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1.2. SCHEDE SPECIE FLORISTICHE

SPECIE QUERCUS CERRIS

SCHEDA N°1
Nome scientifico Fam/gen Quercus cerris L./Fagaceae/Quercus

Nome volgare Cerro

Biologia E’ una T scap, raramente un cespuglio, alta 2-25m. La corteccia del tronco grigiastra, desquamante in piastre compatte sui bordi, fra le quali emerge il fellema rossastro, i rami giovani sono pubescenti. Le foglie caduche, con stipole lineari(1 per 7-11 mm), generalmente persistenti; il picciuolo (5-7 mm) e la lamina a contorno ellittico o lanceolato(4-6 per 8-11 cm), variamente lobata o incisa, i lobi terminano con un breve mucrone,da giovane pubescente, poi glabrescente. La lamina è molto ruvida su entrambe le facce. La cupola ha una forma emisferica con squame lineari –patenti (lunghe circa 1 cm). La fioritura avviene in aprile-maggio; i fiori maschili, hanno 4 stami e sono riuniti in amenti pauciflori, cilindrici, penduli lunghi 5-8 cm; i fiori femminili hanno 4 stili, riuniti in spighe di 1-5 fiori con asse cilindrico e tomentosi.

Distribuzione N – Euri -Mediterraneo. In Italia è presente su tutto il territorio escluso la Sardegna, in Padania è raro o se presente è stato introdotto. Assente in Corsica.In Basilicata, Il cerro costituisce la cerreta mesofila tipica e la cerreta meso -xerofila (diffusa sui versanti più caldi) localizzati sul piano sub montano,ad altitudini comprese tra 500-1200 metri s. l. m . è presente nei boschi di proprietà del comune di Laurenzana, qui la fustaia è composta principalmente dal quercus cerris. Nella Foresta di Gallipoli -Cognato e nella Foresta di Montepiano, nei boschi di Calvello. Nel sic è presente in località “ Il castello” (quota altimetrica di 600 metri s. l. m e con esposizione NW), in località “Piano delle Noci”( 450 m. s .l. m. e esposizione W ), nei pressi della “Masseria S. Rita” ( 520 metri s.l.m. e esposizione SW), in località ”Grottarelle”( 380 m. s.l.m. e esposizione W) e in località “vallone Refezzella”( 340 m. s.l.m. e esposizione NW e in località “masseria campo s..) (480 e N) .

Ecologia Specie a comportamento mesofilo, ma più xerofilo di Farnia e Rovere e meno di Roverella, lo possiamo trovare associato in diverse formazioni dove queste tre querce possono essere presenti. Nei riguardi del terreno non ha esigenze esclusive, ma preferenziali; non disdegna terreni argilloso-compatti , anche calcarei, però l'optimum è rappresentato da suoli di origine vulcanica a reazione sub-acida; suoli anche decalcificati purchè contengano basi, profondi e freschi.
Specie eliofila ; la crescita della plantula avviene più agevolmente con una copertura che non superi il 50% del sole pieno, da giovane ha crescita veloce e dopo il Castagno e il Farnetto è la specie più produttiva per la produzione di legname dal bosco ceduo.
Habitat/e biotopo elettivo all’interno del SIC Boschi, soprattutto su suolo subacido,con ristagno di acqua in profondità. (0-1500m) Nel sic è presente con l’habitat “Foreste Pannoniche-Balcaniche di cerro e rovere” (cod 91MO) e” Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia” (cod 91B0)
Minacce E’ evidente una scarsità della rinnovazione,dovuto alla concorrenza di specie che si insediano nello strato arboreo e arbustivo, come ad es (aceri, Acer campestre, Acer monspessulanum), Fraxinus ornus, Carpinus orientalis.

Livello di minaccia nel SIC medio- basso



Conservazione e protezione Questa entità non figura in altre direttive o convenzioni internazionali o nazionali e non appare né rara né minacciata a livello regionale o provinciale. Il popolamento del SIC dipende dall’intervento di tecniche selvicolturali (sfolli,diradamenti) che possano favorire la rinnovazione del cerro.

 

Favorevole

Non favorevole – Inadeguato

Non favorevole - Cattivo

Sconociuto

('verde')

('giallo')

('rosso')

(informazioni insufficienti a fare una valutazione)

Range[1]

Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'

Ogni altra combinazione

Grande declino: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno nell’ambito del periodo specificato dallo SM

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

O

Più del 10% sotto il “range favorevole di riferimento”

Area coperta dall’habitat all’interno del range[2]

Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'

Ogni altra combinazione

Grande declino dell’area: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno (valore indicativo, lo SM può deviare da questo se adeguatamente giustificato) nell’ambito del periodo specificato dallo SM

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

E senza cambiamenti significativi nel pattern di distribuzione all’interno del range (se il dato è disponibile)

E

 

Con perdite importanti nel pattern di distribuzione all’interno del range

 

Più del 10% sotto l’‘area favorevole di riferimento’

Strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche[3])

Strutture e funzioni (incluse le specie tipiche) in buone condizioni e senza degradi/pressioni significativi.

