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Politecnico di bari-facolta' di ingegneria


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POLITECNICO DI BARI-FACOLTA' DI INGEGNERIA

PROCEDURA DI VALUTAZIONE COMPARATIVA PER N. 1 POSTO DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO - PRIMA FASCIA - PER IL SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE ICAR/18, STORIA DELL'ARCHITETTURA (codice procedura. 03.02.01)



(bandita con D.R. n. 348 del 24 giugno 2002)

Avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4a Serie Speciale “Concorsi ed esami” n. 54 del 9 luglio 2002



RELAZIONE FINALE


La Commissione Giudicatrice della procedura di valutazione comparativa in epigrafe, nominata con D.R. n. 554 del 28 ottobre 2002, pubblicato sulla G.U., 4a Serie Speciale “Concorsi ed esami”, n. 88 dell’8 novembre 2002, si è riunita in seduta iniziale alle ore 10 del


giorno 27 febbraio 2003, presso la Scuola di Specializzazione in Restauro dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Via E. Gianturco 2. La riunione è stata convocata in questa sede su autorizzazione Rettorale n. 3351 del 14/02/2003.
La Commissione risultava così composta:


  • Vera Comoli, professore ordinario, II Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, membro designato

  • Lorenzo Bartolini Salimbeni, professore ordinario, Facoltà di Architettura, Università degli Studi di Chieti, membro eletto

  • Laura Palmucci, professore ordinario, II Facoltà di Architettura, Politecnico di Torino, membro eletto

  • Cesare de Seta, professore ordinario, Facoltà di Architettura, Università degli Studi Federico II di Napoli, membro eletto

  • Enrico Guidoni, professore ordinario, Facoltà di Architettura Valle Giulia, Università degli Studi La Sapienza di Roma, membro eletto

La Commissione ha preso atto che la procedura concorsuale deve terminare entro il giorno 8 maggio 2003.

Ognuno dei membri della Commissione ha dichiarato di non avere relazioni di parentela ed affinità, entro il IV grado incluso, con gli altri Commissari.

La Commissione ha proceduto alla nomina del presidente, nella persona del prof. Vera Comoli, e del segretario, nella persona del prof. Lorenzo Bartolini Salimbeni.

La Commissione ha proceduto quindi alla lettura del bando in epigrafe e ha rilevato che la presente procedura di valutazione comparativa si articola, come disposto dall’art. 2 del D.P.R. 19 ottobre 1998, n. 390 e del D.P.R. 23 marzo 2000 n. 117, nella valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche dei candidati che rivestono la qualifica di professore associato, nonché, limitatamente ai candidati che non rivestono detta qualifica, in una prova didattica relativa ad un’area tematica ricompresa nella declaratoria del settore scientifico disciplinare di cui al D. M. 4 ottobre 2000. Tale prova didattica va assegnata con 24 ore di anticipo; a tal fine ciascun candidato estrae a sorte tre fra i cinque temi proposti dalla Commissione, scegliendo immediatamente quello che formerà oggetto della lezione.
La Commissione, per la valutazione dei curricula complessivi dei candidati e delle pubblicazioni scientifiche, in base all’art. 7 del bando concorsuale e dei riferimenti di legge in esso contenuti, ha adottato i seguenti criteri:
a) originalità e innovatività della produzione scientifica e rigore metodologico

b) apporto individuale del candidato, analiticamente determinato, per i lavori in collabora-zione

c) congruenza dell’attività del candidato con le discipline ricomprese nel settore scientifico disciplinare per il quale è bandita la procedura, ovvero con tematiche interdisciplinari che le comprendano

d) rilevanza scientifica della collocazione editoriale delle pubblicazioni e loro diffusione all’interno della comunità scientifica

e) continuità temporale della produzione scientifica, anche in relazione alla evoluzione delle conoscenze nello specifico settore scientifico disciplinare.
Costituiscono in ogni caso titoli da valutare specificatamente:

a) attività didattica svolta

b) servizi prestati negli atenei e negli enti di ricerca, italiani e stranieri

c) attività di ricerca, comunque svolta presso soggetti pubblici e privati, italiani e stranieri

d) i titoli di dottore di ricerca e la fruizione di borse di studio finalizzate ad attività di ricerca

e) l’organizzazione, la direzione e il coordinamento di gruppi di ricerca e il coordinamento di iniziative in campo didattico scientifico, svolte in ambito nazionale e internazionale


La Commissione ha preso altresì atto che i suddetti criteri di massima devono essere trasmessi, senza indugio, al responsabile del procedimento, per la pubblicizzazione presso la sede della Facoltà di Ingegneria, almeno 7 giorni prima della prosecuzione dei lavori della Commissione; la Commissione si asterrà dalla valutazione dei titoli e delle pubblicazioni scientifiche dei candidati per la durata del periodo anzidetto.

La Commissione a questo punto ha provveduto ad aprire la busta trasmessa dal competente ufficio amministrativo (allegata al verbale 1) e ha iniziato la verifica dei nomi dei candidati. Ognuno dei membri della Commissione ha dichiarato di non avere relazioni di parentela e affinità, entro il IV grado incluso, con i candidati; ha dichiarato inoltre di non trovarsi nelle condizioni di incompatibilità derivanti dall’appartenenza ad altre commissioni giudicatrici in cui vi siano candidati in qualità di commissari, in accordo al parere della Commissione tecnico-consultiva del MIUR della riunione del 24.5.2000.

La Commissione non potendo accertare, sulla base dell’elenco trasmesso dal competente ufficio amministrativo, quanti e quali candidati dovessero sostenere la prova didattica, ha dato mandato al suddetto ufficio di convocare i candidati tenuti a sostenere la detta prova per il giorno lunedì 28 aprile, dalle ore 16 e ogni 15 minuti, presso la sede del Dipartimento di Architettura e Urbanistica della Facoltà di Ingegneria del Politecnico, via Orabona 4, Bari.
Si è proceduto, quindi, alla stesura del seguente calendario dei lavori:

- 31 marzo e 1 aprile:

valutazione dei titoli e delle pubblicazioni;

- 28, 29 e 30 aprile:

giudizi individuali e collegiali; prove didattiche; valutazione complessiva comparativa e relazione finale.

La Commissione Giudicatrice ha deciso inoltre, qualora fosse necessario completare i lavori della valutazione complessiva comparativa, di riconvocarsi per il giorno 5 maggio 2003.

La Commissione Giudicatrice si è quindi riconvocata per il giorno 31 marzo p.v., alle ore 15,00 presso il Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari.

