Ana səhifə

Volume primo traduzione italiana, introduzione e note: paola de paolis edizioni mediterraneelatin penauroville


Yüklə 2.1 Mb.
səhifə40/45
tarix25.06.2016
ölçüsü2.1 Mb.
1   ...   37   38   39   40   41   42   43   44   45

Canto XIV: L'ANIMA DEL MONDO



vv. 29-30: Era un mormorio innumerevole ed unico, etc.

Vd. nota a I, 4, 391-92.


vv. 38-40: Sembrava lo struggimento d'un flauto solitario etc.

Cfr. nota a II, 5, 666-68. Per "le rive della memoria" cfr. note a I, 4, 33 e II, 6, 775.


v. 62 e sgg.: Egli entrò in un mirabile regno incorporeo, etc.

Il re Aswapati entra nel mondo psichico. Come l'essere psichico sta dietro la mente, la vita e il corpo e li sostiene, così anche il mondo psichico non è un mondo che si trova a un certo grado della scala come i mondi mentale, vitale e fisico ma come scrive Sri Aurobindo, esso si tiene dietro tutti questi ed è lì che Le anime che si evolvono qui sulla terra si ritirano per il tempo che intercorre fra una vita e l'altra. (Letters on Yoga, 22, p. 439).


v. 68 e sgg.: Era li l'Anima silenziosa di tutto il mondo:

......

Persona unica ch'era se stessa e tutto etc.

Cfr. nota al v. 165 e sgg. di questo Canto.


v. 87 e sgg.: Tutti, fra loro, divenivano affini, ciascuno il sé, il prossimo

dell'altro; etc.

Nella coscienza psichica, come osserva Sri Aurobindo, gli ostacoli all'unità cessano completamente d'esistere. L'anima può nella sua coscienza identificarsi con altre anime, può contenerle, entrare in esse ed esserne contenuta, può realizzare la sua unità con esse... (The Life Divine, 18, p. 579).


vv. 99-100: Qui si trovavano le scaturigini della vita finita; uno spirito senza

forma diveniva l'anima della forma

Il Senza-forma non è una negazione del potere di formazione, scrive Sri Aurobindo, ma la condizione per la libera formazione dell'infinito (...) L'assenza di forma è il carattere dell'essenza spirituale la sostanza spirituale della Realtà - tutte le realtà finite sono poteri, forme, autofórmazioni di quella sostanza: il Divino e senza forma e senza nome, ma per questa stessa ragione capace di manifestare tutta i possibili nomi e forme d'essere. (Ibid., 18, p. 337).


v. 103:Tutto era conosciuto da un senso spirituale:

Il contatto diretto nell'essere di superficie con la Realtà spirituale, è una prima condizione della completa emersione dell'anima, osserva Sri Aurobindo (Ibid., 19, p.


v. 154:passati i cieli e gli infermi del loro lungo cammino;

Inferno e paradiso sono spesso stati immaginari dell'anima o piuttosto del vitale ch'esso costruisce attorno a sé dopo il suo trapasso. Quel ché s'intende per inferno scrive Sri Aurobindo, è un penoso passaggio attraverso il mondo vitale o un attardarvisi, come per esempio in molti casi di suicidio (...). Ci sono, naturalmente,anche mondi mentali e mondi vitali che sono penetrati di esperienze felici od oscure. Uno può passarci attraverso come il risultato di cose formate nella natura che creano le necessarie affinità, ma l'idea di ricompensa o castigo è una rozza e volgare concezione che è un semplice errore popolare. (Letters on Yoga, 22, p. 437). E a proposito del mondo vitale: esso contiene non solo la possibilità di vasti, intensi o continui godimenti quasi inconcepibili per la limitatamente fisica, ma anche la possibilità di ugualmente enormi sofferenze. E qui perciò che sono situati i cieli inferiori e tutti gli inferni con la tradizione e immaginazione dei quali la mente umana si è allettata e atterrita fin dai primissimi tempi. Tutte le immaginazioni umane corrispondono infatti a qualche realtà o possibilità reale, benché possano in sé essere una rappresentazione del tutto inesatta o rivestita d'immagini troppo fisiche e quindi incapace d'esprimere la verità di realtà sovrafisiche. (The Synthesis of Yoga, 20, p. 433).

E Mère: Ci sono cieli del mondo vitale (cieli nel senso più corrente della parola) che sono veri e propri paradisi Mancano dell'elemento veramente divino (...) ma solo la purezza spirituale, il vero senso dello spirito, possono farti sentire la differenza [coi veri cieli di lassù]. (L'Agenda di Mère III, 11 mar. '62, p. 132). Cfr. nota a II, 3, 155.
vv. 165 e sgg.: Una Persona che permane attraverso la caduta dei mondi. etc.

