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Me ne vado, grazie di tutto


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Me ne vado, grazie di tutto.
Ebbene si’. Stacco e me ne vado.

Sono rimasto tutto questo tempo attaccato al computer per scrivere i miei romanzi, ahime’senza esito. Eppure lo avevo visto nei film. Mandavi il manoscritto, e ti arrivava l’assegno per posta. L’ho letto anche in un’intervista rilasciata da un editor che va per la minore. Diceva: quando mi e’ arrivato il manoscritto via e-mail, ho deciso di lavorarci sopra…

Un best seller.

Era il diario di una minorenne che raccontava tutte le scopate ( e altro) fatte con ogni cosa che si muoveva. Adesso uscira’ il seguito, intanto la pulzella spulzellata si e’ fidanzata con l’editore.

Si vede che ci sta lavorando sopra pure lui…

Ah, boccaccia mia…


Scherzi a parte, coniglietti miei. Occorre decidere. O si scrive o si vive.

Io ho scritto abbastanza e si vede che non basta. Adesso parto. Vado a Teheran ospite di una mia amica responsabile della sicurezza dell’ambasciata greca. Approfitterò per andare a vedere se le puttanate che dice Bushemino sono le solite menzogne che preparano un’aggressione o se c’è qualcosa di vero. Il mio amico Davide Ruda di Dada aprirà a sue spese un dominio dove faremo confluire tutte le notizie dall’Iran, comprese quelle che gli studenti universitari scriveranno con il 486 e Windows in inglese che gli sto portando approfittando del fatto che non farò dogana.

Volevo ringraziarvi per il tempo trascorso insieme. Ringrazio gli estimatori, ma soprattutto quelli che mi hanno avversato, perche’ con loro ho potuto tenere in esercizio la mia fragile tolleranza.
Per il momento tengo una specie di brogliaccio con le impressioni di viaggio qui:

http://teheran1.blogspot.com/2005_04_01_archive.html
Allarme terrorismo in USA
Fateci caso.

L’FBI ha messo in allarme il paese per pericoli di attentati a NY, LA, e Chicago.

Autocisterne piene di cherosene da fare esplodere lungo le strade più trafficate o da lanciare a razzo contro palazzi, centri commerciali o edifici istituzionali. . Le autorità, tuttavia, hanno anche sottolineato che l'avviso si basa su informazioni non confermate.

Bush ha dichiarato alla televisione che l’attacco all’Iran e’ una delle soluzioni possibili per la difesa degli USA

Hanno rimesso in giro le registrazioni delle vittime dell’11 Settembre. Chiamate ai vari cellulari da far accapponare la pelle.

I responsabili di vari istituti sugli studi strategici ( tra cui l’Italia) vanno dicendo in giro che la recrudescenza della resistenza irachena si deve ai nuovi attentati i cui esplosivi provengono tutti dall’Iran

Petrolio a 67 Dollari
E’ tutto ormai pronto per andare a rapinare un altro benzinaio…


I mezzi pubblici
Tutto il mondo e’ paese e pure a Teheran, per riuscire a regolare le attivita’ nel centro della citta’, al mattino e’ vietata la circolazione delle vetture. Prendiamo la metropolitana, essenziale e moderna, e’ stata costruita dai cinesi. Mi dirigo verso un angolo poco frequentato ma Marco, la mia guida, mi trattiene per un braccio: e’ l’area riservata alle donne che hanno a disposizione l’ultima vettura del treno.

- Non ti sembra una forma di discriminazione? – chiedo

- Che dici? Questo per loro e’ un privilegio !

- Sara’… - ci accompagna Lena, una mia carissima amica – se e’ un privilegio, allora lei puo’ entrare nella vettura degli uomini… - chiedo

- Certamente - risponde lui.

Arriva il treno ed io spingo la mia amica nella vettura degli uomini. Rimaniamo in silenzio, finche’ un uomo si alza e ci viene incontro.

Poi offre il posto a sedere alla mia amica.

Dentro il treno della metropolitana non ci avevo fatto caso, ma adesso, accalcato nell’autobus, con tutte quelle braccia alzate per reggersi agli appositi sostegni e la calda giornata di sole, mi fanno accorgere di un fenomeno incredibile: l’autobus e le persone profumano di acqua di rose e violette.

Mi piacerebbe poterlo riferire al taxista di Atene che mi ha portato all’aeroporto. Ho dovuto fare il viaggio con i finestrini aperti per non soffocare nella sua puzza di sudore.

Accidenti, io metterei una legge che se un cristiano vuole la licenza per fare il tassista, una commissione deve prima andare a casa sua per vedere se ha la doccia…


posted by Aldo Vincent at 12:56 AM 0 comments

Tuesday, April 26,




Notizie dall’Italia
Le notizie non mi mancano. Sul satellite ( che qui e’ proibito) vedo RaiNews 24 e trovo i giornali su Internet. Alle 20,30 su RaiNews c’e’ una rubrica di approfondimento che mi piace molto: ogni giorno un argomento d’attualita’ con collegamenti e un giornalista in studio che si chiama Piero di Pasquale. Lo seguo da un po’ di tempo e ho notato che e’ preparato, competente, educatissimo con i suoi interlocutori, anche quando deve fare domande “puntute”, e soprattutto ha un supremo rispetto per le notizie.

Ecco, mi sono detto, fanno bene a tenerlo sul satellite: hai visto mai che inavvertitamente gli scappi qualche notizia sul territorio nazionale?


Non posso commentare come vorrei l’attualita’ italiana ma una cosa vorrei farvela notare: il Papa Ratzi ha detto che pregava per non fare il Papa, Berlusconi ha dichiarato che il governo non lo voleva fare e Storace non voleva fare il ministro.

Mi sono detto: vuoi vedere che si dissociano pure da loro stessi?




L’Odio
Coltivare, gestire e far crescere l’odio per gli americani, qui e’ tecnica sopraffina.

Passando in auto non e’ raro vedere intere pareti di palazzi pieni di slogan antiamericani e disegni di bombe che cadono dal cielo.

La famosa ambasciata americana, quella dell’indimenticabile sequestro sotto la presidenza Carter, e’ stata trasformata in un museo degli orrori e delle atrocita’ commesse dagli americani nel mondo, e orde di scolaresche a turno si accalcano per visitarlo.
Anche il ricordo delle atrocita’ della passata guerra contro l’Iraq non si affievolisce, ma il pensiero va sempre agli americani che secondo loro quella guerra l’hanno provocata.

