Introduzione
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Introduzione Il presente catalogo comprende, divise per materia, tutte le pubblicazioni che fanno parte del Fondo librario delle Officine Galileo (da ora in avanti OG), circa 1100 titoli: di cui oltre 70 periodici e il resto sono monografie. La divisione in materie è tesa a facilitare la consultazione del catalogo e a evidenziare i settori disciplinari trainanti dal punto di vista della produzione e della formazione dei tecnici all'interno delle OG. I settori sono in ordine decrescente di quantità. Il catalogo del Fondo, completo di accesso per autore, classificazione Dewey e soggetto, è ricercabile attraverso gli OPAC dell'Università di Firenze (http://www.sba.unifi.it) e dell'Indice SBN (http://www.sbn.it), e ad essi si rinvia per una ricerca puntuale e per esigenze di consultazione diretta. Inoltre i periodici sono stati inseriti anche nel Catalogo italiano dei periodici (ACNP, http://acnp.cib.unibo.it). Questo materiale arriva alla Biblioteca della neonata Facoltà di Ingegneria alla metà degli anni ’70, quando le OG alienarono una parte dello stabilimento di via Carlo Bini, fra cui appunto la Biblioteca dell’azienda. Rispetto alla collezione originaria della Biblioteca delle Officine il Fondo dovrebbe rappresentarne circa ¼; questo dato ci viene riferito dal Prof. Fondelli che al tempo era professore delegato alla Biblioteca di Ingegneria. Egli infatti, lavorando come consulente alla Galileo, ottenne il lascito del materiale librario alla Biblioteca. Le pubblicazioni coprono un arco di circa un secolo, tra metà Ottocento e metà Novecento. Sono l’esito di uno scarto bibliografico: ci si disfaceva di quei settori che non sarebbero più rientrati nella futura strategia di produzione aziendale. La Biblioteca delle OG era gestita dalla bibliotecaria Elena Ricci1, laureata in Matematica e Fisica, a cui si deve, con molta probabilità, la collocazione secondo lo schema della Classificazione decimale universale (CDU) a partire dalla seconda metà degli anni '50.2 È interessante notare che nel Fondo Galileo è presente la copia n. 99, dell'edizione dattiloscritta e abbreviata della CDU, a cura del Centro Volpi di Elettrologia (Venezia 1942). Molto probabilmente l'addetta bibliotecaria delle OG adottò per la ricollocazione del materiale bibliografico questo schema ridotto. La CDU, con il suo schema analitico-sintetico, rappresentava la migliore scelta per l'organizzazione di una collezione bibliografica specialistica all’interno di un’azienda industriale. Il Fondo delle Officine Galileo rende testimonianza di un “sistema-azienda” che fino agli anni ’50 del secolo scorso è stato il cuore dell'economia fiorentina, e che aveva nella biblioteca aziendale il proprio centro di documentazione tecnico-scientifico, destinato sia alla ricerca tecnologica degli studi superiori (grazie alla presenza di insigni professori all’interno della Galileo) che ai propri tecnici e alle maestranze che realizzavano la strumentazione e gli apparecchi di precisione per le industrie, le scuole e l’esercito. Le pubblicazioni sono per il 34% in lingua francese; seguono l’italiano (29%), il tedesco (20%), l’inglese (17%), lo spagnolo (0,4%). Le pubblicazioni dell’Ottocento sono il 17%. Il materiale è raggruppato, come abbiamo detto, sotto i seguenti 15 settori:
 
ANNA BICCHIELLI Un archivio storico d’impresa Quando cominciò il lento processo che avrebbe portato alla chiusura delle OG, a partire dai primi anni ’70, a S. Marta nasceva nel 1972 la Facoltà di Ingegneria. Così che a breve distanza di spazio urbano e in una sostanziale concomitanza di tempi, la memoria di un’impresa del territorio si consegnava, per il tramite del lascito librario, alla cultura e alla ricerca accademica. Inoltre proprio confinante col seminario di S. Marta si trova il complesso della F.L.O.G. (Fondazione Lavoratori delle Officine Galileo),3 sorta il 19 settembre 1945, appena dopo la guerra, per iniziativa di dirigenti e maestranze delle OG, come luogo di attività ricreative: tra le quali anche un fondo di “lettura per gli operai e impiegati” (romanzi, saggi di grande divulgazione).4 Un fondo librario di un’impresa come le Officine Galileo si può ritenere parte del suo Archivio: «giacimento di un complesso di documenti estremamente differenziati per qualità e quantità, complesso coerente con le differenti e numerose funzioni espresse nell’azienda nell’esercizio della sua attività».5 La sensibilità per