nazionale l’autorità di “cosa nostra” in contrapposizione a quella dei poteri dello Stato legittimamente costituiti -:


collocavano un ingente quantitativo di esplosivo (costituito dalle specie esplodenti EGDN, NG e DNT) occultato nel canale di scolo della via Formellese, all’altezza del Km. 3,800, -via percorsa dal Salvatore CONTORNO in occasione della permanenza nella sua abitazione di Formello-, esplosivo che, casualmente scoperto, esplodeva nel corso dell’intervento degli artificieri dei Carabinieri cagionando ingenti danni materiali alla predetta via Formellese e alle abitazioni e agli immobili circostanti di:

- ALIVERINI Francesco;

- BENEDETTI Giuseppe;

- LEO Luigi;

- TOZZI Domenico;

- ROSSETTI Maurizio;

- ROSSETTI Luciano;

- ROSSETTI Maria.

In Formello, il 14 aprile 1994. E ciò dopo avere, in epoca anteriore e prossima a questa, predisposto un congegno esplosivo, che non deflagrava per mancato funzionamento, che era stato collocato sulla strada abitualmente percorsa da CONTORNO.
con le persone menzionate al capo S), unitamente a SANTAMARIA Giuseppe e SCARANO Massimo, giudicati separatamente, di :

T) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 nr. 1, 81 cpv. 61 nr. 2 c.p., 1, 2, 4 co. 2 Legge 2.10.1967 nr. 865 come mod. Legge 14.10.1974 nr. 497, nr. 29 legge 110/75, 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè agendo in numero superiore a cinque, in concorso fra loro nei ruoli e con le finalità indicate al capo S) e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, al fine di compiere il delitto di strage ivi descritto, detenevano, allo scopo di mettere in pericolo la vita delle persone e la sicurezza della collettività mediante la commissione di attentati e portavano in luogo pubblico ove era anche concorso di persone, un ingente quantitativo di materiale esplosivo con il quale veniva fabbricato l’ordigno micidiale esploso verso le ore 19,30 del 14.4.1994, concorrendo nella detenzione e porto il SANTAMARIA Giuseppe e lo SCARANO Massimo intervenuti per movimentare un quantitativo residuo dell’esplosivo.
con le persone menzionate al capo S), giudicate separatamente, di:

U) delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 cpv, 624, 625 nr. 5 e 7, 61 nr. 2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a tre, in concorso tra loro e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate nei ruoli e con le finalità indicate al capo S) in funzione della esecuzione del delitto di strage in tale capo descritto nonché per movimentare l’esplosivo di cui al capo T), al fine di trarne profitto, si impossessavano della autovettura FIAT Uno tg. ROMA 92270V di proprietà di BENEDETTI Giuseppe, mentre si trovava parcheggiata sulla pubblica via.

In Roma tra il 5 e il 6 aprile 1994.


con le persone menzionate al capo S) e con SANTAMARIA Giuseppe e SCARANO Massimo; separatamente giudicati, e con BIZZONI Alfredo:

V) del delitto di cui agli artt. 110, 112 n. 1, 477, 482 c.p., 61 n.2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a tre, in concorso tra loro e con BIZZONI Alfredo, SANTAMARIA Giuseppe e SCARANO Massimo, al fine di occultarne la provenienza dal delitto di furto e con le finalità indicate al capo S), dopo essersi procurate le targhe e il libretto di circolazione dell’autovettura targata ROMA 55204V, contraddistinta dal numero di telaio ZFA146000*02057427, intestata a FIORI Patrizia, alteravano il numero di telaio della autovettura indicata al capo U), che modificavano da ZFA1246000*07391682, in quello sopra indicato, apponendovi quindi le targhe e munendola dei documenti di circolazione di quella della FIORI.

Accertato in Firenze, e commesso in epoca prossima all’aprile 1994.


BIZZONI Alfredo (proc. n. 4/97):

del delitto di cui al capo V) con le persone ivi indicate, anche separatamente giudicate, di:

Z) delitto di cui agli artt. 379 c.p., 7 D.L. 152/91 perchè, in concorso tra loro, dopo che GIACALONE Luigi e le altre persone indicate al capo S) avevano commesso il delitto di furto di cui al capo U), le aiutavano ad assicurarsene il prodotto, adoperandosi per il trasporto della autovettura a Palermo, procurando l’autocarro e compiendo le altre operazioni funzionali allo scopo; con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare l’attività dell’organizzazione “cosa nostra” alla quale GIACALONE e le altre persone appartengono.

