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I simpson e gli enigmi della filosofia Presentazione a cura della Dott ssa Rosa Maria Bova


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I Simpson e gli enigmi della filosofia

Presentazione a cura della Dott.ssa Rosa Maria Bova

Direttore del Dipartimento Studi Relazione Esterne e Comunicazione

Consiglio Regionale della Calabria

Benvenuti al Consiglio regionale della Calabria e grazie per la partecipazione.

Questa di oggi è l’ultima di una serie di iniziative assunte dalla Biblioteca del Consiglio regionale verso le scuole considerate canale privilegiato per l’avvicinamento dei giovani alle istituzioni.
Abbiamo pensato di offrirvi l’opportunità di riflettere su temi di vostro interesse perché, forse, nella società di oggi, quello che manca è la possibilità di riflettere, pensare insieme e confrontarsi liberamente.
Nei mesi passati queste opportunità si sono concretizzate con l’incontro con il filosofo Remo Bodei sul tema “ Memoria ed oblio “,


  • con i concorsi sul tema “ Dei, miti e riti del Mediterraneo “,

e sul tema : “ Segni e simboli della Calabria antica “,

  • col dibattito sul tema :

“ Desideri e valori nel mondo giovanile “

  • col dibattito sul tema :

“ Matrix e la filosofia “

  • con quello odierno sul tema :

“ I Simpson e la filosofia “
Perché abbiamo pensato proprio ai Simpson ?

Perché c’è stata un’evoluzione, negli ultimi vent’anni, nel modo di fare cartoni animati in America. Incalzati dalla concorrenza giapponese, i cartoonist americani hanno dovuto creare qualcosa di nuovo.


E quel qualcosa di nuovo sono stati i Simpson, probabilmente il più grande successo commerciale e di qualità della tv americana degli ultimi trent’anni. I personaggi di Matt Groening ormai sono dappertutto, in tv come sulle tazze del latte, sui fumetti come sui desktop dei computer : e quella di Homer è di sicuro la famiglia più nota d’America, probabilmente anche più di quella presidenziale.
Non c’è bisogno che lo diciamo pure noi dopo che da anni lo ripetono critici ben più ferrati, ma quella dei Simpson è forse la migliore satira rimasta in giro, satira verso i difetti che sono proprio di tutti noi ma anche satira verso la società e spesso verso la degenerazione dei mass-media. Intelligente e divertente.
Per questo i Simpson sono da porre su un virtuale podio dell’offerta televisiva, sono quanto di più lontano dalla dilagante tv dell’autorefenzialità : ormai infatti, per essere vincente, la televisione deve parlare di se stessa.

I Simpson invece parlano di noi, ci rappresentano in tutti i nostri difetti, esprimono, portandoli all’estremo, i nostri sentimenti e le nostre preoccupazioni: offrono divertimento, spesso amaro. Ma mai banale.

Ed è proprio la forma del cartone animato a permettere di affrontare al meglio la nostra umanità, persino nei suoi lati più scomodi ; perché tramite le finzioni è più facile parlare della nostra esistenza fatta anche di ignoranza, giochi di potere, meschinità, disprezzo, sopruso, violenza e falsità.

I personaggi creati dal geniale Matt Groening alla fine siamo tutti noi, ma possiamo distaccarcene e riderne perché la realtà è filtrata da quel mondo fatto di irreali omini gialli.

I Simpson ci rappresentano, spogliandoci delle nostre false virtù.

Il personaggio principale della serie dei Simpson è senza dubbio Homer Simpson il capofamiglia (si fa per dire). Lavora alla centrale nucleare di Sprinfield di Montgomery Burns, come supervisore alla sicurezza, ma la sua superficialità e ottusità a volte mettono in serio pericolo gli abitanti della città. Homer Simpson ha circa 38 anni ed è il tipico americano medio, sposato con Marg ha tre figli : Lisa, Bart e Maggie. Abitualmente passa le serate alla taverna di Mo, dai suoi amici bevendo birra Daff, sperperando soldi e talvolta organizzando partite di bowling e baseball. Nonostante tutto, Homer Simpson è sempre combattuto dai suoi scrupoli di coscienza nel compiere determinate azioni e nonostante, i dialoghi con il proprio cervello, riesce sempre a cacciarsi nei guai. Ci sono state anche delle divertentissime storie dove Homer Simpson infatti oltre a ingerire birra a volontà adora ciambelle oleose, patatine fritte e quanto di più piccante possa esserci nei cibi, al punto da avere raggiunto la bellezza dei 117 Kg. di peso. Per sua fortuna ha incontrato una moglie come Marg che è la vera responsabile della famiglia, attenta all’unità familiare, ai figli e soprattutto al marito. Marg Simpson è alta, ha circa 34 anni e oltre a fare la casalinga si arrangia in mille altre iniziative come vendere biscotti o altro per far quadrare il bilancio familiare.

