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Parole di guerra


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VENERDÌ 17.12.43 - Giornata asciutta e non molto fredda. Adunata con distribuzione di posta. Ancora da Firenze. Sono partiti altri ufficiali effettivi. Nel nostro gruppo siamo adesso rimasti soltanto in sei. Pane e margarina: minestra di verdura secca, molto liquida. Prima del rancio sono stato alla quarta baracca ad ascoltare una lezione di sociologia tenuta dal Prof. Betta. Ha parlato della terza internazionale209 e in generale delle tre costituzioni dell'U.R.S.S. fino all'ultima del 1934210. Molto inte­ressante. Nel pomeriggio abbiamo avuto la terza iniezione antitifica. Minestrone di patate, piselli e carne, ottimo e denso. Ci è stato inoltre distribuito un pizzico di semi di finocchio. S. Novena. Indicazioni di volumi. Joad: Avviamento alla filosofia. Mondadori211 - Mosca: Storia delle dottrine politiche. Laterza212 - Perticone: Lineamenti di storia delle dottrine politiche. Internazionale S.E.I.213 - Enrico Corradini: Discorsi politici214.




SABATO 18.12.43 - Oggi abbiamo visto un po' di sole, benché facesse piuttosto freddo.


Poca posta. S. Messa. Pane, marmellata e zucchero; minestra di verdura, carote e rape piuttosto lunghetta. Stanno lavorando alla decorazione della sala convegno che si prean­nunzia carina e confortevole. Sembra che lunedì ci sarà distribuita una lettera e un bollettino per pacco. Minestrone di patate, orzo e carne, molto buono e denso da riempire addirittura la pancia (sempre relativamente). S. Novena. Giornale Parlato. Interessante soprattutto per l'articolo di Granata "Un vaso di coccio fra tanti vasi di ferro"215.
DOMENICA 19.12.43 - Anche oggi abbiamo un po’ di sole, ma fa piuttosto freddino. Adunata e distribuzione del pane (gr. 400), margarina e formaggio. Minestra di carote densa ma cattiva perché le carote erano marce. Si fanno ancora discussioni sulla cucina. È stata fatta l'assegnazione di roba allo spaccio; tutta robetta senza nulla di interessante. Comunque facciamo le solite liste con la speranza per lo meno di avere un dentifricio e qualche seme di girasole. Minestrone di patate, orzo, non troppo e poco buono per quel sanguinaccio che vi han ficcato dentro. Vado ad ascoltare la Novena alla quarta baracca. Dopo la Novena ci sono alcune letture: qualche pagina del "Piacere" di D'Annunzio216 e qualche brano di Croce217 da parte del Prof. Betta.
LUNEDÌ 20.12.43 - Non fa freddo, ma una lastra di ghiaccio che va sciogliendosi ricopre il terreno rendendolo estremamente sdrucciolevole. Adunata molto svelta. Distribuzione della posta: ancora nulla. Pane, margarina e zucchero. I Repubblicani partono domani cosicché mi reco subito a trovare Padre Passerini. Minestra di verdura (carote) più lunga, ma qualitativamente migliore di quella di ieri. Scrivo subito una lunghissima lettera e l'affido al Padre che gentilmente si è offerto di portarla a casa mia, se andrà in licenza. Avevano avvertito che oggi avrebbero dovuto distribuirci una lettera ed un bollettino per un pacco, ma in realtà non abbiamo visto nulla. Sono continuate pure oggi le riunioni a causa del rancio e sembra che si sia riusciti a prendere una decisione: a cambiare cioè finalmente gli ufficiali di cucina e dalla fine dell'anno in poi stabilire mensilmente due ufficiali (un capitano e un subalterno) designati da una elezione delle singole baracche. Sembra anche che siano cambiati i prezzi della merce assegnata allo spaccio e in più ci venga data una cipolla e qualche bicchiere di birra. Minestrone di patate, piselli e carne migliore e più abbondante di quello di ieri sera. Ho spedito il terzo bollettino per il pacco. Conferenza.
