Ana səhifə

Lo svolgimento del processo


Yüklə 1.66 Mb.
səhifə39/39
tarix24.06.2016
ölçüsü1.66 Mb.
1   ...   31   32   33   34   35   36   37   38   39

47 Il Pennino ha dichiarato di essere stato iscritto sin dal 1975 ad una loggia massonica ufficiale con sede a Palermo, in Piazza Verdi, e, dopo circa un anno e mezzo di frequentazione, di essersi posto “in sonno” (pagine 42 e segg. trascrizione udienza 19 giugno 1995). Ha, inoltre, riferito di avere trascorso una lunga militanza all’interno del partito della Democrazia Cristiana fin dal 1956, prima nella corrente andreottiana facente capo a Palermo a Vito Ciancimino e Salvo Lima e dal 1984 all’interno del gruppo doroteo, ricoprendo numerose cariche di rilievo interne a tale partito politico (cfr. ff. 73 e ss. - 89 e ss.).

48 Delle quali ha riferito lo stesso dr. Messineo, esaminato quale indagato in reato commesso a seguito delle accuse dello Scavuzzo, all’udienza del 28 marzo 1995, cfr. pag. 91 della trascrizione

49 il V. Questore dr. Liberato Benedetti, Capo Centro S.I.S.De PA dal 1983 al 1985, escusso all’udienza del 30 giugno 1995, pagg. da 59 a 64 della trascrizione; il Col. CC. Andrea Ruggeri Andrea, Capo Centro S.I.S.De PA dal 1991 al 1993, escusso all’udienza del 16.5.1995, pagg. da 17 a 27 e da 33 e 34 della trascrizione, Ten. Col. G.d.F. Giorgio Santantonio, Capo centro S.I.S.De PA dal 1985 al 1991, escusso all’udienza del 2.2.1995, pagg. da 10 a 18 della trascrizione; dr. Lorenzo Narracci, Vice Capo Centro S.I.S.De PA anni ‘91-’92, escusso all’udienza del 27.1.1995, pagg. da 166 a 171 e pag. 189 della trascrizione, dr. Paolo Splendore, funzionario S.I.S.De - Centro Palermo, escusso all’udienza del 3.2.1995, pagg. da 17 a 27 e pagg. 53-54-55-60-61-68-69-70-78-79 della trascrizione.

50 Vedi i capitoli che hanno ad oggetto le censure riguardanti le propalazioni di Rosario Spatola, di Francesco Marino Mannoia, di Giuseppe Marchese.

51 In epoca, dunque, di molto successiva agli interrogatori dei collaboranti Mutolo e Pennino, ma anche al loro esame dibattimentale

52 Così recita, per un evidente refuso, il testo originale del documento.

53 Così nel testo, verosimilmente si intende dire “riservata”

54 Relazione della quale si dirà appresso e, più oltre, a proposito della vicenda relativa al “blitz del 5 maggio 1980”.

55 Vedi nota 2.

56 Il quale aveva costituito una apposita sezione-catturandi, ponendovi a capo Gentile, nell’ambito di un potenziamento e una riorganizzazione dell’attività di ricerca dei latitanti,articolata anche nell’istituzione di appositi archivi riguardanti i latitanti mafiosi ( pag. 66 e ss. esame Gentile, trascrizione udienza 20 maggio 1994).

57 Cfr. pagine 1033-1034 della sentenza appellata e le numerose testimonianze ivi menzionate, anche con riguardo alla perquisizione eseguita il 30 aprile 1980 presso l’abitazione di Rosario Riccobono in via Jung.

58 Cfr. pagine 96- 97 trascrizione udienza 20 maggio 1994, relativa all’esame dello stesso Impallomeni.

59 Caduto a Palermo, in un agguato di mafia, la mattina dell'11 gennaio 1979.

60 Non attendibili, su questo specifico aspetto, sono, come si dirà appresso, le indicazioni accusatorie del collaboratore di giustizia Angelo Siino, escusso nel primo dibattimento di appello.

61 Relazione della quale, come detto alla nota n. 3 si dirà meglio trattando della vicenda “blitz del 5 maggio 1980”.


62 Si tratta di espressioni del teste Epifanio.

63 Per una più articolata confutazione di essa, vedi il capitolo direttamente riguardante le propalazioni di Francesco Di Carlo.

64 Si riportano le sottolineature del testo trascritto.

65 La posizione del Gambino era stata già oggetto del rapporto del 7 maggio 1979 a firma di Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile di Palermo intitolato “Accertamenti su attività illecite del crimine organizzato in U.S.A. ed Italia con pagamenti attraverso operazioni bancarie”, inviato alla Procura della Repubblica di Palermo, richiamato nel corpo del rapporto a firma Contrada del 21 ottobre 1979, riguardante gli accertamenti sullo stesso Gambino, diretto al G.I. Imposimato.

