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Introduzione


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Sebastiano Lava


Ludwig van Beethoven




  1. Introduzione


Beethoven nacque a Bonn nel 1770 da una famiglia di musicisti che aveva difficoltà economiche, giacché il padre di Ludwig, Johann, era alcolizzato. Famiglia di musicisti, dicevo: il nonno di Ludwig van Beethoven, Ludwig (pure lui si chiamava così), fu forse il primo musicista della famiglia. Egli lasciò la terra d’origine, ovvero le campagne fiamminghe, per recarsi a Bonn e stabilirvisi in qualità di strumentista della cappella arcivescovile. Il padre di Ludwig, Johann, fu stipendiato come tenore nella stessa cappella. Johann ebbe problemi e disordini psicologici, oltre che ristrettezze economiche, e –come anticipato- finì alcolizzato, morendo nel 1792.

Nello stesso anno 1792 Beethoven si trasferì a Vienna, dove morì nel 1827.

La biografia di Beethoven verrà riportata più tardi.

Beethoven è uno dei compositori e dei musicisti più importanti della storia della musica occidentale. Questo poiché egli fece da tramite tra il Classicismo (circa 1750-1800) e il Romanticismo (diciannovesimo secolo) musicali, esattamente come Josquin des Prez lo fu tra il Medioevo e l’età moderna (il Rinascimento in musica), Monteverdi tra il Rinascimento e il Barocco, Händel tra il Barocco e il Classicismo. Con questi compositori Beethoven condivide il fatto di avere al contempo portato all’apice, alla perfezione lo stile precedente e dato vita e il via ad un nuovo movimento stilistico, ponendone le basi musicali (quelle teoriche arrivano spesso dall’esterno, sovente da personaggi non musicisti, quali per esempio letterati e filosofi).

Per questo motivo conoscere almeno in parte Ludwig van Beethoven, ed in particolar modo la sua opera, è importante per chiunque voglia avere qualche conoscenza musicale, perlomeno della musica successiva al periodo in cui Beethoven visse, poiché tutta la musica successiva (e non solo quella “classica”, o “colta”) ne è rimasta influenzata.

La conoscenza della biografia di un compositore, in quest’ottica, è un elemento di secondaria importanza. Poiché però conoscere qualche aneddoto può essere divertente, riporto anche una piccola nota biografica di Beethoven, che può però benissimo essere trascurata dal lettore.



  1. Biografia


Ludwig van Beethoven fu battezzato il 17 dicembre 1770 a Bonn. La sua famiglia era originaria del Brabante, in Belgio. Suo padre era musicista alla Corte di Bonn e, come detto, era un beone. Sua madre è sempre stata descritta come una donna dolce, modesta e premurosa. Beethoven diceva di lei che era " la sua migliore amica". La famiglia Beethoven ebbe sette bambini, ma solo tre ragazzi sopravvivettero; Ludwig era il maggiore dei fratelli.

Molto presto, Ludwig si interessò alla musica, e suo padre Johann gli diede la prima fondamentale istruzione musicale, quando ritornava a casa, dopo le prove o dopo essere stato alla taverna. Che il bambino manifestasse il dono della musica non lasciava nessun dubbio, e suo padre Johann pensò di farne un bambino prodigio, come fosse un novello Mozart.

Il 26 marzo 1778, all'età di 8 anni, Beethoven si presentò per la sua prima esibizione pubblica conosciuta, a Colonia. Per la circostanza suo padre dicharò che il giovanetto non aveva che sei anni . A causa di ciò, lo stesso Beethoven pensò sempre di avere due anni in meno della sua effettiva età; difatti, molti anni più tardi, quando riceverà a Vienna una copia del suo atto di battesimo, pensò che si trattasse dell' atto di battesimo di suo fratello Ludwig Maria, nato due anni prima di lui e deceduto in tenera età.

Ma le capacità pedagogiche e musicali del padre erano limitate. Ben presto Ludwig apprenderà la musica, in modo particolare organo e composizione, grazie a musicisti famosi come Gottlob Neefe. Quest' ultimo, particolarmente, si renderà conto delle capacità straordinarie di Beethoven. Facendogli conoscere, inoltre, grandi filosofi, antichi e moderni, Neefe introdurrà il giovane Beethoven allo spirito illuministico moderno.

Solamente nel 1782, a dodici anni, Beethoven pubblicò la sua prima opera: le 9 variazioni, in do minore per piano, su una marcia di Ernst Christoph Dressler (WoO 63). L' anno seguente, nel 1783 Neefe scrisse, nella " Rivista della musica" a proposito del suo alunno: " Se continua così, sarà sicuramente un nuovo Mozart ".

