Ana səhifə

Il gattopardo


Yüklə 0.5 Mb.
tarix26.06.2016
ölçüsü0.5 Mb.

Comune di Viareggio





Martedì al Cinema POLITEAMA





Martedì 29 ottobre Ore 21,00

IL GATTOPARDO

di Luchino Visconti



Versione restaurata

______________________________________________


I Capolavori di ogni tempo (e senza tempo) tornano a essere prime visioni

con il progetto IL CINEMA RITROVATO a cura della Cineteca di Bologna
Con: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rina Morelli. Romolo Valli, Pierre Clémenti, Terence Hill, Lucilla Morlacchi, Giuliano Gemma, Ida Galli, Ottavia Piccolo, Carlo Valenzano, Rina De Liguoro, Anna Maria Bottini, Lola Braccini, Ivo Garrani, Serge Reggiani, Leslie French, Howard W. Rubien, Lou Castel, Olimpia Cavalli, Giovanni Melisenda, Brock Fuller, Marino Masé, Carlo Palmucci, Stelvio Rosi, Anna Maria Surdo, Marcella Rovena, Valerio Ruggeri, Vanni Materassi, Augusto Pescarini, Carlo Lolli, Giuseppe Stagnitti, Franco Gulà, Carmelo Artale, Rosalino Bua, Halina Zalewska, Vittorio Duse, Tina Lattanzi, Winni Riva, Maurizio Merli, Dante Posani, Sergio Fantoni, Brook Fuller, Howard Nelson Rubien, Rosolino Bua, Anne Marie Bellini, Sandra Christolini, Paola Piscini, Amalia Troiani, Marie Bell

Italia 1963 - Durata 205 min. - Restauro 2013
Vivo con questo film ogni giorno della mia vita

Martin Scorsese




Visconti fa parlare il passato nel presente per riportarci alla decadenza della nobiltà siciliana

Edoardo Becattini MyMovies   

Dall'alto della propria villa, la famiglia nobiliare dei Corbera accoglie con preoccupazione la notizia dello sbarco delle truppe garibaldine in Sicilia per rovesciare il regno borbonico e avviare il processo di unificazione dell'Italia. Il capofamiglia Fabrizio, principe di Salina, sfruttando la propria intelligenza politica e l'attivismo dell'ambizioso nipote Tancredi Falconeri fra le file delle camicie rosse, comprende che i tempi stanno cambiando e che il potere politico e istituzionale è ormai in mano ad una nuova classe di ricchi borghesi. Per adattarsi al tramonto dell'aristocrazia e difendere il prestigio della propria casata, il principe decide così di attendere la presa di Palermo da parte dei garibaldini, appoggiare apertamente l'annessione all'Italia ed accettare le nozze fra l'adorato Tancredi e la bella figlia di un sindaco ricco e incolto, perché "affinché niente cambi, bisogna che tutto cambi".
Memoria e realismo solitamente parlano due tempi differenti: la prima si esprime al passato dei ricordi e dei racconti, il secondo al presente del resoconto e della cronaca. I percorsi paralleli dell'eco e della parola, della nostalgia e della testimonianza, di Proust e di Verga, tendono invece a incrociarsi sistematicamente nel cinema di Luchino Visconti. Nella ricercatezza delle sue immagini si fondono più arti e linguaggi, storie e discorsi di varie epoche e diversi contesti, che trovano ogni volta una temporalità specifica nel presente continuo del cinema.

Rispetto alle più libere trasposizioni di Verga (La terra trema), Dostoevskij (Le notti bianche) e Camillo Boito (Senso), con Il Gattopardo il progetto culturale e cinematografico di Visconti si modella perfettamente su quello storico-letterario di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: raccontare il passato al presente, riportare la memoria del passato ad una dimensione esistente e visibile per potervi leggere all'interno il tempo del "sempre umano", ovvero quegli uno o due secoli di passaggio allo stato sociale di cui il principe di Salina si fa portavoce. Ispirandosi più ai principi del realismo letterario che a quelli del (neo)realismo cinematografico, Visconti consacra la messa in scena alla raffinatezza del dettaglio, alla ricchezza dell'ornamento e alla profondità della descrizione, per riportare la Sicilia moderna a quella dei tempi dell'Unità d'Italia. Le due dimensioni temporali del film convivono in una rappresentazione tanto complessa quanto necessaria, nelle intenzioni del nobile regista milanese, ai fini di creare quell'esatta "nuova vecchia Sicilia" vista attraverso gli occhi e l'ideologia del principe Fabrizio. È raro vedere un "film in costume" affrontare le questioni realmente politiche del tempo raccontato. Ancor più raro è fare della minuziosità scenografica e dell'eleganza estetica il principio per veicolare in modo ancor più preciso e dettagliato la filosofia socio-politica del protagonista. Alla fine, il film non propone che una soggettiva di Salina (quella in cui mostra gli affreschi della villa al Generale di Garibaldi), peraltro inserita nella cornice del ricordo e marcata dagli sguardi in macchina degli attori. Ma è l'intero sguardo sul film, più che quello nel film, a raccontare un passaggio epocale sotto ad una prospettiva politica. Un'ideologia conservatrice quando non addirittura reazionaria, ma che fra i drappi e le tappezzerie delle ville barocche del palermitano fa aleggiare continuamente sensazioni di morte e di decadenza, tanto per la deriva culturale della classe borghese, ecclesiastica e militare, che per il passatismo di certa aristocrazia nobiliare. Il sogno ottocentesco di Visconti non auspica un vero ritorno dal "tempo degli sciacalli e delle iene" al "tempo dei gattopardi e dei leoni", ma è in fondo quello di un meticoloso restauratore: far rivivere il passato in un presente artefatto, cambiare tutto affinché niente cambi.



Il cinema ed oltre è promosso dal Cinema Eden e Politeama, in collaborazione con il Comune di Viareggio.



Programmazione a cura di Giulio Marliacontinua»


Verilənlər bazası müəlliflik hüququ ilə müdafiə olunur ©atelim.com 2016
rəhbərliyinə müraciət