MARTEDÌ 21.12.43 - Giornata nebbiosa. Solo sul mezzogiorno si apre il velo di nebbia e appare un bel sole confortevole, ma non rimane che qualche ora. Alle tre pomeridiane incombe di nuovo un manto nebuloso. È arrivata al campo una commissione di aderenti tentando una propaganda basata sui soliti roboanti discorsi di anteguerra ormai non più consoni alla atmosfera in cui ci troviamo218. Ha parlato un certo Vaccari ex Prefetto di Napoli ecc. Sembra che alcuni abbiano aderito, ma non abbiamo an­cora il numero preciso. Io rimango. Pane, marmellata. Zuppa di patate un po' lunga, ma discreta. Oggi ho provato però una delle gioie più grandi ricevendo la prima cartolina da casa, del 20 Novembre.219 Minestrone di patate, piselli e carne, abbondante e discreto. S. Novena. De Bello ha iniziato questa sera un ciclo di conversazioni sul tema "Prosatori e narratori moderni e contemporanei" mettendo appunto in evidenza la scissione che è venuta determinandosi fra prosa e narrativa, fra il pezzo, la pagina artistica e la novella o il racconto220. Ha parlato stasera di alcune forme che il romanzo ha assunto nel primo ventennio cercando soprattutto di incontrare il gusto del pubblico, delle diverse qualità di lettori, piuttosto che preoccuparsi dell'espressione artistica vera e propria221. Zuccoli (romanzo mondano). Da Verona, Vivanti, Deledda222, ecc. Certamente questo nuovo atteggiamento è un sintomo di decadenza e di poca onestà artistica. In architettura si è cercata la conciliazione del dinamico e dello statico volgendo tutto l'insieme verso una praticità conforme ai nuovi bisogni dell'umanità223. La pittura ha assunto un linguaggio difficile e non è stata capita dal pubblico il quale ha bisogno di essere avviato alla comprensione dell'arte224. In sostanza l'arte moderna è essenzialmente ricerca, è un vagito e si affermerà nel futuro225.
MERCOLEDÌ 22.12.43 - Anche oggi abbiamo veduto un pochettino di sole, ma soltanto uno squarcio poi nebbia. Pane, margarina, zucchero; zuppa di patate, densa e buona. Nel pomeriggio facciamo la disinfestazione dei pagliericci ma senza bagno per mancanza di acqua. Minestrone di crauti e patate, molto buono benché le patate siano state "gelate". In sostanza oggi abbiamo avuto due ottimi ranci: lo stomaco è quasi a posto. S. Novena e dopo di questa Granata ha iniziato la prima conversazione sull'idealismo226. È partito dal problema che Kant aveva impostato, della conoscenza cioè come sintesi a priori, ma che non aveva poi risoluto definitivamente sulla questione del noumeno227. Avvalendosi degli atteggiamenti assunti dall'ultima scienza moderna ha cercato di dimostrare l'esistenza dell'elemento x, privo di quegli attributi che sono invece propri della coscienza umana.
GIOVEDÌ 23.12.43 - Accenna a nevicare, ma sembra che non ne abbia troppa voglia. Sono aperte ancora una volta le iscrizioni al fronte del lavoro o alla Repubblica. Pane e margarina. Minestrone di patate e bietole rosse, discreto e abbondante. Ho scritto oggi una lettera a casa. Minestrone di pasta, patate e carne; anche questo ottimo. Vado alla quarta baracca ad ascoltare una conferenza sull'Evoluzione del concetto di Stato, non eccessivamente interessante.
VENERDÌ 24.12.43 - È la vigilia del Natale. All'adunata della mattina l’ufficiale tedesco comandante del campo ci fa gli auguri e così pure tutti i sottufficiali. Si cominciano a intravedere strette di mano abbastanza significative. Pane, margarina e zucchero. Ascolto la S. Messa e mi confesso. Minestra di verdura secca un po' lunga, ma di sapore gradevole. Ancora un po' di nevischio sembra voler preparare la vera atmosfera natalizia. Minestrone di ceci, patate e carne. Viene anticipata una distribuzione di zucchero e una di marmellata così che facciamo subito la raccolta per il dolce di domani. Arriva il primo contingente di merce dallo spaccio: due biscotti, polverina (zuppa di funghi o roba simile), cipolle e una bottiglia di vino di frutta in dieci. Oltre a questa parte di viveri, le altre coserelle che avevamo chiesto, qualche dentifricio, crema, aghi, filo, due lamette ecc. a prezzo esorbitante.

Vengono pure distribuite tre sigarette "tre stelle" per ciascu­no. Mi reco alla quarta baracca ad ascoltare un discorsetto di rito del Prof. Betta "Pax hominibus bonae voluntatis". Il Maestro Musella ha messo le patate, noi una scatoletta di carne e così iniziamo la confezione di uno spezzatino che mangeremo dopo la mezzanotte. A mezzanotte S. Messa solenne in una baracca adibita a ritrovo, dinanzi al S. Presepio da noi costruito. Musica e cori diretti dal Maestro. Esecuzione non troppo brillante, ma la musica è bella. S. Comunione. Dopo la S. Messa nella nostra stanzetta facciamo la piccola cena alla quale abbiamo invitato anche Bozzetti. Egli ci porta un po' di latte condensato e così beviamo anche un eccellente cappuccino. Così termina la vigilia del S. Natale. Gli auguri si incrociano dappertutto.