66 Opposizione motivata con la sua pretesa irrilevanza, cfr. pag. 15 della trascrizione.

67 Due giorni dopo, la sentenza della Corte di Assise di Milano, come è notorio, il Sindona morì avvelenato nel carcere di Voghera subito dopo avere bevuto un caffè in cui era stato messo del cianuro.

68 Genero del Sindona

69 Favoreggiatrice del Sindona, che ospitò nella propria abitazione di Palermo, in Piazza Diodoro Siculo n. 4, per oltre un mese (cfr. pag. 260 della citata sentenza della Corte di Assise di Milano).

70 L’espressione “fermo” è utilizzata per comodità espositiva; si trattò, in realtà, non di un fermo di Polizia Giudiziaria, ma di un accompagnamento in Questura ai sensi dell’articolo 157 T.U.L.P.S.

71 Così nel testo della trascrizione (piuttosto che, correttamente, “John”).

72 Così il testo trascritto (il luogo di partenza del volo era Francoforte; il tenore dell’appunto,citato nel rapporto del 21 ottobre 1979 a firma Contrada, è “741/Sabato- Franco forte/6-40/2145296617”.

73 Così nel testo della trascrizione; leggasi “TWA”.

74 Nel rendere le proprie dichiarazioni la sera del 12 ottobre 1979 al dott. De Luca John Gambino precisò di essersi recato per una visita di lutto a Torretta a seguito della morte di Rosario Gambino, padre del cognato Erasmo Gambino, unitamente all’omonimo cugino Rosario Gambino.

  • 75 Non possono essere condivisi i dubbi del Procuratore Generale in ordine alla attendibilità del Buscemi, correlati alla circostanza che lo stesso aveva affermato di avere bloccato il Gambino avendogli sentito dire alla cassiera del Motel Agip, verso le 19,15 del 12 ottobre 1979, di volere pagare in dollari ed avendolo visto pagare tale conto, che però dalla fattura in atti risulta saldato il 13/10/79.

La testimonianza del Buscemi, infatti, trova riscontro nel verbale di perquisizione sulla persona e sui bagagli (“una valigia di grosse dimensioni ed una valigetta tipo 24 ore”) che il Gambino, dunque, aveva già preparato e portato con sé..

L’unica plausibile spiegazione che ne deriva, dunque - dal momento che il conto risulta saldato il 13 ottobre (la fattura è meccanizzata) e le emergenze processuali militano nel senso che egli non trascorse in Questura la notte tra il 12 ed il 13 - è che lo stesso Gambino chiese e pagò il conto sulla base dei conteggi effettuati dalla reception del Motel Agip, e però,avendo avuto intimato dall’Ispettore Buscemi di accompagnarlo in Questura, lasciò aperto il suo conto, tenendo per sé la stanza, che nella tarda serata tornò concretamente ad occupare. La fattura delle prestazioni alberghiere, invece, venne stampata ed emessa al momento del check out, e cioè il 13 ottobre.




76 Se ne dà atto a pag. 243 della citata sentenza della Corte di Assise di Milano del 18 marzo 1986, irrevocabile il 25 febbraio 1988.

77 Tanto risulta da pag. 260 della sentenza della Corte di Assise di Milano in data 18 marzo 1986 resa nei confronti di Michele Sindona ed altri 25 imputati e da pag. 380 della sentenza resa dal Tribunale di Palermo il 9 luglio 1997 nei confronti di Mandalari Giuseppe, imputato del delitto di concorso esterno in associazione mafiosa, irrevocabile il 7 aprile 1999, prodotta nel primo dibattimento di appello all’udienza del 24 marzo 2000.


78 Segnatamente, nell’agenda del 1979, alla data del 18 agosto, giorno dell’arresto di Rosario Spatola, evento di rilievo nell’ambito delle indagini su Sindona dell’Autorità Giudiziaria romana, che si avvaleva della Polizia Giudiziaria di Palermo, è annotato l’appunto “informati ANSA, RAI, “L’Ora”, “Sicilia”, Diario”.


79Nell’atto di appello è inserita la copia degli articoli del “Giornale di Sicilia” dell’undici aprile 1984 sugli arresti di Gaetano Badalamenti a Madrid e sugli arresti, da parte della polizia americana, di Adriano Corti e Franco della Torre, cittadini elvetici di origine siciliana.