Vedove di guerra hanno diritto alla casa e una parete degli edifici dedicato alle vedove ha dipinto i volti dei caduti di quella guerra e la descrizione dei loro atti eroici.


Al confine dell’Iraq ci sono pattuglie autorizzate dall’ONU che vagano nei deserti alla ricerca dei miseri resti dei caduti della guerra. Quando ritrovano qualcuno e lo riconoscono, organizzano il rientro delle spoglie con un funerale pubblico, pieno di slogan, incensi, gente che grida, traffico bloccato, vecchie mamme che svengono, donne che implorano, uomini che imprecano e invocano la vendetta di Allah.

Uno spettacolo sconcertante.


Piu’ sconcertante ancora e’ la cosa che e’ accaduta in questi giorni: hanno trovato una fossa comune dove sono sepolti forse duecento forse piu’ caduti iraniani.

Ecco, le autorita’ iraniane ne fanno rientrare due tre caduti al giorno ed organizzano queste rumorose manifestazioni ad ogni angolo della citta’. Ogni giorno.

Propaganda pura.
posted by Aldo Vincent at 3:55 AM 0 comments

Sunday, April 24,



Venerdi’
Giorno di festa, decidiamo di andare a fare un’escursione a Nord, in direzione del Mar Caspio. Ci fermiamo a fare benzina e Marco, la mia guida, al momento di pagare impreca e scuote la testa:

- Hanno ancora aumentato la benzina. Cosi’ non si puo’ piu’ continuare…- mi dice

- Eh, - lo consolo – aumenta dappertutto …

- Gia’, ma cosi’, chissa’ dove andremo a finire – mi dice sconsolato – Komeini aveva detto che la benzina e’ del popolo ma un passo alla volta ci stanno spremendo come limoni

- A chi lo dici! Siamo tutti vittime, - Rifletto un poco. Poi gli chiedo:

- A quanto e’ andata, adesso?

Lui fa i conti per tradurre i Riad in Euro:

- Era due Euro e mezzo e questa settimana e’ salita a tre Euro – mi dice

- Porca miseria – rispondo – com’e’ possibile? Estraete il petrolio e pagate tre Euro al litro la benzina?

- Quali tre Euro al litro? Tre Euro costa tutto il pieno di settanta litri…

- Ah, ecco

E intanto dentro di me penso, che si’, non si puo’ proprio andare avanti cosi’…



Ho gia’ dei bei ricordi…
Ogni tanto mi viene in mente il giorno del mio arrivo.

Sono partito da Brindisi il pomeriggio e il mattino all’alba ho preso l’aeroplano Corfu’-Atene. Da li’ sono andato a Istanbul dove per un disguido ho scoperto che l’agenzia ha sbagliato qualcosa e non sono prenotato per Teheran. Gentilissimi operatori delle linee aeree turche mi dicono che entro sera risolvono il mio problema.

Approfitto della giornata per andare a visitare Santa Sofia ma dopo mille peripezie scopro che e’ aperta al pubblico solo il lunedi’.

La notte finalmente sono partito e sono arrivato a Teheran all’alba di venerdi’, giorno di festa settimanale islamico.

La persona che mi viene a prendere all’aeroporto come prima cosa mi fa le condoglianze per la morte del Papa.

E’ morto il Papa?


Abbozzo cristianamente e mi lascio trasportare inerte come una valigia, a vedere le bellezze di Teheran (che a prima vista non esistono) perche’ e’ molto presto e dobbiamo perdere tempo.

Mi porta su in alto, dalle parti dei paesi montani. Scendiamo di macchina e mi presenta a persone tristi. Mi fanno tutte le condoglianze. Ah gia’, e’ morto il Papa.

Solo verso le undici incontro i miei amici e scopro la terribile verita’: non erano gli iraniani a farmi le condoglianze per il Papa, ma eravamo noi che facevamo le condoglianze a loro perche’ nel frattempo era morto un loro importantissimo Imam. Ecco perche’ erano tristi.

Parlano, parlano mentre mi trasportano in lunghissimi trasferimenti in auto.

Penso a cosa dovrei fare per poter andare a casa a riposare.

E se vomitassi?


Mi dicono che la citta’ si presenta male non solo perche’ e’ venerdi’ e nessuno lavora, ma perche’ la morte dell’Imam ha gettato la popolazione nello sconforto piu’ totale. Adesso tutta la gente fara’ pazzie per andare alle esequie. Dicono cosi’ e scendiamo dall’auto.

Una lunga fila di persone tristissime e silenziose e’ ferma davanti a me. Ci mettiamo in coda. Sul portone dell’edificio un drappo nero con scritte coraniche. Chiedo cosa sia. Mi dicono che e’ il segno del lutto. Procediamo lentamente. Donne col chador rimangono silenziose in attesa di procedere a piccoli passi.

Accidenti, che sfiga, penso. Sono appena arrivato e mi tocca andare alle esequie di un Imam che non conosco. E pensare che non vado a quelle del Papa che e’ pure il mio…

Entriamo e lentamente facciamo in silenzio la prima rampa di scale. Le donne in chador hanno gli occhi a terra e gli uomini non parlano.

Eppure, penso, avrebbero dovuto chiedermi, se volevo andare a fare queste esequie. Per delicatezza. E se non avessi avuto piacere?

Arriviamo al secondo piano e poi al terzo.

Un uomo in smoking ci chiede se abbiamo prenotato.

Guardo dentro: Kazzo, ma e’ un ristorante!!

Ebbene si’, amici. Il primo giorno del mio soggiorno iraniano mi sono messo in fila per il ristorante credendo fosse un funerale.

Il drappo nero non c’entrava nulla.

Che figura!

Ho saputo una storia incredibile.
Odora di pettegolezzo e sarebbe tutta da verificare.

Ve la racconto col beneficio del dubbio, solo come nota di colore (pero’ ne parlano e ridono all’Ambasciata).

La Grecia ha cambiato il suo Ambasciatore. E’ arrivato uno il cui cognome tradotto alla lettera vuol dire: mantello di montone che usano i pecorai. Tanto per capirci.

