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Consiglio regionale della campania


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CONSIGLIO REGIONALE DELLA CAMPANIA

I Commissione Consiliare Speciale

(per la trasparenza, per il controllo delle attività della Regione e degli enti collegati

e dell’utilizzo di tutti i fondi)

Resoconto Integrale n.137 IX Legislatura 2011 18 novembre 2011


RESOCONTO INTEGRALE 

AUDIZIONE N.137

DEL 18 NOVEMBRE 2011
ARGOMENTO:

Stato di attuazione della misura 313 del PSR “incentivazione dell’attività turistica” e criteri per la formulazione delle graduatorie per l’assegnazione delle risorse finanziarie.
INTERVENUTI

Daniela Carella: dirigente Settore interventi sul territorio agricolo, bonifiche ed irrigazioni- Giunta regionale della Campania

Francesco Massaro: dirigente Area Sviluppo Attività Settore Primario - Giunta regionale della Campania.

Angelo De Simone: Sindaco di Tora e Piccilli (Caserta)
Assistono la seduta, per gli uffici della Commissione, il dirigente di staff Luigi D’Errico, la funzionaria Anna Rosselli.
PRESIDENZA del Presidente Nicola Caputo (PD)
Inizio lavori ore 10.20
PRESIDENTE: buongiorno. Diamo inizio ai lavori della Commissione con la prima Audizione, convocata per oggi avente ad oggetto lo stato di attuazione della misura 313 del PSR “incentivazione dell’attività turistica e criteri per la formulazione delle graduatorie per l’assegnazione delle risorse finanziarie”. Ringrazio il prof. De Simone, Sindaco di Tora e Piccilli per aver evidenziato questa problematica e la dott.ssa Carella dirigente dell’Assessorato agricoltura per la sua presenza in Commissione. L’argomento di oggi è stato posto all’attenzione della Commissione dal Sindaco di Tora Piccilli il quale ci ha scritto una relazione molto articolata con tabelle, grafici etc. che motivano con chiarezza e precisione di analisi, la questione: gli cedo subito la parola in modo da poterla illustrare.