La prima seduta è stata chiusa alle ore 12,30.


Su richiesta rettorale (n. prot. 3459 del 20/03/03) il presidente della Commissione ha trasmesso il calendario delle riunioni previste e ha precisato che, per la valutazione della prova didattica da sostenere da parte di eventuali candidati non associati, ha stabilito i seguenti criteri:

  • rigore metodologico nella trattazione del tema

  • pertinenza disciplinare al gruppo ICAR 18 nello sviluppo del tema prescelto

  • capacità di discussione critica degli argomenti anche con riferimento ai contesti

  • chiarezza espositiva

Tutti i criteri di valutazione sono stati trasmessi nei termini al Responsabile del procedimento.

* * *

La Commissione al completo si è riunita in seconda seduta alle ore 15,00 del giorno 31 marzo 2003, presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, nella sala riunioni del Dipartimento di Architettura e Urbanistica, via Orabona, 4, Bari.


Il Presidente, dopo aver riscontrato che i criteri di valutazione sono stati pubblicizzati ed affissi per sette giorni (vedi nota della Direzione dei Servizi Interni del Politecnico di Bari n. prot. 3458 del 20/03/2003), ha constatato che l’Amministrazione ha fornito la documenta-zione ufficiale per procedere all’esame dei curricula e dei titoli dei candidati.

Non essendo stata trasmessa dal Servizio Procedure Concorsuali alcuna rinuncia, i candidati risultavano essere i seguenti, in ordine alfabetico:

1) Dott. Filippo CAMEROTA

2) Prof. Francesco Paolo DI TEODORO

3) Prof. Renzo DUBBINI

4) Prof. Francesco MOSCHINI

5) Dott. Alessandra PONTE

6) Prof. Margherita VISENTINI


La Commissione, ai fini dell’esame individuale per ogni singolo candidato, ha deciso di esaminare le varie posizioni in ordine alfabetico e redigere, per ogni candidato, i profili curriculari sull’attività didattica e sull’attività di ricerca, per procedere successivamente alla formulazione dei giudizi individuali da parte di ogni commissario, e alla redazione del giudizio collegiale per ciascun candidato.

La Commissione ha proceduto quindi all’apertura dei plichi inviati dai candidati e ha dato inizio all’esame delle posizioni degli stessi.

Alle ore 19,30 la seduta ha avuto termine e la Commissione si è riconvocata per la prosecuzione dei lavori il giorno lunedì 28 aprile alle ore 15,00. La Commissione ha deliberato altresì di chiedere al Rettore l’autorizzazione a proseguire i lavori presso la sede della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’ Università “La Sapienza”, in via E. Gianturco 2, Roma, e ha dato mandato al competente Ufficio amministrativo di convocare i candidati che dovranno sostenere la prova orale in quella sede, per le ore 17 del 28 aprile.

* * *

La Commissione al completo si è riunita in terza seduta alle ore 15,00 del giorno 28 aprile 2003 presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, nella sala riunioni del Dipartimento di Architettura e Urbanistica, via Orabona, 4, Bari, non essendo stata accolta dal Rettore la richiesta di autorizzazione a proseguire in altra sede i lavori concorsuali (cfr. nota Rettorale n. 3529 del 2/04/03).

La Commissione ha proseguito nell’esame dei titoli presentati dai candidati. Ogni Commissario dopo attenta valutazione ha espresso individualmente il proprio giudizio su ciascuno dei candidati, in ordine alfabetico. I giudizi individuali sono riportati di seguito:

Candidato: Filippo CAMEROTA

Nato a Pomezia il 12/10/1960; laureato in Architettura nel 1987 presso l’Università di Firenze, è ricercatore confermato presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

Ha conseguito nel 1994 il Dottorato di ricerca in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica presso la Facoltà di Architettura di Firenze.

Fra il 1992 e il 1998 ha collaborato a vari seminari e a corsi presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia; dal 1998 tiene per affidamento il corso di Disegno dell’Architettura presso lo stesso IUAV.

Nel 1994-95 e ancora nel 2001 ha vinto borse di studio dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza a Firenze. Ha partecipato a varie mostre ed iniziative culturali in Italia e all’estero.

Giudizio del Commissario Vera Comoli

La produzione scientifica del candidato è fino ad ora prevalentemente declinata sul settore di storia della scienza con impegnativi contributi caratterizzati dal rigoroso atteggiamento filologico e da vivacità critica nel campo della storia della prospettiva e della “misura delle fabbriche” . La lunga introduzione e la cura del candidato per il volume Giorgio Vasari il Giovane. Raccolto di varii in strumenti per misurare con la vista del 1997, Il compasso di Fabrizio Mordente. Per la storia del compasso di proporzione del 2000, nonché il catalogo a sua cura Nel segno di Masaccio, l’invenzione della prospettiva del 2001 permettono di evidenziare notevoli qualità di ricercatore e di studioso di sicura prospettiva accademica.



Giudizio del Commissario Cesare de Seta

Il candidato ha prevalentemente interessi centrati sulla prospettiva come grande rivoluzione scientifica del Quattrocento, le cui riflessioni nel campo della storia dell’arte sono ben note. Con una attitudine da storico della scienza oltre che da studioso delle arti figurative (mai come nel Quattrocento lobi di uno stesso cervello) il candidato si muove seguendo una ben chiara metodologia: indagine sugli strumenti e sulle tecniche di rilevamento. Il caso significativo è l’edizione del trattato di Giorgio Vasari il Giovane (1997) nel quale l’autore mostra queste sue attitudini alle lettura strumentale e filologica del testo. In Bramante “prospettivo”, nella mostra di cui fu curatore e nel bel catalogo Nel segno di Masaccio (2001) questi suoi interessi trovano conferma; nel caso di Villa Doria Pamphili l’attenzione si sposta su un maestro del Barocco romano ma sempre con la stessa angolazione tematica. Il candidato proprio per la originalità dei suoi contributi mostra di avere notevoli potenzialità di studioso, già confermate nei titoli esaminati.



Giudizio del Commissario Enrico Guidoni

Il candidato ha curato edizioni critiche di interessanti fonti cinquecentesche relative alla storia del rilievo e della rappresentazione ( Giorgio Vasari il Giovane, Fabrizio Mordente), dimostrando una approfondita conoscenza della tecnica e della prospettiva senza tuttavia dimostrare una matura esperienza di storico dell’architettura.

