Ana səhifə

Piano di gestione


Yüklə 1.89 Mb.
səhifə2/18
tarix24.06.2016
ölçüsü1.89 Mb.
1   2   3   4   5   6   7   8   9   ...   18

1. Formulazione del quadro conoscitivo relativamente alle caratteristiche dei siti ed alle loro diverse componenti (fisica, biologica, socio-economica, culturale e paesaggistica), basato sulle conoscenze pregresse e, quando necessario, su studi di dettaglio. A corredo del quadro conoscitivo, sono state elaborate banche dati georeferenziate e cartografie tematiche di scala adeguata.

2. Analisi delle esigenze ecologiche di habitat e specie mediante utilizzo di indicatori che consentano di valutarne lo stato di conservazione e di prevederne l'evoluzione.

3. Formulazione degli obiettivi gestionali generali e degli obiettivi di dettaglio, con indicazione di eventuali conflittualità e delle priorità d'intervento basate su valutazioni strategiche che rispettino le finalità istitutive dei siti.

4. Definizione della strategia gestionale e del piano di azione, con messa a punto delle strategie gestionali di massima e delle specifiche azioni da intraprendere, unitamente ad una valutazione dei costi che devono supportare tali azioni e dei tempi necessari per la loro realizzazione;

5. Individuazione di indicatori e azioni di monitoraggio per valutare periodicamente lo stato di conservazione di habitat e specie e l’efficacia delle azioni gestionali.
Per la redazione del presente Piano di Gestione sono state svolte, in coerenza con il cronoprogramma elaborato dalla cabina di regia, le attività di seguito indicate:

1. raccolta di dati bibliografici e di documentazione tecnica;

2. sopralluoghi su campo finalizzati ad un maggiore approfondimento del quadro conoscitivo nonché all’analisi ed alla valutazione dello stato di conservazione, della viabilità esistente, del grado di antropizzazione, della presenza di detrattori ambientali;

3. attività di informazione preliminare, nei confronti di Enti ed Amministrazioni competenti, sulla redazione del Piano di Gestione;

4. implementazione del Sistema Informativo Territoriale;

5. verifica e aggiornamento dei formulario standard;

6. redazione del Quadro Conoscitivo;

7. Redazione del Quadro Propositivo e delle Schede degli Interventi.
Per la redazione degli elaborati di Quadro Conoscitivo e Propositivo del Piano sono stati utilizzati

strumenti informatici. In particolare le cartografie sono state costruite su piattaforma G.I.S. Arc-GIS/Arcview 3.2 e quindi con formato “shape” dei files, con georiferimento delle entità grafiche rispetto alla base cartografica della C.T.R.

I sistemi informativi territoriali (SIT) o Geographical Information Systems (GIS) permettono, attraverso la gestione contemporanea di complessi archivi di dati e cartografie, di visualizzare, interrogare e analizzare dati georeferenziati, ovvero localizzati geograficamente sul territorio. Sono quindi degli strumenti che consentono di gestire ed elaborare informazioni di varia natura associate all’ambiente e al territorio (PEVERIERI, 1995). Gli oggetti presenti sul territorio vengono rappresentati mediante l’utilizzo di figure elementari della geometria euclidea ossia punto e nodo, linea e poligono. A tali oggetti vengono associati degli attributi alfanumerici quali descrizioni, nomi, immagini e funzioni. L’unione degli oggetti con i relativi attributi costituiscono la copertura di un determinato tematismo. I SIT lavorano sui dati in modo stratigrafico e gerarchico. Ogni elemento cartografico (uso del suolo, confini comunali, idrografia, altimetrie, ecc.) rappresenta cioè uno strato tematico (layer). Più layer possono essere sovrapposti e combinati tra loro in modo da produrre elaborati cartografici specifici e personalizzati. Un altro vantaggio è quello di effettuare calcoli geografici su distanza e superfici (aree, lunghezze, quote, pendenze, esposizioni, ecc.) particolarmente utili ai fini della pianificazione. Grazie all’informatizzazione ciascuna base dati può essere velocemente aggiornata e modificata, sia in relazione ai mutamenti e all’evoluzione del territorio, sia in base alle esigenze di gestione. Il software utilizzato per l’acquisizione e la gestione dell’informazione territoriale è ArcView (GIS) 3.2.
Ulteriori indicazioni metodologiche sono contenute nell'iter metodologico approntato dalla cabina di regia e in singole sezioni del presente report. Ad esse si rimanda per ulteriori dettagli ed approfondimenti.