ANGELO DE SIMONE (Sindaco di Tora e Piccilli): Buongiorno a tutti. Ringrazio l’onorevole Caputo per l’opportunità di poter esporre la problematica all’attenzione della Commissione Trasparenza, ringrazio la dott.ssa Carella che è qui per ascoltarci e per darci preziosi consigli. Ho suscitato questa problematica per la misura 313 che è una delle misure del PSR a cui, tra l’altro, il Comune di Tora e Piccilli ha partecipato nel mese di marzo. Dopo una lunga gestione in fase istruttoria il progetto presentato dal Comune di Tora e Piccilli si è classificato secondo nella graduatoria provinciale subendo una serie di tagli, ma l’anomalia c’è stata con la pubblicazione della graduatoria regionale che per la misura 313 ha visto solo 13 progetti approvati e finanziati, tutti della Provincia di Salerno, tutti con 100/100. La cosa mi ha dato abbastanza fastidio, premetto e lo dico solo in premessa perché non voglia sembrare vana gloria, ma in quanto docente universitario, ho partecipato, come docente, a master per la Regione Campania, quindi, rappresentavo questa Regione in altre regioni, per illustrare come si dovessero leggere le graduatorie di una misura PSR, quali fossero le azioni da mettere in atto prima di partecipare ad un progetto, per cui, ho un minimo di esperienza, qualcosa in materia ne so. A fronte di questo, nelle graduatorie del PSR ci sono 2 settori, i parametri soggettivi e i parametri oggettivi, sui parametri oggettivi, quelli territoriali per cui si ha una scheda fissa, il Comune di Tora e Piccili ha preso 50/50, da premettere che in quella fase, progettuale specifica, non avevo l’ufficio tecnico, per cui, il progetto l’ho allestito in prima persona; abbiamo, invece, perso punti sulla fase soggettiva, ossia, sulla valutazione del progetto. Sono state contestate cose anche abbastanza opinabili, una per tutte, le panchine in ghisa mi è stato detto non sono elementi naturali, su quello avrei parecchio da ridire, però, non fa niente, un conto è essere decurtati economicamente, un conto essere decurtati come punteggio. Il problema è sulle graduatorie, quello che è successo per la misura 313, ahimè, si è verificato anche per la misura 226, nella stessa proporzione, cioè, il 100% delle pratiche sono state approvate solo dallo Stapa di Salerno, tutte con 100/100. Dallo screening che ho allegato e che vi invito a vedere nella parte graficale, gli istogrammi sono di facile lettura, si vede che in totale, su tutte le misure approvate del PSR, 188 sono della Provincia di Salerno, 36 di Avellino, 12 di Benevento e solo 5 di Caserta, c’è un problema territoriale, c’è qualcosa che non va, perché nel PSR della Regione Campania, è scritto chiaramente che esso è uno strumento che deve valutare il Pil regionale. E’ impensabile che all’interno di una Regione ci siano delle discrasie di sviluppo tra varie province, questo è il principio cardine del PSR, l’ho studiato anche dal punto di vista accademico, questo principio, penso, sia stato completamente stracciato e buttato. La stessa graduatoria della 313 del 2009 è stata effettivamente distribuita su tutte le province perché c’era la graduatoria unica regionale. Il problema che pongo a questa Commissione è come sia possibile che nel presentare un progetto si venga giudicati in una maniera, un altro progetto simile che venga giudicato da un'altra Commissione che non usa gli stessi parametri, evidentemente, e che, poi, si va a finire nello stesso calderone senza un minimo di tutela per le province. Penso sia impensabile che solo il 2% di tutti i progetti presentati dalla Provincia di Caserta siano stati approvati e finanziati, quindi, c’è un problema di territorialità. Mi sono sentito dire, quindi, anticipo questo tipo di risposta, che lo Stapa di Salerno è bravo a fare diffusione: se guardiamo i progetti PSR delle pratiche private, quindi, degli agriturismi, questa discrasia non c’è, cioè, i progetti dei privati vengono approvati, chiaramente, in maniera diversa in numero dalle varie province, ma perché è diversa la mole, il peso che hanno le varie province, ma vengono approvati su tutte le province. Il problema sorge per gli enti pubblici: normalmente si affida all’esterno la progettazione, i piccoli comuni sapete che hanno i servizi associati, quindi, ho dei costi per partecipare al PSR che è l’unica fonte di reddito, attualmente, per i piccoli comuni. Se devo partecipare, e poi passare nel tritacarne, come diceva il mio professore di scienze delle costruzioni, essere giudicato valevole in una Commissione e, poi, andarmi a confrontarmi con altri, che usano un criterio, evidentemente diverso è come se in una classe tutte le persone prendono 60/60, 100/100 se vogliamo adeguarci ed in una altra classe tutti prendono 95 perché sono tutti meno bravi, penso non sia così, per cui propongo che venga adottato in criterio che si basi, non solo sulle domande presentate perché la Provincia che presenta più domande, è giusto e statisticamente probabile che abbia più progetti approvati, ma che tenga conto anche del numero di abitanti, del numero dei comuni in modo che ci sia un minimo di redistribuzione dei finanziamenti sulle province, altrimenti, è meglio che si ritorni alla graduatoria unica provinciale, ma con l’istruttoria unica fatta in Regione. Chiediamo che a giudicare i progetti sia un’ unica Commissione, a meno che non ci sia un minimo di garanzia Provincia per Provincia, penso che Benevento abbia problemi simili, Avellino sta un po’ meglio, ma quando una Provincia ha il 78% in assoluto, si vede nella prima tabella allegata, sul totale dei progetti presentati, penso che la stessa Regione Campania e chi opera nel PSR, qualche domanda debba porsela. Grazie.

PRESIDENTE: avevo una vaga idea della problematica illustrata dal Sindaco De Simone, ma non la conoscevo in questi termini. Ringrazio il Sindaco per averla esplicitata nei suoi aspetti quantitativi: è chiaro che c’è un problema ed è necessario limitare queste anomalie nella valutazione e nella metodologia utilizzata. Penso che questo non accada in nessun’altra Regione d’Italia: è necessario essere un po’ più trasparenti nelle procedure e nei criteri di valutazione. Vorrei sperare che questo problema sia dovuto solo a coincidenze e al caso, o almeno mi auguro sia così. Rimango in attesa di qualche informazione in merito da parte della Giunta ma è chiaro che si tratta di un problema serio che non possiamo sottacere, soprattutto in considerazione del momento di sofferenza finanziaria che sta attraversando l’intera Regione e, in particolare, le aree interne. Passo ora la parola alla dott.ssa Carella.