Pur affrontando vasti compiti di coordinamento e di sintesi (Nel segno di Masaccio, 2001) gli esiti degli scritti presentati non sempre scaturiscono da indagini sistematiche e filologicamente aggiornate, affidandosi piuttosto alle occasioni culturali ed editoriali che a una consolidata e originale linea di ricerca e di studio.
Giudizio del Commissario Laura Palmucci
Gli studi di Filippo Camerota propongono un tema molto mirato, relativo alla storia delle tecniche di rappresentazione dello spazio tridimensionale (catalogo di mostra, un capitolo di libro, un contributo in atti di convegno) e alla storia delle tecniche di strumentazione e delle tecniche di misurazione (2 volumi); tutti condotti con grande attenzione e profondità. Il complesso degli studi presentati delinea un quadro scientifico di taglio innovativo, molto maturo sebbene circoscritto a temi particolari, anche se importanti.
Giudizio del Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni
Il candidato presenta contributi di buona qualità scientifica, rivolti in prevalenza ad aspetti di teoria artistica, con attenzione agli strumenti e tecniche di rappresentazione (interessante in particolare l’edizione critica del trattatello di Giorgio Vasari il Giovane), che configurano nel complesso un promettente profilo di studioso, serio e ben impostato ma non ancora maturo per un concorso di prima fascia.

Candidato: Francesco Paolo DI TEODORO
Nato a Penne il 29/01/1953; laureato in Architettura nel 1977 presso l’Università di Firenze, è dal 1998 professore associato presso l’Università di Reggio Calabria, dove tiene il corso di Storia dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura.

Nel 1993 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Storia e critica dei beni architettonici e ambientali presso il Politecnico di Torino.

Nel 1996 ha tenuto un corso per contratto presso la Scuola di Specializzazione dell’Università “La Sapienza” di Roma; dal 1999 al 2001 ha tenuto corsi per supplenza presso il Politecnico di Torino.

Ha prestato servizio a vario titolo presso istituzioni nazionali ed estere, fra cui l’Université Paris 1, Panthéon-Sorbonne e il centro Armand Hammer dell’UCLA.

Ha partecipato a numerose iniziative culturali in Italia e all’estero.

Nel 2000-02 è stato responsabile di unità in una ricerca finanziata di rilevante interesse nazionale.


Giudizio del Commissario Vera Comoli
La produzione scientifica del candidato si caratterizza per sicura capacità storico-critica di controllo e trattazione dei temi scientifici presi in esame. Gli studi selezionati per il presente concorso riguardano l’ambito della storia dell’architettura moderna, in particolare il Quattrocento e il Cinquecento e si evidenziano tutti per rigoroso impianto metodologico, acribia nel trattamento e nel confronto incrociato delle fonti, originalità nella discussione dei contenuti, con risultati spesso inediti anche per confronto e diffusione internazionale. In specifico il volume Raffaello,Baldassar Castiglione e la Lettera a Leone X del 1994, i Disegni nell’edizione nazionale delle Opere di Piero della Francesca del 1995, il lungo saggio sull’Opinio nel volume Donato Bramante. Ricerche, proposte, riletture, volume a cura del candidato del 2001, testimoniano una costante e continua attività di ricerca da cui emerge una figura di studioso pienamente matura e di alto profilo scientifico.
Giudizio del Commissario Cesare de Seta
Il candidato ha posto al centro dei suoi interessi di ricerca una tematica di carattere teorico e di storia della storiografia compresi prevalentemente tra Quattrocento e Cinquecento. Con una particolare attenzione filologica ha riedito la celebre lettera di Raffaello a Leone X, avanzando l’ipotesi esplicita nel titolo che coautore debba considerarsi Baldassare Castiglione (1994). Questa stessa attenzione alla rilettura e reinterpretazione di testi si ritrova bellamente espressa in Due temi bramanteschi: l’Opinio e l’incompiuta monografia di Barbot, Benois, e Thierry (2001). I Disegni, parte dell’edizione nazionale dell’opera di Piero della Francesca, l’autore cura un celebre e non agevole testo, svelandocene tutte le possibili implicazioni di carattere teorico e tecnico. In “Felicior Augusto, melior Traiano”. Leon Battista Alberti, il Tempio Malatestiano e l’antico: una fonte probabile si misura con un’architettura celeberrima che da molti decenni è al centro di numerose controversie: a partire da Rudolf Wittkower fino ai nostri giorni. Nella sua analisi l’autore mostra intelligenza critica nel connettere nessi analitici tra le fonti e capacità nella lettura del monumento: adottando confronti eruditi ma non esenti da un sano spirito pratico, vale a dire di aderenza al monumento come ci è stato tramandato e come si presenta oggi. Pertanto, tralasciando altro titolo leonardesco, si può ritenere il candidato studioso maturo per la qualità e la continuità dei suoi studi e idoneo al ruolo per il quale concorre.
Giudizio del Commissario Enrico Guidoni
Le pubblicazioni presentate dal candidato trattano solo tangenzialmente la storia dell’architettura in senso proprio, basandosi su analisi testuali e su esercizi critici e interpretativi sul repertorio letterario e iconografico della storia dell’arte. Anche nel saggio Raffaello, Baldassar Castiglione e la Lettera a Leone X (1994) non si riscontra una originale reinterpretazione storico-critica del testo ma piuttosto una puntualizzazione sulle fonti manoscritte.

Alla corrente storiografica artistica si rifanno anche i contributi su Leon Battista Alberti (2001) e su Moto delle acque e ponti negli studi di Leonardo (2002), dove prevalgono il commento e la citazione erudita sulla profondità e il rigore della ricerca.


Giudizio del Commissario Laura Palmucci
Il complesso di studi presentato da Francesco Di Teodoro si rivolge prevalentemente al mondo rinascimentale (2 libri e 3 capitoli di libro di cui ha anche la cura), del quale indaga con particolare rigore metodologico e singolare acutezza la cultura teorica e la produzione architettonica a vasto raggio, con innovativi e originali riferimenti iconografici e diramati rimandi all’ambiente culturale. Si apprezzano in particolare l’impegno continuativo e i contributi in atto. Da ciò emerge una figura di vero studioso, ampiamente attrezzato e maturo.
Giudizio del Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni
Le pubblicazioni presentate dal candidato delineano una figura di studioso dotato di ottime basi culturali, acume di giudizio e padronanza degli strumenti metodologici, i cui interessi appaiono orientati in prevalenza verso l’interpretazione e la rilettura critica di testi della letteratura artistica rinascimentale. Si segnalano, come opere di maggior impegno critico, i contributi aventi per oggetto la Lettera a Leone X e il Tempio Malatestiano; e, come più aderenti alla formazione tecnica dell’architetto, le osservazioni dedicate ai disegni di Piero della Francesca e agli studi di Leonardo sui ponti.