Alla dogana arriva un container con i suoi effetti personali. E passa anche perche’ ha l’immunita’ diplomatica. Dopo tre settimane arrivano tre container che dichiarano: “Generi Voluttuari per l’Ambasciatore”.

Il capo dei servizi segreti iraniano, che non e’ stupido, monta una scena alla Jerry Lewis: un soldato da’ l’allarme e si mette a gridare che ha sentito qualcosa muoversi nel container. Subito scattano le misure antiterrorismo e vengono tranciati i sigilli. Dentro cosa trovano? Seicento casse da ventiquattro bottiglie di superalcolici dal Whisky alla Vodka passando per il Gin.

Difficile pensare che tutto quell’alcool serva all’Ambasciata e non faccia parte di una partita di contrabbando.

La cosa viene messa a tacere, i container tornano al mittente, e il capo dei servizi segreti iraniani tiene per le palle l’ambasciatore di Grecia.

Bella diplomazia, in un punto caldo del mondo…


Scoop dell'ANSA

Ieri l'ANSA ha lanciato questa notizia come se fosse uno scoop:


http://www.ansa.it/main/notizie/awnplus/mondo/news/2005-04-20_470[...]
E invece non c'e' nulla di segreto se la medesima notizia e' stata riportata su tutte le prime pagine dei quotidiani iraniani in occasione di una visita dell'Imam

Terrorismo o propaganda di guerra?

Ah, saperlo...
P.S.

L’Iran dice che la centrale atomica serve per produrre elettricita’

Bush dice che non e’ vero.

Intanto qui in Italia si e’ aperto un movimento per produrre elettricita’ con le centrali atomiche.

Qualcuno saprebbe dirmi perche’ noi si’ e loro no?

Dice: ma loro sono guerrafondai.

E Bush, invece?
Mah


Moralita’
L’altra notte ho assistito ad una scena incredibile: siamo stati superati da tre vetture a sirene spianate che hanno bloccato un’auto sospetta.

“E’ la polizia religiosa” mi ha detto il mio accompagnatore che ha un nome impronunciabile ma che io chiamo Marco “ un residuato di Komeini”

Fanno molto casino, bloccano tutto il traffico e fanno scendere la coppia: “controllano che la coppia sia sposata” mi dice.

“Non lo trovi scandaloso?” chiedo.

“Sai, se la coppia si mette a gridare, se ne vanno senza dire nulla…”

Invece si vede che tirano allo sputtanamento. La donna e’ avvolta nel suo chador e nessuno la puo’ toccare. L’uomo e’ rigido come fosse colpevole. La polizia compie una perquisizione nell’auto:

“Se gli trovano un po’ di hashish sono cavoli amari…” scherzo.

“Se gli trovano l’hashish non gli fanno nulla…” mi dice Marco

Invece trovano qualcosa di compromettente e accompagnano l’uomo all’auto della polizia.

Non ci crederete, ma in auto hanno trovato alcuni CD.

Gia’ qui, la musica che non sia tradizionale e’ praticamente proibita.

Il mattino dopo esco di casa fischiettando. Poi mi fermo a pensare: non staro’ mica rischiando la galera?

Sai, sono cose cosi’…

posted by Aldo Vincent at 6:03 AM 0 comments




Notiziole da Teheran
Ciao a tutti.

Sono qui a Teheran e non so da dove cominciare per descriverla.

Facciamo cosi’:

Immaginate Roma o Milano ma dieci volte piu’ grandi. Adesso pensate al Raccordo Anulare o alle Tangenziali Est ed Ovest a sei e otto corsie, ed ad ogni svincolo pensate a strade perfettamente asfaltate a quattro corsie che portino in centro. Alcune di queste strade sono a senso unico e tutte passano attraverso collinette fiorite, prati ben tenuti, giardini fioriti e alberi ai bordi dei boulevards.


Adesso pensate ad una citta’ tutta in discesa sotto i piedi di una montagna i cui scoli nevosi sono stati dirottati in modo di attraversarla tutta con ruscelletti che passano ai bordi dei marciapiedi tenendoli puliti, ai bordi dei boulevard, dei giardini pubblici e dei parchi annaffiandoli e alimentando le fontane.
Ora immaginate che ad ogni semaforo ci sia un vigile urbano, ce ne sia uno anche ad ogni svincolo e polizia stradale in Mercedes sugli punti piu’ importanti.

Immaginate una citta’ dove il venerdi’ lavino i semafori, i pali della luce ed i guarda-rail con il sapone, e dove non ci sia una buca nemmeno a pagarla. (appropo’, i semafori o sono sul verde o sono sul rosso e un orologio digitale segna quanto manca a cambiare colore)


Immaginate un traffico pazzesco ma sempre scorrevole con guidatori che fanno un po’ come gli pare ma non litigano mai.

Fatto?


Ecco, adesso avete un’idea di cosa sia Teheran.

Forse dovremo cambiare un po’ tutti il concetto di capitale di un Paese del Terzo Mondo.

Ed e’ proprio qui che, Bush permettendo, apriro’ una gelateria.

A presto.


Cia’
Aldo Vincent il Gelataio di Teheran

gelataldo@hotmail.com

posted by Aldo Vincent at 11:30 PM 0 comments

Dice il proverbio: dove ci son campane ci son puttane.

Anche dove ci sono minareti.

Ovviamente, anche a Teheran battono. Lo fanno in Boulevard Africa ma non a piedi.

Lo fanno in auto intasando il traffico.

Le auto che si affiancano buttano i biglietti da visita nei finestrini. Loro, le puttane (sempre almeno in due, qualche volta in tre, sempre rigorosamente in chador perche’ in caso di arresto non le possono toccare) leggono il numero del cellulare e se lo ritengono opportuno, chiamano.

Chiedono mille dollari una, duemila dollari in tre.

Sembrano tanti, ma non ci sono limiti ne’ di tempo ne’ di numero di uomini. E’ per questa ragione che chi le aggancia, prende tempo per fare un giro di telefonate e trovare tanti amici che vogliano una serata al narghile’ speciale.

Piu’ amici sono, meno spendono.

Le puttane intanto escono dal bolulevard e parcheggiano in qualche traversa poco illuminata dove rispondono alle chiamate del gruppo che va formandosi.

Poi vanno all’appuntamento con i nuovi clienti.