DANIELA CARELLA (dirigente Settore interventi sul territorio agricolo, bonifiche ed irrigazioni- Giunta regionale della Campania): è solo da un mese che sono insediata nel Settore territorio, ma questo non significa che non posso rispondere ai vostri quesiti. Prima di tutto voglio fare un quadro: il PSR che è stato approvato, che lei ben conosce e che ha ben illustrato, individua 7 macroaree: Rispetto alla precedente programmazione si è molto puntato sulla territorializzazione, in particolare per l’asse 3, la territorializzazione è fondamentale, perché l’asse 3 è stato bombardato, consentitemi il termine, da quando sono stati aperti i bandi si è iniziata una discussione su queste misure per cercare di ampliare le aree di intervento. Per la misura in questione, le aree di intervento sono macroaree D2, D1 e C, con il primo bando problemi non ci sono stati perché c’era disponibilità finanziaria, quindi, si è riusciti ad accontentare tutte le domande che sono state presentate e che risultavano istruite positivamente ed ammissibili al finanziamento, quindi, questa disparità non c’è stata. Con il secondo bando, con una disponibilità finanziaria ridotta, perché in questo momento particolare del PSR abbiamo la dotazione finanziaria che sta finendo. Precedentemente lei faceva l’esempio della 226, sono responsabile dell’asse 2, quindi, seguo anche quelle misure, anche lì la situazione è terribile a seguito del fatto che tutti gli enti locali, gli enti pubblici, hanno presentato domande anche perché il PSR, probabilmente, è diventata l’unica fonte di finanziamento importante.

PRESIDENTE: quante risorse sono state stanziate?

CARELLA: la dotazione finanziaria della misura era di 30 milioni.

PRESIDENTE: è vero che non si riuscirà a spendere i fondi europei? Che la Campania sta andando in disimpegno di alcuni fondi?

CARELLA: devo dire la verità, il disimpegno, speriamo anche per quest’anno di superarlo. Per le misure pubbliche abbiamo più difficoltà nella spesa, non tanto nell’ammissione delle domande, ci sono difficoltà nella valutazione, certamente anche questi elementi incidono, però, le difficoltà riguardano le procedure di gara, perché chiaramente i tempi sono molto più lunghi rispetto al privato. Per il primo bando non ci sono stati problemi, nel secondo, questi problemi sono emersi perché, chiaramente, la dotazione finanziaria era diventata più ridotta. Dal mio punto di vista e per la conoscenza che ho del PSR non mi sento di dire che tra i vari settori provinciali ci sia stata una disparità di trattamento, proprio per questa misura, i criteri di selezione sono abbastanza oggettivi, non tanto soggettivi; questi criteri di selezione sono dei criteri di selezione che abbiamo dal Comitato di sorveglianza, quindi, approvati dal Comitato di sorveglianza e per modificarli si deve fare una modifica in Comitato di sorveglianza, quindi, noi ci dobbiamo attenere. Come si può vedere, gli aspetti territoriali hanno 50 punti, questi sono i criteri di selezione stabiliti dal Comitato di sorveglianza, vediamo che le macroaree D1, D2 e aree parco, più aree parco riescono a raggiungere 20 punti, D1 e D2 sono territori prevalentemente di Salerno e Avellino. Abbiamo la progressione dei punti, il numero di abitanti ecc. sono dati oggettivi, non possono essere interpretati.

DE SIMONE: il nostro progetto ha tutte le caratteristiche: abbiamo 50/50 sui primi punti.

CARELLA: se passiamo al secondo punto, la differenza fondamentale che c’è stata tra il punteggio di Salerno, se scorressimo anche la graduatoria qualora ci fosse dotazione finanziaria, comunque, avremmo ancora diverse domande di Salerno, 3 ancora con 100 punti.

DE SIMONE: non l’ho fatto perché altrimenti avrei fatto il cattivo, nei confronti dei colleghi di Salerno, ma avevo fatto una proiezione dei primi 30 classificati per ogni misura.

CARELLA: non si può fare questo confronto perché i criteri di selezione sono diversi misura per misura.

DE SIMONE: per ogni singola misura con i primi 30 arrivati in overbooking, comunque, la proporzione aumenta nei confronti di Salerno.

CARELLA: bisogna dire che Salerno ha anche un’ampiezza territoriale che favorisce, ci sono più domande, una quantità maggiore di domande. In merito a questa misura, l’elemento che ha fatto la differenza, se passiamo alla pagina successiva, sono quelli relativi alla validità del progetto, abbiamo il criterio di utilizzo di fonte energetica alternativa, a Caserta sembra non ci siano stati progetti che presentavano queste caratteristiche.

DE SIMONE: nel nostro c’era.

CARELLA: i suoi 4 punti in meno da cosa sono determinati?

DE SIMONE: non so in base a quale principio, hanno tolto un punto per ogni voce, quindi, non mi hanno mai dato il massimo, se va a vedere, ho perso un punto per ogni voce nella valutazione soggettiva. Avevamo previsto i lampioncini con il fotovoltaico, il wi-fi con il fotovoltaico, avevamo previsto una serie di cose per il risparmio energetico.