È da sottolineare che il lavoro di analisi e di studio sul campo svolto per la redazione del presente Piano ha permesso di effettuare utili approfondimenti e di colmare vuoti conoscitivi, consentendo di acquisire nuovi e inediti dati sulla presenza e distribuzione di habitat e specie di interesse conservazionistico, di maggior rilievo rispetto a quelli utilizzati alcuni anni fa per la designazione dei SIC.


Raccomandazioni su come operare in seno al gruppo di lavoro:

  • Organizzare un incontro preliminare tra tutti i componenti del gruppo per organizzare le attività ed assegnare la responsabilità in merito alla redazione dei diversi paragrafi, in funzione delle rispettive competenze.

  • Organizzare incontri periodici per confrontarsi sull’andamento del lavoro e creare uno "spirito di gruppo". In generale, si lavora meglio manifestando disponibilità a lavorare in modo sinergico, offrendo la propria esperienza e le proprie osservazioni anche in ambiti non direttamente di propria competenza.

  • Per uniformare e facilitare l'elaborazione dei dati raccolti sul campo, è opportuno preparate delle mappe preliminari dell’uso del suolo attraverso la fotointerpretazione e programmare in base a queste le prime verifiche sul campo. Le unità ambientali individuate devono essere caratterizzate da un codice univoco in modo da poter essere collegate alle osservazioni in campo.

  • Per la caratterizzazione degli habitat, fare riferimento al Manuale d’Interpretazione degli Habitat (http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp)

  • Georeferenziare il più possibile le informazioni riportate nel quadro conoscitivo, anche al fine di agevolare l'elaborazione delle carte tematiche.

  • Per evidenziare eventuali interrelazioni, positive o negative, fra i SIC e le aree immediatamente a ridosso degli stessi, si consiglia di effettuare la fotointerpretazione anche in un buffer di almeno un chilometro fuori dai confini dei SIC.

  • Le fonti cartografiche tecniche e tematiche, nonché le ortofoto digitali, possono essere reperite anche nella banca dati online del Ministero dell’Ambiente, ed in particolare il servizio WMS utilizzabile gratuitamente in ambito GIS.

  • realizzare abbondante materiale cartografico, che sarà di aiuto nella fase di redazione del piano di gestione. Organizzare le foto per contenuti e aggiungere una didascalia informativa a commento di ciascuna immagine.

NOTA REDAZIONALE GENERALE

Numerare le pagine ed approntare un indice con i titoli di tutti i paragrafi e sottoparagrafi elencati nel Piano di Gestione. In calce all'indice, citare anche le CARTOGRAFIE e gli ALLEGATI realizzati.

NOTA METODOLOGICA RELATIVA A TUTTE LE CARTOGRAFIE
I dati georeferenziati ottenuti mediante ricognizioni in situ e uso di ortofoto digitali devono essere inserite entro un GIS creato appositamente per ciascun sito. E' fondamentale organizzare un Sistema Informativo Territoriale (SIT) per la rappresentazione delle informazioni raccolte sul territorio, un «modello della realtà» che serva da supporto alle decisioni consentendo una conoscenza precisa del territorio e degli elementi che su di esso insistono.

Il SIT permetterà di gestire ed organizzare la quantità ingente di dati sia riferiti alle relazioni spaziali tra le entità rappresentate sia inerenti le informazioni descrittive legate a tali entità. La corrispondenza tra il modello e la realtà garantirà anche la possibilità di un continuo aggiornamento e sviluppo.

Le caratteristiche del SIT saranno scelte sulla base dell’obiettivo che si intenderà perseguire ed in particolare saranno funzionali alla rappresentazione cartografica del territorio, all’analisi delle dinamiche temporali, alla modellizzazione di scenari evolutivi, all’individuazione di criticità ambientali, alla stima della vocazionalità faunistica di specie a rischio e molti altri ancora.

Lo strumento SIT non sarà confinato nei limiti di un utilizzo esclusivamente specialistico poiché è possibile ampliare il bacino di utenza mediante sviluppi webgis (applicazioni che consentono l’accesso, la condivisione e la diffusione dell’informazione territoriale tramite la rete internet) che si rivelano quanto mai opportuni, anche in virtù dei continui miglioramenti tecnologici.


þ

REQUISITI PER IL RILIEVO DEGLI ELEMENTI DA CARTOGRAFARE
Nella rappresentazione cartografica convenzionale, l’opportunità o meno di cartografare un oggetto della realtà è limitata dalla possibilità di percepirlo distintamente sulla carta, tale limite è dovuto alla soglia di percettibilità visiva del segno grafico, pari al minimo spessore del tratto grafico con cui la carta viene disegnata, e viene assunto, per convenzione, uguale a 0,2 mm.