Candidato: Renzo DUBBINI

Nato a Padova l’11/05/1950; laureato in Architettura nel 1976 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dal 1992 è professore associato di Storia dell’Architettura presso lo stesso IUAV.

Dal 1977-78 ha svolto ininterrotta attività didattica, a vario titolo, presso il Dipartimento di Storia dell’Architettura dell’IUAV.

E’ stato membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca, è stato vice-Direttore e ha ricoperto altre cariche nel Dipartimento di appartenenza.



Ha organizzato e diretto numerose iniziative culturali di rilevanza nazionale e internazionale. E’ membro dell’Association Française des Historiens de l’Architecture. E’ stato ed è responsabile di ricerche finanziate di interesse nazionale.
Giudizio del Commissario Vera Comoli
La produzione scientifica del candidato è focalizzata su temi di ricerca relativi al periodo moderno e contemporaneo , con particolari significativi risultati sia nello sviluppo del tema del paesaggio ( Geografie dello sguardo. Visione e paesaggio in età moderna del 1994), sia nel tema relativo alla architettura di alcuni servizi collettivi dell’Ottocento ( Henry Labrouste 1801-1878 del 2002 che riprende e rifocalizza temi già studiati nel 1986 con Architettura delle prigioni. I luoghi e i tempi della punizione 1700-1880). Il candidato dimostra capacità di selezione e di controllo metodologico delle fonti documentarie e fa riferimento a contesti culturali ampi e diramati, con esiti sicuri e interessanti.
Giudizio del Commissario Cesare de Seta
Il candidato presenta una produzione non fluviale, ma assai fine sia per le scelte tematiche che per la qualità della ricerca. Attento alle diverse formulazioni del concetto di paesaggio in età moderna, vale a dire da Cinquecento a Ottocento, l’autore dispone con notevole destrezza di una ottima conoscenza dei concetti geografici e propriamente estetici del Paesaggio: quindi dal paesaggio naturale a quello concettualizzato da Voyage, Tagebuch, Diary o filtrato dalla pittura contemporanea, dal paesaggio costruito dagli ingegneri con opere imponenti a quello disegnato dalla topografia assurta a scienza della guerra prima e delle opere civili poi. Il maggior testo del candidato Geografie dello sguardo. Visione e paesaggi nell’età moderna (1994) è un testo ricco di implicazioni che toccano in modo assai vivace e brillante molti nodi, incroci, sistemi e sottosistemi che sono stati proprio di questo concetto vago e sfuggente che è il paesaggio. Gli esiti sono prova di acquisita maturità sia metodologica, sia propriamente strumentale: manipolare ingredienti diversi come testi letterari, dipinti, iconografia urbana e territoriale con sensibilità non è comune esperienza nella produzione corrente su un tema inflazionato e deludente. Per fortuna il candidato evita questi rischi. Un testo sulla scia di Sorvegliare e punire di Michel Foucault deve considerarsi Architettura delle prigioni in cui l’autore affronta una tipologia assai poco studiata quale è quella degli edifici di pena. Anche in questo caso il rapporto in Ancien Régime tra l’esigenza del punire e recludere è il presupposto ideologico per leggere un linguaggio architettonico al di fuori degli schemi tardopositivisti e funzionalisti. Sempre accorto al gioco degli incroci il candidato mostra una apprezzabile originalità nella scelta dei suoi temi. Più tradizionale il volume collettaneo su un grande costruttore come Henry Labrouste: la monografia si può considerare un medaglione a più mani, un busto a tutto tondo di un architetto che è all’origine di nuove tecnologie e di nuove tipologie. Il candidato in queste sue opere mostra padronanza di mezzi, acquisita maturità scientifica e di metodo e – cosa più rara – un occhio originalmente spregiudicato su argomenti non affatto usuali.
Giudizio del Commissario Enrico Guidoni
Pur nell’ambito di una corrente di pensiero critico tesa a privilegiare costantemente la storia delle ideologie rispetto a quella dell’architettura e della città, le pubblicazioni presentate hanno il pregio di approfondire con notevole rigore ed impegno gli argomenti - non di rado originali – di volta in volta affrontati.

Il candidato, specialista dell’età moderna, si fa apprezzare per un pioneristico volume su Architettura delle prigioni (1986), per l’organizzazione di una interessante monografia su Henri Labrouste (2002) e soprattutto per un corposo itinerario attraverso l’immaginario paesaggistico e architettonico (Geografia dello sguardo, 1994), dimostrando una piena maturità ai fini del presente concorso.


Giudizio del Commissario Laura Palmucci
Renzo Dubbini presenta un complesso di studi con esiti riscontrabili in tre volumi (di cui uno anche a cura) e due saggi che rivelano indirizzi di ricerca sia a carattere monografico che tematico, privilegiando l’architettura del primo Ottocento. I risultati di ciò fanno emergere un metodo di lavoro rigoroso, con ampi e documentati riferimenti, e configurano un profilo di studioso serio e qualificato.
Giudizio del Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni
Fra i titoli presentati dal candidato, tutti di buon livello scientifico, emerge per impegno critico ed ampiezza di riferimenti l’interessante volume su “Geografie dello sguardo”, che peraltro si ritiene non centrale, come argomento, rispetto allo specifico disciplinare oggetto del presente concorso. Il candidato si dimostra comunque, nel complesso della sua produzione, studioso serio e preparato sia sugli aspetti teorici che su quelli pratici della materia.

Candidato: Francesco MOSCHINI

Nato a Gargnano il 14/11/1948; laureato in Architettura nel 1975 presso l’Università di Roma.

Dal 1988 è professore associato di Storia dell’Architettura presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari.

Dal 1973 ad oggi ha svolto inoltre attività didattica, a vario titolo, presso le Facoltà di Architettura di Roma, di Ascoli Piceno, di Reggio Calabria e di Bari, nonché presso la Soprintendenza all’Arte Moderna e Contemporanea (Galleria Nazionale d’Arte Moderna).

Ha fondato, cura e dirige la biblioteca del Dipartimento di appartenenza.

Ha fruito di borse di studio e ricerca assegnate da istituzioni italiane e francesi, fra cui le Università di Grenoble e di Lione.