Ogni altra combinazione

Più del 25% dell’area non è favorevole per le strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche)[4]

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

Prospettive future (rigurdanti range, area coperta e strutture e funzioni specifiche)

Le prospettive future per l’habitat sono eccellenti/buone, non è prevedibile nessun impatto significativo; la vitalità a lungo termine è assicurata.

Ogni altra combinazione

Le prospettive per l’habitat sono cattive, sono prevedibili gravi impatti; la vitalità a lungo termine non è assicurata.

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

Valutazione globale dello Stato di Conservazione[5]

Tutti “verdi”

Uno o più “gialli” ma nessun “rosso”

Uno i più “rossi”

Due o più “sconosciuti” combinati con “verdi” O tutti “sconosciuti”

O

tre “verdi” e uno “sconosciuto”

SPECIE FRAXINUS ORNUS

SCHEDA N.2

Nome scientifico Fam/gen Fraxinus ornus L./ Oleaceae/Fraxinus

Nome volgare Orniello, ornello, orno, frassino minore, frassino da manna.

Biologia E’ una P scap, (P caep). Albero o alberetto, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, a chioma tondeggiante, fusto solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti; il diametro raramente supera in esemplari vecchi i 35 cm. Fiorisce tra aprile e giugno .

Distribuzione Europa meridionale, verso nord fino alla Cecoslovacchia, Asia Minore. In Italia è comune su tutto il territorio. Comunissimo nella fascia prealpina dal carso Triestino ai laghi lombardi, penetra lungo le Valli principali fino al centro delle Alpi( in val Venosta fin quasi a Silandro, in genere non supera i 600m., raramente i 1000m.) di altitudine. Comune,anche sui colli Eugenei e Berici, manca quasi totalmente nella Padania. Risulta abbondante nell’Appennino settentrionale e centrale,specie nel versante adriatico,mentre risulta più raro ed accantonato sulle montagne o in valli fresche,nel Meridione. In Sicilia sale fino a 1400m. Nel sic è distribuita in località “ Il castello” (quota altimetrica di 600 metri s .l. m. e con esposizione NW), in località “Piano delle Noci”( 450 m. sl.m. e esposizione W ), nei pressi della “Masseria S. Rita” ( 520 metri s.l.m. e esposizione SW), in località ”Grottarelle”( 380 m. s.l.m. e esposizione W) .

Ecologia E’ una specie termofila, frugale ed eliofila. E’ una specie pioniera della fascia sopramediterranea, che grazie ad un rapido accrescimento iniziale riesce ad insediarsi facilmente negli ostrieti e cedui di leccio più densi. I suoi polloni sono detti ”filagne”, perché sopravvivono anche esili e poveri di chioma. Dal punto di vista edafico predilige i substrati calcareo -dolomitici e dal punto di vista climatico preferisce i versanti esposti a sud ,quindi caldi e secchi. E’ una specie termofila, una delle caducifoglie più resistente all’aridità, frugale ed eliofila.

Habitat/e biotopo elettivo all’interno del SIC “Foreste Pannoniche-Balcaniche di cerro e rovere” (cod 91MO)
Minacce Le foglie(frutto) sono molto appetite dal bestiame da pascolo e dai selvatici,avendo un alto valore foraggero. Prelievi di manna (essudato zuccherino) usato in farmacia, che cola dalle incisioni provocate sul fusto.

Livello di minaccia nel SIC medio- basso



Conservazione e protezione specie protetta della flora lucana ai sensi del DPGR 55/2005 ed inserita nel novero delle specie a protezione limitata speciale.


 

Favorevole

Non favorevole – Inadeguato

Non favorevole - Cattivo

Sconociuto

('verde')

('giallo')

('rosso')

(informazioni insufficienti a fare una valutazione)

Range[1]

Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'

Ogni altra combinazione

Grande declino: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno nell’ambito del periodo specificato dallo SM

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

O

Più del 10% sotto il “range favorevole di riferimento”

Area coperta dall’habitat all’interno del range[2]

Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'

Ogni altra combinazione

Grande declino dell’area: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno (valore indicativo, lo SM può deviare da questo se adeguatamente giustificato) nell’ambito del periodo specificato dallo SM

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

E senza cambiamenti significativi nel pattern di distribuzione all’interno del range (se il dato è disponibile)

E

 

Con perdite importanti nel pattern di distribuzione all’interno del range

 

Più del 10% sotto l’‘area favorevole di riferimento’

Strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche[3])

Strutture e funzioni (incluse le specie tipiche) in buone condizioni e senza degradi/pressioni significativi.