CARELLA: il problema si sposta in un altro ambito, non è un problema di strutturazione nella misura perché questi fattori sono oggettivi lo dico come dirigente del settore che può indirizzare l’attività e noi cerchiamo di coordinare le attività dei settori provinciali, fermo restando l’autonomia di ciascun dirigente di settore che si assume la responsabilità degli atti che fa, di avere un’uniformità di comportamento: se lei ha avuto un taglio del punteggio, purtroppo non conosco l’istruttoria e non sapevo che era relativa ad una domanda specifica, se l’avessi saputo mi sarei procurata l’istanza e le avrei potuto rispondere, non siamo noi che facciamo l’istruttoria, ma l’istruttoria la fa lo Stapa-Cepica, l’unica cosa che posso dirle è che farò, sicuramente, delle verifiche. Se ha degli elementi oggettivi si può fare ricorso, se ha titoli per avere 100 punti, analogamente agli altri, non capisco il perché non le sono stati dati, non posso rispondere, devo fare un approfondimento, certo è che non posso entrare nel merito dell’istruttoria fatta da un collega e che è responsabile delle sue attività, le farò, ripeto, come settore per capire l’andamento, ma credo, conoscendo i colleghi e le loro attività che ci saranno stati degli elementi in base ai quali hanno ritenuto di ridurre il punteggio.

DE SIMONE: da tecnico e da accademico non capisco, se abbiamo un progetto che viene valutato non dalla stessa Commissione, ma da commissioni diverse, è statisticamente provato che quel punteggio avrà punteggi diversi, al di là del mio 94/100 che ritengo un punteggio alto per una pratica del PSR, vorrei capire com’è possibile che Salerno piazza tutti con 100/100, vorrei andare a vedere quei progetti, vorrei vedere se a Salerno hanno fatto come me che mi sono andato a fare le pulci sulla panchina in ghisa e legno, ho spiegato il processo dal ferro e ghisa che è un processo naturale, me lo hanno levato, ma non è quello, il problema è che alcune istruttorie, tanto è vero che gli istruttori di Caserta che ho conosciuto proprio in questa occasione ho visto che sono decisamente scrupolosi, sono persone che il progetto se lo guardano dalla A alla Z, tutto quanto. E’ la prima volta come ente che rintuzzo un altro ente, però, probabilisticamente non è possibile che puntualmente, una sola Provincia ha sempre tutto e un'altra Provincia non ha mai niente e ,comunque, anche se fosse, il problema che metto in evidenzia è che chi giudica, per una questione così delicata, deve essere lo stesso, quanto meno si garantisce un minimo in base alla proporzione, come diceva giustamente lei, del numero dei comuni e del numero di abitanti, cioè, se Salerno ha più comuni in area D1 e D2, è chiaro che su 100, 60 andranno solo a Salerno e gli altri vanno ridistribuiti, questo criterio non c’è…

CARELLA: è un criterio che va inserito dal Comitato di sorveglianza.

DE SIMONE: questo criterio fino al 2009 c’era, è sull’istruttoria che non ci siamo.

CARELLA: nel primo bando il problema non c’è stato perché le domande erano poche, perché gli enti pubblici non erano preparati a presentare progetti.

DE SIMONE: il problema del 2009 che conosco benissimo era l’Iva, tenga conto che il mio Comune ha 1000 abitanti, se deve pagare l’Iva per 200 mila euro, il progetto non lo può fare. Sembra abbastanza semplicistico dire faccia ricorso, per un Comune come il mio, fare ricorso è un altro problema, sono un istituzione che deve fare ricorso ad un'altra istituzione. La graduatoria è pubblicata sul sito ma non ancora nel BURC: questa è un'altra cosa che volevo chiedere, quella graduatoria non so se è ufficiale a tutti gli effetti, è stata pubblicata sul portale ma non ancora nel BURC. In questa fase, per noi, perché siamo soli, gli altri comuni della Provincia di Caserta non so cosa fanno, però, diventa oneroso dover sopportare da solo un ricorso al Tar, il ricorso al Tar non lo dovrei fare solo sulla valutazione, dovrei chiedere, se volessi fare una cosa oggettivamente valida, il confronto fra tutti i progetti che hanno preso 100 a Salerno e sui progetti che hanno preso 94 e 96 a Caserta, questo significa bloccare la graduatoria e da Sindaco non è una cosa che mi va tanto di fare, però, non è neanche più possibile che ci siano queste maggioranze nell’approvazione dei progetti. In premessa ho detto che mi era stato detto che la Provincia di Salerno era più brava, forse è vero, frequento quelle zone, effettivamente fanno una radicalizzazione nei comuni per spiegare le misure, ma questa volta lo Stapa di Caserta si è messo a completa disposizione, però, vorrei capire come è possibile che questi prendono 100/100 su ogni misura, se vedete le graduatorie sono tutte così e noi, dopo aver fatto progetti, dopo essere valutati arriviamo al 95. Se non si vuole cambiare il metodo di selezione dei progetti, si dia la possibilità, anche minima che i primi progetti per ogni provincia siano approvati e poi si ridistribuiscono in base al numero dei comuni, al numero di progetti presentati, questo è un criterio valido. Se in Provincia di Caserta siamo brocchi e presentiamo pochi progetti è un problema tutto nostro, se però, i progetti li presentiamo e vengono valutati positivamente, non parliamo di progetti bocciati, ho visto anche gli overbooking, in overbooking qualcuno c’è, abbiamo una percentuale che arriva al 6%, però, il problema è sempre quello.