(...) ciò che emerge è più grande di ciò in cui emerge: così scrive Sri Aurobindo la Mente è più grande della Materia, e l'Anima più grande della Mente; lo Spirito, il più segreto di tutti, la suprema emersione, l'ultima rivelazione, è il più grande i tutti e lo Spirito è il Purusha, la Persona totale, l'Essere Cosciente onnipotente. È l'ignoranza della mente a proposito di questa vera Persona in noi il suo confondere la persona con la nostra esperienza di ego e personalità limitata, il fuorviante fenomeno dell'emersione di una coscienza e personalità limitata in un'esistenza incosciente che ci ha fatto creare un 'opposizione fra questi due aspetti della Realtà [personale e impersonale], ma in verità non c'è opposizione. Un'eterna, infinita auto-esistenza è la realtà suprema, ma il supremo Essere eterno trascendente, Sé e Spirito, - una Persona infinita, possiamo dire, perché il suo essere è l'essenza e la fonte di ogni personalità, - è la realtà e il significato dell'auto-esistenza: così pure il Sé lo Spirito, l'Essere, la Persona cosmici è la realtà e il significato dell'esistenza cósmica; lo stesso Sé, Spirito, Essere o Persona che manifesta la sua molteplicità e la realtà e il significato dell'esistenza individuale. (The Life Divine, 18, p. 353).


vv. 219-20: una diarchia di due anime unite assorbite in una profonda gioia

creatrice;

È attraverso la Shaleti cosmica che il Divino crea: il Purusha e la Prakriti non sono solo il Testimone e l'Attività osservata ma, come scrive Sri Aurobindo, il Signore e la sua energia esecutiva. Il Purusha è l'ishwara, la Prakriti è la Sua Shaleti. Il loro gioco reciproco è tanto il motivo quanto la forza esecutrice di ogni esistenza dell'universo. ("The Web of Yoga", 17, p. 52). Non bisogna confondere la dualità di Ishwara-Shaleti con quella di Purusha-Prakriti, perché Purusha e Prakriti sono poteri separati mentre Ishwara Shaleti si contengono l'un l'altro. Ishwara è Purusha che contiene Prakriti e governa grazie al potere della Shalei in lui, nota Sri Aurobindo; Shalei è Prakriti animata dal Purusha e che agisce per la volontà dell'ishwara che è la sua propria volontà e la cui presenza nei suoi movimenti ella porta sempre con se'. La realizzazione di Purusha-Prakriti è di prima utilità per il ricercatore sulla Via delle Opere [il Karma-yoga, o yoga dell'azione: n.d.t.]; perché e la separazione fra l'essere cosciente e l'Energia e la soggezione dell'essere al meccanismo dell'Energia a costituire la causa efficiente della nostra ignoranza e imperfezione; mediante questa realizzazione l'essere può liberarsi dell'azione meccanica della natura e divenire libero e arrivare a un primo controllo spirituale sulla natura. Ishwara-Shaleti sta dietro la relazione di Purusha-Prakriti e la sua azione ignorante e la volge verso uno scopo evolutivo. La realizzazione d'Ishwara-Shaleti può portare partecipazione a un superiore dinamismo e operare divino e una totale unità e armonia dell'essere in una natura spirituale. (The Synthesis of Yoga, 20, p. 205 n.).Poiché infatti i due grandi elementi del Mistero divino, il Personale e l'impersonale, son qui fusi insieme (vd. Sav. II, 15, 142-43), il cercatore della verità integrale sente nella dualità di Ishwara-Shaleti la propria vicinanza a un più intimo e ultimo segreto della divina Trascendenza e della Manifestazione di quello offertogli da qualunque altra esperienza. (Ibid., p. 116). Cfr. note a I, 4, 567-735 e 11,13, 136 e sgg.


v. 222 e sgg.: Dietro ad esse, (...) stava Colei ... etc.

È La Madre trascendente e universale (la divina Shaleti cosciente dell'Ishwara), la Madre divina che è la Coscienza e Forza del Divino - Madre di tutte le cose. Non c'è in lei benché ella concepisca un meccanismo cosmico, il carattere di una meccanica esecutrice incosciente che troviamo nella prima fisionomia di Prakriti la Forza della Natura, scrive Sri Aurobindo, ne' c'è quel senso di un'irrealtà, creatrice di illusioni o semi-illusioni che è legato alla nostra prima visione di Maya. È subito chiaro per l'anima che fa l'esperienza, che si tratta qui di un Potere cosciente di un'unica sostanza e natura col Supremo da cui venne. ("Letters on the Mother", 25, p.67).Cfr. nota a II, 13, 135 e sgg.




1   ...   37   38   39   40   41   42   43   44   45


Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©atelim.com 2016
rəhbərliyinə müraciət