Nel 1978 ha fondato a Roma il centro Architettura Arte Moderna che tuttora dirige. E’ curatore di varie collane di architettura; ha promosso, curato e collaborato a innumerevoli iniziative culturali in Italia e all’estero. E’ membro di istituzioni culturali. E’ stato responsabile di ricerche finanziate di interesse nazionale.
Giudizio del Commissario Vera Comoli
Il candidato presenta una notevole produzione scientifica che dimostra attenzione e continuità di interesse per la storia e gli indirizzi dell’architettura e dalla città contemporanee e per alcune rilevanti figure dell’architettura italiana recente, quali Gino Valle, Alessandro Anselmi, Franco Stella. Emerge una figura scientifica attenta alla trattazione del rapporto teoria-processo progettuale-esiti concreti architettonici sviluppata con vivace atteggiamento cognitivo e mentale supportato da una collaterale, amplissima e fertile, attività culturale nel campo dell’architettura ( collaborazione costante e continuativa a riviste specialistiche, curatela di mostre e di attività collegate alla storia dell’architettura e dell’arte contemporanee, anche con forti valenze didattiche). Nel complesso produzione scientifica e attività culturale testimoniano sicura capacità di controllo dei temi analizzati e vivacità critica e interpretativa, caratteri che scontornano una figura particolarmente matura del campo della storia operativa e rivolta allo studio della contemporaneità.
Giudizio del Commissario Cesare de Seta
Il candidato presenta due volumi a sua cura: uno collettaneo dedicato a Cerreto Sannita (1989), il secondo collettaneo a Franco Stella (1999): entrambi rientrano negli interessi al contemporaneo che è decisamente il filo conduttore delle sue ricerche. Tra i cinque titoli selezionati – come da risicata richiesta di bando – vi sono poi tre articoli pubblicati su “Anfione Zeto” dedicati ai Cimiteri, Gino Valle e Alessandro Anselmi. Essi confermano la esclusiva vocazione tematica dei suoi interessi. In questi l’autore ripercorre in modo assai sintetico la carriera professionale di due architetti di spicco nel panorama nazionale: architetti su quali esiste una assai ricca letteratura, con monografie anche imponenti per rilevanza critica e tenuta filologica. Si fa fatica pertanto a riconoscere in questi brevi testi quel carattere di originalità che è considerata una condizione essenziale nella valutazione positiva della produzione di uno studioso. Tra i cinque titoli presentati non ve n’è pertanto uno che sia testimonianza di una acquisita dimestichezza con la strumentazione storiografica, né si riconosce il filo di una metodologia sistematica di indagine. Il candidato si esprime con un linguaggio allusivo e si serve di una scrittura non sempre cristallina. Traspare una vera passione per l’oggetto dei suoi interessi che tuttavia non lievita e non giunge a formulazioni che hanno la coerenza che ci si attenderebbe da un docente che insegna da molti anni la disciplina di Storia dell’architettura. Le aperture mentali del candidato su molti aspetti dell’arte contemporanea sono apprezzabili, ma di rado giungono a riconoscere i nessi che pure intercorrono tra arti visive – nell’accezione più ampia – e architettura. Il nesso disegno-progetto-opera – assai caro al candidato - è sempre sfilacciato e rapsodico. Le molteplici attività negli ambiti più diversi – conduzione di una galleria, collaborazione a riviste, organizzazione di mostre, consulenze – ne fanno un operatore culturale gravido di propositi, di idee e di impegni: ma affastellare materiali - con una bulimia evidente - non è sufficiente per maturare idee e contributi capaci di reggere alla verifica della sistematicità e del disegno storiografico. Poiché il candidato è nato nel 1948 è difficile pensare che non abbia avuto il tempo di giungere a una formulazione matura dei suoi interessi. Il candidato ha una personalità da operatore culturale di invidiabile energia, un critico militante in presa diretta, ma ci pare che l’attuale produzione non si impone certo né per sistematicità, né per originalità di esiti.
Giudizio del Commissario Enrico Guidoni
Dalle pubblicazioni presentate dal candidato si evince una assidua e impegnata attività di critica dell’architettura contemporanea, talvolta arricchita da incursioni nel campo più propriamente storico e sempre attenta ai rapporti con le altre arti e alla personalità creativa dei protagonisti, noti e meno noti.

Nella sistematica ricerca di uno sviluppo logico dell’attualità è evidente il tentativo di definire e comprendere ogni sviluppo all’interno di categorie e definizioni critiche desunte dalla storiografia, identificando le matrici linguistiche degli architetti progettisti anche e soprattutto al di fuori dei binari professionali, come espressione di poetiche ed esperienze ritagliate entro categorie di pensiero estesamente condivise (Anfione Zeto, 1989,1990,1991)


Giudizio del Commissario Laura Palmucci
L’attività scientifica presentata da Francesco Moschini si sviluppa su linee di comportamento molto diversificate (saggi su riviste, capitoli di libro, soprattutto cura di volumi con puntuali presentazioni), a cui si aggiungono conferenze e incursioni nel campo delle arti visive, prevalentemente volte a far risaltare il rapporto teoria, storia, progetto e focalizzate tutte sulla produzione architettonica recentissima. Ne emerge un ottimo aggiornamento e una brillante presenza nel dibattito architettonico contemporaneo, con apporti di incisiva acutezza critica.
Giudizio del Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni
Le pubblicazioni presentate dal candidato sono esemplificative di una vasta produzione che trova la sua linea portante nell’esporre, organizzare e commentare criticamente aspetti e personaggi dell’archi-tettura contemporanea. In questa instancabile opera di comunicazione, che va ben oltre la semplice divulgazione, toccando anche nodi problematici della disciplina, si deve riconoscere il merito precipuo dello studioso, e da questa emerge la sua idoneità a ricoprire il ruolo docente per il quale concorre.

Candidato: Alessandra PONTE

Nata a Udine il 30/11/1956; laureata in Architettura nel 1980 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, è ricercatore confermato presso lo stesso IUAV.

Ha conseguito nel 1987 il Dottorato di ricerca in Storia dell’architettura presso lo stesso IUAV.

Dal 1990 al 2002 ha svolto attività didattica a vario titolo presso la School of Architecture dell’Università di Princeton, il Department of Architecture della Cornell University e la Graduate School of Design dell’Università di Harvard. Dal 1987 al 1995 ha collaborato a corsi nel Dipartimento di Storia dell’Architettura dell’IUAV.