80 La “quasi parentela” tra Di Paola e Tognoli, evocata dai difensori appellanti, consiste nel fatto che Mariannina Matassa, moglie del Tognoli, è cognata di una sorella della moglie del Di Paola.

81 Come rilevato alle pagine 1477-1478 della sentenza appellata, il teste Galasso, tra le circostanze delle quali la Ziino lo aveva reso edotto, non ancora rivelate ai magistrati alla fine del 1987, aveva ricordato anche quella relativa ad una telefonata che il marito aveva ricevuto alle h. 7,30 del giorno in cui era stato ucciso e che, dal tono della sua voce, le era sembrata proveniente da una persona a lui nota. A seguito di tale telefonata l’ing. Parisi aveva modificato il programma di quella giornata, che prevedeva una trasferta fuori Palermo, e si era recato all’appuntamento con i suoi assassini.

82 Si tratta, all’evidenza, di un lapsus: il riferimento è all’ingegnere Parisi, marito della Ziino.

83 L’imputato ha riferito di avere ritenuto invece che si trattasse del dott. Domenico Salvo, funzionario della Direzione del SISDE Roma con il quale aveva avuto rapporti di ufficio.

84 Bou Chebel Ghassan, arrestato nell’ambito delle indagini per la strage Chinnici.

85 Il nome di Erasmo Gambino compare al n° 53 dei denunciati nella bozza di rapporto, a firma di Contrada, a carico di Badalamenti Gaetano + 63 della quale si è detto trattando della vicenda relativa al “blitz “ del 5 maggio 1980.

86 Il 13 giugno 2000 il Procuratore Generale ha depositato la sentenza della Cote di Appello di Palermo contro Siino Angelo + 8 in data 29 febbraio 1996, irrevocabile l’undici aprile 1997, nella quale viene ricostruito il sistema della gestione mafiosa degli appalti pubblici, ricevendo conferma il ruolo apicale dallo stesso Siino ricoperto in quel contesto a partire dal 1986.

87 Il processo di Catanzaro, cui fa riferimento il collaborante, è quello scaturito dalla prima inchiesta sulla mafia dopo la strage di Ciaculli del 1963:l’indicazione del Siino ha trovato conferma nelle sentenze di primo grado e di appello, rispettivamente rese dalla Corte di Assise e dalla Corte di Assise di Appello di Catanzaro il 2 dicembre 1968 ed il 28 dicembre 1973, nei riguardi, tra gli altri, di Bontate Francesco Paolo e di Bertolino Giuseppe, acquisite il 22 febbraio 2000 nel corso del primo dibattimento di appello.

88 Loggia che il collaborante ha riferito annoverare anche Salvatore Greco detto il “senatore” , i Salvo e, sempre secondo quanto riferitogli dallo stesso Bontate, anche figure istituzionali (Cfr. pagine 149-151 trascrizione udienza 4 dicembre 1999).

89 Così nel testo della trascrizione, probabile il riferimento alla nota Villa Adriana.

90 Così nel testo, verosimilmente si tratta di un refuso della trascrizione, in luogo di “altri miei”. Sonostate anche riportate le iniziali minuscole nel testo, anche se frutto di errore del trascrittore.

91 Come si è visto rassegnando le rispettive propalazioni del Buscetta e del Cancemi, il Cancemi de relato da Giovanni Lipari, suo capo-decina e successivamente sotto-capo della famiglia di Porta Nuova, ha riferito delle assicurazioni che, in seno alla “Commissione provinciale“ erano state date circa la lealtà del Riccobono e l’utilità del rapporto con Contrada per il sodalizio mafioso; Tommaso Buscetta, de relato di Stefano Bontate, ha riferito dei “mormorii” suscitati da questo rapporto.

92Il collaborante ha spiegato di dovere essere liberato, secondo il sistema inglese, alla scadenza dei due terzi della pena subita, e quindi, in concreto, di dovere scontare sedici anni e otto mesi, ridotti ulteriormente di due anni a cagione di condono riconosciuto dalla Corte di Appello di Palermo (pag. 40 della trascrizione) .


93 Presumibilmente per un mero refuso, a pag. 98 della sentenza resa all’esito del primo dibattimento di appello, e di riflesso, a pag. 217 della sentenza di annullamento con rinvio, che ne riprende la narrativa in fatto, viene indicato l’anno 1986 in luogo del 1976.

94 Riconoscimento necessario a legittimare il suo trasferimento in Italia per l’esecuzione della pena, consentito in applicazione della Convenzione di Strasburgo del 21 marzo 1983, ratificata e resa esecutiva nel nostro paese con la legge n. 334 del 1988.