Considerando che il massimo dettaglio possibile al rapporto di scala 1:10000 prescelto per la rappresentazione dei tematismi, corrisponde sul terreno ad un elemnto di lato pari a 2 metri, che è quindi la lunghezza minima di un particolare rappresentabile per tale scala, si deve definire l’unità minima da cartografare, tenendo conto: delle informazioni disponibili, della facilità/complessità di realizzazione, dei requisiti richiesti al prodotto dagli utilizzi che se ne intende fare.

In altre parole, per raggiungere il massimo dell’efficienza ed efficacia del progetto bisogna stabilire una unità minima cartografabile che coniughi la possibilità di uso per gli scopi previsti con le esigenze di carattere realizzativo.
Ogni elemento non rappresentabile in carta (ovvero al di sotto dell’estensione minima individuata) ma di interesse ambientale può eventualmente essere rilevato tramite coordinate GPS (ovvero attraverso individuazione precisa sull’ortofoto se l’immagine lo consente) e archiviato in un opportuno strato informativo che contenga elementi puntuali e lineari georiferiti, che possono essere utilizzati nelle procedure di valutazione (es. sorgenti, frane, piante monumentali,…).
La metodologia di indagine alla scala di dettaglio richiesta dal Piano di Gestione deve essere basata su tecniche cartografiche tradizionali e consolidate, essenzialmente articolate su:
- interpretazione di fotografie aeree, a colori, in formato digitale e cartaceo, risoluzione adeguata alla scala di indagine (almeno 1:10.000), ortogonalizzate e recenti;

- utilizzo critico dei dati di letteratura, soprattutto quelli cartografici;

- rilevamento di campo: fondamentale per attribuire con esattezza il tipo di classe/oggetto effettivamente presente nelle unità territoriali individuate attraverso l’interpretazione dell’ortofoto.
In termini pratici si possono delineare sinteticamente le seguenti fasi operative:
1) studi bibliografici e sopralluoghi preliminari per la definizione delle tipologie di habitat/classi presenti e la loro distribuzione potenziale in relazione alle caratteristiche fisiche del territorio (litologia, morfologia, altimetria, esposizione, ecc….) ed alla chimica delle acque;
2) repertorio di tutta la cartografia tematica di interesse già prodotta (e valutazione della sua validità attuale) per un suo eventuale utilizzo in fase cartografica ma anche come supporto in campo;
3) interpretazione delle fotografie aeree in formato digitale per la prima delimitazione di patches omogenee e di una prima classificazione tipologica per quegli habitat/classi distinguibili “a video”;
4) sovrapposizione sulle fotografie aeree così pre-interpretate di un grigliato chilometrico che possa facilitare il posizionamento/ritrovamento di coordinate una volta in campo anche con il supporto di strumentazione GPS;
5) rilevamento di campo per la definizione delle tipologie di habitat/classi non riconoscibili “a video” e per la verifica di quelle già classificate, con “taratura” della lettura delle fotografie aeree; perfezionamento cartografico;
6) collaudo finale in campo e stesura definitiva della carta in formato vettoriale.
Già partendo dalle considerazioni preliminari fin qui effettuate si possono individuare una serie di dati di base da utilizzare a supporto della fase di rilevamento in campo:
- base topografica 1:10.000 (Carta Tecnica Regionale) in formato digitale (vettoriale o raster);

- letteratura e dati già pubblicati per l’area in studio, soprattutto di tipo cartografico;

- carta litologica in formato digitale;

- fotografie aeree ortogonalizzate recenti in scala nominale 1:10.000 (o maggiore). Risoluzione radiometrica: Colore/Multispettrale 8 bit/banda; Risoluzione planimetrica 4m; Formato GeoTiff o Tiff+tfw non compresso. Per esempio vi sono le ortofoto a colori del volo IT2000 o in alternativa le ortofoto in bianco e nero del 1998;


Possono essere un utile supporto, inoltre:

- Banche dati specie-habitat locali;

- Rete ferroviaria e stradale (divise per tipologia) in formato vettoriale;

- Dati ISTAT.

- Carta della Natura alla scala 1:50.000 (laddove prodotta fornisce un quadro sintetico importante nell’inquadramento generale dell’area, da utilizzare anche per la scelta delle aree da approfondire alla scala 1:10.000);

- D.T.M. con passo uguale o possibilmente minore di 20 metri.