COSA SCRIVONO GLI ALTRI:
Premetto che non sono un politico, ne’ un qualificato osservatore. Io ho solo due occhi e li uso per guardare.

Naturalmente non credo di essere depositario di ogni Verita’ rivelata sulla Terra, anche perche’ mi trovo in Iran ospite di diplomatici, ho ottenuto il visto grazie all’intercessione di funzionari iraniani, sono in contatto con una struttura governativa italiana e vengo sempre accompagnato da una guida messami a disposizione perche’ altrimenti qui non si capisce una beata fava di niente.

E’ probabile che io non veda tutto, pero’ riferisco quello che vedo.

Quando per esempio trovo su di un sito (che peraltro vi invito caldamente a visitare):


I AM EMROOZ,

Uniti con blogher iraniani contro la censura

http://web.tiscali.it/iranian/hp.htm


Da pochi giorni migliaia di bloggers sono nuovamente "in agitazione". Le notizie che arrivano da Teheran sono infatti sconcertanti. Alcuni blogher sono spariti e non si conosce la loro prigione.

Alcuni esponenti del regime teonazista hanno proposto la creazione di un Intra-Net iraniano. Un internet "recintato"; solo siti iraniani e controllati sarebbero accessibili in una ipotesi del genere. Sarebbe lo scacco alla Rete, quella vera, quella libera.

Intanto quando le Guardie della Rivoluzione arrestano un blogher dopo aver ottenuto i suoi password cominciano a pubblicare le notizie nel suo nome.

La campagna in favore dei blogher iraniani è stato una iniziativa del blog italiano Iranwatch. Consigliamo di visitarlo.


Cosa dire?Io posso solo riferire la mia esperienza:

Ho messo insieme un computer a tecnologia non avanzatissima ( mather board ’98 Celeron e modem a pedali et similia) aiutato da alcuni studenti e con la consulenza del loro insegnante.

Ho comprato una scheda telefonica e ci allacciamo in Internet senza limitazioni.

Allora, a chi credere?

Sono andato all’Universita’ ma l’accesso non e’ consentito agli estranei.

Vi faro’ sapere.

1975.

L'allora Segretario di Stato Kissinger sigla un memorandum (num. 292) intitolato "U.S.-Iran Nuclear Cooperation". Due paginette che spiegano la stategia nucleare americana nei confronti dell'Iran dello Shah, ovvero la decisione di vendere materiale ed equipaggiamento per sviluppare energia nucleare. Nel 1975, come ci dice il Washington Post, l'Iran produceva 6 milioni di barili di petrolio al giorno; molto di più dei 4 milioni di barili che riesce ad estrarre oggi quotidianamente.



( da: http://iranwatch.ilcannocchiale.it/ )

Qui le perle sono magnifiche.

Un filo di perle non coltivate, naturali del Mar Caspio, costa 85 Euro.

Ma le donne vogliono quelle coltivate giapponesi che sono piu' tonde.

Cosi' i contadini del Mar Caspio, vanno a raccogliere le ostriche, buttano le perle e le pestano fino a farne una poltiglia che danno da mangiare ai polli...

Cose cosi'...

posted by Aldo Vincent at 11:27 PM 0 comments



Ultimo messaggio dall’Iran
Andiamo a Nord
Autostrada a pagamento, nessun lavoro in corso (qui i lavori stradali li fanno dal venerdi’ notte al sabato mattina) una pattuglia in Mercedes ogni due/tre chilometri e poi usciamo per andare verso i monti Elburz. Dopo aver attraversato un passo, siamo nella provincia di Mazandaran e finalmente il Mar Caspio.

La strada non e’ molto larga ed e’ molto tortuosa. La costruirono con l’aiuto dei ciprioti.

Alla periferia di Teheran per la prima volta ho visto le case sconnesse dei poveri. Sono afgani e curdi fuggiti dalle loro terre che si sono adattati a vivere in questa zona arida. Qui e’ come il Deserto dei Gobi: ciuffi d’erba sparsi, nessun albero e zona friabile. La differenza e’ che di tanto in tanto passa qualche ruscello e tutt’intorno ci sono alberi, verde, fiori, e qualche baracca trasformata in ristorantino per i passanti.
In tutti questi anni di girovagare per il mondo una cosa l’ho imparata: i poveri sono uguali dappertutto. Vivono nel disagio in zone ammorbate da ogni tipo di malattia, devono combattere con il crimine per non esserne travolti, se tentano di vivere onestamente nessuno gli dice grazie, e tollerati o meno dalla popolazione, ogni mattina devono andare a procacciarsi di che vivere per la giornata.

Qui vanno a fare i facchini nei bazar, o si accosciano per strada con un grosso pennello davanti a loro. Se ti fermi e ti metti d’accordo, vengono a casa e ti ridipingono le stanze.

Il venerdi’ molti di loro (quelli con le automobili) fanno una specie di boot-market all’inglese: mettono tutto nel portabagagli dell’auto, pagano l’ingresso di un parcheggio a piu’ piani in citta’, e improvvisano il piu’ bello e il piu’ imprevedibile mercatino degli Obei Obei, una specie di Porta Portese tollerata dalle autorita’.

Ci puoi trovare di tutto, dai mobili di seconda mano, ai vestiti tradizionali, bric a brac, antiquariato eccetera.


Per strada, uomini sventolano mazzette verdi di soldi: sono quelli che cambiano in nero. Oggi per 50 Euro ti danno 580.000 Riad ma ventimila Riad li tengono loro come commissione.

Bisogna fare bene i conti: oggi ho dato un Euro di mancia al cameriere e lui passando mi ha sferrato un tremendo pugno sulla schiena.

Il fatto e’ che un Euro di mancia, cioe’ un biglietto verde da 10.000 riad, e’ troppo e lui non ha pace finche’ non ritiene di essersi guadagnato la prebenda. Intanto si e’ messo in testa di togliermi il malocchio e il cazzotto fa parte del rito. Poi improvvisa canti e balli e infine fa un giochino che sembra gli caschi il bicchiere del the dalle mani ma poi lo recupera.

Quando pensa di essere tornato in pari, finalmente possiamo tornare alla nostra conversazione.

Il fatto e’ che io sto facendo un figurone che levati. Invito gente importante nei ristoranti piu’ prestigiosi (e garantisco che non hanno nulla da invidiare a molti blasonati ristoranti europei) e poi al momento del conto pago io: dai cinque ai dieci Euro a testa.

