memoriali è veramente ridicola e manifesta una pervicace volontà, nonchè
degli enormi interessi, da parte di chi non ha alcuna intenzione di far uscire fuori la verità. Di quello di
Sandrino il Cantoni, ne parleremo diffusamente nel Capitolo 11, ma dovrebbe anche esserci un memoriale di un membro del CLN, tale Ferero Valsecchi da rendersi noto dopo la morte. Fatto emblematico poi, all’Istituto per la storia del movimento di Liberazione in Italia di Pavia, struttura finanziata con i fondi pubblici e ambito di svariati interessi, dovrebbero esserci due cassette registrate, a futura memoria, di due membri del plotone di esecuzione di Dongo, ovvero un certo Barbieri ex commissario politico della Capettini ed un certo Gardella poi sindaco comunista di Voghera; ebbene l’Istituto ha sempre opposto un suo rifiuto a poterle ascoltare. Anche Renzo Bianchi
Renzo, che
ebbe qualche ruolo nelle vicende del carteggio Mussolini/Churchill (che prima asserì di aver visto e poi negò e a guerra finita, si dice che fu
premiato mandandolo a lavorare al casinò di Campione d’Italia come crupier pagato in franchi svizzeri) dicesi anche che prima di morire avrebbe lasciato un memoriale da rendere pubblico, ma solo dopo la morte del figlio.