SABATO 25.12.43 - Dormiamo un po' di più perché l'adunata è solamente alle 9,30 e svelta svelta. Non fa freddo ma si annunzia ancora della neve. Viene distribuito 400 gr. di pane e burro. A mezzogiorno c'è zuppa di patate e carne, buonissima e abbondante. Terminato il pranzo ci dedichiamo subito alla confezione del dolce che ci assorbe tutto il pomeriggio mentre nella sala convegno stanno esibendo un improvvisato concertino di musica, canzoni, ecc. Minestrone di orzo e patate abbondante.

Ascoltiamo il S. Rosario e quindi diamo l'assalto al dolce che si rivela eccellente. Una partita a tre sette e a letto. Così anche il Natale 1943 è trascorso, non come gli altri, ma l'atmosfera allegra non è mancata. Nella seconda baracca si è fatta addirittura una esposizione dei dolci con relativa premiazione.


DOMENICA 26.12.43 - Breve adunata. S. Messa ancora nel locale del Presepio. Pane e formaggio ottimo. Minestra di bietole rosse, dolce e talmente stucchevole che non riesco a finirla se non dopo avervi fatto un soffritto con cipolla e margarina. Pomeriggio senza adunata. Ci viene assegnata ancora una bottiglia di vino di frutta con tanto di cartello recante la scritta "Malaga", più un pizzicotto di semi di girasole. In un secondo tempo un gavettino di birra. Minestrone di orzo, patate e carne un po' lunghetto. Sembra che si voglia mettere a nevicare sul serio.
LUNEDÌ 27.12.43 - Ancora un po' di nevischio. Durante l'adunata ci fanno fare la prova di allarme aereo. Pane e margarina. Minestra di rape. Sono arrivati ancora dei pacchi. Domani partiranno i nuovi aderenti al partito repubblicano. Minestrone di pata­te, crauti e carne. Vado a letto molto presto.
MARTEDÌ 28.12.43 - Sono partiti questa mattina per la cittadella i nuovi aderenti sostituiti da ufficiali effettivi provenienti essi pure dalla cittadella. Pane, margarina e zucchero. Minestra di crauti, rape e patate. Pomeriggio noioso. Minestrone di patate, crauti e carne. (Non c'è male). Dopo il S. Rosario abbiamo il Giornale Parlato. Non troppo interessante.
MERCOLEDÌ 29.12.43 - Ancora un po' di neve. Pane e marmellata; minestra di rape, molto lunga e tipo "sciacquone". Naturalmente mi ha lasciato una buona dose di fame. Minestrone di piselli, patate e carne, un po' lungo ma abbondante. S. Rosario. Conferenza di filosofia; seconda conversazione sull'idealismo. Purtroppo avevo sonno e mi sono quasi addormentato senza poter bene seguire il discorso.
GIOVEDÌ 30.12.43 - Cade ancora qualche farfalla di neve. Sono di servizio antincendi e di conseguenza al carbone. Dopo il terzo viaggio, le forze si erano trasformate in debolezza. Pane e burro. Vengono distribuite poi bietole rosse, lessate e sale. Minestra di rape lunga, lunga ... dopo la quale ci facciamo una bella insalata di bietole, con una cipolla, così lo stomaco si riem­pie un po'. Nel pomeriggio iniziamo i preparativi per il dolce. Minestrone di patate, pasta e carne, buonissimo e denso. Dopo un'altra insalatina di bietole, iniziamo la cottura del migliaccio, terminando verso le nove. Sembra buono.
VENERDÌ 31.12.43 - È la fine dell'anno. Ho scritto una cartolina a casa. Pane e burro. Minestra di verdura secca, un po' lunga ma di buon sapore. Nel pomeriggio viene distribuita la birra come pure viene anticipata la razione di zucchero e di marmellata. Minestrone di ceci, patate e carne. Finalmente arrivano le sigarette. 65 "spilloni", quindi una bella fregatura. Dopo il secondo rancio iniziamo la confezione del dolce. S. Rosario con Te Deum di ringraziamento. In camerata si fa un concertino di musica e canzonette, applauditissimi. Alle 11,30 mangiamo dolce, beviamo un po' di birra, caffè e poi gli auguri a tutti gli amici. I tedeschi ci hanno protratto la ritirata alle una cosicché abbiamo agio di festeggiare in piedi il trapasso dal vecchio al nuovo anno. L'atmosfera è piuttosto allegra e amena. C'è in giro una certa elettricità. Sembra che il nuovo anno abbia aperto in tutti uno squarcio di speranza, abbia data un'illusione, forse solo momentanea e fittizia, ma salutare. Terminiamo l'anno coll'invocazione a Nostro Si­gnore che si degni di apportare la pace nel mondo straziato dalla guerra.


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