Nel giugno 1784, grazie alle raccomandazioni di Neefe, Ludwig è chiamato in qualità di organista, alla corte di Maximilian Franz, principe elettore di Colonia. Il compositore ha allora 14 anni.

Nella propria famiglia, Ludwig sostituisce finanziariamente suo padre che, spesso ubriaco, è sempre meno capace di lavorare e di assumere i suoi obblighi finanziari di padre di famiglia. Il giovane Beethoven si sentirà responsabile dei suoi due fratelli. Egli assumerà questa responsabilità per tutta la sua vita.

Cosciente egli anch' egli della predisposizione alla musica di Beethoven, Principe Maximilian Franz lo manda a Vienna a sue spese, nel 1787, per incontrare Mozart e rifinire la sua educazione musicale. Per quanto riguarda l' incontro tra Mozart e Beethoven, esistono solamente dei testi di veridicità incerta. Mozart avrebbe detto " non dimenticate questo nome, ne sentirete parlare ".

Ma una lettera richiamò Beethoven a Bonn: sua madre è morente. L'unica persona della sua famiglia con la quale era riuscito a creare dei legami affettuosi si spegne il 17 luglio 1787.

Cinque anni più tardi, nel 1792, Beethoven riparte per Vienna, Non rivedrà mai più la sua città natale.

A Vienna, il giovane musicista prende delle lezioni con Haydn, poi con Albrechtsberger e Salieri. Stupisce e seduce Vienna per la sua virtuosità e le sue improvvisazioni al pianoforte. Nel 1794, Beethoven compone la sua opus 1, i tre tri per Pianoforte, violino e violocello. L' anno seguente, Beethoven organizza la sua prima rappresentazione pubblica a Vienna durante la quale dirige le sue stesse opere.

Gli incontri che Beethoven ha a Vienna sono numerosi. Tutti gli esponenti della vita musicale e dell'aristocrazia ammirano il giovane compositore. Questi melomani saranno i più grandi mecenati e sostenitori di Beethoven. Il "Gran Mogol" , come lo definirà Haydn, si arrabbierà regolarmente con gli uni e gli altri, salvo fare poi autocritica e porgere le scuse a tutti. Il suo talento e la sua bontà d' animo scuseranno il suo comportamento eccessivo ed impulsivo.


Solo nel 1801 Beethoven confessa ai suoi amici di Bonn il timore di diventare sordo. A Heiligenstadt, nel 1802, redige un testo celebre dove spiega la sua ribellione al dramma che vive: lui, un musicista, sta per diventare sordo! Ma la musica lo richiama al lavoro, e così Beethoven si immerge nella composizione. Nascono così alcune opere grandiose. Alcuni teorici ritengono infatti che le ultime sonate per pianoforte siano così pianistiche (o, meglio, usano una scrittura pianistica così avanzata) proprio perché Beethoven non sentisse più bene il suono del pianoforte e che egli si immaginasse quindi il suono dei pianoforti futuri (che rispecchierebbero dunque i desideri beethoveniani), creando dunque delle opere più in avanti degli strumenti allora effettivamente disponibili.

Beethoven scrive la terza sinfonia in omaggio a un grande uomo, Bonaparte, che Beethoven inizialmente ammirava molto. Questo perché Napoleone era allora considerato come il liberatore dei popoli, generato della Rivoluzione francese e quindi portatore di speranza. Quando il Primo Console si dichiarerà Imperatore però, Beethoven cancellerà rabbiosamente il nome di Bonaparte dalla dedica di questa sinfonia.

La prima interpretazione pubblica della sinfonia Eroica si terrà il 7 aprile 1805, a Vienna.

In questo periodo Beethoven ha pure portato a termine la sua unica opera lirica, Leonore. In seguito la correggerà e scriverà per essa quattro ouvertures differenti. Il nome dell'opera diventerà allora Fidelio (il nome con cui noi oggi la conosciamo), contro la volontà del compositorei.

Negli anni seguenti, l'attività creatrice del compositore è intensa. Compone parecchie sinfonie, fra cui la Pastorale, la famosa bagatella “Per Elisa” WoO 59 (che Beethoven intitolò semplicemente “Foglio d’album” e che sembra fu composta per una certa Teresa). In questi anni (primo decennio dell’Ottocento), Beethoven ha alcuni allievi. Diventa suo allievo anche l’arciduca Rodolfo, fratello dell'imperatore, che diventerà anche suo amico e di riflesso uno dei suoi protettori.

