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Di carlo paolo mani rebecca pontone matteo ronconi ilaria sliwa kristian traviglia alessandra


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DI CARLO PAOLO – MANI REBECCA

PONTONE MATTEO – RONCONI ILARIA

SLIWA KRISTIAN – TRAVIGLIA ALESSANDRA

LARDERELLO

Il termine geotermia deriva dal greco "gê" e "thermòs" ed il significato letterale è calore della Terra.
Per energia geotermica si intende quella contenuta, sotto forma di "calore", all'interno della terra.
L'origine di questo calore è in relazione con la natura interna del nostro pianeta e con i processi fisici che in esso hanno luogo. Tale calore è presente in quantità enorme e praticamente inesauribile.

Il calore interno si dissipa con regolarità verso la superficie della terra, la quale emana calore nello spazio quantificabile in una corrente termica media di 0,065 Watt per metro quadrato.



STORIA DELLA GEOTERMIA IN ITALIA
Si deve a Francesco de Larderel, nel 1827, lo sfruttamento industriale delle acque originate da una sostanza semimetallica, scura e dura, grazie alla geniale invenzione del Lagone coperto, che consentiva di utilizzare il vapore endogeno come agente termico in sostituzione della tradizionale legna da ardere.

Nel 1904, il Principe Piero Ginori Conti intravede la possibilità di produrre energia elettrica da fonte geotermica.


Nel 1913, a Larderello, entra in esercizio il primo gruppo al mondo di generazione da fonte geotermica (250 kW).

L'Italia è l'unico paese produttore fino al 1958, quando viene avviato un nuovo gruppo a Wairakey, in Nuova Zelanda.

Vengono sviluppati i campi superficiali di Larderello, Amiata e Travale/Radicondoli.

Nei primi anni ’70 inizia un periodo di declino della produzione.

La crisi petrolifera degli anni ’70 spinge verso il reperimento di nuove risorse.

STORIA DI LARDERELLO
Nel 1904 ,proprio a Larderello, il principe Piero Ginori accese cinque lampadine mediante una dinamo trascinata da un motore che utilizzava il vapore endogeno.

Nel 1913 fu costruita la prima centrale: funzionava inizialmente con una turbina da 250 KW di costruzione italiana (Tosi).

Oggi nella zona di Larderello ci sono 14 centrali per produrre energia elettrica complessivamente fino a 316 MW. Servono al fabbisogno energetico di gran parte della Toscana.
VULCANESIMO SECONDARIO
Si tratta quasi sempre di fenomeni nei quali avviene l’emissione di GAS e VAPORE ACQUEO, senza la produzione di lava e di materiali piroclastici. I principali esempi sono: le solfatare, le fumarole, i geyser, le mofete e i soffioni boraciferi.

I soffioni boraciferi sono getti di vapore acqueo e gas (anidride carbonica, acido borico, idrogeno solforato e altri) che fuoriescono dal terreno ad elevata temperatura (230°C) e ad elevata pressione.

Si formano quando l’acqua di provenienza meteorica, che penetra nel sottosuolo, viene a trovarsi a contatto con una massa di magma ancora caldo e il vapore che si forma per riscaldamento si fa strada verso l’esterno attraverso le fenditure del suolo.
IL SOFFIONE TURISTICO
 Si tratta di un soffione dimostrativo, perforato nel 1956  fino alla profondità di 740 metri. La portata è di circa 15 tonnellate di vapore all'ora, a fronte dei soffioni più grossi che si aggirano attorno alle 350 tonnellate/ora. Si tratta di un piccolo soffione, ma quando viene aperto si forma un'altissima colonna di vapore e le orecchie sono assordate da un sibilo di 150 decibel, facendo rimanere affascinati di fronte alla potenza della natura ed alle energie che si nascondono nel sottosuolo.
LA CENTRALE “VALLE SECOLO”
Entrata in funzione nel 1991, è equipaggiata con due gruppi (turbina + alternatore + condensatore) con potenza nominale di 60 MW ciascuno.

Le due turbine possono lavorare a pressioni comprese tra i 5 ed i 12 bar, con portata massima del fluido di 450 t/h.