PRESIDENTE: il problema che ritengo più grave è che non vengono utilizzati criteri univoci ed omogenei di valutazione per progetti appartenenti a territori diversi della stessa Regione. Sarebbe davvero interessante verificare l’attribuzione dei criteri soggettivi nelle diverse province: invito la dott.ssa Carella a fare questa verifica per eventualmente rivederci, a stretto giro, per definire meglio la questione ed eventualmente porre in essere qualche azione correttiva. E’ vero che si tratta di province con situazioni territoriali e di popolazioni diverse, però, è pur vero che statisticamente è quasi impossibile misurare queste differenze tra le province. Invito l’Assessorato regionale a dare la dovuta attenzione a questa questione ed a fare un accertamento interno. Concordo con quello che dice il Sindaco: lo Stapa Cepica di Caserta ha messo in campo una buona squadra, sono competenti e riescono ad assistere il territorio, non penso si tratti di incompetenza, penso, invece, che si tratti di un’applicazione, di un metodo di valutazione diverso, se ci sono 30 pratiche che hanno 100/100 bisognerebbe a verificare. Non vorrei andare oltre, penso sia una questione da valutare all’interno della struttura dell’Assessorato: cercate di porre rimedio a queste presunte distorsioni, innanzitutto facendo un’analisi oggettiva delle istruttorie.

CARELLA: vi rassicuro, faremo sicuramente quest’indagine, ci faremo dare tutti gli elementi utili dallo Stapa Cepica di Caserta, analogamente da Salerno. Questo, in parte, è già stato fatto dai colleghi, mi hanno assicurato che i criteri che erano stati utilizzati erano questi; faremo un’ulteriore verifica, poi, sicuramente vi relazioneremo e vi faremo presente. In merito all’eventuale ripartizione per province, è una cosa che anche noi vorremmo, ci semplificherebbe molto la vita nella gestione, non solo di questa misura, lei ha fatto l’esempio di un’altra misura che ha una dotazione finanziaria molto più grande.

PRESIDENTE: la rigidità di applicazione di solito genera problemi, bisogna cercare di contemperare le diverse esigenze.

CARELLA: questa è un’esigenza della Commissione Europea: l’ultima volta che siamo andati a Bruxelles a novembre dell’anno scorso, in cui volevamo procedere nel modo da lei indicato, il nostro rapporter ci ha detto: “Orrore, assolutamente no”; perché dobbiamo premiare la qualità progettuale, ci ha imposto di mettere a bando somme limitate, perché ci deve essere l’overbooking, ci devono essere domande non approvate, perché in questo modo si migliora la qualità dei progetti e si stimolano gli enti e i privati a produrre progetti di maggiore qualità, quindi, dobbiamo contemperare le esigenze della Commissione e in merito a questa misura, voglio anche dire che, avremo la Corte dei Conti che arriverà a febbraio, ci sarà un’analisi accuratissima della misura e ci sarà anche la valutazione della Corte dei Conti, quindi, è nostro interesse avere tutti gli elementi.

PRESIDENTE: il Sindaco prima diceva che la graduatoria non è ancora pubblicata nel BURC: il sito è un mezzo di comunicazione adatto, però, penso che il BURC dia validità giuridica e consenta una maggiore trasparenza soprattutto per chi ritenga di aver subito provvedimenti penalizzanti da parte dell’amministrazione e voglia far valere i propri diritti. Per quale motivo la graduatoria non è ancora stata pubblicata?

CARELLA: non sono sicura, però, sembra che le graduatorie quasi mai vengono pubblicate nel BURC, almeno io, lo scorro ogni lunedì e non ci sono, forse è stata una scelta di velocità, però, in genere, i soggetti attuatori dovrebbero fare la comunicazione ai non ammessi,

PRESIDENTE: però, in questo modo non c’è una data certa di pubblicazione.

CARELLA: è la data del decreto, c’è un decreto di approvazione della graduatoria.

PRESIDENTE: il problema è la pubblicità che poi si da al decreto: i beneficiari, cittadini o sindaci dovrebbero verificare ogni giorno per vedere quando viene pubblicato e poter presentare un eventuale ricorso!

