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"La Stampa" Roberto Colaninno


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IL CAPOMASTRO COLANINNO – VISTO CHE LA NUOVA ALITALIA è PIENA DI GUAI, SI LANCIA IN DUE OPERAZIONI DA 330 MLN IN LIGURIA E SARDEGNA - DUE ALBERGHI, SPA E 241 VILLE BY FUKSAS – DUE SOCIETÀ AD HOC TRA LA HOLDING IMMSI E INTESA SANPAOLO…


Fabio Pozzo per "La Stampa"

Roberto Colaninno

Roberto Colaninno guarda ai cieli, con Nuova Alitalia, ma tiene i piedi bene per terra, ancorandosi al mattone, soprattutto quello votato ad attività residenziali e turistico-ricettive. Un settore al quale l'imprenditore ha di recente dato una forte accelerata. A tirare le fila c'è Immsi, il gruppo che ha in cassaforte anche Piaggio, Moto Guzzi, Aprilia, Rodriquez, Intermarine e una cinquantina di altre società, controllato al 48,18% (direttamente e indirettamente) dalla holding di famiglia Omniaholding.

Per i progetti del settore immobiliare Colaninno si muove di persona, senza delegare. Accompagnato dal figlio Michele, si è presentato a metà febbraio a Pietra Ligure dal sindaco per perorare la causa della riconversione e sviluppo del cantiere navale Rodriquez. Un impianto ormai decotto, con 28 operai in cassa integrazione, che gode di una posizione più che appetibile: sorge, infatti, in pieno centro cittadino e si affaccia sul mare.

Ma ci sono novità anche dalla Sardegna, da Pula, per il rilancio del complesso di Is Molas che porta la firma di Massimiliano Fuksas. Infine c'è un terzo fronte, in Puglia, a Santa Maria di Leuca: quello dell'ex Colonia Scarciglia, un immobile acquistato da Apuliae Spa, società in cui Immsi ha l'85% delle quote. Qui è prevista la realizzazione di un albergo e di un centro benessere, per un investimento di una decina di milioni di euro, ma il progetto è bloccato da un contenzioso sul titolo di proprietà tra il Demanio e la Provincia di Lecce.

Roberto Colaninno

In Liguria l'operazione è in capo alla Pietra Ligure Srl, partecipata da Immsi al 77,78%. Interessa un'area di 50 mila metri quadrati: 15 mila e rotti se li è aggiudicati la società all'asta, dopo la sua sdemanializzazione, mettendo sul tavolo 17,4 milioni di euro (lievitati poi ad oltre 20). «La parte restante è in concessione. Per ora, a scadenza ravvicinata. Sarà il Comune a rinnovarla» spiega il sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi, geometra eletto da una lista civica.

Su questo progetto per anni c'era stata molta incertezza. «Non si capiva chi avrebbe fatto l'intervento, e se si sarebbe fatto. Si era parlato di una cessione al gruppo Demont di Aldo Dellepiane, ma ora l'ipotesi è superata. Colaninno e il figlio mi hanno assicurato che sono intenzionati a dare un'accelerata al progetto e che vogliono portarlo avanti di persona. Salvo l'eventuale ricorso ad una partnership locale».

Il nome che ricorre è quello di Gf Group, la holding del Gruppo Orsero, il colosso europeo dell'import-export della frutta guidato dai fratelli Antonio e Raffaella Orsero, entrambi di Pietra Ligure e soci di Colaninno in Nuova Alitalia. Quegli Orsero che proprio nella stessa zona, alle spalle del cantiere, hanno avviato un'analoga iniziativa immobiliare. «Le due operazioni potrebbero procedere di pari passo» dice De Vincenzi.



Fuksas

«Il progetto di Colaninno - spiega ancora il sindaco - prevede una parte dello specchio acqueo ad uso di un nuovo cantiere, che non si occuperà più di cantieristica pesante, ma di allestimento e di manutenzione di yacht fino a 50 metri, con porticciolo per 250 ormeggi. Poi ci sarà una parte residenziale e di verde pubblico, parcheggi e piazze, il prolungamento della passeggiata e un hotel a cinque stelle con 90 camere». Per il primo cittadino, che può contare su un consenso praticamente «bulgaro» per la riconversione dei Rodriquez, il progetto rappresenta «un trampolino per il decollo della città».

L'Iter? «La Regione Liguria ha espresso osservazioni, che ora sono al vaglio della proprietà e dei tecnici. In particolare, sono da valutare alcuni problemi legati al bacino dello specchio acqueo, al fine di ottenere la variante al Piano paesaggistico. La proprietà mi risulta vi stia adempiendo». L'operazione ligure vale almeno 80 milioni di euro, compreso l'acquisto dell'area sdemanializzata.

In Sardegna Colaninno ha rilevato Is Molas Spa nel 2004, insieme a tre gruppi imprenditoriali bergamaschi (Zanetti, Radici e Cividini). All'asta, nell'ambito del fallimento della rete Gamma di Aldo Valtellina. L'importo base era di 24,15 milioni, lui la spuntò offrendone 28. Aggiudicandosi un complesso che comprende un campo da golf di 27 buche, il quattro stelle Golf Hotel Is Molas, il residence Le Ginestre (50 mini-alloggi) più altri immobili di contorno.

L'idea è quella di realizzare due hotel (uno nuovo a cinque stelle), suites, spa benessere, ristoranti, negozi, club house, beach house e 241 ville di lusso (con metrature da 210 a 540 mq e giardini privati fino a 2700 mq) destinate alla vendita: il tutto disegnato dall'architetto Fuksas. Vi è poi la riqualificazione del campo da golf, con un nuovo percorso a 18 buche, che è stata affidata al «guru» del green Gary Player. Un progetto da 420 mila metri cubi, distribuiti su 150 ettari per un investimento che nel febbraio 2007 era stato ipotizzato in 250 milioni di euro.

Massimiliano Fuksas - Copyright Pizzi

Il progetto ha già ottenuto l'autorizzazione a procedere dalla giunta regionale sarda. La Regione non ha ritenuto di sottoporre a valutazione d'impatto ambientale la parte di competenza di Fuksas («non può non essere considerato che il complesso turistico-residenziale-alberghiero proposto costituisce una rivisitazione, con standard di qualità dal punto di vista architettonico e dell'inserimento paesaggistico-territoriale di livello superiore...»), esercitando questa scelta solo per la rivisitazione del campo da golf. Ma anche quest'ultimo scoglio è superato.

«C'è stato il parere favorevole, con alcune prescrizioni in merito alle quali è stata presentata la documentazione richiesta» fa sapere la società. «Resta il nulla osta della Soprintendenza ai Beni culturali e poi possono venire a ritirare i permessi di costruzione in Comune» dice il sindaco di Pula, il medico Walter Cabasino (lista civica). «Siamo pronti a rilasciare le licenze già domani. Un progetto del genere, in tempi di recessione, per la nostra comunità è manna».

Nel frattempo, il 60% delle quote di Immsi in Is Molas è stato ceduto a Ism Investimenti, una Spa ad hoc costituita da Colaninno per le attività di sviluppo turistico-immobiliare. Una società che potrebbe diventare il «braccio nel mattone» tout court di Colaninno e che, precisa il gruppo, potrebbe associare in futuro «partner che ne rafforzino la capacità patrimoniale». Il primo passo è già stato compiuto con un aumento di capitale che ha portato a Immsi il 71,4% delle quote e il restante a Imi Investimenti del gruppo Intesa Sanpaolo. Un partner storico di Colaninno, altro socio in Nuova Alitalia.



 

 

[17-03-2009]


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