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Parole di guerra


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DICEMBRE 1943




MERCOLEDÌ 1.12.43- Il tempo sembra bello, ma c’è vento freddo. L'acqua ancora non c’è e quindi nuovo ritardo nella confezione del rancio. Pane e marmellata. Ci viene distribuita una cartolina che si può scrivere quando vogliamo. Viene domandato agli interessati se vogliono aderire ad un impiego lavorativo, senza però dare esaurienti spiegazioni, ma vaghi accenni di varie possibilità da considerarsi. Io ho deciso. Sono partito da un principio e tengo a seguirlo fino in fondo.180 Alle 13,30 viene distribuito il primo rancio: zuppa di cavoli e patate. Sembra che l'acqua ritorni. S. Rosario e conferenza di carattere mu­sicale del Cap. Franzoni. La musica come arte, le sue origi­ni, la nascita del suono come fenomeno musicale. Brillante e interessante.




GIOVEDÌ 2.12.43 - Il tempo è brutto. Scende un nevischio ghiacciato, noioso e umido. Pane, margarina e zucchero. Faccio il bucato con immensa fatica e scarso risultato. È un mestiere ben noioso, ma bisogna farlo. Zuppa di cavoli abbondante. Abbiamo variato la disposizione dei letti nella cameretta. Adesso c'è un po' più di spazio. Minestrone di orzo, patate e carne, scarso ma denso e buono. S. Rosario e conferenza di Olobardi su Guido Gozzano181. Idee buone e anche sufficientemente espres­sive, però difetta un po'182 nella recitazione di alcune sue poesie: "Cocotte", "L'amica di nonna speranza", "La signorina Felicita"183. Appartiene ai crepuscolari184 che è una di quelle correnti che sorsero nel primo novecento in relazione all'atmosfera ormai troppo fastidiosa ed aulica del Dannunzianesimo. Purtuttavia questi poeti che tentano opporsi a questo mondo tronfio, pretenzioso, ne sono troppo imbevuti e non riescono a distaccarsene completamente mantenendone qualche traccia. L'atmosfera crepuscolare è un po' romantica, sentimentale, grigia e opaca intessuta di cose semplici. La loro poesia non ha scosse, non ha eccessi, ma scorre, scivola sempre sullo stesso piano con intensità uguale e monotona. Gozzano si salva dal cadere nel completo sentimentalismo per lo spirito ironico che pervade tutta la sua poesia, che esprime una impotenza platonica, una sfiducia completa nella vita e nell’amore, una rinunzia, una constatazione della propria inca­pacità. Il suo corpo malato incide sul tormento della sua anima malata anch'essa.


Qualche verso:

non amo che le rose che non colsi



non amo che le cose che potevano essere

e che non sono state …



Le cose belle di pessimo gusto …”


VENERDÌ 3.12.43 - Nevica.

Prima nevicata a Deblin



Cadono lente

farfalle ghiacciate

come le foglie

secche

dell'autunno

che muore.

La terra ferrigna

imbevuta

di cielo vinato

si ammanta

si cela

si copre

di una bianca

distesa di neve.
Pane e margarina: minestrina di orzo. Nel pomeriggio ci fanno l'iniezione antitifica e le vaccinazioni. Non mi fa nessun effetto. Solo un piccolo dolore locale ed una debolezza generale. In sostanza mi contento.

Minestrone di patate, piselli e carne, assai buono.


SABATO 4.12.43 - Ancora un po' di neve, ma si è sciolta e la terra è fangosa. Sono di servizio per il carbone e faccio una discreta faticata. Pane, margarina e zucchero. Compro un etto di tabacco e cento cartine per venti marchi. Zuppa di carote. Ho terminato di leggere i "Fabliaux". Ci allungano un po' il tubo della stufa nella stanzetta e si sente già un certo miglioramento. Minestrone di patate, piselli e carne. S. Rosario. Conferenza di De Bello sul verismo. Naturalmente si è limitato ad accen­nare ed ha saltato un po' di qua e un po’ di là. Ha dato qualche notizia del naturalismo francese imperniato sulla concezione dell’uomo non più come valore psichico ma come entità patologica, materiale. Arte oggettiva, pittura cruda e reale della vita come si svolge nelle sue manifestazioni quotidiane, della vita sessuale, specialmente. Dipingendo la realtà questi autori l'hanno fasciata di parossismo dandole qualcosa di loro stessi.