Un figurone, vi dico.

Cosa ho dimenticato di raccontarvi?
Mi e’ venuto incontro un cavallo imbizzarrito e due contadini che tentavano di domarlo. In centro citta’. Poi ho scoperto che stavano girando un film sulla rivoluzione.
Ho visto la casa di Komeini. Un monolocale, con il minimo essenziale. Ho visto anche dove abita adesso Kathami: ettari e ettari di verde in centro citta’.

Tutto il mondo e’ paese…


Ho finalmente visto un cane: sembrava un cavallo, tanto era grosso. Lo chiamano Molosso Afgano, mi guarda come guardo io il cameriere che mi porta la colazione al mattino, e non vorrei incontrarlo di notte.
In un centro commerciale andiamo perche’ la mia amica ha rotto gli occhiali firmati. Mentre aspetto passeggio finche’ passo davanti all’inaugurazione di una gioielleria. Mi offrono pasticcini al cioccolato e ne porto uno ai miei amici. Ripasso emi offrono altri pasticcini questa volta allo zafferano. Buoni. Vado a prendere i miei amici per dirigerli verso l’inaugurazione. Sorpresa. Non era un’inaugurazione ma il funerale del proprietario dell’oreficeria. Accidenti, con i funerali in questo Paese non ci si azzecca mai!

LA POLIGAMIA

Esiste, esiste. Ma poiche’ (secondo loro) i diritti delle donne sono ben tutelati, il ricco bigamo non puo’ permettersi mai piu’ di un’altra moglie.


Accidenti, non vi ho parlato di tante e tante cose…

Lo faro’ al mio ritorno.

Cia’
posted by Aldo Vincent at 1:21 AM 0 comments

Thursday, May 05,



Non mi mollano mai
Non mi mollano mai, nemmeno per un momento.

Mi dicono che e’ per il mio bene e per il momento ci credo.

- Guarda che io ho girato a Tokio in metropolitana e senza sottotitoli! – tento di eccepire. E si’, perche’ nella metropolitana di qui almeno le stazioni sono scritte anche con caratteri latini, mentre a Tokio ci sono gli ideogrammi e basta!!
Non c’e’ nulla da fare.

Se non mi accompagna la mia amica Lena, se non e’ disponibile qualcuno dell’Ambasciata greca (ricordo che io sono ospite e consulente di una delegazione ellenica) allora mi appiccicano l’autista arzebaijano che e’ un giovane spigliato e molto intelligente.

Osservando lui credo di intravedere il carattere degli iraniani: orgogliosi, un po’ guasconi, innamorati pazzi della loro terra e quando capita qualcosa di stravagante mi chiede: - Avete questo voi in Europa? Deniparchi (che in un greco approssimativo vuol dire non esiste nel modo piu’ assoluto)

Oggi il vigile lo ha fischiato: multa perche’ non si puo’ guidare fumando.

Chissa’ cosa gli racconta ma la fa franca e se la cava con una stretta di mano.

- Avete questo in Europa? – mi chiede – Deniparchi !!

- Come hai fatto? – gli chiedo

- Oh, e’ semplice. Voleva multarmi perche’ guidavo fumando, ma io gli ho dimostrato che invece fumavo guidando… - ride.

Ha sempre voglia di scherzare, questo qui.

§§

Le cose non vanno troppo bene.


Intanto i tempi: questi dicono domani e domani dicono domani.

Stiamo facendo un ingresso come Disneyland. Un castello, un balcone e all'interno angeli e diavoli.

Una follia.
Il problema e' il contratto d'affitto. Te lo fanno per un anno, poi se il padrone vede che l'attivita' funziona, ti raddoppia (se ti va bene) l'affitto e se non puoi pagare si prende lui la tua attivita'...
Ogni giorno passo davanti al piu’ bel ristorante della citta’: grande, lussuosissimo coi suoi mobili neri e l’insegna in italiano.

Era partito bene, poi ha messo le cameriere e nei narghile’ qualche cliente “speciale” fumava roba “speciale”.

Insomma lo hanno chiuso dopo due mesi.

Poveraccio, deve aver perso tutti i soldi della sua vita…


Devo rientrare in Grecia.

Mi e’ scaduto il permesso di soggiorno turistico e devo fare quello di lavoro.

Ho trovato un passaggio e torno in automobile.
Adesso vi spiego il trucco: io non ci sono piu’ ma voi continuate a ricevere mie notizie.

Il fatto e’ che da Corfu’, Maurizio ha un blocco di noterelle e le smaltisce una al giorno per la prossima settimana.


Se vedemo, neh
§§

posted by Aldo Vincent at 11:05 PM 0 comments


Propaganda di Guerra
L’altra sera facendo zapping incappiamo in un film che danno sul canale iraniano gestito dagli americani. Qualcuno passa oltre ma io gli dico di rimanere li’: e’ uno dei film comici che piu’ mi ha fatto ridere negli ultimi anni. Si intitola “True Lie” con Shwarzeneger e la Curtis.

Non so se ve lo ricordate, e’ la storia di uno spione internazionale che non lascia trapelare nulla alla moglie che nel frattempo si infatua di un cretino che le fa credere di essere uno spione internazionale.


La storia si dipana in una catena di equivoci che portano la moglie a fingersi prostituta, il marito in altre situazioni allucinanti fino ad incappare in una vera e propria disavventura internazionale dalla quale se ne usciranno per il rotto della cuffia.
Io l’ho sempre trovato un film da spanciarsi dalle risate, ma man mano che la storia andava avanti vedevo che i miei amici non solo non ridevano, ma davano segni di evidente incazzatura. Poi finalmente ho capito: i cattivi, ma cattivi cattivi, erano gli iraniani che commettevano ogni sorta di vigliaccheria nel tentativo di introdurre un paio di bombe atomiche in America.
- Ti rendi conto che questa e’ propaganda di guerra? – mi chiede l’amico che mi ospita

- Via, non esageriamo – rispondo mentre il sorriso mi si avvizzisce sulle labbra.

Interviene l’addetto culturale di un’ambasciata di qui, un uomo colto e disponibile ( anche Felicetta Ferraro, l’addetta culturale italiana e’ colta e all’apparenza disponibile, poi di fatto, o non h tempo, o non ha capito, o adesso e’ in mezzo al traffico e prega di richiamarla).