IL LAGONE COPERTO
È stato per molti anni il simbolo dell’industria boracifera ed è il marchio di fabbrica dei prodotti borici della Società Larderello. Il Lagone coperto era una cupola a forma semisferica, costruita sopra un lagone naturale, allo scopo di captare il vapore endogeno (ad una temperatura di 100°- 110°C) che fuoriusciva, per utilizzarne il calore nella produzione di acido borico. È stato recuperato un vecchio lagone coperto risalente al 1830, ed attualmente è possibile visitarlo.

Si può osservare anche un pozzo dimostrativo, perforato nel 1956. Ha una profondità di 740 metri. Fuoriesce un vapore a circa 220°C, con una velocità di 400 m/s.


TECNOLOGIA UTILIZZATA
Nel processo di trasformazione dell’energia geotermica si deve opportunamente estrarre il fluido geotermico mediante i cosiddetti pozzi di estrazione.

Dai pozzi di estrazione partono le tubazioni in acciaio, vapordotti che poi andranno nella centrale geotermica. Il vapore cede l’energia nelle turbine, che viene sfruttata per la produzione di elettricità.



Nel condensatore, il vapore, che ormai ha esaurito il suo compito, viene raffreddato e trasformato in liquido.

Il raffreddamento del vapore si effettua nelle torri di refrigerazione utilizzando un altro fluido che è normalmente acqua.

Infine avviene il processo di reiniezione che consiste nel reimmettere il vapore (ormai condensato) nel terreno.


TRATTAMENTO DEI FLUIDI GEOTERMICI
Come si sfrutta l’energia del fluido geotermico?

1) Il vapore, dai pozzi di estrazione, arriva nella centrale geotermica.

2) Qui lo si utilizza in turbine adatte alle caratteristiche del fluido.

3) Nelle turbine si ha la trasformazione dell’energia potenziale (di pressione) del fluido, in energia meccanica.

4) Questa energia meccanica viene subito trasformata in energia elettrica mediante gli alternatori.

5) L’elettricità prodotta è quindi inviata con conduttori alla stazione di trasformazione per poi essere immessa nella rete elettrica nazionale.


Inibizione delle deposizioni, sia in superficie che a fondo pozzo, derivanti dai fluidi geotermici ad alta temperatura (depositi di calcite, antimonio, solfuri etc.)

Monitoraggio e prevenzione della corrosione dovuta all’aggressività dei fluidi geotermici.

Impianti per il lavaggio vapore, in superficie e in profondità, per la rimozione dei cloruri.


IL MUSEO DELLA GEOTERMIA
Il museo è stato fondato alla fine degli anni ’50. Temporaneamente è all’interno di due palloni geodetici.

Nelle sale è presentata la storia dello sfruttamento dell’energia geotermica in tutti i suoi aspetti, dalla ricerca ai sistemi per la produzione di energia elettrica, termica e meccanica. Modellini ed attrezzature originali ripercorrono la storia della perforazione.


Nella sala plastici, oltre ad una serie di tabelloni esplicativi della genesi geotermia, ci sono quattro modelli in scala delle centrali geotermiche presenti in zona.


IMPRESSIONI PERSONALI



Siamo rimasti molto entusiasti e colpiti dalla gita di fine anno scolastico 2006-2007 a Larderello, un piccolo paese nel Sud della Toscana. Durante questa uscita didattica abbiamo capito come sia a dir poco indispensabile l’energia geotermica, con la quale possiamo conservare il nostro pianeta e contemporaneamente produrre energia che, come nel caso della centrale “Valle Secolo”, può alimentare ben 400.000 famiglie. Siamo quindi stati fortemente sensibilizzati alla causa della protezione della Terra, indispensabile per creare un mondo migliore a noi e ai nostri discendenti. Vogliamo inoltre ringraziare il progetto Comenius che ci ha permesso di prendere parte a questa utile ed interessante visita,alla professoressa Santoro Concetta referente del progetto e alle professoresse Ferretti e Alfieri che si sono offerte di accompagnarci in questa fantastica esperienza.


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