(U = Uccelli, M = Mammiferi, A = Anfibi, R = Rettili, P = Pesci, I = Invertebrati, V = Vegetali)
1.1. SCHEDE HABITAT
1.1.1.
Scheda Habitat 6220*
Denominazione Habitat: Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea
N° Codice Habitat: 6220*
Percentuale di copertura: 3%
Descrizione:
L’habitat è costituito fondamentalmente da praterie xerofile e discontinue in cui dominano le graminaceee. In Italia le associazioni riferibili all’habitat sono rinvenibili su substrati geo-litologici di diversa natura, talora soggetti, come nel caso specifico, a fenomeni di erosione. Nella penisola l’habitat è molto diffuso, ad eccezione del settore nord-orientale con distribuzione prevalente nei settori costieri e subcostieri dell’Italia peninsulare e delle isole e nei Piani Bioclimatici Termo-, Meso-, Supra- e Submeso-Mediterraneo.
L’habitat presenta aspetti perenni (riferibili alle classi Poetea bulbosae e Lygeo-Stipetea), che ospitano al loro interno aspetti annuali (Helianthemetea guttati). Per il territorio italiano sono riconducibili alle seguenti classi: Lygeo-Stipetea Rivas-Martínez 1978 per gli aspetti perenni termofili, Poetea bulbosae Rivas Goday & Rivas-Martínez in Rivas-Martínez 1978 per gli aspetti perenni subnitrofili ed Helianthemetea guttati (Br.-Bl. in Br.-Bl., Roussine & Nègre 1952) Rivas Goday & Rivas-Martínez 1963 em. Rivas-Martínez 1978 per gli aspetti annuali..
La vegetazione delle praterie xerofile mediterranee si rinviene sovente in aree soggette di erosione o all’interno delle radure della vegetazione perenne (garighe e nano-garighe appenniniche submediterranee; arbusteti termo-mediterranei, ecc.).
Può rappresentare uno stadio iniziale di neo-colonizzazione di superfici costituite da affioramenti rocciosi di varia natura litologica, così come aspetti di degradazione più o meno avanzata di processi regressivi legati al sovrapascolamento, a ripetuti fenomeni di incendio con conseguente perdita di suolo per erosione superficiale.
Nell’area di Grotticelle l’habitat è ospitato da un versante calanchivo, a Sud-Ovest del SIC, che degrada verso l’area di confluenza della fiumara di Atella con il fiume Ofanto. Si tratta di un’area calanchiva in erosione su substrato costituito da argille plioceniche e, nella parte bassa, da alluvioni terrazzate del Pleistocene. A monte della stessa area è stato realizzato nel passato, a scopo di stabilizzazione del versante, un rimboschimento costituito fondamentalmente da Cupressus sempervirens. L’area è interessata da un progressivo e caratteristico movimento franoso a zolle e con incisioni, di origine meteorica, tipiche delle formazioni calanchive. Nello strato arbustivo si rinviene, in maniera particolare, Phillyrea latifolia, presente con esemplari vigorosi, mentre quello erbaceo è costituito fondamentalmente da Cardopatum corymbosum e da numerose specie di bulbose e terofite. La biocenosi rappresenta, con ogni probabilità, uno stadio regressivo di formazioni più evolute deterioratesi in seguito a fenomeni franosi, di erosione ed antropici (sovra pascolamento ed incendi).
Specie guida: Le specie tipiche dell’habitat sono, per quanto riguarda gli aspetti perenni, Lygeum spartum, Brachypodium retusum, Hyparrenia hirta, accompagnate da Bituminaria bituminosa, Avenula bromoides, Convolvulus althaeoides, Ruta angustifolia, Stipa offneri, Dactylis hispanica, Asphodelus ramosus. In presenza di calpestio legato alla presenza del bestiame si sviluppano le comunità a dominanza di Poa bulbosa, ove si rinvengono con frequenza Trisetaria aurea, Trifolium subterraneum, Astragalus sesameus, Arenaria leptoclados, Morisia monanthos. Gli aspetti annuali possono essere dominati da Brachypodium distachyum, Hypochaeris achyrophorus, Stipa capensis, Tuberaria guttata, Briza maxima, Trifolium scabrum, Trifolium cherleri, Saxifraga trydactylites.
A Grotticelle l’analisi floristica ha evidenziato la presenza molto diffusa di Cardopatum corymbosum , unitamente ad altre specie erbacee (soprattutto bulbose e terofite) quali Brachypodium sp., Allium sp.; Cerinthe mayor, Anemone hortensis, Leopoldia comosa, Ornithogalum comosum, Cynaria cardunculus, Salvia verbenaca, Tapsia garganica, Beta vulgaris, Tussilago farfara. A monte dell’area in erosione si rinvengono vigorosi esemplari di Phyllirea latifolia che trattengono il fronte di distacco.
La scarsa presenza di specie guida a Grotticelle fa presumere lo scarso pregio naturalistico dell’habitat in questo SIC: si tratta, molto probabilmente, di una fitocenosi espressione di condizioni di degrado ambientale causate dalle intrinseche caratteristiche geo-litologiche e da un uso del suolo intensivo e ad elevato impatto.