95 Per una più compiuta disamina del rapporto e delle valutazioni espresse su di esso dal Tribunale, v. il capitolo riguardante le propalazioni del collaboratore di giustizia Giuseppe Marchese.

96 Cioè: messo da canto, defilato.

97 La vicenda del preavviso relativo al controllo di Polizia presso la discoteca “Al Castello” viene in rilievo soltanto al fini della attendibilità intrinseca del Di Carlo. Nessuna inferenza, invece, è consentita in punto di attendibilità estrinseca dal momento che non è stato disposto, benché espressamente chiesto dalla Difesa su tale circostanza, l’esame di Alessandro Vanni Calvello e di Michele Greco quali testi di riferimento, ai sensi dell’articolo 195 comma terzo c.p.p.

98 Nell’originale della trascrizione, qui riportato, manca l’indicazione del soggetto che veniva e diceva; verosimilmente dovrebbe trattarsi del “qualcuno” evocato a pag. 14.

99 Fonte cui ha fatto riferimento anche il collaboratore di giustizia Di Carlo.

100 Il capitano dei CC Luigi Bruno, del Centro operativo D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) di Palermo, all’udienza dell’undici marzo 1999 ha precisato, quanto alla ricerca dei riscontri alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia escussi nel primo dibattimento di appello, di avere ricevuto deleghe di indagine unicamente per Di Carlo ed Onorato (pag. 61 della trascrizione). Il medesimo teste, all’udienza del 18 marzo 1999 ha riferito che non gli era stato demandato di identificare il maresciallo dei CC di Partanna Mondello, indicato come “talpa” del Riccobono dai pentiti Ferrante e Di Carlo, né di escutere Troia, Gambino - suicidatosi nel 1996 - e Buffa (pag. 31 della trascrizione).


101 Intuitivamente: senza bisogno di un dispositivo di apertura e senza essere chiuso da un lucchetto o da un paletto.

102 Dei costruttori Caravello si è già fatta menzione a proposito della “vicenda Siragusa”, narrata dal collaboratore di giustizia Gaspare Mutolo.

103 La relazione di perizia è stata depositata una prima volta il 19 ottobre 2004, ed una seconda volta il 22 ottobre 2004. L’unica differenza che si è rilevata tra le due versioni è, in corrispondenza del minuto 36.39 quella tra le parole in parentesi - e quindi considerate suscettibili di interpretazioni diverse- “(compromette)” nella prima versione e (“u cumprumessu”) nella seconda , entrambe, comunque, riferite ad un preliminare di compravendita immobiliare.

104 La traduzione più corretta in italiano è, semplicemente “che malandrino!”, mentre il traduttore ha utilizzato l’espressione “altro che malandrino”.

105 V. la nota n. 2 .

106 L’Accusa ipotizza essersi trattato del “blitz di Villagrazia” effettuato il 19/10/1981, che aveva portato all’arresto di numerosi “uomini d’onore” della famiglia di Santa Maria di Gesu’ (cfr. ff. 1316 e ss. tomo n° 9 Maxi processo 1, in atti ).

L’operazione, non preordinata, era stata occasionata in modo fortuito, scaturendo dagli esiti dei servizi di osservazione predisposti nella zona da alcuni giorni a seguito di una notizia confidenziale riguardante la possibile presenza dell’allora latitante Salvatore Contorno (cfr. le dichiarazioni rese dal teste Corrado Catalano all’udienza del 20 gennaio 1995).

Come si ricorderà, il collaborante Francesco Marino Mannoia aveva riferito che Pietro Lo Iacono, co-reggente di detta “famiglia” a seguito dell’uccisione di Stefano Bontate, arrestato in occasione del “blitz”, gli aveva detto di sospettare di una delazione di Rosario Riccobono.

Lo stesso Marino Mannoia aveva riferito che la villa in cui era avvenuto il “blitz” era stata uno rifugi dello stesso Riccobono: formalmente intestata alla di lui cognata, all’epoca di detta operazione di Polizia era stata già comprata da Pietro Vernengo (il collaborante non si era detto certo dell’intestazione formale a tale soggetto della casa).



La circostanza relativa all’intestazione di tale villa a Teresa Verace, cognata del Riccobono perché vedova di Giuseppe Riccobono, fratello di Rosario, e del suo successivo passaggio di proprietà a Ruggero Vernengo, cugino di Pietro Vernengo, è stata oggetto di accertamento nell’ambito del c.d. processo Maxi 1.




1   ...   31   32   33   34   35   36   37   38   39


Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©atelim.com 2016
rəhbərliyinə müraciət