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Studi sull’obbligo formativo


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Studi sull’obbligo formativo


anno scolastico 2006 – ‘07


Sol If




Indagine qualitativa sui Percorsi Integrati 2006/2007

RAPPORTO DI PARERE

Contributi per il rapporto sull’istruzione in toscana anno 2007

IPSIA Orlando, Livorno


I temi dei pareri:


Indicazioni per la progettazione

L’accoglienza e la costruzione dell’ambiente socio culturale funzionale all’apprendimento

Tra metodi e contenuti

Le attività di recupero, gli stage e le uscite

Progetto e curricolo

La rottura del gruppo classe in sottogruppi

Sulla certificazione e valutazione

Il ruolo degli esperti esterni e le attività di orientamento

I genitori

La questione degli insegnanti

Note sui percorsi IP e PF


Hanno contribuito al parere i seguenti docenti – già segnalati dal Dirigente - e DSGA:

Garibaldi Laura Italiano e storia

Monelli Francesco Scienze

Gorini Tiziano Italiano e storia

Ciorra Manuela Diritto

Pelizari Michela Esperta

Garabelli Piero Esperta

Benedetti Edoardo Laboratorio elettronica

Picconi Patrizia Laboratorio microbiologia

Bigazzi Serenella DSGA



Responsabile della ricerca : Ugo Virdia

Tecnico che ha condotto l’intervista: Ugo Virdia


Rapporteur: Valentina Ferrucci


  1. Indicazioni per la progettazione

    1. Garantire continuità pluriennale al progetto, e alle figure di coordinamento e raccordo tra le attività, prevedere momenti di raccordo nell’equipe di insegnanti, tutor ed esperti

    2. Potenziare il raccordo con le agenzie formative e promuovere il coordinamento con le amministrazioni competenti in materia di dispersione scolastica

    3. Potenziare attraverso azioni continue di monitoraggio lo scambio tra coordinatori e coinvolgere informandolo delle attività il personale ausiliario

    4. Avviare il progetto ad inizio anno e pensarlo già da giugno




  1. L’accoglienza e la costruzione dell’ambiente socio culturale funzionale all’apprendimento




    1. Prevedere, in tempi utili, attività che facilitino la socializzazione e la comunicazione

    2. Migliorare l’immagine estetica, anche nelle strutture, della scuola nel territorio nei momenti di accoglienza dei ragazzi di terza media




  1. Tra metodi e contenuti

    1. Insistere sulle attività di riorientamento in cui ricostruire l’immagine che gli alunni possiedono del mestiere futuro

    2. Affrontare i temi esistenziali dei giovani

    3. Formarli al metodo di studio

    4. Proporre giochi per piccoli gruppi

    5. Offrire loro percorsi diversificati che li vedano protagonisti,

    6. sviluppare la loro autonomia di proposta e produzione

    7. non abbassando il livello delle pretese della scuola ma aumentare la qualità delle proposte soprattutto inerenti le discipline

    8. Progettare le attività per aree disciplinari, sviluppando competenze trasversali alle discipline, con l’obiettivo del riorientamento

    9. Estendere il progetto per tutto il biennio




  1. Le attività di recupero, gli stage e le uscite

    1. Potenziare le attività di recupero delle competenze di base e trasversali – ad es. linguistiche e di problem solving –

    2. il sostegno scolastico al bisogno, svolto da tutor esterni, con l’obiettivo di fornire sicurezza agli alunni

    3. Utilizzare le uscite sul territorio che prevedano la partecipazione di insegnanti e tutor, siano inserite in un raccordo stabile tra scuola e territorio e vengano utilizzate come luogo per approfondire i contenuti dei percorsi svolti in classe e facilitare le dinamiche sociali nel gruppo classe




  1. Progetto e curricolo




    1. Attivare percorsi di formazione-intervento e ricerca tra gli insegnanti per analizzare le integrazioni possibili tra attività a progetto e attività curricolare




  1. La rottura del gruppo classe in sottogruppi

    1. Investire, soprattutto ad inizio anno sulla creazione del gruppo classe, per poi attivare gruppi di interesse che nel tempo possono prevedere anche attività mirate di recupero per livelli




  1. Sulla certificazione e valutazione




    1. Diffondere e approfondire tra docenti gli standard delle competenze di base e gli standard formativi

    2. Garantire a chi lascia i percorsi prima dell’ottenimento della qualifica una qualche forma di certificato

    3. Integrare con il supporto degli esperti esterni valutazione ed autovalutazione da parte degli stessi alunni

    4. La valutazione delle competenze parte da ciò che l’alunno ha appreso e sa fare o dalle materie? Fa riferimento ad apprendimenti trasversali o disciplinari oppure per aree disciplinari?




  1. Il ruolo degli esperti esterni e le attività di orientamento

    1. Prevedere momenti di incontro tra esperti esterni, tutor e o consulenti esperti in bilancio di competenze, coordinatori e il consiglio di classe

    2. Proporre figure di tutor che sostengano i processi di autostima e apprendimento degli alunni

    3. Limitarne il numero e selezionare i tutor

    4. Co-progettare le attività con le amministrazioni provinciali e i centri per l’impiego riducendo il numero dei progetti che insistono sulle classi prime




  1. I genitori

    1. Potenziare il contatto con i genitori di ragazzi in difficoltà

    2. usare la scuola per discutere temi di loro interesse




  1. La questione degli insegnanti

    1. Organizzare, con un lavoro di preparazione propedeutico e una accurata presentazione del lavoro svolto, momenti di riflessione tra tutti i docenti del consiglio di classe sulle pratiche e la didattica orientativa

Note su percorsi IP




  1. Utilizzare gli stage per sviluppare e valutare i comportamenti

  2. utilizzare a tal fine tutor formativi esperti che accompagnino questo processo

  3. Valutare, anche per i ragazzi che non conseguono la qualifica, per competenze maturate in percorsi che durino nel tempo, anche ricorrendo a simulazioni, che siano valide per agenzie formative diverse

  4. Orientare con riferimento alle attitudini degli alunni

  5. Strutturare il curricolo in unità di apprendimento centrate su competenze

Note sui percorsi PF



  1. Costruire percorsi, non necessariamente professionalizzanti, a partire dal primo anno delle superiori, che siano in continuità tra di loro e pratichino didattiche laboratoriali

  2. Progettare in comune per attività che prevedano lo sviluppo di competenze di base conseguibili all’interno di percorsi professionalizzanti, la realizzazione di prodotti visibili all’esterno e l’utilizzo di sistemi di certificazione coerenti con percorsi di formazione permanente

  3. Separare o sovrapporre i percorsi del tipo IP e PF? Come collocarli nella mission degli Istituti professionali? E che siano garantiti?



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