Ana səhifə

Parole di guerra


Yüklə 0.75 Mb.
səhifə16/41
tarix25.06.2016
ölçüsü0.75 Mb.
1   ...   12   13   14   15   16   17   18   19   ...   41

MAGGIO 1944




LUNEDÌ 1 - Stamani l'appello è alle nove. Ci vado come di consueto in pigiama e poi mi rimetto a letto perché il tempo non la vuol intendere di migliorare. Ho deciso che uscirò solo quando si deciderà ad uscire anche il sole. Alle 11,30 si mangia una discreta sboba con abbondanza però di verdura (fagiolini ottimi) e meno farinacei, ma sempre densa e ottima di sapore. Nel pomeriggio mi metto un po' a cucire, un po’ a nafantare qua e là finché arrivano i viveri che da oggi distribuiscono alle 17 (ottima idea). Pane, margarina e zucchero. Si prepara la legna, si cuoce la solita farinata, si va all'appello, si cena e poi a letto di nuovo.




MARTEDÌ 2 - Solita giornata uggiosa. Dopo l'appello metto un po' in ordine il posto letto in attesa del bagno. Alle 11,15 arriva la sboba di verdura, discreta ma certo con pochi, troppo pochi farinacei e quindi poco soddisfacente. Alle una andiamo al bagno. Al ritorno mi metto a studiare un po' di filosofia; però sento che mi occorre uno sforzo immane per assimilare cognizioni anche abbastanza facili. Debbo smettere non solo perché il cervello è stanco, ma anche e soprattutto perché fa freddo. Per riscaldarmi debbo mettermi a letto.282 Questo il Maggio in questa terra maledetta. Alle cinque arrivano i viveri: pane, formaggio (tipo stracchino, discreto ma troppo poco) e marmel­lata, quella che dovevano darci domenica scorsa (ottima). Si prepara un po' di legna, si cuoce la solita farinata, appello, cena e a letto.




MERCOLEDÌ 3 - È una delle solite giornate schifose: piove. Dopo l'appello, al quale come di consueto partecipo in pigiama, non mi resta che rientrare sotto le coperte in attesa delle 11. Ho scritto a zio Beppe283 una di quelle cartoline propaganda che ci hanno distribuito. A mezzogiorno arriva il rancio: solita sboba di verdura secca, pochi farinacei e patate. Pane in sette e margarina soltanto, senza marmellata. Solita farinata e due fettine di salame. Appello, cena, letto.

GIOVEDÌ 4 - Clima come sempre. Dopo l'appello ci fanno la perquisizione alla camerata cosicché sono costretto a starmene tutta la mattina nella prima camerata in pigiama perché non mi ero vestito. Per di più sopraggiunge “l'allarmi”. Sboba di verdura e patate con un po’ di grano, sorbita in letto. Riposo fino alle tre e mezza. Toelette, barba. Arrivano i viveri a sec­co: pane e margarina. Cottura della solita farinata. Appello, cena con un po' di miele e a letto. Si odono in lontananza rumori tipo bombardamenti.284




VENERDÌ 5 - Piove. Appello e a letto fino alle 11,15 anche perché il rancio è in ritardo di un'ora. Arriva infatti a mezzogiorno e mezza una schifosa sboba di rape secche con qualche sparuta patata. Gli facciamo un’iniezione di un cucchiaio di farina. Pane e margarina. Solita farinata.




SABATO 6 - Fa ancora freddo. Sboba di verdura molto lunga. In più arriva fino a noi la giunta e il giuntone di camerata. La giunta si mangia e conserviamo il giuntone per la sboba di stasera. Pane, margarina, zucchero, marmellata (quella di mercoledì) e sale. Oggi ho una fame bestiale cosicché mangio subito il pane. Abbiamo fatto colla farina le tagliatelle per la pastasciutta di domani: sono venute abbastanza bene. Cuociamo una sboba discretamente densa e ottima. Ho spedito a casa un bollettino per pacco.




DOMENICA 7 - Come di consueto fa un tempo da cani. Freddo e pioggia. Dopo l'appello inizio la toelette quando sopraggiunge “l'allarmi” che termina solo a mezzogiorno. Vado a Messa e al ritorno trovo la sboba già scodellata. Discreta: di farinacei, granaglie e patate. Contemporaneamente arrivano i viveri a secco: pane, margarina, marmellata e una scatoletta di pesce che sembra un patè con forte odore di pesce. Decidiamo di adoperare una scatoletta per preparare il sugo della pasta che confezioniamo subito così composto: scatoletta di pesce, olio, conserva di pomodoro, un po' di pancetta e due dadi di pollo. Un pisolino fino alle cinque. Alle 6,20 si va in macchina. Avanti l'appello così incominciamo la cena. Pasta risultata ottima, ma troppo poca e troppo appetitosa per la nostra fame. Si termina la cena dopo l'appello e a letto.



