Programma triennale regionale per le aree protette

Specie CORINE app. K: Coeloglossum viride, Epipogium aphyllum

Rare e minacciate: Drosera Rotundifolia, Triglochin palustre, Viola palustris.

Rare: Armeria marginata, Epipogium aphyllum, Empetrum hermaphroditum, Globularia incanescens, Leucanthemum ceratophylloides, Murbeckiella zanonii, Saxifraga Etrusca.

Essi individuano sei zone di particolare interesse conservazionistico :

1. Versante N di monte Spigolino (rupi e falde detritiche);

2. Versante N di monte Cimone (rupi, detriti e praterie);

3. Versante N di monte Giovo, dal Lago Santo alla vetta (rupi, detriti e praterie);

4. Circo NW di monte Giovo (rupi detriti e praterie);

5. Monte Rondinaio;

6. Monte Libro Aperto;

Per quanto riguarda le zone umide le località individuate come particolarmente importanti sono:

2. Lago Scaffaiolo;

3. Pralungo e fosso Piaggia Calda (zona Capanna Tassone);

4. Torrenti Doccione e Fellicarolo;

5. I Lagacci (sotto Buca del Cimone);

6. Pian Cavallaro (unica stazione di Cardamine pratensis);

7. Padule il Piano;

8. Lago della Risaia, Rio Borgognoni e Acquicciola;

9. Lago Torbido e Lago Turchino;

10. Lago Baccio e Lago Santo;

11. Alta valle delle Tagliole, dal fosso dei Bifolchi al fosso del Lago Santo;

12. Sorgente e bacino del Rio Fontanacce;

13. Lagacci della Porticciola (Cima dell’Omo);

14. Lago di Crocette e bacino del fosso del Terzino;

15. Bacino dei Lagacci di Monte Albano;

16. Lago fra Passo delle Radici e M. Giovarello;

17. Le Maccherie (unica stazione di Carex davalliana)
In tabella I.8 sono riportate le specie floristiche individuate dagli autori come più significative e rare presenti negli ambienti sopra citati.
Tab. I.8

Vengono Infine citati gli ambienti extrasilvatici, rilevanti per la presenza di specie che pur localmente non rare, hanno in zona i loro limiti meridionali di distribuzione o sono addirittura endemiche dell’Appennino settentrionale.