Dal 1997 al 2000 ha prestato servizio nell’organizzazione degli studi presso il Wilson College dell’Università di Princeton.

Ha collaborato a varie iniziative culturali in Italia e all’estero.


Giudizio del Commissario Vera Comoli
La candidata presenta pubblicazioni prevalentemente in lingua inglese e francese (anche quando esiste la versione originale in italiano), che dimostrano interesse per il tema del territorio storico e del paesaggio in età tardomoderna e contemporanea. Il testo recentemente ripubblicato sul Viaggio in Sicilia di Richard Payne Knight del 1777, edito nel 2000, approfondisce con attenzione specifica e metodologicamente fondata il tema del Grand Tour nelle sue complesse articolazioni culturali, mentre i saggi sul territorio americano dimostrano vivacità critica e predisposizione alla ricerca di una promettente figura scientifica.
Giudizio del Commissario Cesare de Seta
La candidata ha interessi piuttosto singolari rispetto allo statuto disciplinare del concorso: storia del paesaggio e del territorio in età contemporanea sono prevalenti tematiche. Il titolo certamente più interessante sia per approfondimento che per ampiezza è Les paysage des origines. Le voyage en Sicile (1777) de Richard Payne Knight (2000). L’edizione di questo celebre testo inglese (tradotto in francese da un collaboratore, ma largamente noto anche in italiano) viene condotta con attenzione e fatta precedere da un saggio di utile lettura, anche per un lettore che all’argomento si è dedicato. Considerando anche gli altri titoli (articoli) la produzione è ancora esile, ma certamente segno di una buona dimestichezza con i temi più congeniali agli interessi fin qui privilegiati dalla candidata.
Giudizio del Commissario Enrico Guidoni
La candidata presenta pubblicazioni caratterizzate da un esercizio critico di sapore prevalentemente letterario e talvolta giornalistico, tagliato sull’attualità e comunque nell’ambito di iniziative culturali orientate all’analisi del rapporto nel contemporaneo tra architettura, paesaggio e modelli di ricerca scientifica.

La sua produzione non appare particolarmente approfondita nel settore disciplinare ICAR18, mentre l’informazione e l’aggiornamento critico prevalgono sulla ricerca storica anche quando tratta di testi antichi (Le paysage des origines... 1777, 2000)


Giudizio del Commissario Laura Palmucci
Fra gli studi di Alessandra Ponte (un volume, presentazioni, un capitolo di libro, cura degli atti di un Convegno) appaiono interessanti i contributi rivolti al tema del paesaggio, sia quello progettato a giardino nel primo Novecento che quello evocato durante i viaggi di istruzione. Da ciò si delinea un quadro di studiosa brillante e in sicura crescita.
Giudizio del Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni
L’attività di ricerca della candidata, come documentata dalle pubblicazioni presentate, appare per ora piuttosto frammentaria e rivolta a temi solo marginalmente pertinenti allo specifico disciplinare; anche se alcuni contributi, fra cui emerge l’edizione francese del viaggio in Sicilia di R.P. Knight, si fanno apprezzare per impegno documentario ed attenzione critica.

Candidato: Margherita VISENTINI

Nata a Roma il 03/07/1944; laureata in Lettere moderne nel 1970 presso l’Università di Padova, è dal 1992 professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Udine, e dal 1995 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.

Dal 1972 al 1992 ha svolto continuativa attività didattica, a vario titolo, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Udine e la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano; nonché, periodicamente, presso atenei stranieri come le Università di Harvard e Yale e l’Università della Svizzera italiana.

Anche in seguito all’ottenimento di borse di studio ha svolto attività di ricerca presso istituzioni italiane, americane, britanniche, svizzere. E’ membro di numerosi organismi culturali in Italia e all’estero.



Dal 1989 ha partecipato, ed è stata responsabile di unità, in varie ricerche di interesse nazionale ed internazionale. Ha collaborato a numerose iniziative culturali in Italia e all’estero, particolarmente negli Stati Uniti.
Giudizio del Commissario Vera Comoli
La candidata presenta una consistente produzione scientifica, prevalentemente incentrata sul tema del giardino storico e della residenza di loisir tra età moderna e contemporanea, che denota una sicura capacità di selezione delle fonti storiografiche e vivace attitudine alla discussione critica e interpretativa. Nei testi La villa in Italia fra Quattrocento e Cinquecento (1995) e L’arte dei giardini. Scritti teorici e pratici dal XIV al XX secolo (a sua cura, del 1999) sono presenti non solo caratteri distintivi scientifici ma anche valenze didattiche. La produzione scientifica è caratterizzata da continuità (forse con allentamento di tensione negli anni più recenti) e contraddistingue comunque una figura di studiosa matura, capace di declinare tematiche specifiche radicandole in un’ampia discussione critica e conoscitiva di ambito internazionale (Il Palladianesimo in America e l’architettura della villa, 1976).
Giudizio del Commissario Cesare de Seta
La candidata presenta una ricca e articolata produzione scientifica compresa tra XV e XX secolo. Il suoi interessi hanno nel giardino e nella villa il loro baricentro: lungo questo filo conduttore si riconosco momenti di originale approfondimento. Il nesso villa-giardino tra Quattrocento e Cinquecento in Italia le consente di pervenire a risultati di notevole interesse storiografico. Con coerenza di metodo questa tematica è vista come le due facce di una stessa moneta. Il rigore delle indagini bibliografiche, la ricerca sistematica di fondi archivistiche, la attitudine a redigere testi di apprezzabile chiarezza consentono di dire che la candidata mostra una piena maturità scientifica, testimoniata da una sicura padronanza dei mezzi della ricerca. Nella vasta produzione – nel caso mortificata a soli cinque titoli come da bando – si segnalano: La villa in Italia tra Quattrocento e Cinquecento (1995) e L’arte dei giardini. Scritti teorici e pratici (1999). Del primo testo si è già detto, nei 2 tomi a carattere antologico l’autrice raccoglie una serie di testi che dal Trecento di Giovanni Boccaccio giungono al pieno Ottocento. Testi e tavole a volte introvabili, in altri casi largamente noti, vengono preceduti da due dense introduzioni che aprono i tomi. Un repertorio prezioso sia per l’attenzione filologica con cui sono presentati, sia per l’utilità propriamente didattica: indici delle illustrazioni e dei nomi rendono l’opera uno strumento di preziosa consultazione. Largo interesse la candidata manifesta per il giardino in Veneto e a Padova in particolare: di qui quel testo di esordio sul Palladianesimo in America e l’architettura in villa (1976) che rimane non solo un testo di assai godibile lettura, ma una fonte essenziale su quel fenomeno internazionale che fu il palladianesimo. Questo le consente di superare con destrezza l’ambito localistico di ricerca e di dialogare con la cultura anglosassone con proprietà di mezzi. Per tali ragioni la candidata è giunta - in un quarto di secolo di dedizioni agli studi - ad una piena maturità sia per originalità di risultati che per la proprietà dei mezzi di cui si avvale.
Giudizio del Commissario Enrico Guidoni
Le pubblicazioni presentate rientrano nella linea portante della ricerca storica della candidata, coerentemente incentrata sullo studio della villa e del giardino in età moderna e contemporanea.