LUNEDÌ 8 - Fa meno freddo oggi e anche il tempo sembra discreto. Dopo l'appello inizio subito la toelette. Sopraggiunge “l'allarmi” che si protrae fino alle una. Si vedono distintamente le for­mazioni di aerei, un magnifico spettacolo. Sboba discreta di verdura, granaglie e patate. Dopo il rancio mi metto a letto in attesa dei viveri che arrivano verso le 4,30. Pane e margarina. Si fa la solita farinata, si cena e a letto.
MARTEDÌ 9 - Sembra che il tempo accenni a migliorare. Esco. Arriva il rancio: oggi è la famosa foraggiata di verdura. Viveri presto: pane e formaggio ottimo e troppo poco. Distribuzione di birra. Mi reco in biblioteca e deposito i "Prolegomeni di Kant"285 per avere qualcosa in lettura. Prenoto infatti un romanzo: "Le Belle" di G. A. Borgese286. Consulto poi la "Volonté de Puissance" di Nietzsche287. Solita farinata e terminiamo anche il miele.
MERCOLEDÌ 10 - Giornata magnifica. Il sole è caldo e ormai fa pensare che davvero questa tarda e lenta primavera abbia deciso di fare la sua apparizione anche in questa terra disgraziata. Faccio una bella pulizia, porto tutte le coperte fuori e mi metto al sole a leggere il romanzo. Mangiamo quasi alle una. Sboba discreta con verdura, granaglie e patate (si mangia fuori). Dopo pranzo lavo un po' di biancheria poi me ne vado a sentire una conferenza di letteratura che poi non ha corso normale perché interrotta288 da discussioni sul Romanticismo. Pane, margarina e marmellata. L'atmosfera oggi è fredda. Solita farinata, cena e a letto.
GIOVEDÌ 11 - Altra giornata meravigliosa. Durante la mattinata vado avanti nella lettura del romanzo, naturalmente fuori al sole, che annerisce subito. A mezzogiorno una discreta sboba di farinacei, verdura (fagiolini questa volta) e patate. Me la mangio all'aperto. Alle due ci portano a passeggio per il bosco, passeggio che poi si riduce ad una solenne sfacchinata perché facciamo un po' di legna graffiandoci le mani e sudando come dannati. Viveri a secco al ritorno: pane, margarina e zucchero. Divoro tutto subito con un appetito formidabile. Facciamo la farinata e per sommo di scalogna si rovescia la pentola, così si mangia una sera di meno. È arrivata molta posta dall'Italia meridionale. Termino di cenare dopo l'appello, fumo una sigaretta e poi me ne vado a letto perché sono stanco morto.
VENERDÌ 12 - Leggo289: Enzo Paci. "L'esistenzialismo". CEDAM290. La storia del pensiero umano. Ci presenta le filosofie come sistemi chiusi, sistemi che nel loro tentativo di rinchiudere l'assoluto si contraddicono. Non per questo essi vanno respinti. Proprio la loro contraddizione testimonia che essi sono una interpretazione possibile della metafisica. Non esiste perciò uno svolgimento progressivo nella storia del pensiero umano. Ogni volta si ricomincia daccapo. Ogni filosofia deve riconoscere il proprio limite e considerarsi come una manifestazione dell'assoluto: nessun pensiero umano ha il diritto di porsi dogmaticamente come la verità.

L'esistenzialismo ha due volti: da un lato può circoscriversi ad un dato periodo storico e i suoi rappresentanti potranno allora essere indicati in Kierkegaard291 e Nietzche per l'800 e in Heidegger292 e Jaspers293 per il 900. Ma come momento del pensiero filosofico, della nostra cultura, non può essere storicamente delimitato. Esistenzialistica è ogni filosofia che cerca di affermare la concreta realtà dell'essere e che si accorge prima o dopo, che tale realtà resta invece inafferrabile per il pensiero umano. Esso si può considerare come la conclusione del romanticismo quando infatti esalta il rischio e proclama vano ogni pensiero che non muta più dai profondo l'esistenza della persona. Ha trasformato in problema filosofico ogni atteggiamento romantico. In sostanza l'esistenzialismo oltre che essere il problema filosofico è il problema della vita moderna. Come l'arte del nostro tempo si è ribellata alla realtà in nome della surrealtà294, così la ragione filosofica cerca in se stessa l’irrazionale e l'arazionale pur accorgendosi tuttavia della loro assoluta inafferrabilità, poiché ogni volta che la ragione riesce ad afferrarli essi si dissolvono nel mito e nel dogma.



Si tratta di far sì che tutte le esperienze negative che abbiamo sofferto acquistino un valore positivo e rivelino il senso dell’esistenza295. Appunto come problema della vita moderna esso può essere direttamente ricollegato allo sviluppo della poesia francese da Baudelaire e Valery, dal surrealismo296 all’ermetismo di Ungaretti, Montale, Quasimodo e Gatto.

