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Una biografia Martin Luther King


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Una biografia

Martin Luther King





"La vera scelta non e' tra nonviolenza e violenza ma tra nonviolenza e non esistenza... Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti".

La vita


Martin Luther King nacque il 15 Gennaio 1929 ad Atlanta, negli Stati Uniti. Il padre era un pastore della Chiesa battista, la mamma una maestra. Nella primissima infanzia il piccolo Martin era solito giocare con i bambini bianchi del quartiere ma, con l’inizio delle scuole elementari, fu escluso dai giochi dei suoi vicini di casa che ebbero il divieto di parlare con lui. Martin non riusciva a capire perché veniva allontanato, non avendo fatto loro nessun torto. La mamma gli spiegò cosa significasse essere di colore e vivere in uno stato del Sud, gli raccontò delle lontane origini africane, della lunga schiavitù sopportata dalla sua gente, della guerra di Successione che aveva dato loro la libertà.

Martin era un bambino molto intelligente e di fronte alle umiliazioni che era costretto a subire, si chiedeva che cosa avessero di diverso i neri dai bianchi e perché erano disprezzati ed obbligati a vivere in condizioni subalterne. Studiò con passione, rabbia e sognava di diventare avvocato per aiutare i suoi fratelli di colore, sperando in una giustizia universale.

Durante l’adolescenza, grazie ad un insegnante, capì l’importanza della religione; pensò che solo la fede in Dio poteva aiutare i fratelli negri a sopportare le ingiustizie

e a credere che “lassù qualcuno li amava”. Dopo il Liceo si iscrisse al Seminario, dove completò gli studi. Si laureò all’Università di Boston.


Nel 1953 sposò Coretta, una ragazza che come lui, voleva aiutare i fratelli negri ed insieme lottarono per non essere considerati inferiori, ma cittadini come gli altri.

A causa delle sue battaglie fu picchiato ed aggredito, oggetto di attentati dinamitardi , arrestato una ventina di volte, durante le manifestazioni per la pace. John Kennedy, non ancora Presidente, pagò personalmente, per più di una volta, la cauzione per farlo uscire di prigione.


Nel 1964 ricevette il Premio Nobel per la Pace.

Morì il 4 aprile del 1968 a Menphis, dove si era recato per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città. Gli spararono dalla casa di fronte all’albergo, mentre parlava sulla veranda con i suoi collaboratori. La sua morte scosse l’opinione pubblica mondiale: scompariva un uomo che era già una leggenda.

Le idee Idee e opere contro il razzismo e i diritti civili


Attorno al 1955, Martin Luther King guidò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery: il suo scopo era quello di protestare contro l’arresto di Rosa Parks, una donna di colore come lui, che si era rifiutata di cedere il proprio posto ad un passeggero bianco.

Questo sabotaggio terminò dopo un anno ( 1956 ) con la sentenza della corte che dichiarava proibita la segregazione razziale sui trasporti pubblici della città.

Recatosi in India nel 1959, egli comprese più chiaramente la satyagraha, il principio della persuasione non violenta sostenuto da Gandhi, che King era deciso a utilizzare quale principale strumento di protesta sociale. L'anno seguente rinunciò al suo incarico a Montgomery per diventare pastore della chiesa battista di Ebenezer, ad Atlanta, ciò che gli permise di dedicarsi più attivamente alla direzione del nascente

movimento per i diritti civili. In quello stesso periodo la leadership nera, che in precedenza si era limitata a promuovere cause e a proporre la riconciliazione, stava subendo una profonda trasformazione e chiedeva il cambiamento "con ogni mezzo possibile

In quel periodo la leadership nera, che precedentemente si era limitata a promuovere cause e a proporre la riconciliazione, stava variando profondamente e desiderava il cambiamento “con ogni mezzo possibile”.

Nacquero così movimenti e gruppi radicali come i Black Muslims di Malcolm X, il Black Power e le Black Panthers , portatori di diverse idee di metodi di lotta contro il razzismo.

Nonostante ciò, la sua forza morale garantiva che la non-violenza, anche se non accettata da tutti, restasse abitudine ufficiale di resistenza.

In seguito, Martin condusse un’intensa campagna per i diritti civili a Birmingham, in Alabama e altre nel resto del sud, che aveva come obiettivi l’iscrizione dei neri alle tessere elettorali, l’abolizione della divisione razziale ed il miglioramento della qualità dell’istruzione e degli alloggi.

Il 28 Agosto del 1963 guidò l’importante e storica marina su Washington e pronunciò il famoso discorso che iniziava con le seguenti parole: “I have a dream”( ho un sogno).
I Discorsi

Io accarezzo un sogno



Io accarezzo un sogno, che i miei quattro figli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per la qualità della loro indole.
Io oggi accarezzo un sogno: che un giorno lo stato dell'Alabama, dove attualmente le labbra del governatore gocciolano parole d'intervento e annullamento, si trasformi in

modo da consentire ai bambini neri e alle bambine nere di unire le loro mani a quelle dei bambini e delle bambine bianchi per camminare tutti insieme come fratelli e sorelle.
Io accarezzo un sogno oggi: che un giorno ogni valle venga innalzata, ogni collina e ogni montagna abbassata, che i luoghi impervi vengano spianati e quelli contorti raddrizzati e la gloria del Signore sia rivelata e possano vederla tutti insieme allo stesso modo.
Questa è la nostra speranza. Questa è la fede con cui faccio ritorno al Sud.

