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Le mappe mentali pronto uso 


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LE MAPPE MENTALI …..pronto uso 
Le mappe mentali sono uno degli strumenti di apprendimento più efficaci a nostra disposizione.

Furono inventate da Tony Buzan negli anni ’70, nell’ambito della nascita della PNL (programmazione neurolinguistica).

La grande efficacia delle mappe mentali è legata al fatto che esse utilizzano il linguaggio della nostra mente: quando infatti leggiamo la parola “mela” nella nostra mente si forma subito l’immagine di una mela, come se ce l’avessimo sotto gli occhi.

L’altra forza delle mappe mentali è che esse permettono di sintetizzare un’enorme quantità di informazioni in uno spazio più ristretto.


Come si fanno?
Innanzitutto prima di cominciare a produrre una mappa mentale dobbiamo preparare l’ambiente 

Ci vuole una buona superficie d’appoggio, se volete la vostra musica preferita, dei fogli grandi o grandissimi e tanti, tantissimi colori.


La mia prima mappa

Potremmo, come prima cosa, creare una mappa attraverso un brainstorming mettendo al CENTRO una parola a caso, che ci evochi qualche collegamento. Una delle più usate è la parola FELICITA’.

La parola centrale è ciò da cui tutto parte, per cui deve avere particolare rilievo, essere scritta a caratteri cubitali, cerchiata, riquadrata…..enfatizzata insomma.
Se si vuole si può spruzzare sulla parola anche un po’ di profumo,proprio quello che ci ricorda che siamo felici o che almeno lo siamo stati. I profumi sono molto incisivi sulla nostra memoria e ci aiutano ad attivare, oltre che la parte razionale, quella emotiva.
Stabiliamo ora un verso di percorrenza e cominciamo a disporre intorno alla parola centrale ciò che sentiamo ad essa più vicino. Colleghiamo queste parole al centro attraverso dei grandi rami, che non devono essere dritti, come nel classico schemino, ma curvi.

In effetti in natura niente è perfettamente dritto e se la mappa deve rappresentare il nostro pensiero….

Quando disegnamo i rami cerchiamo di orientarli verso l’esterno, di non farli tornare indietro su se stessi per non “chiudere” la mappa e in modo da evitare di mettere sullo stesso piano due concetti di importanza diversa.

I rami dovranno avere una lunghezza che varia in base alla parola chiave che ci mettiamo sopra. Possiamo usare anche una dimensionalità diversa in base al punto in cui si trova il ramo : quelli più vicino al nucleo saranno più spessi e quelli più distanti saranno più sottili.

Possiamo sfruttare lo stesso principio per le parole e scriverle in modi diversi, a seconda di ciò che esprimono.

Sopra i rami andremo poi a disporre la parola chiave. E’ fondamentale che questa racchiuda il concetto che vogliamo esprimere, che sia la “parola gancio” e che quindi ci dia la possibilità di collegarne altre.

E’ importantissimo usare anche i colori sfruttando diversi criteri: possiamo decidere di disegnare i rami vicini al nucleo dello stesso colore , quelli vicini ai primi rami di un altro colore, in modo da costruire una sorta di tiro assegno.

Un altro criterio potrebbe essere quello di utilizzare diversi colori per settori diversi della mappa . Quindi tutto quello che riguarda il primo ramo e i suoi sottorami, avrà un certo colore quello che riguarda il secondo ramo ne avrà un altro e cosi per tutti gli altri.

Questi sono solo suggerimenti, ma potrete sbizzarrirvi a trovare il vostro modo personale.

Un’altra cosa fondamentale da utilizzare sulle mappe mentali sono le immagini. State tranquilli, non è necessario essere pittori o architetti per fare una bella mappa.

Ciò che disegniamo accanto all’immagine non deve rappresentare necessariamente quella parola ma funzionare da aggancio mentale per ricordarcela e di conseguenza, per ricordarci il concetto.

(Esempio su felicità)

Ogni parola concreta e astratta si può rappresentare con un’immagine, l’unica cosa che ci serve è la nostra creatività.

Su una mappa possiamo utilizzare anche delle frecce per stabilire dei collegamenti tra i diversi argomenti.

Obiettivo fondamentale della mappa insomma è quello di comunicare alla nostra mente i messaggi che vogliamo apprendere utilizzando TUTTE le nostre capacità, non solo quelle logiche e razionali.

Infatti, se ci pensate, ogni parola chiave potrebbe essere paragonata alla testa di un polpo. Da questa partono diversi pensieri che sono i tentacoli. Ogni tentacolo sarà collegato a una parola chiave.

Continuando l’esercizio sulla felicità vedrete che potrà capitare che, allontanandovi dal nucleo, vi verranno da abbinare al concetto di felicità anche parole che non sono ad esso direttamente collegate (ad esempio “montagna”), questo è perché i nostri pensieri stanno facendo collegamenti attraverso i ricordi.

Tutto normale quindi, niente di preoccupante .



USO DELLE MAPPE MENTALI


Per lo studio
Per prima cosa, per fare una buona mappa per lo studio, bisogna conoscere un po’ gli argomenti.

Già lo stare attenti in classe vi dà l’80% delle informazioni che vi servono per costruire una buona mappa.

Se infatti sto attento e il pomeriggio, dopo aver riposato un po’ per far decantare ciò che l’insegnante ha detto, mi costruisco una mappa di ciò che ricordo, ho già fatto molto per avvantaggiarmi nello studio.

Posso poi leggere le pagine assegnate, cercando le parole e i concetti chiave che ancora non ho messo nella mappa e aggiungerli.

Et voilà, il gioco è fatto : in poco tempo ho costruito uno strumento formidabile che mi consente di non dimenticare più ciò che ho studiato ed è una fantastica traccia per ripassare.

Per prendere appunti
Molte volte prendo male appunti perché cerco di trascrivere tutto quello che dice il relatore. La mente, in quel caso, essendo concentrata sulla scrittura, non riesce a fare attenzione sulla comprensione.

Se invece mi limito ad ascoltare avrò compreso di più, ma non avrò nulla su cui studiare poi.

Prendere appunti con le mappe ci consente invece di ascoltare, comprendere e già immagazzinare i concetti.

Basta organizzare il foglio in modo da avere abbastanza spazio per tutto (per esempio considerare che se la lezione dura un’ora, avete un una parte di foglio per ogni quarto d’ora) e concentrarsi sui concetti principali.

Se poi volete prendere delle frasi pari pari a come il relatore le ha dette, allora basta dividere il foglio in 2: una parte per gli appunti tradizionali e una parte per le mappe.
Per prendere decisioni
Uno degli usi più interessanti delle mappe è proprio quello decisionale. Si possono costruire mappe per prendere decisioni riguardo alla decisione da prendere e i rami rappresenteranno le diverse alternative.

Per ogni ramo si potranno far partire altri due rami con vantaggi e svantaggi dell’alternativa corrispondente.

A questo punto le cose saranno già molto più chiare, in quanto si sarà costruita una visione globale che ci permetterà di scegliere con serenità avendo ben valutato ogni lato della medaglia.

Una cosa che si può fare per avere ancora maggior certezza è dare un punteggio da 0 a 10 a ogni vantaggio a ogni svantaggio.



Ovviamente non è un metodo decisionale matematico: si basa molto sull’intuizione e sull’istinto.
Brainstorming
Si pone al centro la domanda per la quale cerchiamo la risposta e poi si lasciano scorrere tutte le idee. Niente di più facile !






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