Denominazione Habitat: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere N° Codice Habitat

I boschi in analisi, nel Sic Murgia S. Lorenzo rappresentano un aspetto termofilo dell'habitat 91M0 motivo per il quale è facile giustificare il loro contatto catenale - che frequentemente si rileva nel Sic - con le foreste sempreverdi dell’habitat 9340.

Per il territorio italiano, le cenosi forestali dell’Habitat 91M0 possono essere riferite all’alleanza endemica peninsulare Teucrio siculi-Quercion cerridis che si differenzia in due suballeanze: Ptilostemo stricti-Quercenion cerridis e il Teucrio siculi-Quercenion cerridis.
Specie guida: Quercus cerris, Q. frainetto, Fraxinus ornus subsp. ornus, Carpinus orientalis subsp. orientalis, Euonymus europaeus, Ligustrum vulgare, Digitalis lutea subsp. australis, Festuca heterophylla, Poa nemoralis s.l., Potentilla micrantha, L. jordanii, Luzula forsteri, Malus florentina, Melittis melissophyllum, Buglossoides purpurocaerulea.
Distribuzione: l’habitat in Italia è presente in Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. In Basilicata è un habitat molto rappresentativo delle cenosi montane tra 800 e 1200 m s.l.m.
Esigenze ecologiche: si localizzano sui substrati silicicoli e subacidofili dei settori centrali e meridionali della penisola italiana, con distribuzione prevalente nei territori interni e subcostieri del versante tirrenico, nei Piani bioclimatici Supramediterraneo, Submesomediterraneo e Mesotemperato. Nel Sic Murgia S. Lorenzo l'habitat è associato agli affioramenti delle formazioni note come Sabbie e conglomerati di Serra Corneta costituite da sabbie alquanto argillose, grossolane, poco cementate e di colore rosso–ocraceo intervallate a lenti e livelli di conglomerato a matrice terrosa rossastra.
Conservazione e protezione: tale habitat non era riportato nel vecchio formulario relativo al Sic Murgia S. Lorenzo per cui non si hanno dati sull’estensione precedentemente occupata.

Il querceto presenta e un substrato povero, sassoso e sottile. Le foreste riconducibili all'habitat 91M0 nel sic in analisi, benchè caratterizzate da una fisionomia semplificata e una struttura rada, risultano generalmente in uno stato di conservazione piuttosto buono e la particolare abbondanza di Quercus frainetto, che fra le specie del genere Quercus è quella che tollera meno la ceduazione, potrebbe indicare che tali formazioni non sono state in passato eccessivamente interessate da questo tipo di sfruttamento. Ciò si spiega probabilmente con il fatto che in questi settori i suoli, riconducibili al litotipo Sabbie e conglomerati di Serra Corneta, sono poco strutturati, tendenzialmente acidi, poveri di materiale organico e, vista anche la posizione in pianori sommitali, anche molto drenati. I boschi che su essi si sviluppano, di conseguenza risultano a bassa produttività e questo verosimilmente li ha protetti dallo sfruttamento: la struttura e la composizione floristica risultano infatti piuttosto integre. In queste formazioni, inoltre sono state rilevate numerose specie indicatrici di buona qualità dell'habitat in quanto rare e di interesse biogeografico e conservazionistico, quali Teucrium siculum, Echinops siculus, Ptilostemon strictus, Malus florentina, Iris lorea, Lathyrus jordanii, Pimpinella saxifraga e Klasea flavescens subsp. cichoracea. Altro parametro che definisce un buono stato di conservazione dell'habitat è l'assenza di entità esotiche o sinantropiche.