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Parole di guerra


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SABATO 20 - Giornata variabile ma non bella. Mi son cambiato da capo ai piedi ed ho lavato. Ottimo rancio consueto. Abbiamo tolto le patate per questa sera. Stamani abbiamo dovuto consegnare una cassetta al deposito bagagli. Ho scritto inoltre una lettera a casa. Vado a fare una visitina a Camprini che vuol per forza darmi un po' di formaggio grattugiato. Pane, margarina e sale. Facciamo la farinata, ottima questa sera, cena, appello (senza cappotto per la cronaca) e a letto. Dal bollettino sappiamo che in Italia è stata evacuata Gaeta.305



DOMENICA 21 - Anche oggi la giornata è fredda. Pane e margarina soltanto. S. Messa. “Allarmi”. Si mangia in ritardo ma una bella sboba densa di patate, miglio e verdura. Capitani ha ricevuto posta da casa. I suoi hanno scritto a casa mia ma sembra che Poggibonsi sia quasi completamente evacuato.306 Facciamo la farinata di farina dolce. Giornata triste.
LUNEDÌ 22 - Ancora giornataccia: vento e freddo. Sboba a mezzogiorno discreta con molte patate che lasciamo per la sera. Pane e margarina. Vado in biblioteca a riportare il romanzo e prendo "Vita e morte di Adria" di Bontempelli307. Ascolto la conferenza sui Promessi Sposi. Facciamo l'ultima farinata. Cena, appello e a letto.
MARTEDÌ 23 - Ancora giornata brutta e quindi non mi rimane che restare a letto fino a tardi. Termino così di leggere il romanzo di Bontempelli. A mezzogiorno arriva la sboba un po' liquida di verdura, un po' di miglio e patate. Vengono distribuiti ancora molti pacchi. Niente posta ancora. Pane, formaggio e marmellata. Cogli ultimi rimasugli della farina di tutti i colori facciamo l'ultima sboba della serie. Cena, appello e a letto.
MERCOLEDÌ 24 - La stessa noiosa, malinconica giornata di sempre. Dopo l'appello, me ne ritorno a letto ad attendere il rancio. Sopraggiunge “l'allarmi” ma per concessione del comando tedesco il rancio viene distribuito ugualmente. Piuttosto liquido di verdura secca (zucche, rape) e qualche patata. Anche la giunta oggi. Pane, margarina, marmellata, pesce, sale. Dopo la distribuzione dei viveri vado in biblioteca, termino di leggere "Vita e morte di Adria", lo consegno e prendo "Il figlio di due madri"308, ancora di Bontempelli. Mi piace lo stile di questo narratore che sembra si diverta a costruire le situazioni più impensate e assurde, ma che ci presenta come reali. Non si pone nessun problema ma va alla scoperta degli avvenimenti senza preoccuparsi di una soluzione. Riesce effettivamente a farti provare una simpatia per questi suoi personaggi in lotta contro il destino, non drammatica, ma tenace e fiduciosa. Ho provato a leggere anche un volumetto di critica su Bontempelli di C. Boma, ma per esser sincero vi ho compreso ben poco309. Sono ancora in lotta con me stesso, con la mia volontà che mi sfugge alle redini poco salde. Riuscirò in questa lotta continua tessuta si di piccole vittorie, ma troppo sporadiche per essere definitive, troppo insignificanti per rivestire il carattere di vere e proprie vittorie morali. Sono debole e troppo spesso ricado. Se mi rialzo, mi rialzo solo per poco, per ricadere più tardi. E di salite e discese continue è fatta la vita grama e mediocre di queste giornate lunghe e tediose. Eppure sono convinto che lo spirito avrebbe da guadagnarci in questa parentesi di sofferenza. Il grado di reazione interna misura la portata di questa prova morale.310
GIOVEDÌ 25 - Stanotte ho dormito poco; ho sentito ancora una volta la ribellione delle anche indolenzite, come una volta. Oramai il pacco è finito e anche lo stomaco, soprattutto lo stomaco si trova a disagio nel ritorno alla razione normale. Il tempo non vuole affatto cambiare. Ma stamani non ho voglia di stare a letto. Mi metto a costruire scatolette, così passa la mattinata. Do una scorsa anche ad un romanzo di E. De Martino: "Il vincitore di Hollywood", romanzo sportivo, simpatico e piacevole311. A mezzogiorno e mezzo arriva il rancio sempre uguale agli altri giorni. Pane, margarina e zucchero. Ieri ho avuto da una lettera di Capitani una indiretta notizia affermante che forse la parte di Via Romana è restata esente dal bombardamento.312 Mangio presto così non ci penso più. Ho spedito un bollettino per pacco a Marisa Saccaggi.
VENERDÌ 26 - Anche oggi è noioso, colle nubi che pesano e soffocano. Ah, come da questa oppressione nasce più prepotente il bisogno di rivedere il nostro bel sole d'Italia! Dopo l'appello non ho voglia di ritornare a letto. Mi faccio lentamente la toelette, termino di leggere il romanzo poi mi reco in biblioteca a cambiarlo, ma stamani non riesco ad avere nulla. Sboba a mezzogiorno e mezzo. Mi sono recato a fare una visitina a Bagorda.

