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Studio di impatto ambientale


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3.67Compatibilità del progetto con l’IBA Monti dauni e con il Sic Monte Cornacchia – bosco di Faeto


Il sito del progetto è incluso in una zona IBA, (Important Bird Area, aree importanti per gli uccelli), identificata dalla LIPU- BirdLife Italia, denominata IBA 126 “Monti Dauni”. L’IBA 126 Monti della Daunia è stato istituito allo scopo di identificare le aree prioritarie che ospitano un numero cospicuo di uccelli appartenenti a specie rare, minacciate o in declino. Fra le varie IBA istituite, esiste una gradazione dell’importanza delle stesse in relazione alla maggiore minore presenza di popolazioni ornitiche e della rarità, sensibilità o importanza delle specie presenti.

L’IBA 126 monti della Daunia, nella stessa classificazione della LIPU è indicato con un valore basso, 4/110, contro, ad esempio un valore 33/110 dell’IBA Murge o 75/110 dell’IBA Gargano – Aree umide di Capitanata. Tale valore molto basso risulta da presenze scarse e poco qualificanti.

IBA (Relazione Finale IBA 2001 LIPUBirdLife Italia)
Nome e codice IBA 1998-2000: Monti della Daunia - 126

Regione: Puglia, Molise, Campania

Superficie: 75.027 ha

Descrizione e motivazione del perimetro: in riferimento a ciò si riferisce la definizione e la motivazione del perimetro dell’IBA 126 – Monti della Daunia riportata nel progetto sviluppato in collaborazione da LIPU e BirdLife Italia Sviluppo di un sistema nazionale delle ZPS sulla base della rete delle IBA (Important Bird Areas)”, progetto commissionato dal Ministero dell’Ambiente, Servizio Conservazione della Natura: vasta area montuosa pre-appenninica. L’area comprende le vette più alte della Puglia (Monti Cornacchia e Saraceno), il medio corso del fiume Fortore ed il Lago di Occhito interessato dalla sosta di uccelli acquatici. Pertanto, l’IBA in questione, si estende per una vastissima area interessando zone di maggiore e di minore interesse per l’avifauna, orbene, il sito del progetto, è localizzato nell’area marginale dell’IBA, riscontrabile anche dalle caratteristiche ambientali più affine al Tavoliere che non all’area montuosa inserita nell’IBA.
Criteri relativi a singole specie:


Specie (non qualificanti) prioritarie per la gestione:

Nibbio bruno (Milvus migrans)

Albanella reale ( Circus cyaneus)

Lanario (Falco biarmicus)


La maggior parte delle informazioni sui rilevamenti sono ricavate da censimenti numerici, altra parte derivano da stima individuale del rilevatore.

Il sito in cui è programmata l’istallazione la realizzazione dell’impianto risulta essere una delle località di minore importanza dell’IBA 126 essendo assenti come nidificanti le specie citate nelle schede.

In particolare:



  1. per il nibbio− reale la presenza appare più consistente nella zona più settentrionale dell’IBA, verso il lago di Occhito, oltre ad un’altra interessante popolazione nella zona di Accadia e verso Monteleone di Puglia, entrambe le località al di fuori dell’IBA. Avvistamenti sporadici sono stati effettuati anche in agro di Alberona, ad una certa distanza dal sito dell’intervento.

  2. − Per la ghiandaia marina la presenza nell’ambito di 8 km di raggio dal sito dell’intervento non è mai stata rilevata.

  3. − Per il nibbio bruno si conoscono sporadici avvistamenti nella zona più a valle del sito. Nell’area a monte di quella del progetto (di sicuro maggiore interesse ambientale), nel 2005 si conoscono solo 2 avvistamenti, mentre a diversi chilometri di distanza, verso nord, alla base del Subappennino dauno verso l’abitato di Castelnuovo si conoscono per lo stesso periodo almeno 6 avvistamenti. Nel 2006 si conosce un avvistamento verso la fine di aprile con un esemplare che procedeva in volo a notevole altezza verso l’area di M. Cornacchia. Agli inizi del mese di maggio del 2006 è inoltre stato avvistato un esemplare al di sopra dei parchi eolici della società IVPC, in corrispondenza del toponimo “Crocione”, fra Alberona e Roseto Valfortore in volo per niente disturbato dalla presenza degli impianti.

  4. − Per quanto riguarda l’albanella reale nell’area non si verificano avvistamenti nell’arco degli ultimi 5 anni, mentre per lo stesso periodo si conoscono presenze, anche se non consistenti, verso la diga del Celone (molto più a valle del sito del progetto) e verso il Tavoliere nord oltre che nell’area della diga di Occhito.

  5. − Il falco lanario si conosce nidificante nella zona di Piano dei Limiti a valle della diga di Occhito (1 coppia), oltre ad una stabile presenza in agro di Lucera in località Bosco Cimino (fuori del’area IBA) con una coppia avvistabile quasi quotidianamente. Del lanario si conosce inoltre la presenza con almeno due esemplari ancora al di fuori dell’IBA nella vallata fra Monte Crispignano e Monte tre Titoli, in agro di Accadia. Nel sito di intervento non si conoscono avvistamenti nell’arco degli ultimi 6 anni.