DE SIMONE: anche perché non era neanche previsto nel bando, non sembra che nel bando fosse prevista una graduatoria.

CARELLA: è prevista dalle disposizioni generali.

DE SIMONE: Sulla pubblicazione penso non ci siano dubbi.

CARELLA: devo fare una verifica.

PRESIDENTE: in ogni caso sarebbe opportuno provvedere alla pubblicazione sul Burc.

DE SIMONE: anche per capire se questo è un primo passo per cui si innesca un processo di verifica o se come Comune devo necessariamente fare ricorso al Tar.

PRESIDENTE: il problema è che ci sono termini precisi a decorrere dalla pubblicazione del provvedimento entro i quali si può ricorrere al Tar contro l’Amministrazione. Ma come fa il cittadino a sapere quando pubblicano la graduatoria se non avviene mediante BURC? Dottoressa la ringrazio per la disponibilità, aspettiamo un riscontro in merito a quanto illustrato; penso che anche per la pubblica amministrazione, se si accertasse di aver commesso qualche errore sarebbe opportuno ammetterlo. Ci ha raggiunto nel frattempo anche il dott. Massaro, Coordinatore d’Area dell’Agricoltura: credo sia opportuno avere anche un suo parere sulla questione.

MASSARO: grazie, scusate il ritardo. La misura 313 è una di quelle misure che va sull’asse 3, è una misura pubblica a beneficio dei comuni. Abbiamo avuto questo problema, penso che la collega vi avrà già illustrato tutto l’evolversi della misura da quando è iniziata l’attuazione del PSR, non avevamo avuto i problemi in una prima fase perché, chiaramente, fino a quando tutte le graduatorie di tutte le province sono state tutte esaurite il problema non si è posto. Il problema si è posto nel momento in cui, ovviamente, con l’esiguità dei fondi e devo dire con il numero delle domande che abbiamo avuto in quest’ultima tornata della misura, perché è anche quello un problema che non immaginavamo potesse succedere, in quanto, più o meno, la tendenza era di avere un numero di domande che si aggirava intorno a 150, questa volta abbiamo avuto un numero elevato di domande. Si sono affinate le attività progettuali, giustamente, come diceva la collega, nel frattempo si è inserito anche il problema del mancato trasferimento di altre risorse ai comuni, per cui, su tutte le misure pubbliche il PSR è andato in questo tipo di sofferenza, perché con il 2011, nel momento in cui sono venuti meno trasferimenti da altre parti, ovviamente, le uniche misure aperte a beneficio dei comuni erano quelle del programma di sviluppo rurale, c’è stata un’attività progettuale frenetica sul territorio. Abbiamo il Comitato di sorveglianza, per il 2 dicembre abbiamo all’ordine del giorno la rimodulazione finanziaria; sull’asse 3, in questo momento, non ci sono ulteriori risorse appostate perché i fondi dell’asse 3 sono completamente esauriti, per cui, oggi ho una riunione con le organizzazioni, dovremmo decidere eventualmente l’allocazione delle risorse. C’è un problema ad aumentare la dotazione finanziaria dell’asse 3, perché spostare risorse da un asse ad un altro significa andare a rivisitare tutta la filosofia, la procedura e i criteri che sono alla base dell’approvazione del PSR, per cui, laddove il 40% delle risorse è stato allocato sull’asse 1, il 35 sull’asse 2, il 17% sull’asse 3, poi, c’è l’asse 4, quindi, l’approccio leader. C’è un problema: la mancata possibilità di avere delle graduatorie distinte per province, che doveva essere inserito nell’ambito del programma di sviluppo rurale, almeno nell’ambito di criteri di selezione, perché il PSR non è stato scritto immaginando una dotazione che fosse per le province, il PSR prevede macroaree di attuazione, tra le macroaree, soprattutto quelle dell’asse 3, quelle che hanno una maggiore necessità, l’asse 3 è quello che serve per lo sviluppo rurale D1 e D2; verificheremo tutta la situazione dei criteri. Sui bandi pubblicati: sicuramente sul sito ci sono, ma c’è il decreto di approvazione della graduatoria che va nel BURC, la graduatoria è stata approvata da poco, proprio perché abbiamo fatto delle verifiche, faremo sicuramente delle verifiche aggiuntive, per cui, cercheremo di rispondere. Ho visto dei progetti di Caserta, ce ne sono alcuni che sono veramente meritevoli, non conosco quello di Tora e Piccilli in particolare, non so se è inserito nell’altro che ho visto quello che era al primo posto di Caserta, quello di Letino, ci sono dei progetti che vanno ad abbracciare la dorsale appenninica, riguardano dei momenti storici particolari, non ci abbiamo pensato, ma i criteri non li decidiamo al momento, sono stati approvati nel Comitato sorveglianza.