Dopo il volume pioneristico sul Palladianesimo in America (1976), e ricerche filologicamente apprezzabili sull’Orto Botanico di Padova e il giardino del Rinascimento (1984) e sul Giardino veneto tra sette e ottocento (1988), il lavoro sulla Villa in Italia (1995) si presenta come una ambiziosa opera di sintesi sull’età rinascimentale, ricca di informazioni e di considerazioni critiche. Infine ne L’arte dei giardini (1999) la candidata dimostra una piena e matura capacità fornendo un ulteriore importante contributo alla disciplina e deve considerarsi pienamente meritevole della massima valutazione.


Giudizio del Commissario Laura Palmucci
La candidata presenta un complesso di studi prevalentemente focalizzati sul tema del giardino, della villa e del verde urbano tra Quattro e Cinquecento, espressi in tre volumi monografici puntuali, in una cura di volume con presentazione, e in un ampio excursus a carattere didattico. I risultati fanno emergere una eccellente padronanza della materia, sostenuta da ampi riferimenti alla produzione coeva e ai modelli teorici, e configurano un solido profilo scientifico.
Giudizio del Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni
La produzione scientifica della candidata testimonia un lungo e coerente impegno di ricerca, che pur muovendosi quasi esclusivamente, soprattutto nella fase più recente, all’interno di un particolare e circoscritto ambito tematico (la villa e il giardino dal Rinascimento all’Ottocento) si traduce in contributi notevoli per correttezza metodologica, finezza critica ed ampiezza di riferimenti culturali. Del valore di questo apporto è prova la diffusione dei risultati anche all’estero.

Alle ore 19,30 la Commissione ha interrotto i lavori e si è riconvocata per il giorno successivo, martedì 29 aprile alle ore 8,30, essendo stati i candidati ufficialmente convocati in tale giorno alle ore 9,00, per procedere alla formulazione dei temi per la prova didattica.


* * *

La Commissione al completo si è riunita in quarta seduta alle ore 8,30 del giorno 29 aprile 2003, presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, nella sala riunioni del Dipartimento di Architettura e Urbanistica, via Orabona, 4, Bari.

Il Presidente ha ricordato che i candidati convocati per la prova didattica erano il Dott. Filippo Camerota e la Dott. Alessandra Ponte.

La Commissione ha proceduto quindi ad individuare i temi per la prova didattica. Dopo ampia discussione la Commissione unanime ha proposto cinque temi distinti per ciascuno dei due candidati. I temi risultavano essere i seguenti:
Candidato Filippo Camerota

Tema n. 1: Brunelleschi, Alberti, Bramante: continuità e discontinuità.

Tema n. 2: Le “regole dell’arte” nella trattatistica rinascimentale.

Tema n. 3: I maestri di prospettiva e le vedute urbane e architettoniche nelle tarsie lignee



rinascimentali.

Tema n. 4: Lettura di un edificio quattrocentesco.

Tema n. 5: L’architettura del Manierismo.
Candidato Alessandra Ponte

Tema n. 1: Architettura e scienza nella produzione italiana contemporanea.

Tema n. 2: Il pittoresco in architettura.

Tema n. 3: Il paesaggio italiano nel “viaggio in Italia” del Settecento.

Tema n. 4: Territori storici e territori culturali nell’arte contemporanea.

Tema n. 5: Paesaggio e pop-art.


I testi dei temi così formulati sono stati racchiusi in buste siglate sui lembi esterni dal presidente della Commissione.
La candidata Alessandra Ponte non si è presentata alla convocazione, benchè la Commissione l’abbia attesa fino alle ore 9,30.
Alle ore 9,30 è stato convocato il candidato Filippo Camerota per l’assegnazione del tema della prova; la Commissione ha proceduto all’accertamento della sua identità mediante il documento Pat. Aut. n. LU 2176861F, ril. Prefettura di Venezia.

Il Presidente, fatta constatare al candidato l’integrità delle buste, lo ha invitato ad estrarre a sorte tre dei cinque temi proposti dalla Commissione. Il candidato ha estratto a sorte i seguenti temi:

Tema n. 1: Brunelleschi, Alberti, Bramante: continuità e discontinuità.

Tema n. 3: I maestri di prospettiva e le vedute urbane e architettoniche nelle tarsie lignee



rinascimentali.

Tema n. 5: L’architettura del Manierismo.

tra i quali ha scelto il tema n 3: I maestri di prospettiva e le vedute urbane e architettoniche nelle tarsie lignee rinascimentali.

Il Presidente ha reso noti al candidato i titoli dei due temi non sorteggiati, e lo ha convocato per lo svolgimento della prova il giorno successivo, mercoledì 30 alle ore 9,35.


Le buste contenenti i temi estratti e quelli non estratti sono allegate al verbale della seduta quale sua parte integrante (allegato 4a).
A questo punto la Commissione ha proseguito i lavori e, sulla base delle valutazioni individuali sui titoli scientifici e didattici, dopo approfondita discussione ha espresso all’unanimità il giudizio collegiale su ciascun candidato. Detti giudizi sono riportati di seguito:


Filippo CAMEROTA

Il candidato nella sua già consistente produzione scientifica privilegia nettamente lo studio della rappresentazione e della strumentazione scientifica, dimostrando rigorosa attitudine alla lettura filologica dei testi e buona metodologia nello sviluppo di temi innovativi.

Il candidato documenta altresì una ben avviata attività didattica nello specifico campo disciplinare a concorso.

Ne emerge una figura di studioso con notevoli potenzialità di crescita.


Francesco Paolo DI TEODORO

Il candidato nella sua ampia e continuativa attività di ricerca dimostra piena padronanza metodologica e critica nella scelta di temi trattati e risolti con inedite interpretazioni critiche e storiografiche e con originalità nel campo della storia dell’architettura e dell’arte.