Sully-Prudhomme185, De Goncourt186, Zolà187, Barbusse188, Maupassant189, Flaubert190. Passando in Italia prende il nome di verismo, pur conservando lo stesso preciso significato, gli stessi canoni191. Questo indirizzo nasce da una lotta che è venuta man mano accentuandosi fra scienza e religione, fra scienza e arte. Il mondo scientifico non può avere una sua influenza sulla poesia, poiché la poesia è intima, è espressione di personalità, è soggettiva192. Ecco i fallimenti di Aleardi193 e di Zanella194, di Stecchetti195 che nella ricerca di una fusione fra questi due mondi sono caduti. Solo nel romanzo si può raggiungere un punto di contatto, nel romanzo inteso come studio di una real­tà positiva, in cui l'autore non fa che presentare un mondo dal quale se ne sta lontano, fa parlare i suoi personaggi colla loro semplice parola, li fa muovere colle loro gambe, li fa vivere insomma la loro vita, facendola raccontare da essi stessi. Si potrebbe quasi supporre che l'autore nella vicenda che narra non c'entra affatto, è un fotografo, narra quello che vede senza modificarlo col suo sentimento. Ecco quello che fa Verga. Ecco i "Malavoglia", "Mastro Don Gesualdo", vita semplice di creature semplici, ambiente ristretto, paesano. È arte? Non sembrerebbe, se per arte intendiamo la rappresentazione della natura attraverso una espressione psicologica. Questa visione oggettiva di Verga interesserà per un sentimento di pietà, di tenerezza196, che riesce a far sentire al lettore colla vita dei suoi personaggi. Anche D'Annunzio è stato qualche volta, specialmente nelle sue creazioni più giovanili, verista197. Così pure Di Giacomo198, la Serao199.


DOMENICA 5.12.43 - Giornata fredda. Il fango è ghiacciato ma l'aria è pungente. S. Messa. Pane, marmellata e formaggio: zuppa di rape. Spettacolo dell'Ora del Prigioniero. Per dire la verità mi è piaciuto poco, forse anche in dipendenza del freddo che si sentiva nella baracca. Circolano delle voci, ma sembrano prive di fondatezza. Minestrone di orzo, patate e carne, molto buono. Abbiamo ancora comprato del pane con cinque sigari.

S. Rosario.


LUNEDÌ 6.12.43 - Giornata fredda e asciutta. Pane, margarina, zucchero, carote crude e sale; patate lessate e brodo di carne; minestrone di orzo, patate e carne. Insomma una giornata culinaria assai interessante. S. Rosario e conferenza di economia che però non mi sono curato di ascoltare.200
MARTEDÌ 7.12.43 - Ancora freddo asciutto. Pane e margarina. Abbiamo fatto il bagno. Zuppa di rape a maggior consolazione della debolezza creata dal bagno. Pomeriggio noioso e freddo. Adunata lunghissima e scocciante. Minestrone di piselli, patate e carne discreto. Ci viene distribuita una cartolina. S. Rosario e Confessione. Giornale Parlato.
MERCOLEDÌ 8.12.43 - Il terzo compleanno di guerra mi sorprende prigioniero, comun­que la giornata è passata discretamente.201 Giornata secca e piuttosto fredda. S. Messa solenne cantata. Dopo tanto tempo canto la Messa degli Angeli. S. Comunione. Così la parte spirituale della giornata è trascorsa molto soddisfacente. Pane e margarina. A mezzogiorno dopo la zuppa di carote, si fa una specie di spezzatino di patate con base di carote e barbabietola, non molto saporito. Pomeriggio trascorso completamente alla preparazione del dolce costituito da: pane, zucchero e marmellata, con tre strati di crostini (con margarina, con marmellata, con zucchero caramellato). Doveva essere una specie di zuppa inglese ed infatti è riuscito ottimo. Anche troppo per la situazione. L'abbiamo mangiato dopo il secondo rancio costituito da minestrone di patate, piselli e carne. Insomma un buon dolce. S. Rosario e conferenza di filosofia di Granata sul problema estetico202 di Kant. Dopo la conferenza abbiamo preparato il caffè surrogato e invitato Bozzetti e Granata.

Così è terminata la giornata e celebrato assai bene la mia festa. Bella la conferenza di Granata. Ho scritto una cartolina a casa.203



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