Oggi foraggiata di verdura e meno male che qualche patata ce la trovo. Terminata la sboba mi metto un po’ a scrivere finché arrivano i viveri. Pane, margarina, ricotta. Vado di nuovo in biblioteca e torno con un romanzo di Ernest Jün­ger: "Sulle scogliere di marmo"313. Dalle prime pagine sembra interessante. Posta ancora nulla.


SABATO 27 - La temperatura si è finalmente raddolcita, non solo ma è anche sopravvenuto un caldo tedioso e con esso la fiacca. La mattinata mi è trascorsa nella rigovernatura di barattoli, barattolini e barattoletti. Alle 11 c'è una riunione di noi toscani, riunione che fino ad ordine contrario, avrà luogo ogni sabato alla stessa ora. Lo scopo è di vederci spesso, per scambiarci notizie da casa, per conoscerci ed affiatarci. Brevi parole dell'Avv. Carli che ci prega soprattutto di aiutare un capitano che dovrà tenere una conferenza sulla Toscana. Solita sboba di verdura secca, miglio e patate (non c'è male). Pane, margarina e scatoletta di pesce. Ho scritto una cartolina ad Anna Barbero.314 Vado a trovare alcuni amici senesi e di S. Gimignano. Salvo qualcuno che ha avuto posta recentissima, sono quasi tutti nelle mie condizioni. Ascolto il mese di Maggio nella cappella dove fa spicco un lampadario in filo spinato e coperchi di scatole, però assai carino. Cena, appello, un po' d'aria e di nuovo a letto come sempre, in questa terribile monotonia di giorni tutti uguali, insignificanti.
DOMENICA 28 - Giornata piena di sole e calda. Dopo l'appello mi faccio un po’ di toelette, quindi mi reco ad ascoltare la Messa Cantata. Hanno cantato quella Messa a due voci di Perosi315 che anch'io tante volte ho cantato in un tempo ormai lontano, più bello, più sereno. L'onda di ricordi si è incontrata col flusso della musica e sugli occhi mi è apparsa una lacrima. Pane, margarina e marmellata. Sboba bellissima di miglio, spinaci e patate, gustosa e consistente. Il giuntone però non è arrivato e bisogna rimandare a domani. “Allarmi” verso le 1,30. Terminato “l'allarmi” abbiamo la distribuzione della birra dopo la quale finalmente ci decidiamo alla suddivisione di quei pochi viveri rimasti fra me e B.,316 ponendo termine così ad una società impossibile. Sono più libero di me stesso e libero di accondiscendere a tutti i capricci che mi saltassero in mente. Assisto alle S. Funzioni. Cena, appello, un po’ d'aria e a letto. Una lettera scritta a M. Saccaggi.
LUNEDÌ 29 - Il tempo è ancora meraviglioso, però comincia effettivamente a far caldo. Passo la mattinata a costruirmi il mio scaffale per i viveri, vado a Messa e quindi in camerata perché sopraggiunge “l'allarmi”. Arriva ugualmente il rancio come quello di ieri. Alla fine “dell'allarmi” arriva anche il giuntone che mangio la sera freddo: ottimo. Pane, margarina e sale.

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