1. QUADRO CONOSCITIVO
Scrivere qui un testo descrittivo per presentare in estrema sintesi le principali caratteristiche di ciascun sito, con ubicazione geografica, aspetti di rilevante interesse naturalistico e gestionale anche in riferimento al territorio lucano, ecc. (40-80 righe).

L’area SIC Lago di Pietra del Pertusillo è situata nell’ area Sud-Ovest della Basilicata, ricade nella provincia di Potenza, compresa tra il Monte Raparo e la Montagna di Viggiano nel comprensorio dell’Alta Val d’Agri, rientra interamente nel bacino idrografico del fiume Agri e nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri-Lagonegrese. Il sito rientra nei comuni di Spinoso, Montemurro e Grumento Nova nella parte alta del lago. Il Sic ha un’estensione complessiva di circa 1995 Ha di cui circa 750 occupati dalla superficie dell’acqua del lago, un bacino artificiale realizzato tra il 1957 e il 1963 inizialmente a scopo idroelettrico ed irriguo e successivamente al 1974, le sue acque sono state utilizzate, previa potabilizzazione, per alimentare gli acquedotti di Taranto, Brindisi, Lecce e Bari. L’invaso occupa una superficie di 75 chilometri quadrati, con una capacità massima di 145-155 milioni di metri cubi d’acqua; lo sbarramento della diga è a tipo murario a volta ad arco a gravità, ha un’altezza complessiva di 85 metri, il livello massimo dell’invavo è di 532 metri s.l.m. A livello altimetrico il SIC è compreso nella fascia altitudinale di 435-731 m.s.l.m. Il sito comprende un’ampia area forestale che circonda il lago, la vegetazione predominante è composta da querceti misti mesofili a prevalenza di cerro e da pinete artificiali disposte a macchia di leopardo. Da segnalare che il SIC è poco distante da altre aree SIC Monte Raparo, Monte Sirino, Murgia di San Lorenzo, Faggeta di Moliterno.

L’area del SIC è fortemente antropizzata sia perché sono presenti tre comuni abbastanza vicini e sia perché il lago è attraversato dalla SS 598 una importante arteria di comunicazione tra Campania ,Puglia e Calabria, inoltre non dimentichiamo che adiacente all’area del SIC sono presenti pozzi di estrazione del petrolio, ed il centro oli, dove il petrolio subisce una prima lavorazione.

1.1. DESCRIZIONE FISICA

Scrivere qui un testo sull'inquadramento territoriale e descrivere i confini di ciascun sito. Riportare sommariamente, per ciascun SIC:



a) caratteristiche geologiche

b) caratteristiche edafiche (suoli autoctoni/alloctoni, distinzione tra diverse tipologie e profondità: suoli profondi, ben strutturati, con strato umifero evidente o, al contrario, suoli erosi/superficiali, ricchi di scheletro...)

c) Caratteristiche idrografiche (presenza di corsi d'acqua o di aree soggette a impaludamento o sommersione stagionale, ecc.) eventuali dati sulla portata/profondità dei corpi idrici.
1.1.1. Corrispondenza del confine del/dei SIC con elementi fisici presenti nel territorio

Il perimetro esterno dell’area del/dei SIC riportare qui il codice del/dei SIC, con una lunghezza complessiva di TOT Km circa, solo in alcuni tratti coincide con elementi fisici (antropici e naturali) presenti sul territorio, tali da facilitarne una rapida individuazione. In altri invece, a causa della mancanza di una diretta connessione con elementi certi, l’esatta collocazione e la materializzazione sul campo del confine del sito risultano non immediatamente percepibili.

Per descrivere in maniera dettagliata il confine del/dei SIC in oggetto si è proceduto con la suddivisione del suo tracciato in porzioni omogenee, in funzione del grado di “rintracciabilità” sul terreno. Il risultato è sintetizzato nella figura e nella scheda riportati di seguito.

Inserire qui una figura con lo stralcio planimetrico del/dei sito/i. Suddividere i limiti in "tratti omogenei", ciascuno dei quali individuato da due punti, ciascuno dei quali indicato con una lettera dell'alfabeto. Realizzare quindi una tabella per ciascuno dei SIC oggetto del PdG





Scheda descrittiva del confine del SIC riportare qui il codice del SIC

Riportare qui la denominazione del SIC

Tratto

Lunghezza (m)

Descrizione

Grado di

rintracciabilità

da

a

A

B

Es: 4.231,8

Es. Nessun elemento fisico coincide con questo tratto di confine che,

approssimativamente, corre in Contrada Monaci ad una quota di circa 365 m s.l.m.