Per quanto detto, si ritiene che l’impianto possa essere definito compatibile con la presenza dell’IBA 126 Monti della Daunia.

3.68Sito di Importanza Comunitaria


Il sito del progetto è situato nelle vicinanze del del Sito di Importanza Comunitaria “Monte Cornacchia-Bosco Faeto” (IT 9110003), rimanendone comunque completamente al di fuori (il limite più vicino del SIC dista circa 1.000 m).

Le informazioni ecologiche sui valori naturali presenti nel sito sono quelli riportate nella scheda BIOITALY.




DENOMINAZIONE: MONTE CORNACCHIA - BOSCO FAETO


DATI GENERALI


Classificazione:

Sito d'Importanza Comunitaria (SIC)

Codice:

IT9110003

Data compilazione schede:

01/1995

Data proposta SIC:

06/1995 (D.M. Ambiente del 3/4/2000 G.U.95 del 22/04/2000)

 

Estensione:

ha 6853

Altezza minima:

m 492

Altezza massima:

m 1086

Regione biogeografica:

Mediterranea

 

Provincia:

Foggia

Comune/i:

Biccari , Castelluccio Valmaggiore , Celle di S. Vito , Faeto , Roseto Valfortore, Alberona.

Comunita' Montane:

Comunita' montana dei Monti Dauni settentrionali

Riferimenti cartografici:

IGM 1:50.000 fogli 407-420.


CARATTERISTICHE AMBIENTALI


L'area si colloca nel bioclima del Fagetum. Il monte Cornacchia (1100 m) costituisce la vetta piu' alta della Puglia. Sito caratterizzato dalla presenza di boschi caducifogli con latifoglie eliofile, con presenza di alcuni nuclei di Aqifolio-fagetum e da vaste praterie substeppiche. Nella zona vi sono anche corsi d'acqua con vegetazione ripariale e un piccolo laghetto naturale, il lago Pescara.


HABITAT DIRETTIVA 92/43/CEE


Praterie su substrato calcareo con stupenda fioritura di Orchidee (*)
Laghi eutrofici con vegetazione del tipo Magnopotamion e Hydrocharition
Faggete degli Appennini di Taxus e Ilex (*)

30%
5%
10%



SPECIE FAUNA DIRETTIVA 79/409/CEE E 92/43/CEE all. II


Mammiferi:

Canis lupus

Uccelli:

Strix aluco; Jynx torquilla; Picus viridis; Turdus viscivorus; Sylvia hortensis; Emberiza cia; Accipiter nisus; Tyto alba; Sylvia communis; Remiz pendulinus; Athene noctua; Lanius collurio; Dendrocopos major; Alauda arvensis; Melanocorypha ; Milvus milvus; Ficedula albicollis; Milvus migrans; Columba palumbus; Turdus pilaris; Turdus philomelos; Scolopax rusticola; Turdus merula; Streptopelia turtur.

Rettili e anfibi:

Bombina variegata; Emys orbicularis; Elaphe quatuorlineata.

Pesci:




Invertebrati:








SPECIE FLORA DIRETTIVA 92/43/CEE all. II

 


VULNERABILITA':

Le cenosi prative e boschive si presentano a bassa fragilita'. Elevata fragilita', invece, presentano gli habitat fluviali e lacustri. I boschi sono sottoposti talvolta a utilizzazioni non razionali. Nel sito vi e' alta pressione venatoria, crescente antropizzazione e problemi potenziali legati a insediamenti turistici ed utilizzazione stagionali.



(*) Habitat definiti prioritari ai sensi della Direttiva 92/43/CEE: habitat in pericolo di estinzione sul territorio degli Stati membri, per la cui conservazione l'Unione Europea si assume una particolare responsabilita'.


L’interazione dell’impianto con il SIC appare estremamente lieve. Il suo posizionamento nelle vicinanze del Sito di Interesse Comunitario corrisponde infatti ad una propaggine dello stesso e l’impianto non appare significativamente impattante sulle aree sensibili protette dal SIC.

D’altro canto occorre precisare che il posizionamento dell’impianto non va ad interessare rotte di spostamento della fauna in quanto non si rilevano corridoi ecologici nel sito del progetto.

Si esclude qualsiasi interazione con la flora, che non viene minimamente interessata in questo caso né dalla fase di cantiere né dalla fase di esercizio.

In relazione alla fauna, nel contesto in esame non si è verificata alcuna nidificazione di specie sensibili che possano riportare danno o disturbo dalla presenza dell’aerogeneratore, né, nell’ambito dell’area SIC più prossima, si rilevano presenze faunistiche suscettibili di essere coinvolte in incidenti con gli elementi mobili né di subire disturbo alle attività.

Nelle aree di bosco prossime all’impianto e coincidenti con il limite del SIC non si rilevano presenze di fauna sensibile né di siti riproduttivi che possano essere danneggiati dalla presenza dellimpianto.

Anche la sporadica presenza del lupo nell’area più a monte, del Bosco Difesa di Faeto, non verrebbe minimamente interessata ed ostacolata dalla presenza dell’aerogeneratore che si colloca a notevole distanza da tale zona.



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