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Parole di guerra


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MERCOLEDÌ 15 - Ancora giornata fredda e variabilissima. Buona sboba a mezzogiorno e mezzo dopo un “allarmi” di circa due ore. Sono stato tutto il pomeriggio in letto a chiacchierare con Capitani. Pane, margarina e marmellata. Appello, cena, due chiacchiere ancora e poi a letto.

GIOVEDÌ 16 - Solita giornata. Bella sboba a mezzogiorno di grano, patate e rape. Pane e margarina. Ho ricevuto questa sera una cartolina da casa del 13 Gennaio. Ho avuto anche l'avviso per andare a ritirare il pacco domani mattina. Ci viene distribuita una specie di birra dolciastra, che però mi piace. Stanotte non ho dormito.270

VENERDÌ 17 - Giornata umida e piovigginosa. Vado a ritirare il pacco. È senza bollettino col semplice indirizzo sull'involucro. Questa volta tutto è in ordine. Conteneva farina, che essendo stata incartata si era sciolta, non solo ma anche mescolata con zucchero; panforte, dadi di pollo per minestra, tonno, noci, due pipette, un dentifricio, una scatola di lucido, un pezzetto di sapone, un pacchetto di macedonia extra.


Di ritorno scrivo una cartolina a casa. A mezzogiorno bellis­sima sboba di grano e patate. Pane e margarina, zucchero. Mettiamo tutto via per il dolce. Scritto una cartolina a casa.

SABATO 18 - Giornata umida e piuttosto fredda. A mezzogiorno sboba di verdura e patate con giunta. Pane, margarina e ricotta. Dopo la distribuzione dei viveri si iniziano le operazioni preliminari per la confezione. Ci facciamo per me e Bartolini una bella sboba con due giunte, un etto di farina e un dado. Dopo cena verso le otto iniziamo la cottura che si prolunga fino alle 11 a causa “dell'allarmi” che ci viene a togliere la luce.


Finalmente abbiamo finito e riempito una di quelle bacinelle grandi da lavarsi.

DOMENICA 19 - S. Giuseppe. L'appello è alle nove e così stiamo un’ora di più in letto. Appello, S. Messa. Sboba a mezzogiorno composta esclusivamente di risella cotta in modo tale che è divenuta una colla, con qualche patata. Sarà nutriente, ma poco riempi­tiva. Pane, margarina e marmellata. Dopo l'appello si inizia la cena con la consumazione del famoso dolce: è un buon litro di roba che riempie lo stomaco. Forse un po' troppo freddo. Insomma finito quello ne ricomincerei un altro. L'anno scorso la pancia era piena di frittelle, ma quest'anno …




LUNEDÌ 20 - Nevica e fa freddo. Sboba molto liquida di rape e qualche pezzo di patata. Insomma lascia lo stomaco piuttosto vuoto. Pane e margarina. Ci facciamo la solita farinata con una diecina di cucchiai di rancio, due dadi e un etto di farina. Riscalda lo stomaco e toglie la fame facendomi dormire molto bene.




MARTEDÌ 21 - Primavera. Il tempo però non sembra troppo disposto a mitigarsi. Dopo l'appello mi metto in letto ad attendere il rancio. Leggo un saggio sul “Romanticismo”271 e scrivo alcune considerazioni: è il periodo storico che va dalla fine del 700 alla prima metà dell'800 e comprende un movimento o comples­so di movimenti (filosofico, letterario, artistico e in parte anche politico) determinatosi in Europa (Germania, Francia, Inghilterra, Spagna e Italia). Assume tre aspetti principali:


1) Aspetto morale. Indica uno stato d'animo di contrasto fra aspirazioni ideali e realtà. 2) Aspetto artistico. Da maggior valore al contenuto sulla forma (contenuto storico-morale); nella forma si appaga del vago, dell'indeterminato, del "press’a poco", in antitesi alla precisione e determinatezza classicista. 3) Aspetto filosofico. Da risalto alla fantasia, all'intuizione, al sentimento contro il razionalismo, l'intellettualismo classico (Vico infatti oppone la fantasia all'intelletto). N.B. In politica dà importanza alla storicità e propriamente alle condizioni storiche reali di ogni nazione e ne esalta le forme politiche tradizionali.