E’ spesso afflitta da problemi psicologici che la riconducono a piccoli drammi infantili dovuti alla carenza di affetti paterni.

Di carattere dolce ed intelligente sopperisce spesso e volentieri, alle disastrose iniziative del marito Homer.

Il più grande dei figli è Bart Simpson (anagramma di “brat” che significa “monellaccio”) e il suo nome la dice lunga di come sia il suo temperamento:Ha dieci anni e frequenta la quarta elementare di Springfield, i suoi hobby preferiti sono andare in skate-board, compiere piccoli atti di teppismo e soprattutto brutti scherzi alla sorella Lisa.

Ma a volte manifesta anche un forte senso di protezione nei confronti della sorella, una volta infatti è anche stato preso a botte nel tentativo di difenderla, ma si è vendicato organizzando una spedizione punitiva in compagnia dei suoi amici. A scuola è il vero terrore degli insegnanti e del direttore Skinner . Una volta però Bart Simpson è stato considerato un ragazzo prodigio, solo per il fatto di aver scambiato il compito con quello del primo della classe, ma in seguito ad una serie di esami è stato smascherato. Sono famosi i suoi insulti come “ Ciucciati il calzino ! “ oppure “ Non farti incartare ! “.

Per fortuna la presenza di Bart è compensata da quella di Lisa, l’intellettuale della famiglia (doppiata con una voce italiana spassosissima, che caratterizza molto il personaggio). Lisa Simpson è una bambina di 8 anni, di una intelligenza fenomenale, suona il sassofono e la chitarra è sensibile e ha spesso delle intuizioni molto profonde. Nonostante le sue tante qualità si sente triste e sola per via di tutta la superficialità che la circonda. Sogna la sua anima gemella e si è anche innamorata di un suo supplente. Sente molto i problemi della giustizia e la difesa dei più deboli e dei più poveri, pertanto combatte fermamente per i suoi ideali. C’è poi la piccola Maggie Simpson, una bimba di pochi mesi, che nonostante non faccia altro che ciucciare dalla mattina alla sera, ha manifestato più volte la sua grande intelligenza. A volte con la famiglia Simpson, vive anche il padre di Homer, Abram Simpson. Nonostante stia in una casa per anziani di Springfield, spesso viene accolto da Homer e Marge Simpson. E’ dormiglione, sordo e smemorato come molti anziani, ma quando vengono toccate le corde dei suoi ricordi potrebbe passare delle ore a raccontare, tediando le persone che gli stanno accanto, come ad esempio Bart Simpson. Spesso rimprovera e svilisce suo figlio Homer, ma in fondo gli vuole tutto il bene di questo mondo. E’ talvolta vittima degli scherzi di Bart, soprattutto con la sua dentiera. La famiglia vive in una classica casa americana circondata da un bel giardino, nella cittadina di Springfield. Le caratteristiche di questa zona sono la centrale nucleare dove lavora il nostro caro Homer Simpson, che inquina le acque della zona con le sue scorie radioattive, ma garantisce il lavoro a molti abitanti. La famiglia Simpson (come ogni americano e italiano che si rispetti) passa delle ore davanti alla televisione. Fanno la spesa in un piccolo supermercato aperto 24 ore al giorno oppure nel centro commerciale di Springfield.

Da quanto detto è evidente che i Simpson rappresentano uno spietato ritratto della tipica famiglia media, con un padre con un lavoro mediocre e nessuna aspirazione, una madre iperattiva che si fa carico di tutte le responsabilità familiari e dei bambini a dir poco problematici.

Abbiamo, come per i precedenti incontri, deciso di affrontare le riflessioni in relazione agli aspetti filosofici perché la filosofia c’entra a pieno titolo quando si riflette sui nostri sentimenti e sulle nostre preoccupazioni.

E la nostra idea non è peregrina se pensate che anche presso l’Università del Michigan sono stati attivati corsi sui simpatici amici gialli.

Non è una favola, ma pura realtà. I Simpson, cartoni animati conosciuti in tutto il mondo, saranno oggetto di studio nei corsi di filosofia e religione presso l’Università del Michigan.

L’idea è venuta ad una delle insegnanti di filosofia di quella università, la quale i famosissimi cartoni animati ha pensato che potevano offrile un’opportunità per attirare la gente verso la filosofia e la spiritualità.

Dagli Stati Uniti alla Calabria : dall’ Università di Michigan al Consiglio regionale della Calabria.



Qui da noi l’idea è venuta al Prof. Glauco Morabito, Presidente all’Associazione di Filosofia Applicata, docente di filosofia e consulente della Biblioteca, al quale lascio la parola perché, nel merito, più tecnico di me.

Grazie.


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