Nel 1809, Beethoven pensa di lasciare Vienna, seguendo l' invito di Girolamo Bonaparte. La sua amica di sempre però, la contessa Anna Marie Erdödy, lo trattiene, con l'aiuto dei suoi più fedeli ammiratori: l’arciduca Rodolfo, il principe Lobkowitz ed il principe Kinsky. Questi ultimi si impegnano a versare a Beethoven una rendita annua di 4 000 fiorini, permettendogli di vivere senza alcuna costrizione finanziaria. L'unica condizione è che il compositore non dovrà lasciare Vienna. Beethoven accetta.

È proprio questa rendita che ha fatto di Beethoven il primo compositore indipendente (cfr. pag. 4). Prima di questo contratto musicisti e compositori erano dei servitori in seno ad una casa di un ricco aristocratico. Con Beethoven nasce invece una nuova era per la musica: il compositore è libero di scrivere quando vuole, ciò che vuole, su ordinazione oppure seguendo la propria ispirazione.

Purtroppo, uno dei suoi protettori, il principe Lobkowitz, ebbe verso il 1810 gravi difficoltà finanziarie da un lato e dall’altro il principe Kinski morì a causa di una caduta da cavallo ed i discendenti tentarono di disfarsi dell'obbligo finanziario contratto a favore di Beethoven. Egli, molto attaccato alla sua stabilità finanziariaii, intraprenderà parecchi processi per salvaguardare la sua rendita e di riflesso la propria indipendenza economica.


M
älzel, l’inventore del metronomo, incontrò Beethoven e creò per lui diversi apparecchi acustici: dai cornetti acustici, ad un sistema di ascolto collegato al pianoforte.
Beethoven poi annoterà scrupolosamente il tempo metronomico sulle sue partiture affinché le sue opere siano interpretate secondo i suoi precisi desideri. Nell’esecuzione della Nona sinfonia per esempio si incontrano numerosi problemi proprio in riferimento ai tempi metronomici indicati da Beethoven, che sono spesso eccessivamente veloci e richiedono agli orchestrali una tecnica ed uno studio enormi dando loro in cambio un risultato musicale comunque insoddisfacente, in quanto troppo meccanico e troppo poco sentito, proprio a causa dell’eccessivo temperamento.

Il Congresso di Vienna che si tenne in quella città nel 1815, sarà il momento di massima gloria e riconoscimenti per Beethoven. Mentre re ed imperatori discutevano sul destino dell' Europa, il compositore fu invitato a suonare più volte davanti agli uomini più potenti del tempo, e di questo fu fiero per tutta la vita.


Il 15 novembre 1815 morì Kaspar Karl Beethoven, fratello di Ludwig. Lasciò una moglie che il compositore soprannominerà “regina della notte” , parafrasando Il Flauto magico di Mozart, a causa della scarsa dirittura morale della vedova, così come un figlio, Karl, di solo 9 anni. Da questo momento la vita di Beethoven cambiò radicalmente, in quanto suo fratello aveva disposto che la tutela di suo figlio fosse “esercitata congiuntamente da sua moglie e da Ludwig”. Quest' ultimo prenderà molto sul serio il suo ruolo, ma Beethoven, celibe quarantacinquenne sordo ed ammalato, trovò problemi insormantabili a capire bene il bambino. Questo triste periodo condizionerà gli anni seguenti della vita del compositore, sempre alle prese con problemi giudiziari per la tutela del minore.

È proprio nel 1815 che si è soliti far cominciare il cosiddetto terzo periodo beethoveniano. Sono anni di scarsa ma intensa produzione. Sono del terzo periodo la Nona sinfonia, la Missa solemnis, gli ultimi quartetti per archi e le ultime sonate per pianoforte. In questi anni Beethoven abbozza anche una decima sinfonia.


Nel 1827, ritornando a Vienna su di un carro scoperto, dopo che aveva avuto un’ennesima lite con suo fratello, Beethoven prese un terribile raffreddore. La malattia complicherà la sua situazione di salute, già molto precaria. Si spegnerà circondato dai suoi più cari amici il 26 marzo 1827.

La cerimonia funebre si svolse alla chiesa della Santa Trinità. Si stima che tra 10 000 a 30 000 persone si riunirono per salutare per l’ultima volta Ludwig van Beethoven.

Franz Schubert, timido ammiratore del grande compositore che non ebbe mai il coraggio di avvicinarlo, sarà uno dei portatori delle fiaccole funebri, assieme a numerosi altri musicisti. Schubert, che morì nel 1828, fu seppellito vicino a Beethoven.

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