Questa è la fede mediante la quale potremo ritagliarci dalla montagna della disperazione una pietra di speranza.

Questa è la fede mediante la quale saremo in grado di trasformare le stridenti dissonanze della nostra nazione in una stupenda sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo capaci di lavorare insieme, pregare insieme, lottare insieme, andare in prigione insieme, difendere la libertà insieme, certi che saremo liberi un giorno.”
(I have a dream io ho un sogno)

(discorso fatto a Washington il 28 agosto 1963)
Alcuni giorni prima di morire Martin Luther King aveva tenuto questo discorso di fronte a un'imponente manifestazione antirazzista di bianchi e neri.
Ho visto troppo odio per non desiderare a volte anch'io di odiare: ho visto troppo odio sul volto di troppi sceriffi, nelle azioni di troppe autorità bianche, in troppo membri del Ku-Klux-Klan nel Sud, per non avere la tentazione di odiare. Ogni volta

che vedo odio, io mi dico che è un peso troppo grande da sopportare. Non so come faremo, ma dovremo rizzarci di fronte ai nostri nemici e dovremo saper dire:
Noi contrasteremo la vostra capacità di infliggere sofferenza con la nostra capacità di sopportare la sofferenza. La vostra forza fisica cozzerà contro la nostra forza morale. Fateci ciò che volete e noi continueremo ad amarvi; gettate bombe nelle nostre case, minacciate i nostri figli, mandate i vostri incappucciati ministri di violenze nelle nostre comunità a mezzanotte…Ma siate certi che noi supereremo la vostra capacità di male con la nostra capacità di soffrire, e verrà un giorno in cui conquisteremo la nostra libertà.
Sì, è vero, io stesso sono vittima di sogni svaniti, di speranze rovinate, ma nonostante tutto voglio concludere dicendo che ho ancora dei sogni, perché so che nella vita non bisogna mai cedere. Se perdete la speranza, perdete anche quella vitalità che rende degna la vita, quel coraggio di essere voi stessi, quella forza che vi fa continuare nonostante tutto.
Ecco perché io ho ancora un sogno. Ho il sogno che un giorno gli uomini si rizzeranno in piedi e si renderanno conto che sono stati creati per vivere insieme come fratelli. Questa mattina ho ancora il sogno che un giorno ogni nero della nostra patria, ogni uomo di colore di tutto il mondo, sarà giudicato sulla base del suo carattere piuttosto che su quella del colore della sua pelle, e ogni uomo rispetterà la dignità e il valore della personalità umana. Ho ancora il sogno che un giorno la giustizia scorrerà come acqua e la rettitudine come una corrente poderosa. Ho ancora il sogno che un giorno la guerra cesserà, che gli uomini muteranno le loro spade in aratri e che le nazioni non insorgeranno più contro le nazioni, e la guerra non sarà neppure oggetto di studio. Ho ancora il sogno che ogni valle sarà innalzata

e ogni montagna sarà spianata. Con questa fede noi saremo capaci di affrettare il giorno in cui vi sarà la pace sulla terra”
E’ bene che sia nel tuo cuore.

(Sogni non realizzati,1968)


“tanti fra i nostri antenati cantavano canti di libertà e sognavano il giorno in cui sarebbero potuti uscire dalla schiavitù, dalla lunga notte dell’ingiustizia(…)

E cantavano così perché avevano un sogno grande e potente; ma molti di loro sono morti senza vederlo realizzato(…)

La lotta c’è sempre. Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma è come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento: sembra che non serva a nessuno.

E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace, si rimane soli; si resta scoraggiati; si resta smarriti.

Ebbene, così è la vita. E quel che mi rende felice è che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire le loro grida: ”Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma è bene che sia nel tuo cuore. E’ bene che tu ci provi.”

Magari non riuscirai a vederlo. Il sogno può anche non realizzarsi, ma è comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare. E’ bene che sia nel tuo cuore.”


Frasi e aforismi

Ci troviamo ora di fronte al fatto che domani è già oggi..."



"La speranza spetta a noi, e per quanto potremmo desiderare altrimenti, dobbiamo scegliere in questo momento cruciale della storia umana."

"Se un uomo non ha scoperto qualcosa per cui è disposto a morire non è degno di vivere."

"Ci troviamo ora di fronte al fatto che domani è già oggi..."

"La speranza spetta a noi, e per quanto potremmo desiderare altrimenti, dobbiamo scegliere in questo momento cruciale della storia umana."

"La vera scelta non e' tra nonviolenza e violenza ma tra nonviolenza e non esistenza... Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti".

Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri nemici,ma i silenzi dei nostri amici”.



I sogni non sempre si realizzano. Ma non perché siano troppo grandi o impossibili. Perché noi smettiamo di crederci.”
Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso degli uomini onesti.”
"Mai, mai, mai più in questo meraviglioso paese rivivrà l'oppressione dell'uomo sull'uomo, il sole non tramonterà mai su questa gloriosa conquista umana. Lasciamo regnare la libertà. Dio benedica l'Africa"


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