DE SIMONE: l’anomalia che evidenziavo è proprio sulla parte territoriale, abbiamo 50/50, invece perdiamo punti sulla parte di valutazione soggettiva. Lo Stapa di Caserta l’ho visto lavorare, hanno lavorato benissimo, hanno fatto un’analisi punto per punto dei progetti, mi chiedo se questa cosa è stata fatta da tutti. Il progetto di Tora e Piccilli riguarda il sito delle ciampate del diavolo, come ben sapete l’anno scorso siamo stati su Voyager, ci sono pubblicazioni continue su Sinze. La Regione Campania l’ha individuato come uno dei progetti portanti ma non abbiamo avuto una lira: questo non è possibile, è un progetto che abbraccia tutto il territorio comunale, siamo il primo sito al mondo per numero di orme e per tipologie di orme, il nostro sito è, tra l’altro, vincolato anche della sovrintendenza archeologica, abbiamo tutti i vincoli di questo mondo, abbiamo tutto, quindi, siamo vincolati al massimo, siamo in zona D1 e peò andiamo avanti da soli. Penso che il dottore sa di alcune manifestazioni che organizziamo a totale carico del Comune e dellE associazioni di volontariato, neanche su quello riusciamo ad avere fondi, però, un Comune di mille abitanti che fa manifestazioni, attrae 5 – 6 mila persone in una sola giornata, vi assicuro, non è poco, abbiamo un percorso scientifico di altissimo livello, è subentrata anche la parte antropologica, il prof. Manzi, un antropologo, le campagne di scavo le faccio elemosinando i fondi privati che mi sponsorizzano, su ogni misura che presentiamo, puntualmente c’è qualcosa che non va, le misure vengono approvate, è la terza misura che non viene approvata e che va in overbooking. È stato approvato un progetto per il recupero del vecchio Por, per quei progetti che nel 2009 erano in overbooking: mi hanno detto di lasciar perdere, ma anche qui, se sono 58° in overbooking, e 2° in Provincia di Caserta; cosa devo fare? Se non ripresento il progetto rimarrà sempre con il punteggio di 94: significa che devo ritirare il progetto e ripresentarlo? Ho fatto uno screening di tutte le misure sia dell’asse 1, delle asse 2 e dell’asse 3, la situazione non cambia mai, è sempre la stessa, quindi, il problema non è della misura 313 o dei valutatori della misura 313 di Caserta, è un problema generalizzato che in qualche modo va risolto, altrimenti, non partecipiamo, seppur avendo i 50/50 di misura territoriale, puntualmente vengono fatte le pulci su tutto, non so cosa venga fatto a Salerno, però, il criterio deve essere unico per tutti, Napoli non ha zone, per cui, per tutte le Province deve essere lo stesso. Non sono venuto minimamente a criticare lo Stapa di Caserta che, anzi, è stato a disposizione su tutto, ci ricevevano a qualunque ora del giorno e della notte, sono stati gentilissimi, è il principio generale che evidentemente non funziona, non funziona per tutte le misure, sia per l’asse 1 sia per l’asse 2 sia per l’asse 3.

MASSARO: il problema della disparità di istruttoria: sull’asse 1 credo di aver fatto un recupero di fondi per la misura 121 per cercare di compensare, in qualche modo la graduatoria regionale che veniva fuori ma, devo dire, non posso pormi nella situazione di dire: “lo Stapa di Caserta lavora bene, per cui devo andare a fare le pulci ai colleghi che stanno a Salerno”; per me lavorano tanto bene anche i colleghi di Salerno, devo dire che su questo dal 4 al 6 febbraio avremo un controllo della Corte dei Conti europea, proprio sulle misure dell’asse 3, la 311, la 312 e la 313, ovviamente, andranno a verificare. Quello che posso dire, probabilmente, è che la scelta di non ipotizzare, come era per il Por, uno zoccolo duro per singola Provincia, c’è un problema di fondo, non è una scelta che ho fatto io, però, l’amministrazione è unica, al di là delle persone che si trovano in quel momento, è una disgrazia che può cambiare o meno nel corso del tempo, i colleghi che hanno fatto la scelta prima hanno risposto a dei precisi regolamenti comunitari, tra i regolamenti comunitari uno in particolare prevedeva la territorializzazione degli interventi, quindi, non poteva far riferimento al territorio come amministrazione provinciale di riferimento. Con l’Assessorato all’agricoltura, proprio per l’esperienza che abbiamo avuto per il Por, per il Pop e per la legge 42, quindi, le varie fonti di finanziamento che si sono susseguite nel tempo, essendo, poi, una struttura molto ramificata sul territorio, più o meno posso immaginare, ma l’omogeneità di interpretazione, perché ad ogni punteggio c’è stata una declaratoria. Verificheremo sicuramente quello che può essere successo, però ci sono delle oggettive difficoltà per alcuni territori ad accedere, come in Provincia di Caserta per la misura 121, c’è la difficoltà che nelle zone pianeggianti, in Provincia di Caserta e in Provincia di Salerno, per accedere ad una misura che è quella dei miglioramenti aziendali, quindi, a favore dei privati. Vorrei approfittare di questa occasione, ma soprattutto su quello che diceva lei, Sindaco, del fatto che lei anche per le rinvenienze Por sta in una graduatoria e che non può essere finanziata, che abbiamo anche dei progetti collettivi, approvati nell’ambito del PSR, che sono i progetti integrati di filiera e i progetti integrati per le aree rurali a parco, per i quali stiamo in una fase di avere i progetti, per quanto riguarda la parte agricola, non abbiamo i fondi per quanto riguarda FESR e FSE, c’è un’obiettiva difficoltà in questo momento che dovrebbe essere da scuola anche per la prossima programmazione, dove si parla di maggiore integrazione dei fondi, perché la misura 313, per com’è costruita, si presta bene anche ad essere finanziata dall’asse 1.5 o 1.6 del Por FESR però, non ci sono bandi, non è partito nemmeno quello.