In Roma, il 18 aprile 1994 e in epoca anteriore e prossima.


A 5) - delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 nr. 1, 61 nr. 2 c.p., 1 Legge 2.10.1967 nr. 865 come mod. Legge 14.10.74 nr. 497, 29 legge 110/75, 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perché agendo in concorso con Scarano Antonio e con altre persone nei cui confronti si procede separatamente od allo stato non identificate, avendo preso in locazione -previe intese con SCARANO Antonio e GIACALONE Luigi- un appartamento sito in Roma, via Dire Daua 2, int. 8, ed altro appartamento posto in Roma Largo Giulio Capitolino, dei quali veniva così a disporre unitamente ai predetti, e che erano destinati anche alla gestione ed alla custodia del materiale esplosivo -poi specificamente utilizzato per fabbricare gli ordigni esplosivi con i quali venivano compiute le stragi del maggio e del luglio 1993 in Roma- concorreva nella illegale detenzione di tale materiale (residui del quale venivano rinvenuti all’interno di entrambi gli appartamenti); con l’aggravante dell’essere stati i fatti commessi allo scopo di mettere in pericolo la vita delle persone e la sicurezza della collettività mediante la commissione di attentati.

Fatti commessi altresì per finalità di eversione dell'ordine costituzionale e per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra", perseguendo tale associazione lo specifico intendimento di imporre una strategia diretta a contrastare provvedimenti legislativi ed amministrativi a favore dei collaboratori di Giustizia ed in materia di regime carcerario, e quindi di affermare sul territorio nazionale l’autorità di “cosa nostra” in contrapposizione a quella dei poteri dello Stato legittimamente costituiti.


A 6) - delitto continuato di favoreggiamento personale, aggravato (artt. 81 cpv., 378 1° e 2° co c.p., 7 D.L. n. 152/1991 conv. L. n. 203/1991), perchè in Roma e Torvajanica, dal maggio 1993 ai primi mesi del 1994, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso,

- dopo che GIACALONE Luigi, LO NIGRO Cosimo, SPATUZZA Gaspare, GIULIANO Francesco, in qualità di appartenenti all’associazione mafiosa “cosa nostra” avevano commesso, tra gli altri, il delitto di cui all’art. 416 bis c.p.;

- e dopo che gli stessi, in concorso con altri, avevano anche commesso i fatti di strage di via Fauro (14.5.1993), di via dei Georgofili (27.5.1993), di via Palestro (27.7.1993), di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro (28.7.1993),

aiutava i predetti, ed eventualmente altri concorrenti nei predetti reati, ad eludere le investigazioni delle autorità ed a sottrarsi alle ricerche mettendo a loro disposizione dapprima un appartamento situato in Roma via Dire Daua (che prendeva in locazione a proprio nome), quindi un appartamento situato in Roma Largo Giulio Capitolino (che prendeva nuovamente in locazione a proprio nome) ed infine una villetta di proprietà di esso BIZZONI situata in località Torvajanica; ed altresì mettendo a loro disposizione, per gli spostamenti, una motocicletta di sua proprietà.

Fatti commessi per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra".
MONTICCIOLO Giuseppe, (proc. n. 1/99) , di :


  1. delitto di strage previsto e punito dagli artt. 422 co. 1, 110, 112, nr. 1 c.p., perché, in concorso con altri nei cui confronti si procede anche separatamente -BAGARELLA Leoluca Biagio, BARRANCA Giuseppe, BENIGNO Salvatore, BRUSCA Giovanni, CALABRO’ Gioacchino, CANNELLA Cristofaro, CARRA Pietro, GIACALONE Luigi, GIULIANO Francesco, GRAVIANO Filippo, GRAVIANO Giuseppe, GRIGOLI Salvatore, LO NIGRO Cosimo, MANGANO Antonino, MESSINA DENARO Matteo, PIZZO Giorgio, PROVENZANO Bernardo, RIINA Salvatore, SCARANO Antonio, SPATUZZA Gaspare, TUTINO Vittorio- ed eventualmente con altri, operando MONTICCIOLO e le persone ora nominate nell’ambito della realizzazione di una strategia alla quale davano contingentemente il loro apporto anche FERRO Giuseppe, FERRO Vincenzo e FRABETTI Aldo