tali fonti di ricerca per una storia economica e dell’industria si è diffusa in Italia tardi rispetto ad altri paesi con una tradizione industriale più evoluta. Risale al 1972 la prima Tavola rotonda sugli archivi delle imprese in Italia,6 tenutasi a Genova a cura del Ministero degli interni, prima che la materia archivistica passasse al Ministero dei beni culturali. Pertanto la cessione (nel corso del 1975) ad una biblioteca di università del fondo librario di un’impresa che trasloca fuori città ha rappresentato una favorevole circostanza, probabilmente dovuta al caso, che si inscrive in un’attenzione agli archivi d’impresa proprio in quegli anni nascente. Per venire all’oggi: è del 2001 la nascita dell’Associazione Museimpresa (www.museimpresa.com), che dalle prime sei aziende aderenti, oggi conta molte decine di aziende iscritte, che hanno tutte il museo e molte anche l’archivio. Tra le imprese associate non figurano le Officine Galileo né vecchie né nuove. Le vecchie OG in effetti hanno subìto quasi una tabula rasa con le demolizioni di alcuni edifici nei primi mesi del 1981, ed è rimasto “lettera morta” il progetto di massima per un Centro di arte contemporanea, da realizzare mediante il riuso del padiglione del Meccanotessile, cuore dell’agglomerato industriale, e poi passato per una girandola di progetti tutti rimasti al palo, col risultato che dal 2003 la vecchia fabbrica e il suo recupero sono bloccati da un contenzioso tra il Comune e una Ditta costruttrice, mentre le ultime notizie che circolano prevedono la cessione da parte del Comune del «rudere di archeologia industriale». Restano gli oggetti, i manufatti, i macchinari, gli strumenti, i disegni preparatori, le foto e diapositive, che come disiecta membra sono sparsi per il mondo, oggetto di collezionismo privato o di recupero museale. La suppellettile didattica si ritrova nei gabinetti e laboratori di fisica degli istituti scolastici, solo per citarne uno: l’Istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci” di Firenze. Per i musei si segnala l'esposizione online di alcuni pezzi a cura del Museo nazionale della scienze e della tecnologia "Leonardo da Vinci" a Milano. Mentre l'Archivio di stato di Firenze ha accolto una sezione di archivio residuale, costituita essenzialmente da un fondo di disegni assai ampio.7 Infatti molte imprese che conservano le collezioni storiche dei prodotti, oltre che delle carte, classificano come archivio le collezioni stesse.8 Per le OG questo non è stato possibile visti i ripetuti cambiamenti di sede: per stare solo ai siti principali, all'inizio le Cure, poi Rifredi e in ultimo Campi Bisenzio; senza dire delle fusioni, incorporazioni, crisi, passaggi di proprietà, ristrutturazioni che hanno caratterizzato la loro storia. Per concludere, elenco qui alcuni luoghi di Firenze, della Toscana e della penisola dove è possibile ritrovare i “frammenti” di una storia di impresa industriale che è anche storia economica e storia di persone. Archivio-Museo Officine Galileo (Campi Bisenzio) Archivio centrale di Stato a Roma (ACS) Archivio Ridolfi Archivio storico del Comune di Firenze Archivio Vannuccini, presso l’Istituto tecnico agrario statale “Angelo Vegni” di Capezzine Archivio notarile di Firenze (ANF) Archivio del tribunale di Firenze, settore commerciale (ATF) Assessorato all’urbanistica del Comune di Firenze Associazione industriali della provincia di Firenze (AIPF) Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Archivio Uzielli Biblioteca Marucelliana Carte Golfarelli, presso Soprintendenza ai beni archivistici per la Toscana Comitato centrale di mobilitazione militare (CCMI) Federazione italiana operai metallurgici (FIOM) Istituto storico per la resistenza in Toscana (ISRT) Istituto geografico militare (IGM) Museo di Firenze com’era Osservatorio astronomico di Brera, archivio Società toscana di orticoltura Ufficio brevetti d’invenzione presso Ing. A. Mannucci s.r.l. Ufficio tecnico erariale Villa Pacinotti a Caloria (Pistoia) A questa lista di luoghi di ricerca possiamo ora aggiungere – con soddisfazione e una punta di orgoglio – anche il Fondo Galileo delle OG, custodito presso l’Archivio storico della Biblioteca di Ingegneria. Senza dimenticare i privati cittadini che spesso mettono a disposizione materiale documentario in loro possesso, e anche i ricordi di testimoni diretti (fonti orali) o dei familiari di ex operai e tecnici delle Officine.
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