Mattinata magnifica. Un po' fuori a leggere, un po' in biblioteca. Sboba tipo foraggiata di verdura con giunta. Pane, margarina e ricotta. Ancora in biblioteca. Fa caldo. Si fa la solita farinata. Appello, termine della cena e a letto.


SABATO 13 - Ancora oggi una giornata bellissima. Vado in lavanderia. Bella sboba di farinacei, verdura e patate. Un po' di siesta perché fa caldo ma non riesco a dormire. Ho scritto una cartolina a zio Beppe a Torino. Ho terminato di leggere “La Belle” di G. A. Borgese. Pane, margarina e zucchero. Ho un appetito formidabile tanto che bisogna che mi faccia uno spuntino. Stasera cuociamo un po' di farina di castagne, ma viene liquida e poco soddisfacente. In più si mangia qualche fettina di salame.
DOMENICA 14 - Oggi fa piuttosto fresco. Il sole non c'è più: nubi e vento. Dopo l'appello ascolto la S. Messa e quindi andiamo nella camera vicino alla cucina, a cuocere i fagioli. Stiamo là fino verso mezzogiorno e un quarto, indi ritorniamo a mangiare la sboba già pronta e quasi fredda: ottima con granaglie, fagiolini, patate e abbondanti pezzetti di carne. Pane, margarina e marmellata. C'è uno spettacolo con canzoni, ecc., ma interessante. Terminiamo di cucinare i fagioli con un buon sugo di olio, lardo, conserva, due dadi di pollo e una scatoletta di pesce. Risultato un buon gamellino all'altezza uguale a quella della sboba che divoro con una voracità fantastica. Stasera abbiamo un bollettino magnifico: accenna alla famosa possibilità di sbarco. C'è un po' di allegria in giro.
LUNEDÌ 15 - Ancora oggi fa freddo. Sembra che il tempo si sia pentito di essere stato così prodigo per qualche giorno. Passo la mattinata in biblioteca dove leggo un volumetto di critica, di Apollonio su Bacchelli297. Naturalmente vi ho compreso ben poco298. A mezzogiorno c’è una discreta sboba di verdura, farinacei e patate (che togliamo per la sera). Pane, margarina e scatoletta di pesce. Ancora in biblioteca, poi ascolto una conferenza sul "5 Maggio". Farinata consueta, appello, termine della cena e a letto.
MARTEDÌ 16 - Ancora giornataccia. Me ne sto a letto fino a tardi. Sboba di verdura però con abbondanti patate. Sto leggendo "L'inno­cente"299 di D'Annunzio. Interessante soprattutto perché è la prima volta300 che mi accosto a D'Annunzio. Pane e formaggio.301 Col pane biscottato che ci ha regalato Camprini facciamo una discreta sbobetta. Niente di nuovo. Bollettino fiacco, senza nessun accenno al tanto desiderato evento.302
MERCOLEDÌ 17 - Ancora giornata uggiosissima. Siamo di corvé. Di nuovo sto a letto fino a tardi. A mezzogiorno e mezzo arriva il rancio un po' liquido ma buono: verdura, farinacei e patate. Dopo pranzo vado a ritirare i viveri: pane in sette, margarina e scatoletta di pesce. Vado in biblioteca, termino il romanzo di D'Annunzio e prendo "François le Champi" di G. Sand303.

Inviamo a casa un bollettino per pacco vestiario e riempiamo una cartolina per non so quale comitato di assistenza che risiede a Berlino.304 Facciamo la solita farinata, si cena, appello e a letto. Anche stasera il bollettino non porta niente di straordinario.

Sembra piuttosto che in Italia abbiano iniziato sul serio l'offensiva. Cominciano ad arrivare ancora pacchi in gran numero.
GIOVEDÌ 18 - Ascensione. I tedeschi non fanno festa e quindi per gli appelli è orario feriale. È giornataccia e allora dopo l'appello non ci resta che ritornarsene a letto. Viveri a secco in matti­nata: pane, margarina e zucchero. Sboba a mezzogiorno discreta e di consueta composizione. Dopo il rancio facciamo il bagno e la disinfestazione (ottima questa volta). Arrivano in continuazione pacchi. Anche a Capitani finalmente è arrivato. Solita farinata (una delle ultime) cena, appello e a letto un po' più contenti questa sera.
VENERDÌ 19 - Oggi la giornata è un po' più discreta: c'è il sole. Mario va a prendere il pacco (ottimo) e ci fumiamo così una buona sigaretta. A mezzogiorno rancio di verdura buono con giunta. Viveri a secco abbondanti: pane, margarina, marmellata, ricotta e scatoletta. Con un pochetta di pasta che ci aveva regalata Camprini e la giunta facciamo un'ottima minestra.

Anche Dominici ha avuto il pacco. Nel bollettino nulla di nuovo.



1   ...   12   13   14   15   16   17   18   19   ...   41


Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©atelim.com 2016
rəhbərliyinə müraciət