  • avendo altresì tale strategia, specificamente, i caratteri del disegno criminoso unitariamente messo in esecuzione (art. 81 cpv c.p.), qualificato dalla finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale (art. 1 D.L. 15.12.1979 n. 625 conv mod. L. n. 15/1980) e da quella di agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra" (art. 7. D.L. 13.5.1991 n. 152 conv. mod L. 12.7.1991 n. 203);

  • ed essendosi essa concretizzata negli attentati commessi in: Roma-via Fauro (14.5.1993), Firenze-via dei Georgofili (27.5.1993), Milano-via Palestro (27.7.1993), Roma-San Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro.(28.7.1993), in Roma - Stadio Olimpico (tra la fine del 1993 e l’inizio del 1994) e Formello (14.4.1994);

  • ed essendo infine tale strategia riferibile a “cosa nostra” - associazione di tipo mafioso della quale taluni dei nominati erano capi, altri formalmente affiliati, altri stabilmente organici ed altri ancora contigui, e questi ultimi -”affiliati”, “stabilmente organici” e “contigui”- ponendosi a disposizione dei mandanti e degli organizzatori,

- attivandosi i predetti, nel modo di seguito descritto, nell’ambito di tale complessiva strategia:


- RIINA Salvatore, PROVENZANO Bernardo, BRUSCA Giovanni, BAGARELLA Leoluca Biagio, MESSINA DENARO Matteo, GRAVIANO Giuseppe e GRAVIANO Filippo, quali mandanti nella qualità di soggetti (anche) ai quali risale, nella varie fasi, il processo ideativo e formativo della decisione di commettere i menzionati fatti di strage, e ciò in ragione anche della posizione di vertice assunta, e del conseguente ruolo decisionale esercitato, nell'ambito dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra";
- GRAVIANO Giuseppe, GRAVIANO Filippo e MESSINA DENARO Matteo, anche quali responsabili, in ragione della loro collocazione al vertice del “mandamento” di Brancaccio e -MESSINA DENARO- di quello di Castelvetrano, della organizzazione di tutti i fatti di strage oggetto della presente imputazione - organizzazione specificamente concretizzatasi nella gestione della fase operativa dei delitti, con particolare riguardo alla selezione degli esecutori ed in genere delle persone cui affidare, anche fuori dalla Sicilia, i compiti indispensabili per la concreta realizzazione dei fatti;
- CANNELLA Cristofaro, GIACALONE Luigi, MANGANO Antonino, PIZZO Giorgio, BARRANCA Giuseppe, CARRA Pietro, SCARANO Antonio, FERRO Giuseppe e FERRO Vincenzo attivandosi ciascuno fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva, per la realizzazione dell’intero programma stragista ovvero di taluni segmenti del programma stesso. Il che faceva, ciascuno, assumendo le varie ed indispensabili iniziative per il trasporto degli esplosivi nei luoghi di esecuzione delle stragi, ovvero per gli spostamenti in tali luoghi, o in località ad essi prossime, delle persone incaricate della materiale esecuzione dei reati; ovvero ancora, per l’approntamento, nei medesimi luoghi, degli opportuni riferimenti e supporti logistici (alloggi di cui disporre clandestinamente; referenti personali; mezzi di trasporto, luoghi di deposito e di gestione degli esplosivi; procacciamento delle auto da utilizzare come “auto-bombe”) successivamente utilizzati per la commissione di tutti i delitti.
- MONTICCIOLO Giuseppe, BENIGNO Salvatore, SPATUZZA Gaspare, GIULIANO Francesco, GRIGOLI Salvatore, LO NIGRO Cosimo, TUTINO Vittorio, ROMEO Pietro e FRABETTI Aldo, ciascuno attivandosi fattivamente, prima dell’inizio ed anche nel corso della fase esecutiva (e MONTICCIOLO specificamente cooperando alla movimentazione in Sicilia di una parte dell’esplosivo destinato a essere utilizzato -ed in effetti poi concretamente impiegato- per l’attentato a Salvatore Contorno), per la realizzazione operativa e materiale dell’intero programma stragista ovvero di uno o più segmenti di esso;
MONTICCIOLO Giuseppe e le altre persone nominate e evidenziate all’inizio del presente capo A), agendo in più di cinque persone, al fine di uccidere compivano atti tali da porre in pericolo la pubblica incolumità.
Ed in particolare

