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Studio di impatto ambientale


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9.4




10Tempi di esecuzione dell’impianto

Ottenuta la prescritta Autorizzazione alla costruzione ed esercizio dell’impiaqnto, sarà data esecuzione alla progettazione esecutiva dell’impianto e delle sue parti accessorie. Successivamente saranno avviati i lavori nel rispetto di un cronoprogramma concordato tra la Direzione dei Lavori ed il “Main contractor”. Nei paragrafi del capitolo 6 e negli appositi elaborati grafici, sono stati illustrati gli incombri dei manufatti che andranno ad incidere sul suolo che occupano una estensione minimale rispetto alla totalità dell’area impegnata. L’intervento sarà comunque improntato al massimo contenimento della movimentazione di materie “in situ” compatibilmente con le caratteristiche geo-litostratigrafiche della parte corticale dell’area.

Per quanto attiene il sottosuolo, le interazioni che l’opera avrà con quest’ultimo saranno costituite dal tipo delle strutture fondali che, a motivo delle caratteristiche morfologiche, saranno del tipo indirette, nel senso che saranno poggiate su apposite palificate aventi la finalità di trasferire agli strati profondi del terreno i carichi indotti dai manufatti soprasuolo. I pali impiegati saranno del tipo trivellati con asportazione del terreno e successivamente riempiti con conglomerato cementizio armato. Da una valutazione complessiva dei carichi indotti si stima che la quantità del terreno estratto per la perforazione dei pali sarà pari a circa 500 mc. Detto terreno sarà nuovamente riutilizzato in cantiere mescolato a materiale inerte per la formazione degli stabilizzati della viabilità interna all’impianto.

11Valutazione del tipo e quantità dei rifiuti e delle emissioni


Nel corso delle attività di esercizio i rigetti che sono previsti nei confronti delle matrici ambientali , aria, acqua, suolo , sonono di seguito indicati

11.1Scarichi idrici


Nell’impianto in esame si individua un unico nuovo scarico idrico in acque superficiali rappresentato dalle acque meteoriche, a meno delle acque di prima pioggia (inviate a trattamento).

Le acque meteoriche di seconda pioggia e di dilavamento delle aree verdi verranno rilasciate in acque superficiali solo nel caso in cui la precipitazione persista e superi i 5 mm, e si raggiunga la capacità della vasca di raccolta delle acque di prima pioggia. Posto che l’area destinata a viabilità e piazzali è pari a 9.000,00 mq., circa i primi 45,00 mc. di acqua meteorica definiti di prima pioggia, verranno fatti confluire in una vasca la cui tubazione di arrivo si intercetterà automaticamente ad avvenuto riempimento. Le acque successivamente mediante una pompa di sollevamento, saranno inviate al disoleatore e di qui, tramite lo scarico unico raggiungeranno il recapito finale. Le acque trattate come innanzi descritto, comunque, prima di essere sversate saranno prioritariamente utilizzate per il reintegro della vasca antincendio, o come reintegro delle batterie di raffreddamento, o per la cura del verde.

I reflui dei servizi igienici, prima di essere rilanciati vengono opportunamente convogliati in un impianto di trattamento a fanghi attivi tipo tipo Imhoff le cui caratteristiche ed il cui principio di funzionamento sono descritti nell’Elab. “P”.

11.2Approvvigionamento idrico


Nella configurazione definitiva, l’approvvigionamento idrico della nuova centrale elettrica è garantito, sia per le acque ad uso industriale di raffreddamento che per i servizi, avverrà mediante mediante autobotti. La vasca antincendio di conseguenza sarà dimensionata oltre che per sopperire ai fabbisogni propri anche per fronteggiare i fabbisogni i drici di impianto.

Tale approvvigionamento idrico è stimabile in circa 4.500 mc/anno, di cui:



  • 1.300 mc/anno per le operazioni di pulizia e per i servizi igienici;

  • 3.200 mc/anno per il reintegro delle acque di raffreddamento dell’olio lubrificante dei turboalternatori e delle batterie di raffreddamento dei motori.

Il fabbisogno per uso potabile delle unità lavorative in servizio sarà soddisfatto mediante approvvigionamento della risorsa idrica sul mercato.

11.3Emissioni in atmosfera


La principale emissione in atmosfera convogliata che si origina dall’impianto in esame è rappresentata dai gas di scarico dei motori opportunamente depurati.

I punti di emissione in atmosfera di tali fumi di combustione sono tanti quanti sono i motori (n. 4) e gli stessi fumi vengono trattati da un impianto DeNOx SCR/CO CATALYST realizzato nella centrale elettrica in esame, progettato dalla società tedesca ARGILLON GmbH. L’impianto è costituito essenzialmente da n. 4reattori catalitici, uno per ciascuno dei 4motori Diesel che formano la sezione di generazione energia, e da una sezione di stoccaggio e dosaggio (comune) per l’alimentazione dell’agente riduttore (ammoniaca in soluzione acquosa con concentrazione al 25%).

Ciascun reattore catalitico è costituito al suo interno da 5 stadi catalitici, di cui 3 prevedono l’alloggiamento del catalizzatore DeNOx, uno l’alloggiamento del catalizzatore CO Catalyst, ed uno l’alloggiamento di un particolare catalizzatore di ossidazione (PM Reducing Catalyst) che consente di ottenere un’ulteriore specifica riduzione dell’emissioni di polveri (di natura prevalentemente organica), garantendo una concentrazione di particolato a valle del sistema di abbattimento costantemente inferiore a 10 mg/Nm3 (in condizioni di riferimento con fumi secchi e 11% di O2).



È prevista inoltre, per ogni singola linea fumi, l’installazione di un filtro aggiuntivo di dimensioni pari a mm (150 x 150 x 150), installato come primo strato, per la protezione dei catalizzatori dal fosforo, in quanto tale elemento, può costituire un veleno per i catalizzatori previsti, pregiudicandone il corretto funzionamento e, quindi, le prestazioni di abbattimento degli inquinanti.

L’impianto DeNOx SCR/CO CATALYST in esame è in grado di ridurre gli ossidi di azoto formatisi durante la combustione dell’olio vegetale fino al 98% e contemporaneamente di ridurre l’emissione di monossido di carbonio con resa di abbattimento pari a circa il 66%, oltre a consentire comunque una ridottissima emissione anche
polveri con resa di abbattimento dell’ordine del 78% e per l’ammoniaca libera (< 1 mg/Nm3).

Nelle tabelle che seguono sono riportate le concentrazioni degli inquinanti rispettivamente a monte ed a valle del sistema di abbattimento





Parametro

Unità di misura

Concentrazione

Valore

NOx (rif. O2 11%)

mg/Nm3

1590

CO (rif. O2 11%)

mg/Nm3

68

Polveri totali (rif. O2 11%)

mg/Nm3

6

Tabella 1.1 - Concentrazione degli inquinanti a monte del sistema di abbattimento.



Parametro

Unità di misura

Concentrazione

Valore

NOx (rif. O2 11%)

mg/Nm3

74

CO (rif. O2 11%)

mg/Nm3

41

Polveri totali (rif. O2 11%)

mg/Nm3

5

Tabella 1.2 - Concentrazione degli inquinanti a valle del sistema di abbattimento.


Parametro

Unità di misura

Concentrazione

Valore

NOx (rif. O2 11%)

mg/Nm3

500

CO (rif. O2 11%)

mg/Nm3

650

Polveri totali (rif. O2 11%)

mg/Nm3

120

Tabella 1.3 - Concentrazione degli inquinanti consentiti dal D.Lgs. n. 152/2006.

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