Distribuzione: l’habitat, come accennato in precedenza, ha una distribuzione prevalente nei settori costieri e subcostieri dell’Italia peninsulare e delle isole e nei Piani Bioclimatici Termo-, Meso-, Supra- e Submeso-Mediterraneo. In Basilicata è individuabile soprattutto nelle aree calanchive della porzione centro-meridionale della regione su substrati riferibili alle argille plio-pleistoceniche e dove è rinvenibile nei suoi aspetti perenni (classe Lygeo-Stipetea).
Nel SIC di Grotticelle l’habitat è molto poco esteso (3% della superficie dell’intero sito) e dislocato su un’area in erosione a sud-ovest dello stesso.
Esigenze ecologiche: le specie caratteristiche di questo habitat hanno temperamento termo-xerofilo. Trattandosi di fitocenosi che sono espressione di una fase pioniera di colonizzazione o di apetti regressivi di cenosi più evolute sono rinvenibili su substrati con scadenti qualità sia fisiche che chimiche e in regime termopluviometrico tipicamente mediterraneo (elevate temperature estive cui corrisponde un periodo più o meno prolungato di siccità).
Conservazione e protezione: l’habitat, a Grotticelle, è, come accennato, con ogni probabilità espressione non tipica della vegetazione riconducibile al 6220* ma risultato di fenomeni regressivi dovuti alle caratteristiche litologiche, climatiche e di uso non corretto del suolo. La tendenza deve essere, dunque, quella di favorire la naturale evoluzione della fitocenosi eliminando i fattori di disturbo.
Criticità e minacce:
Quando le condizioni ambientali favoriscono i processi di sviluppo sia del suolo che della vegetazione, in assenza di perturbazioni, le comunità riferibili all’Habitat 6220* possono essere invase da specie perenni arbustive legnose che tendono a soppiantare la vegetazione erbacea, dando luogo a successioni verso cenosi perenni più evolute che potrebbero ricondursi al bosco misto a dominanza di caducifoglie. La fitocenosi, in effetti, è a contatto con l’habitat 91M0 (Foreste Pannonico-Balcaniche di Cerro e Rovere) che potrebbe rappresentare la fase evolutiva più matura. Si tratterà, dunque, di eliminare/ridurre gli effetti negativi dovuti al sovrapascolamento e al passaggio del fuoco.
Azioni utili per la conservazione:
Lo scopo, per questo habitat, sarà quello di favorire la naturale evoluzione della vegetazione allo scopo di innescare fenomeni successionali che portino a fitocenosi più evolute: il bosco misto a dominanza di caducifoglie. In effetti, soprattutto nella parte alta dell’habitat (meno disturbata), si assiste alla diffusione di specie arbustive (Phillyrea latifolia) molto vigorose. Le azioni, dunque, saranno rivolte soprattutto alla eliminazione dei fattori di disturbo: sovrapascolamento ed incendi e cercando, laddove è possibile, di eseguire mirati interventi per la stabilizzazione dei versanti.
Tabella fitosociologia
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Quadro riassuntivo
Parametri Stato di Conservazione dell'Habitat
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Favorevole
('verde')
| Non favorevole – Inadeguato
('giallo')
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Non favorevole - Cattivo
('rosso')
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Sconociuto
(informazioni insufficienti a fare una valutazione)
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Range1
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Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'
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Ogni altra combinazione
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Grande declino: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno nell’ambito del periodo specificato dallo SM
O
Più del 10% sotto il “range favorevole di riferimento”
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Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti
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Area coperta dall’habitat all’interno del range2
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Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'
E senza cambiamenti significativi nel pattern di distribuzione all’interno del range (se il dato è disponibile)
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Ogni altra combinazione
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Grande declino dell’area: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno (valore indicativo, lo SM può deviare da questo se adeguatamente giustificato) nell’ambito del periodo specificato dallo SM
E
Con perdite importanti nel pattern di distribuzione all’interno del range
O
Più del 10% sotto l’‘area favorevole di riferimento’
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Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti
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Strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche3)
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Strutture e funzioni (incluse le specie tipiche) in buone condizioni e senza degradi/pressioni significativi.
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Ogni altra combinazione
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Più del 25% dell’area non è favorevole per le strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche)4
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Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti
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Prospettive future (rigurdanti range, area coperta e strutture e funzioni specifiche)
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Le prospettive future per l’habitat sono eccellenti/buone, non è prevedibile nessun impatto significativo; la vitalità a lungo termine è assicurata.
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Ogni altra combinazione
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Le prospettive per l’habitat sono cattive, sono prevedibili gravi impatti; la vitalità a lungo termine non è assicurata.
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Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti
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Valutazione globale dello Stato di Conservazione5
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Tutti “verdi”
O
tre “verdi” e uno “sconosciuto”
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Uno o più “gialli” ma nessun “rosso”
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Uno i più “rossi”
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Due o più “sconosciuti” combinati con “verdi” O tutti “sconosciuti”
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