- avendo individuato come obiettivo da colpire il collaboratore di giustizia Salvatore CONTORNO, in ragione di tale sua condizione oltretutto emblematica del fenomeno del “pentitismo” e conseguentemente della azione dello Stato nei confronti della criminalità organizzata di stampo mafioso, ed agendo altresì per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale e per agevolare l'attività dell'associazione di tipo mafioso "cosa nostra", perseguendo lo specifico intendimento di imporre una strategia diretta a contrastare provvedimenti legislativi ed amministrativi a favore dei collaboratori di Giustizia, e quindi di affermare sul territorio nazionale l’autorità di “cosa nostra” in contrapposizione a quella dei poteri dello Stato legittimamente costituiti -:


collocavano un ingente quantitativo di esplosivo (costituito dalle specie esplodenti EGDN, NG e DNT) occultato nel canale di scolo della via Formellese, all’altezza del Km. 3,800, -strada percorsa da Salvatore CONTORNO in occasione della permanenza nella sua abitazione di Formello-, esplosivo che, casualmente scoperto, esplodeva nel corso dell’intervento degli artificieri dei Carabinieri cagionando ingenti danni materiali alla predetta via Formellese e alle abitazioni e agli immobili circostanti di:

- ALIVERINI Francesco;

- BENEDETTI Giuseppe;

- LEO Luigi;

- TOZZI Domenico;

- ROSSETTI Maurizio;

- ROSSETTI Luciano;

- ROSSETTI Maria.


Fatto commesso dai predetti in Formello il 14 aprile 1994, dopo che gli stessi avevano, in epoca di alcuni giorni anteriore, predisposto un congegno la cui carica esplosiva al momento della attivazione non detonava per inadeguata sua realizzazione - congegno che era stato collocato anch’esso sulla strada abitualmente percorsa da CONTORNO e che doveva esplodere al momento del transito di questi.

Fatti ai quali fornivano ulteriore contributo, intervenendo operativamente sui luoghi e nel momento di commissione di entrambi gli episodi, GIACALONE Luigi, GIULIANO Francesco, LO NIGRO Cosimo, BENIGNO Salvatore e GRIGOLI Salvatore.




  1. delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 nr. 1, 81 cpv. 61 nr. 2 c.p., 1, 2, 4 co. 2 Legge 2.10.1967 nr. 865 come mod. Legge 14.10.1974 nr. 497, nr. 29 legge 110/75, 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè agendo in numero superiore a cinque, in concorso fra loro, nei ruoli e con le finalità quali specificati al capo A), al fine di compiere il delitto di strage ivi descritto, detenevano, allo scopo di mettere in pericolo la vita delle persone e la sicurezza della collettività mediante la commissione di attentati, e portavano in luogo pubblico ove era anche concorso di persone, un ingente quantitativo di materiale esplosivo con il quale veniva fabbricato sia l’ordigno micidiale esploso-a seguito del suo rinvenimento- verso le ore 19,30 del 14.4.1994 sia l’ordigno precedentemente approntato e accidentalmente non esploso.




  1. delitto previsto e punito dagli artt. 110, 81 cpv, 624, 625 nr. 5 e 7, 61 nr. 2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a tre, in concorso tra loro, nei ruoli e con le finalità quali specificati al capo A), al fine di compiere il delitto di strage ivi descritto nonché per movimentare l’esplosivo di cui al capo B), al fine di trarne profitto si impossessavano della autovettura FIAT Uno tg. ROMA 92270V di proprietà di BENEDETTI Giuseppe, mentre si trovava parcheggiata sulla pubblica via.

In Roma tra il 5 e il 6 aprile 1994.


  1. delitto previsto e punito dagli artt. 110, 112 n. 1, 477, 482 c.p., 61 n.2 c.p., 1 Legge 6.2.1980 nr. 15 e 7 D.L. 152/91, perchè, agendo in numero superiore a cinque, in concorso tra loro e con BIZZONI Alfredo, al fine di occultarne la provenienza dal delitto di furto e con le finalità indicate al capo A), dopo essersi procurate le targhe e il libretto di circolazione dell’autovettura targata ROMA 55204V, contraddistinta dal numero di telaio ZFA146000*02057427, intestata a FIORI Patrizia, alteravano il numero di telaio della autovettura indicata al capo C), che modificavano da ZFA1246000*07391682, in quello sopra indicato, apponendovi quindi le targhe e munendola dei documenti di circolazione di quella della FIORI.

Accertato in Firenze, e commesso in epoca prossima all’aprile 1994


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