Il candidato documenta altresì una qualificata attività didattica e di ricerca presso università e istituzioni italiane e straniere.

Ne emerge una figura di studioso maturo e di ottimo profilo scientifico.



Renzo DUBBINI
Il candidato dimostra nella sua produzione scientifica, prevalentemente incentrata sul periodo moderno e contemporaneo, sicurezza metodologica, capacità di trattamento delle fonti documentarie e finezza di interpretazione critica.

Il candidato documenta altresì una lunga attività didattica e di ricerca svolta costantemente presso l’ateneo di appartenenza.

Ne emerge una figura di studioso dotato di sicura maturità scientifica.

Francesco MOSCHINI

Il candidato nella sua continuativa e impegnata attività scientifica e culturale, svolta nel campo dell’architettura strettamente contemporanea, dimostra versatilità di riferimenti cognitivi e capacità di controllo dei temi analizzati, nonché vivacità critica ed interpretativa.


Il candidato documenta altresì una intensa e continuativa attività didattica svolta in più sedi universitarie italiane e straniere.

Ne emerge una figura di studioso maturo, versatile e con forte attitudine a coniugare indirizzi di ricerca e valenze didattiche.



Alessandra PONTE

La candidata nella sua ancora sporadica sebbene interessante produzione scientifica dimostra buon impianto metodologico e coerenza interpretativa.


La candidata documenta altresì una significativa attività didattica e di ricerca svolta presso atenei esteri.

Ne emerge una figura di studiosa di promettente profilo scientifico.


Margherita VISENTINI

La candidata presenta un’ampia produzione scientifica metodologicamente fondata che dimostra padronanza storiografica, ampiezza di riferimenti culturali e intelligente capacità critica nel ventaglio dei temi trattati.

La candidata documenta altresì una lunga e impegnata attività didattica e di ricerca svolta presso atenei italiani ed esteri.

Ne emerge una figura di studiosa di sicura maturità scientifica.


Alle ore 13,00 la Commissione ha interrotto i lavori e si è aggiornata alla mattina successiva per lo svolgimento della prova didattica secondo l’orario stabilito.

* * *

La Commissione al completo si è riunita in quinta seduta il giorno 30/04/03 alle ore 9,00 presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Bari, nella sala riunioni del Dipartimento di Architettura e Urbanistica, via Orabona, 4, Bari.


Alle ore 9,30 si è presentato il candidato Filippo Camerota che ha sostenuto la prova didattica sull’argomento I maestri di prospettiva e le vedute urbane e architettoniche nelle tarsie lignee rinascimentali.

Sull’esito della prova sono stati espressi i giudizi individuali dei singoli commissari ed il giudizio collegiale della Commissione, che sono di seguito riportati:


Commissario Vera Comoli:

Il candidato ha svolto positivamente la prova didattica, dimostrando chiarezza espositiva, con ricorso ad argomentati riferimenti documentari e critici.


Commissario Cesare de Seta

Il candidato ha costruito la lezione con rigore metodologico e attenzione alla storia critica. In tal senso ha mostrato capacità di discernimento e selezione dei temi. Si esprime con proprietà e chiarezza lessicale.


Commissario Enrico Guidoni

Il candidato ha trattato la rappresentazione prospettica nel Quattrocento e nel Cinquecento, dimostrando brillante capacità espositiva ma uno scarso aggiornamento critico sul tema specifico delle tarsie.


Commissario Laura Palmucci

Il candidato ha dimostrato buone capacità di argomentazione, disinvoltura nell’esposizione e discreto rigore nell’impostazione, con ampi riferimenti al contesto culturale, sebbene talvolta poco attento alla correttezza didattica.


Commissario Lorenzo Bartolini Salimbeni

Il candidato ha dato prova di buona conoscenza dell’argomento, inquadrato correttamente ed esposto in maniera esauriente e scorrevole.


Giudizio collegiale:

La prova didattica, alla luce dei criteri individuati, è da considerare superata in maniera decisamente positiva.


La Commissione ha iniziato quindi la valutazione comparativa sui seguenti candidati:

Filippo Camerota, Francesco Paolo Di Teodoro, Renzo Dubbini, Francesco Moschini, Margherita Visentini.


Al termine della discussione il Presidente ha invitato la Commissione ad esprimere un giudizio di idoneità individuale; ciascun commissario ha attribuito un voto al candidato che riteneva idoneo, nel numero massimo di due, secondo quanto disposto dall’art. 4, comma 13, del D.P.R. 117/00; sono dichiarati idonei i candidati, nel numero massimo di due, che hanno riportato il maggior numero di voti. La votazione ha dato il seguente risultato:
Filippo Camerota, voti 0

Francesco Paolo Di Teodoro, voti 4

Renzo Dubbini, voti 0

Francesco Moschini, voti 4

Margherita Visentini, voti 2
La Commissione ha dichiarato quindi i nomi dei due idonei per il posto bandito in epigrafe, ai sensi dell’art. 5, comma 2 della Legge 210/98, nelle persone di (in ordine alfabetico):
Francesco Paolo DI TEODORO
Francesco MOSCHINI
La Commissione infine, avendo espletato il proprio mandato, ha dichiarato conclusi i lavori alle ore 11,30.
Secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.P.R. 117/00 e dal bando di concorso, ai fini dell’accertamento della regolarità formale degli atti, la Commissione consegna al Rettore tramite il Responsabile Amministrativo, in unico plico chiuso e sigillato con l’apposizione delle firme di tutti i Commissari sui lembi di chiusura, i relativi atti concorsuali e precisamente:


  • la relazione riassuntiva, debitamente sottoscritta in unica copia originale;

  • i verbali delle riunioni, debitamente sottoscritti in unica copia originale;

  • le buste ed i fogli relativi all’estrazione dei temi allegati alla relativa seduta;

  • supporto informatico.

La Commissione restituisce altresì ogni altro materiale ricevuto per l’espletamento del concorso dall’Ufficio Valutazioni Comparative dell’Amministrazione.



Letto, approvato e sottoscritto.
Vera Comoli, Presidente ………………………………………………………………………
Cesare de Seta ……………………………………………………………………………..……
Enrico Guidoni ……………………………………………………………………………..…
Laura Palmucci …………………………………………………………………………..……
Lorenzo Bartolini Salimbeni, Segretario………..…………………………..…………………


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