In Italia già alla fine del 700 si incomincia ad intravedere un certo amore per le novità, che provengono dall'estero ed una avversione all'autorità aristotelica e all'imitazione, forse è l'influsso delle letterature straniere. Queste nuove tendenze suscitano una reazione subito dopo la caduta della potenza francese. In Germania si determina un movimento che tende all’esaltazione dello spirito e delle tradizioni nazionali, all'affermazione dell'individualismo, alla celebrazione della passione contro ogni vincolo razionale. Questo movimento fu chiamato "romantico" da F. Schlegel nel 1797. In Francia fu la Stäel che diede il primo impulso presentando il romanti­cismo tedesco al pubblico francese nel suo volume "De l'Allemagne" prima proibito da Napoleone e poi pubblicato a Lon­dra. Un articolo della stessa Stäel, apparso sul principio del 1816, fu la scintilla che diede inizio alla polemica fra romantici e classici. Soffermandosi sulla utilità delle tradu­zioni, incita gli italiani a studiare le letterature straniere, a non più razzolare nel vecchiume del passato. Sorsero subito i censori erettisi a difensori dell'onore nazionale e trattarono anche piuttosto volgarmente la Stäel. Ci furono anche dei difensori e fra questi Lodovico di Breme e Pietro Borsieri, ma soprattutto un famoso libretto "Sul cacciatore feroce" e sulla "Leonora" di Goffredo Augusto Bürger". "La lettera semi­seria di Crisostomo", si rivela il vero e proprio manifesto del romanticismo italiano. Sotto lo pseudonimo di Crisostomo è il milanese Giovanni Berchet che si cela e pubblica questa lettera alla fine del 1816. Oltre alla versione in prosa delle due liriche del Bürger, contiene poi delle considerazioni sulla poesia in due parti: 1) espone le teorie romantiche; 2) finge di aver scherzato, rinnega quanto ha detto ed esalta le vec­chie teorie. Ecco le principali affermazioni: la poesia deve accostarsi al popolo, non più indagare le opinioni e la mito­logia degli antichi, le credenze del proprio popolo, l'animo umano vivente, i sentimenti che commuovono lo spirito, cose insomma veramente pensate e sentite. Non più limitarsi ad incensare idoli del mondo classico, ma apprezzare anche tutti i poeti moderni; abolizione di qualsiasi poetica e libertà di espressione formale sciolta da qualsiasi regola di metrica; l'unica regola è la corrispondenza tra forma e contenuto. Il contenuto è la materia essenziale. Già in alcuni critici della fine del 700 si intravedeva la dottrina che la forma debba nascere dall'intimo della materia e non essere prestabilita e meccanicamente adattata all'opera d'arte.272



Rancio di rape e poche patate: molto liquido. Pane e formaggio. Ci facciamo la solita farinata molto buona e nutriente, poi a letto. Continuano i bollettini tedeschi molto promettenti.
MERCOLEDÌ 22 - Il tempo è ancora piuttosto freddo e variabilissimo. Arriva il rancio proprio mentre la sirena lancia il segnale d'allarme. Sboba di rape, crauti e patate. È assai bello mangiare ed ascoltare il passaggio degli aerei.273 Alle 15 termina “l'allarmi” e arrivano i viveri. Pane in sette, marmellata e margarina. Ho iniziato oggi a leggere un interessante volume di Lin Yutang: "Il mio paese e il mio popolo"274. Tempesta di neve. Ancora la solita farinata e poi a letto.
GIOVEDÌ 23 - Oggi abbiamo il sole un po' sbiadito, ma assai incoraggiante. Vado in biblioteca275 e leggo prima dei canovacci di commedia d'arte del 600 presentati da A. G. Bragaglia276, mi scoccio e prendo allora un romanzo francese di Jacques Chardonne: "Le bonheur de Barbezieux"277. Allarme fino a mezzogiorno. Sbo­ba ottima di patate, rape, grano e farinacei. Ci distribuiscono una lettera. Dopo pranzo mi reco ad ascoltare la lezione di inglese, ma mi accorgo che non è possibile seguirne il corso278. Dopo vado in biblioteca e vi resto fino alle cinque. Pane, margarina e zucchero. Facciamo dopo l'appello la solita farinatina e poi a letto. Ancora allarme.
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