Lui parla con calma e mi dice se ho mai notato che nella maggior parte dei film di cassetta degli ultimi anni, gli americani come cattivi ci hanno sempre messo coloro contro i quali sono in guerra: Rambo prima contro i Russi, poi gli Afghani, Gorge Clooney il Pacemaker (film con la bellissima Kidman) combatte quelli del Kossovo che portano una bomba atomica in New York. Sempre Clooney in Three King contro l’Iraq, eccetera.


Bah, a me e’ sempre parso che il cinema americano abbia anche denunciato le atrocita’ della Guerra, ma questa sera, da queste parti, non c’e’ verso di parlarne.

Cambiamo canale.

P.S.

A tutti coloro che mi sbeffeggiano per i miei sospetti a proposito di una eventuale guerra per l’acqua, consiglio di andare qui. Non e’ l’IRAN ma fa lo stesso…


Acqua

http://www.selvas.org/AGUA.html

posted by Aldo Vincent at 1:45 AM 0 comments
Wednesday, May 04,
QUALCHE INDIRIZZO:

Universita’ di Teheran

http://www.ut.ac.ir/en/index.htm
Tappeti persiani artistici:

http://www.alinasabmahmoud.com

donne democratiche iraniane in italia

http://www.donneiran.org/index.php


Se volete fare un viaggio da queste parti prima informatevi qui:

http://www.iranian.ws/travel/

poi prendete contatto con la piu’ grande agenzia turistica iraniana, la MEHMANDAR di Teheran 96, North Kheradmand, Tel (009821) 8318130 E-mail: mehmandar_agency@yahoo.com

Dite pure che vi mando io.

Conosco il proprietario, Mr. Kouchaki ed e’ una persona squisita

Se invece chiedete a me, (loro parlano inglese) vi mando un po’ di tariffe degli hotel.


Ho trovato questa:

Agenzia matrimoniale

http://www.persepolis.com/matchmaker/index.asp

posted by Aldo Vincent at 7:55 AM 0 comments


La prossima Guerra in Iran
Teheran e’ un’immensa citta’ in discesa appoggiata ad una magnifico ghiacciaio. Che sappia io, escluso Edimburgo, non c’e’ nessuna capitale al mondo, con un ghiacciaio in citta’ dove dopo un viaggio di una decina di minuti, si possa andare a sciare !!

Anche se e’ primavera inoltrata, la sera c’e’ un’aria frizzantina e mi copro bene, prima di avventurarmi dalle parti della montagna.

La scoperta e’ entusiasmante. Mentre il resto della citta’ e’ grigio e spento (lo ricordo, mancano le insegna luminose, la musica, la pubblicita’ e questo a prima vista a noi occidentali fa impressione) qui le luci sono violente, gli alberi pieni di lampadine, i ristoranti arrampicati sulle rocce come i crotti Svizzeri, hanno i loro tavoli su piattaforme costruite vicino alle cascate…
Passando, venditori di leccornie offrono la loro merce ai turisti.

Per la verita’ turisti non ne vedo. Ne ho visti dalle parti dei musei: molti francesi, giapponesi e qualche gruppo di italiani eleganti e coltissimi.

Mi dicono pero’ che d’estate questa e’ la zona di massimo movimento di turisti interni e stranieri.

Mi incontro con un reduce di guerra di Tabriz nell’Azerbajgian. E’ un ragazzo allegro e parla per paradossi. L’ho conosciuto in Grecia quando e’ venuto in auto per una vacanza. Lui dice che lungo tutta la linea di confine scorrono i lavori per un lunghissimo acquedotto che portera’ l’acqua che Teheran vendera’ agli Emirati Arabi.

La mia amica Lena conferma: anche lei ha visto i lavori per l’acquedotto.

- Vedi – mi dice l’Azerbajano in un greco incerto – sembra una guerra per il petrolio ma in realta’ sara’ una guerra per l’acqua, perche’ Bloody’Bush, che e’ seduto sul Tigri e l’Eufrate, non tollera che l’acqua agli Emirati gliela vendiamo noi. Inoltre il governo iracheno esige il pagamento in Euro e non in dollari, capisci? –

Capisco, capisco. Fu quando Hussein comincio’ a farsi pagare in Euro che gli americani cominciarono a bombardare.
Vuoi vedere che la prossima guerra sara’ per l’acqua e non per il petrolio?

Chissa’ dove si e’ nascosta la verita’.

Ho vissuto dodici anni in Grecia, dove la verita’ e’ un optional. Ma qui non solo non si sa piu’ dove stia di casa, ma non gliene importa nulla a nessuno!!

Sono confuso…

Monday, May 02,

QUESTA NOTIZIA E’ UNA BUFALA


So che tra i miei abituali lettori c’e’ una fazzolettata di esimi giornalisti e a loro chiedo aiuto per trovare una notizia.

Il Sito donne democratiche iraniane in italia http://www.donneiran.org/index.php ha scritto che il Corriere della Sera ha scritto che l’Ansa ha scritto che il quotidiano iraniano Oods avrebbe scritto che a Bonjurd, nella provincia orientale del Khorassan, e’ stato impiccato un omosessuale che si chiamava Hadi Safdari.

Poiche’ di questo Hadi Safari in Google non c’e’ traccia, nel Sito ANSA tra le notizie iraniane c’e’ quella poco conosciuta della legge sulla liberalizzazione in Iran dell’aborto ma non si trova nessuna impiccagione (http://www.ansa.it/maincollection/search/index.jsp?search=1&si=1&ns=10&st=date&home=%2F&qt=Iran+&c=maincollection&lang=it&sb=date&home=%2F&image1.x=44&image1.y=8) poiche’ tra le notizie internazionali inerenti l’Iran sulle agenzie non si trova nulla (http://dailynews.yahoo.com/fc/world/iran/news_stories/1;_ylt=AuKavTxMqNJb6zcV6rT9u2RSw60A;_ylu=X3oDMTBiMW04NW9mBHNlYwMlJVRPUCUl)

E poiche’ qui a Teheran non ho trovato nessuno che avesse sentito alla televisione o letto sui quotidiani locali di questa impiccagione, vi chiedo se c’e’ un’anima buona che sia in grado di controllare la notizia per dirmi se si tratta di una bufala.