Ogni altra combinazione

Più del 25% dell’area non è favorevole per le strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche)[4]

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

Prospettive future (rigurdanti range, area coperta e strutture e funzioni specifiche)

Le prospettive future per l’habitat sono eccellenti/buone, non è prevedibile nessun impatto significativo; la vitalità a lungo termine è assicurata.

Ogni altra combinazione

Le prospettive per l’habitat sono cattive, sono prevedibili gravi impatti; la vitalità a lungo termine non è assicurata.

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

Valutazione globale dello Stato di Conservazione[5]

Tutti “verdi”

Uno o più “gialli” ma nessun “rosso”

Uno i più “rossi”

Due o più “sconosciuti” combinati con “verdi” O tutti “sconosciuti”

O

tre “verdi” e uno “sconosciuto”

SPECIE CARPINUS ORIENTALIS


SCHEDA N.3

Nome scientifico Fam/gen Carpinus orientalis Miller/Betullaceae/Carpinus

Nome volgare carpino orientale

Biologia P caep, Pscap, è un albero con una altezza compresa tra 1-5 metri,può raggiungere una altezza massima di 20 metri. Il fusto ha una corteccia grigiastra; le foglie hanno un picciuolo di 2-4 mm. e lamina sparsamente pubescente lanceolata o ellittica (14-23 per 25-40 mm.), base arrotondata, con bordo doppiamente dentellato. Fiorisce tra aprile e maggio.

Distribuzione Europa –sud -orientale,verso ovest fino alla Sicilia, Asia sud-occidentale. In Italia è presente soprattutto sul versante orientale; dalle Marche, Lazio e Pollino, Sicilia, Carso Triestino. Nel sic è distribuito località “ Il castello” (quota altimetrica di 600 metri s. l. m e con esposizione NW), in località “Piano delle Noci”( 450 m. s .l. m. e esposizione W ), nei pressi della “Masseria S. Rita” ( 520 metri s.l.m. e esposizione SW), in località ”Grotticelle”( 380 m. s.l.m. e esposizione W) e in località “masseria campo s..) (480 e N).
Ecologia Predilige i terreni argillosi e calcarei ricchi di humus e profondi, ma si adatta anche a terreni più poveri. E’ una specie eliofila,in montagna entra nella costituzione di boschi decidui sui versanti esposti al sole, si adatta , comunque a esposizioni a mezz’ombra. E’ una specie rustica ed estremamente adattabile.

Habitat/e biotopo elettivo all’interno del SIC “Foreste Pannoniche-Balcaniche di cerro e rovere” (cod 91MO) e” Frassineti termofili a Fraxinus angustifolia” (cod 91B0)


Minacce non sono state riscontrate

Livello di minaccia nel SIC medio -basso



Conservazione e protezione Questa entità non figura in altre direttive o convenzioni internazionali o nazionali e non appare né rara né minacciata a livello regionale o provinciale.


 

Favorevole

Non favorevole – Inadeguato

Non favorevole - Cattivo

Sconociuto

('verde')

('giallo')

('rosso')

(informazioni insufficienti a fare una valutazione)

Range[1]

Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'

Ogni altra combinazione

Grande declino: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno nell’ambito del periodo specificato dallo SM

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

O

Più del 10% sotto il “range favorevole di riferimento”

Area coperta dall’habitat all’interno del range[2]

Stabile (perdite ed incrementi si bilanciano) o in aumento E non più piccolo del 'range favorevole di riferimento'

Ogni altra combinazione

Grande declino dell’area: Equivalente a una perdita di più dell’1% l’anno (valore indicativo, lo SM può deviare da questo se adeguatamente giustificato) nell’ambito del periodo specificato dallo SM

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

E senza cambiamenti significativi nel pattern di distribuzione all’interno del range (se il dato è disponibile)

E

 

Con perdite importanti nel pattern di distribuzione all’interno del range

 

Più del 10% sotto l’‘area favorevole di riferimento’

Strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche[3])

Strutture e funzioni (incluse le specie tipiche) in buone condizioni e senza degradi/pressioni significativi.

Ogni altra combinazione

Più del 25% dell’area non è favorevole per le strutture e funzioni specifiche (incluse le specie tipiche)[4]

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

Prospettive future (rigurdanti range, area coperta e strutture e funzioni specifiche)

Le prospettive future per l’habitat sono eccellenti/buone, non è prevedibile nessun impatto significativo; la vitalità a lungo termine è assicurata.

Ogni altra combinazione

Le prospettive per l’habitat sono cattive, sono prevedibili gravi impatti; la vitalità a lungo termine non è assicurata.

Informazioni attendibili non disponibili o insufficienti

Valutazione globale dello Stato di Conservazione[5]

Tutti “verdi”

Uno o più “gialli” ma nessun “rosso”

Uno i più “rossi”

Due o più “sconosciuti” combinati con “verdi” O tutti “sconosciuti”

O

tre “verdi” e uno “sconosciuto”
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