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Marrubbio Marrubium vulgare L


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MARRUBBIO

Marrubbio (Marrubium vulgare L.)

Famiglia: Lamiaceae (Labiateae)

Droga: parti aeree (fusto, foglie, sommità fiorite)

Costituenti principali:
amaroidi diterpenoidi (marrubina): tannini e flavonoidi; fitosteroli; acido ursolico; olii essenziali (terpeni insaturi); mucillagini; pectine.

Attività principali:
coleretico, colagogo, stomachica e tonica, digestiva; espettorante e mucolitico.

Impiego terapeutico:
inappetenza; disturbi dispeptici (senso di peso epigastrico e flatulenze), disturbi digestivi e biliari; flogosi delle vie aeree, tosse e bronchiti.

Attività farmacologica:
Il Marrubium vulgare, sinonimi Marrubium album Black o Marrubium hamatum Kunth è una pianta della tradizione fitoterapica europea il cui uso in infuso è da sempre assai diffuso come espettorante o per alleviare il senso di pienezza, gonfiore e flatulenza di stomaco e intestino. Per il suo aspetto è spesso confuso con l´ortica. Il nome generico Marrubio deriva dall´ ebraico mar, amaro, e da rob, succo, con riferimento preciso al suo sapore amaro. Sin dai tempi più antichi è una pianta apprezzata per le sue proprietà fitoterapiche: il medico greco Dioscoride (40-90 d.C.) sosteneva che ´estrae gli umori densi dal petto´ e consigliava un decotto di questa pianta per la tubercolosi, l´asma e la tosse; nel 1597 l´erborista inglese John Gerard esaltava il Marrubio come ´uno tra i più singolari rimedi contro la tosse e la dispnea´. Il fitocomplesso del Marrubio è caratterizzato principalmente dagli amaroidi, di cui il principale è il diterpene marrubina, a cui a cui viene attribuita azione espettorante e mucolitica, broncodilatatrice e sedativa della tosse e per le quali è indicato nel trattamento delle affezioni bronchiali. In seguito all´assunzione l´anello lattonico della marrubina subisce metabolizzazione e dall´apertura si forma il corrispondente acido marrubinico che esplica invece azione coleretica. Per questo il Marrubio viene molto usato nelle turbe dispeptiche, nell´inappetenza, nelle epatopatie e nei disturbi digestivi e biliari. Possiede inoltre proprietà amaro-toniche aromatiche. Sono presenti nella pianta anche alcoli diterpenici (marrubiolo, marrubenolo , peregrinino) e tracce di alcuni alcaloidi (tauricina e betonicina). Le indicazioni raccomandate per le preparazioni di Marrubio sono quindi nell´ inappetenza, nei disturbi dispeptici quali senso di pienezza e flatulenze, nelle flogosi delle vie aeree ed è utile come coadiuvante nelle forme influenzali e nelle tracheobronchiti acute e croniche, nella bronchite asmatica. Nella medicina popolare è utilizzato anche per applicazione locale su lesioni cutanee, ulcerazioni e ferite. Il Marrubio è un rimedio che non presenta ad oggi particolari controindicazioni ed effetti collaterali, come non sono state evidenziale interazioni. Come tutte le piante a contenuto in amaroidi è però sconsigliato in presenza di gastrite e ulcera. Non usare in gravidanza ed allattamento.

Aspetti botanici:
Il Marrubio è una pianta perenne di altezza fra 30-60 cm fittamente tormentosa. E´ una pianta di origine mediterranea che si sta diffondendo nell´Europa centrale ed orientale e in Asia dove alcuni esemplari sono stati trovati sulla catena dell´Himalaya. In Italia è assai diffuso, lo si trova dal mare alle regioni subalpine, nelle località asciutte, nei terreni sassosi, sopra le macerie e i ruderi, in esposizione soleggiata e cresce fino a 1500m. E´ una pianta definita dai botanici nitrofila, cioè che richiede terreni ben concimati e ricchi di azoto. Inoltre non viene attaccata facilmente dai parassiti probabilmente per la presenza di qualche componente particolare del fitocomplesso. La pianta è inodore tranne che durante la fioritura, ha sapore leggermente amaro per la presenza degli amaroidi e salino per l´elevato contenuto di ceneri. Si utilizzano a scopo fitoterapico la pianta in toto (parti aeree), sommità fiorite, fusto e foglie. Può essere utilizzata come droga contusa, come succo di pianta fresca o in forma essiccata in preparati galenici per uso orale. Il Marrubio è descritto in molte Farmacopee europee, ovvero in Farmacopea Francese X, nella Austriaca 1990 e Inglese BHP 83.

Forme farmaceutiche e posologia:
Infuso (coleretico): 1,5 g in 100 ml di acqua bollente / 3 volte al giorno prima dei pasti
Infuso (espettorante): 4,5 g in acqua bollente / nell´intera giornata
E.F.: 20-30 gocce / 2 volte al dì.


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