Grazie
P.S.

Poiche’ le bufale non nascono mai dal nulla, sospetto che la notizia possa essere stata data da un’emittente americana che trasmette dagli emirati in lingua persiana e che si riceve col satellite (dagli stranieri ma non dalla gente di qui)

ANSA

TEHERAN


Iran

009821/2280966

009821/2295878

zanco@gridline.net

posted by Aldo Vincent at 6:13 PM 0 comments
Mi hanno arrestato.
Stavo andando all’Universita’ a trovare due studenti/lavoratori con cui sto mettendo insieme un computer. C’e’ una specie d’embargo e gli americani vietano di vendere agli iraniani tecnologia cosiddetta “sensibile”, cioe’ avanzata.

Questo vuol dire che un computer si puo’ mettere insieme con una matherboard ’98, un Celeron corrispettivo del Pentium Secondo, e un disco fisso al massimo con 1,9 Giga.

256 di Ram permettono di far girare Windows che loro chiamano in un altro modo fingendo si tratti di tutt’altra cosa.

Viene Marco a prendermi. Torno indietro per prendere il passaporto:

- Cosa fai? – mi dice – insieme a me, non hai mai bisogno di documenti

Ed io, sciagurato, gli ho creduto.


Il secondo errore e’ stato in centro, dove la circolazione delle auto e’ vietata al mattino e invece di un taxi abbiamo noleggiato un motorino. Noi due piu’ l’autista se non sbaglio fanno tre, ma Marco mi dice di non preoccuparmi.

Ed io, sciagurato, gli ho creduto.


Siamo passati davanti ad un edificio e Marco mi dice che e’ proibito filmare con la cinepresa, cosi’ decido di metterla nel tascapane, per non correre rischi. Nel frattempo l’autista sbaglia strada, si blocca e torna indietro.

Passa un poliziotto in moto, vede uno strano movimento davanti a questo edificio che non si puo’ fotografare (e che non ho ben capito cosa sia, forse prigioni politiche) e vede me che metto via la cinepresa.

Ci ferma e ci chiede i documenti. Io non li ho e Marco ha dimenticato a casa i suoi.

Propongo al poliziotto di visionare il filmato dalla telecamera ma non si prende nessuna responsabilita’ e chiama la pattuglia.

Arriva la macchina con la sirena e ci porta al commissariato, mentre il poliziotto motorizzato accompagna l’autista del motorino-taxi.
Al commissariato dobbiamo aspettare un’autorita’ politica che arriva nel giro di una ventina di minuti. (Ho il tempo per guardarmi in giro. Divise inappuntabili perfettamente stirate, stivaletti lucidi, armi un po’ obsolete e arrugginite, pavimenti lindi e pulizia antica.)

Gli mostro la patente italiana e lui dice a Marco che di questi tempi, e’ da incoscienti andare in giro senza documenti con uno straniero e per giunta con la telecamera.

E’ l’unica cosa che capisco, e insieme al funzionario diamo una bella lavata di capo a Marco.

Poi mi lasciano andare.

Bene, io conosco le polizie di mezzo mondo e vi garantisco che, esclusa la polizia inglese, nessuno usa la cortesia che mi hanno usato dal primo minuto fino all’ultimo.

E dal primo minuto nessuno ha mai smesso di sorridere e di non provocarmi disagi.

Io vorrei vedere una polizia europea, che arresta un iraniano se gli riserva lo stesso trattamento che hanno usato con me.

Per fortuna tra poco gli portiamo la civilta’ a questi qui, cosi’ potranno imparare dai telefilm come si trattano gli individui sospetti…


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Perche’ non faccio piu’ il gelato
Mi hanno chiesto di scrivere un commento sull’attuale situazione in Iran.

Certo, chiedere ad un gelataio la sua opinione sulla politica iraniana e’ un po’ come scendere dal carrozziere e chiedergli il fixing del dollaro. Forse la confusione nasce dal fatto che ho passato qualche tempo in Iran ed ho chiesto il permesso di soggiorno per lavoro; ecco che essere stato da quelle parti farebbe di me un testimone attendibile.

Nulla di piu’ fuorviante. Andatevi a rileggere il Marco Polo e vedrete quante puttanate ha scritto pure quel titolato testimone delle cose cinesi.
Vi racconto solo due episodi, tanto per capirci.

Sceso dall’aereo a Teheran, i funzionari dell’Ambasciata (greca) che mi hanno accolto, per prima cosa mi hanno fatto le condoglianze per la morte del Papa.

E’ morto il Papa? Loro lo sapevano ed io no.

Era venerdi’, giorno di festa, e mi hanno portato un po’ in giro. Ogni persona che incontravo, ci facevamo le condoglianze.

Accidenti, dico io, questi sono proprio attenti alle cose nostre!! Invece di un equivoco si trattava perche le condoglianze LE FACEVAMO NOI A LORO perche’ – coincidenza – era morto un Ayatollah molto venerato. Quando mi spiegano le cose, siamo in fila davanti ad una casa con un enorme drappo nero sulla facciata.

Accidenti, penso tra di me. Mi tocchera’ presenziare ad un rito funebre. Entriamo in fila ed in silenzio, le donne con lo chador, gli uomini fumano con gli occhi bassi.

Saliamo lentamente tre rampe di scale e dopo mezz’ora finalmente siamo davanti ad una porta dove un uomo in smoking ci chiede se abbiamo prenotato.

ERA UN RISTORANTE e lo avevo scambiato per un funerale.


Secondo episodio:

Andiamo in un elegante centro commerciale dove il mio accompagnatore vuole farsi riparare costosissimi occhiali Armani che non valgono la spesa. C’e’ da aspettare ed io approfitto per dare un’occhiata in giro. Vedo una folla accalcata e mi trovo davanti all’inaugurazione di una splendida gioielleria. Scicchissima. Tutta bordata di nero, i gioielli risaltano come stelle in cielo. Fiori profumatissimi e gente sorridente accetta dolcetti che il personale offre passando tra gli invitati. Sono imbarazzato, ma con un sorriso mi invitano a servirmi. I dolci sono buonissimi, alcuni a base di zafferano, altri sono frutti canditi ricoperti di cioccolato. Ne prendo tre e li porto ai miei amici. Poi, ritorno alla festa.