PRESIDENTE: quindi c’è una possibilità di integrazione?

MASSARO: credo che su quest’ azione dovrebbe essere comune. Sono stato in cabina di regia per la programmazione unitaria, presso la Giunta regionale, formata dal Capo di Gabinetto, che la dirige e la coordina e dalle tre autorità di gestione dei fondi comunitari: mentre la parte agricola va avanti con i bandi, FESR e FSE, hanno raggiunto il disimpegno utilizzando altre strategie, sappiamo, poi, quali sono, questa, però, è una discussione che investe anche il carattere politico al di là degli aspetti tecnici. Credo che per la prossima programmazione dovremmo partire già da adesso, perché già i regolamenti ci sono, adesso sono cambiate le modalità di approvazione dei regolamenti, per cui c’è la co-decisione Consiglio – Parlamento, rispetto a prima che era il Consiglio che emanava direttamente la regolamentamene, ci sono dei momenti per intervenire che devono far riflettere perché situazioni del genere non debbano avvenire. Noi resteremo ancora nell’obiettivo convergenza, non ci sono le condizioni statistiche per uscire da questo obiettivo. La cosa che mi fa più riflettere, perché, poi, sui fondi comunitari ci abbiamo lavorato tutti, eravamo accusati, con le programmazioni sul Pop, di non spendere i fondi, di mandare i fondi indietro: era un’accusa giusta, perché non si utilizzavano i fondi, c’erano dei tempi d’istruttoria che erano molto lunghi, per cui c’erano dei momenti di particolare criticità. Con il Por 2000 – 2006 abbiamo utilizzato il 103% delle risorse comunitarie, però, poi, di risvolto l’accusa è: quale sviluppo è stato creato con queste risorse? Con il PSR 2007 – 2013, eviteremo, molto probabilmente, il disimpegno delle risorse, tecnicamente non siamo ancora fuori dal disimpegno automatico delle risorse, ma abbiamo elementi, di carattere statistico, che ci consentono di essere relativamente tranquilli, però, poi, le conseguenze sono questa mancata ripartizione omogenea sui territori, ma non c’è una volontà politica di esclusione, non c’è una volontà tecnica, è un meccanismo perverso che fa vedere tutti i suoi limiti nel momento in cui le risorse si riducono. Dovremo immaginare di porre un rimedio. Il Comune di Teggiano o il Sindaco di Battipaglia di Salerno che avrà, magari, 20 allevatori alle spalle, accuserà la Regione Campania, dirà: tu hai dato i soldi sulla 313 e hai privilegiato la montagna, l’alta collina, dopodiché non hai privilegiato… è un problema, ve lo posso garantire! E’ un problema al quale dovremmo porre un rimedio, non penso in questa fase di programmazione perché abbiamo dei margini molto stretti, ma sicuramente per il futuro dovremmo immaginarci qualcosa di differente.

PRESIDENTE: ringrazio il dott. Massaro per la completezza della sua relazione ed è chiaro che condividiamo appieno le sue preoccupazioni. Il problema che è stato sottoposto stamattina non è tanto quello di superare il principio della territorialità, quanto piuttosto garantire l’omogeneità delle valutazioni i cui criteri oggettivi sono definiti dal Comitato di Sorveglianza ma che, probabilmente, poi vengono applicati in maniera non univoca. Vi ringrazio per la disponibilità che avete dimostrato, restiamo in attesa di vostre determinazioni in merito.
I lavori terminano alle ore 11.30





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