BASSO (distinguere tra alto, medio, basso)

B

C




Es. Tracciato stradale

ALTO

C

D




Es. Canale di irrigazione

ALTO

D

E




Es. confine con seminativo non irriguo

MEDIO

E

F




Es. recinzione in corda spinata

ALTO

F

G




Es. Alveo del torrente Pagliucelle

MEDIO

G

H










...

...









Dall’analisi della scheda sopra riportata risulta quindi che:

• per il TOT % del proprio perimetro, il confine del SIC è facilmente individuabile in campagna, coincidendo con elementi naturali e/o antropici ben delimitati e rintracciabili su campo;

• per il TOT %, il confine del SIC ha un grado di rintracciabilità medio, coincidendo con elementi fisici poco marcati e difficilmente riconducibili ad un segmento lineare che abbia caratteristiche di univocità;

• per il rimanente TOT %, il confine del Sito ha un grado di rintracciabilità basso non trovando alcuna corrispondenza con elementi certi presenti sul territorio.
Riportare qui un diagramma a torta con la suddivisione percentuale della lunghezza del perimetro del SIC in funzione del grado di rintracciabilità sul campo.

1.1.2. L’area vasta di riferimento

Scrivere qui un testo descrittivo sull'assetto territoriale dell'area vasta in cui ricadono i SIC esaminati


1.1.3. Inquadramento climatico e caratterizzazione bioclimatica

Scrivere qui un testo descrittivo sulle condizioni climatiche locali e di eventuali microclimi determinati da particolari assetti geomorfologici (forre, avvallamenti, depressioni, esposizioni a settentrione o a meridione...), anche facendo riferimento alla classificazione bioclimatica di uso corrente


1.1.4. Inquadramento geologico, geomorfologico, idrogeologico

Scrivere qui un testo sull'inquadramento geologico e geomorfologico del sito, con descrizione di eventuali litotipi affioranti, forme legate alla dinamica dei versanti, valli fluviali... In particolare, curare (organizzando in sezioni/paragrafi diversi) i seguenti: a) Aspetti geologici b) Aspetti geomorfologici c) Aspetti idrogeologici d) Aree classificate ad elevata pericolosità per la prevenzione del rischio idrogeologico


CARTOGRAFIE:

C1. Carta dell’inquadramento territoriale in scala 1:25.000;

C2. Carta geologica in scala 1:10.000;

C3. Carta geomorfologica in scala 1:10.000;

C4. Carta del reticolo idrografico 1:10.000
1.2. INQUADRAMENTO AMBIENTALE

Scrivere qui un testo di sintesi (1-4 pagine) sulla rilevanza naturalistica e paesaggistica del/dei SIC, anche (ma non solo!) in riferimento alle direttive 79/409 e 92/43. Sintetizzare quanto riportato nelle sezioni 1.3, 1.4 1.5 e 1.6 del piano di gestione in un discorso utile a divulgare gli aspetti più importanti del/dei SIC in esame, confezionando un testo efficace nel cogliere aspetti caratteristici/meritevoli e gli elementi di criticità.


1.2.1. UNITÀ E SUB-UNITÀ AMBIENTALI

Scrivere qui un testo che enumera gli habitat riscontrati nel SIC, anche in relazione alla loro funzione ecosistemica. Parlando degli habitat, riportare sempre codice numerico e denominazione (es. 2230: Dune con prati dei Malcolmietalia). Tale elenco verrà ripreso nella tabella che segue:

Gli habitat presenti nel Sic sono i seguenti:
-3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion o Hydrocharition. In effetti questo habitat è una forzatura, poiché come detto in precedenza il lago del Pertusillo è un lago artificiale ed il suo livello ogni anno nel periodo siccitoso e nelle annate con poca pioggia, tende ad abbassarsi anche di 50 metri, questo fa si che la vegetazione umida non riesce ad affermarsi. Solo in prossimità delle foci di torrenti e fiumi si creano ambienti umidi con specie come la Lemna minor, Phragmites australis, Calystegia sepium, Salicornia patula, Solanum dulcamara, Ceratophyllum demesum L., Maryophyllum spicatum, Zannichellia palustris, indicatrici di questo habitat. Quindi anche l’estensione risulta minima e localizzata solo alla foce dei fiumi.

1   2   3   4   5   6   7   8   9   ...   18


Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©atelim.com 2016
rəhbərliyinə müraciət