Musica e sorrisi e mi offrono altri canditi. Ne gusto alcuni e altri li prendo per i miei amici. Lo so, e’ da cafone, ma non ci bado.

Il mio accompagnatore termina le sue faccende e mi chiede dove si svolge la festa. Lo porto fino la’. Accidenti, mi dice, si tratta del funerale del titolare del negozio.

Questa volta ho scambiato il funerale per un’inaugurazione.

Questo per dire quanto contano i testimoni oculari.


Ma cosa stavo dicendo?

Mioddio, sto invecchiando e ho perso il filo.

Ah si’, la situazione politica iraniana.
Le elezioni sono state vinte a sorpresa da Mahmud Ahmadinejad.

Sorpresa per chi non ricorda la storia. Perche’ subito prima delle elezioni alcune bombe a Teheran e dintorni hanno causato 9 morti e 90 feriti sprofondando nel panico il Paese.

Le bombe, come si sa, favoriscono sempre il Potere a mantenere il potere…
Sembra iniziato un giro di vite sui costumi e le opinioni. Ad un giovane sono stati cavati gli occhi secondo la legge islamica, due minorenni sono stati impiccati in piazza perche’ omosessuali e consumatori d’alcol, la polizia religiosa sta facendo controlli per riportare il chador a livelli ortodossi, e sono diminuite vertiginosamente le puttane.

(http://www.donneiran.org/ )


Il premier iracheno Ibrahim al Jaafari sabato scorso era a Teheran. Sono tutti sciiti ed e’ una buona base per qualche accordo. Tentare di cancellare l’odio tra i due popoli mi sembra cosa ardua, perche’ hanno fatto tanta propaganda che ora non possono piu’ tornare indietro senza perdere la faccia. Occorreranno generazioni.
Lunedì 18 Luglio 2005, 19:32 (Adnkronos/Xinhua) - Per l'ayatollah Ali Khamenei, massimo leader religioso dell'Iran, un Iraq sicuro e indipendente rappresenta una garanzia per i futuri rapporti tra i due Paesi (http://it.fc.yahoo.com/i/iran.htmlhttp://it.fc.yahoo.com/i/iran.html )
Eppoi la notizia piu’ importante ( almeno per me):

Non mi e’ stato concesso il visto di ingresso in Iran perche’ persona non gradita.

Forse e’ dipeso da quando mi hanno arrestato ( ho tenuto un diario su www.ciaoteheran.com ). Anche la persona che mi ha ospitato ha ricevuto una nota di biasimo ed e’ stata (promossa e) trasferita.

Le mie macchine per il gelato sono rimaste la’ ed io sono tornato in Grecia dove mi godo la mia disoccupazione.


Inchallah
CARABATTOLE
Se partire e’ un po’ morire, ritornare e’ forse cercare il proprio cuore smarrito tra i ritagli, i biglietti da visita, i piccoli souvenirs, le foto, i filmati…

Vuoto la valigia e ritrovo due pagine di Corano miniate a mano con scene della Nascita di Gesu’ Cristo. Ho pure qualche scritta con il nome di Allah e piccole gemme d’ agata e granata dove i monaci Kufik del deserto hanno inciso sopra microscopiche preghiere…


La granata non e’ solo una pietra, e’ anche il melograno che abbiamo anche noi, ma che in Iran matura tutto l’anno. E’ un frutto ammantato di una sorta di sacralita’ e non e’ raro trovare bottegucce per strada che sotto l’insegna dei melograni, preparano bevande fresche, gelatine e marmellate e pure intrugli che le donne comprano per la propria bellezza (non ne sono certissimo, ma credo che si facciano impacchi per la pelle).
A proposito di frutta, le arance sono enormi come quelle della California con la differenza che qui hanno sapore. Dolcissimo.

Per strada vendono anche le mandorle. Insomma sono come le mandorle, e hanno pure il sapore di mandorla, la differenza e’ che sotto la peluria verde non c’e’ il guscio durissimo ma e’ tutto molle da mangiare. Ragazzi per strada, per mantenerle fresche le spruzzano continuamente d’acqua…


La frutta e’ la prima cosa che ti offrono se vai a far visita a qualcuno. Anche se vai a pranzo o cena (meglio presentarsi con la camicia allacciata ma senza cravatta: e’ piu’ chic).

Ti fanno entrare in un salone dove in mezzo non c’e’ nulla se non un immenso tappeto. Piu’ la famiglia e’ ricca piu’ e’ prezioso il tappeto. Al vecchio Hilton (ora si chiama in un altro modo ma non ha perso nulla della sua eleganza) il salone principale e’ vuoto con un tappeto in centro. L’ho misurato: e’ diciotto lunghi passi per ventiquattro. Nella casa di Rezha Palhevi, ora trasformata in Museo, ne ho visti di piu’ grandi.


Ti siedi attorno al tappeto e il padrone di casa ti porta un tavolino, un coltello e una fruttiera con frutta e cetrioli piccoli e saporiti. Si beve the per aperitivo.

Si parla e si tagliuzza fino all’ora di pranzo che viene servito sul tappeto.

Tutti giu’ per terra, scalzi, perche’ le scarpe si sono lasciate all’ingresso.

Prima di partire ho fatto ridere tutti perche’ avevano servito uno spezzatino immerso in una salsa di erbette finissime. Io ho preso quello che mi sembrava un rognoncino e l’ho portato alla bocca: era un limone mummificato che loro impiegano per saporire lo stufato.

Ci vuole poco per farli ridere a crepapelle.
ERRATA CORRIGE

Ieri ho detto che nessuno ha dato la notizia delle bombe in Iran. Non e’ esatto:
Pietro Di Pasquale e RaiNews 24, puntuali come una cambiale, non solo hanno imbastito un’ora di colloquio con un giornalista iraniano che ha spiegato la situazione, non solo hanno messo nella rubrica INCONTRI un intellettuale iraniano che ci ha raccontato l’Iran, ma si e’ persino collegato con Teheran dove Lilli Gruber sta facendo un giro di interviste per preparare il suo prossimo libro.
Lei, con la consueta chiarezza ha spiegato in dieci minuti quello che Mimun e Fede non ci avrebbero detto in mezz’ora.

E’ giusto cosi’.


Due giornalisti precisi come questi due, uno dev’essere relegato sul satellite, e l’altra al Parlamento Europeo.
E’ giusto cosi’…


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