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Comune di Livorno


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PARTE II – IL PIANO DELLA CITTÀ



Art. 9- Il piano della città – Definizione

1 Il Regolamento Urbanistico, in attuazione delle finalità esplicitate all'Art.1 fornisce per tutto il territorio comunale per ogni gruppo di edifici, individuato al fine della disciplina del patrimonio edilizio esistente, e per ogni area normativa individuate al fine delle disciplina degli interventi di modificazione, le seguenti indicazioni:

- i tipi di intervento per gli edifici,

- i parametri edilizi ed urbanistici per ogni area normativa,

- le destinazioni d'uso consentite;

- le modalità attuative.



TITOLO I – Disciplina degli interventi di rilevanza edilizia sugli edifici esistenti
Art. 10 - Disciplina degli interventi di rilevanza edilizia sugli edifici esistenti
1 I tipi di intervento di seguito riportati sono sempre consentiti fatte salve disposizioni più limitative contenute nel presente Regolamento urbanistico

I tipi di intervento non devono comportare modificazione di sagoma e di SLP né modificazione di destinazione d’uso.


2 Edifici Gruppo 1 (monumenti, mura e fossi) – Restauro
3 Edifici Gruppo 2 (edifici di pregio architettonico)

. parti esterne: restauro

. parti interne: risanamento conservativo
4 Edifici Gruppo 3 (edifici con valore di immagine storico-ambientale)

. parti esterne: risanamento conservativo

. parti interne: ristrutturazione edilizia D1 e D3 .
5 Edifici Gruppo 4 (edifici recenti con valore documentario)

. parti esterne: restauro

. parti interne: risanamento conservativo.
6 Edifici Gruppo 5 (edifici recenti)

ristrutturazione edilizia D1 e D3.


7 Edifici Gruppo 6 (edifici recenti in contrasto con il piano della città)

manutenzione ordinaria e straordinaria
8 Tutti gli interventi devono garantire il mantenimento delle qualità riscontrate nelle parti (v. art. 7 punti B e C) così come deve risultare dalla documentazione di rilievo (grafica e fotografica) da allegare alla domanda per l’esecuzione dei lavori.
9 L'uso dei sottotetti degli edifici dei gruppi 3, 4 e 5 è sempre consentito purchè non costituiscano nuove unità immobiliari autonome ed a condizione che siano collegati all'unità immobiliare sottostante a destinazione residenziale per supporto alla medesima.

L'uso dei sottotetti non deve pregiudicare l'immagine verso spazio pubblico e deve riqualificare situazioni di degrado ove esistenti.

Nelle aree di impianto storico è vietata l’apertura di lucernari e di abbaini verso lo spazio pubblico.

Modalità attuative

10 Gli interventi sono attuati secondo le disposizioni delle leggi vigenti.

La procedura di dichiarazione di inizio attività non è ammessa per gli edifici dei Gruppi 1, 2 , 4 e per tutti gli edifici e aree sottoposte alla tutela della L.1089/39 e L.1497/39 e per le modifiche all’aspetto esteriore degli edifici e aree ricadenti nel Sistema di tutela Ambientale, Pedecollinare e Sottosistema insediativo Costa urbana così come individuati nel Piano Strutturale salvo i casi in cui non siano stati ottenuti i nulla osta degli enti competenti.

Gli interventi sugli edifici del Gruppo 1, 2, 4 qualora non vincolati ai sensi della L.1089/39 e L.1497/39 devono essere valutati preventivamente e favorevolmente dalla commissione edilizia integrata.


11 La realizzazione delle opere dirette al superamento delle barriere architettoniche è consentita e nei limiti previsti dalle leggi vigenti in materia; tali opere devono essere attuate nel rispetto dei valori presenti e caratterizzanti gli edifici in relazione al gruppo di edifici di appartenenza.
Titolo II - Disciplina degli interventi di modificazione in ciascuna area normativa


* Capo I – Aree normative nel sistema insediativo e delle attività
Aree di impianto storico

Riferimenti al Piano Strutturale - Prescrizioni vincolanti

- Luoghi centrali

Interventi finalizzati alla riqualificazione dello spazio pubblico e della qualità urbana, al recupero dell’immagine storicamente consolidata;

Categoria d’intervento:

- conservazione (art.3.a), recupero (art.3.b), riqualificazione (art.3.c).
- Fossi, fortezze e mura;

Interventi finalizzati alla riqualificazione dello spazio pubblico e della qualità urbana, al recupero dell’immagine storicamente consolidata, alla razionalizzazione degli usi inerenti la nautica.

Categoria d’intervento:

- conservazione (art.3.a), recupero (art.3.b), riqualificazione (art.3.c).
- Venezia:

Interventi finalizzati alla riqualificazione dello spazio pubblico, degli edifici con valore storico da adibire ad uso pubblico, al miglioramento della qualità abitativa, al recupero dell’immagine storicamente consolidata.

Categoria d’intervento:

- conservazione (art.3.a), recupero (art.3.b).
- Ville e giardini

Categoria d’intervento:

- conservazione (art.3.a), recupero (art.3.b) e mantenimento del verde pertinenziale.
- Tratti di costa urbana: Terrazza Mascagni-Ardenza

Categoria d’intervento:

- conservazione (art.3.a), recupero (art.3.b) e riqualificazione(art.3.c).



Sottosistema insediativo centrale

Categoria d'intervento prevalente

a) Conservazione e recupero (art.3.a., art.3.b) con le precisazioni che seguono:

- valorizzare l’immagine urbana verso lo spazio pubblico fissando i caratteri dell’immagine pubblica da mantenere;

- trasferire le funzioni incompatibili con i caratteri storico-ambientali;

- favorire il recupero residenziale di edifici occupati da attività terziarie;

- valorizzare gli edifici storici;

- recuperare gli ambienti e le banchine lungo i fossi all’uso culturale-commerciale razionalizzando l’uso per la nautica;

- caratterizzare l’ambiente storico anche attraverso il colore ( unità territoriale organica elementare 4-B-2 Spianate; unità territoriale organica elementare 4-B-3 Venezia);

- completare la ricostruzione degli isolati danneggiati da eventi bellici (unità territoriale organica elementare 4-B-3 Venezia);

- tutelare l’impianto urbanistico ottocentesco (unità territoriale organica elementare 4-B-2 Spianate);

- valorizzare gli spazi aperti all’interno degli isolati (unità territoriale organica elementare 4-B-2 Spianate);

- completare le cortine edilizie lungo le strade storiche (unità territoriale organica elementare 4-B-2 Spianate);

- caratterizzare le strade commerciali e in particolare il percorso delle Guglie (unità territoriale organica elementare 4-B-2 Spianate);

- tutelare l’impianto urbanistico ed il carattere dell’edilizia borghese ottocentesca (unità territoriale organica elementare 4-B-2 Spianate);

- valorizzare l’uso dello spazio pubblico, migliorandone la qualità ambientale;

- valorizzare l’impianto della Venezia anche attraverso il ripristino di antichi percorsi (unità territoriale organica elementare 4-B-3 Venezia).



Per le unità territoriali organiche elementari 4-C-2 Via Provinciale Pisana, 4-C-6 Via Roma, 4-C-7 San Jacopo, 4-C-11 Ardenza centro, 4-C-14 Via di Salviano, comprese nel sottosistema insediativo di pianura le Categorie di intervento prevalenti: conservazione e recupero.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………



Art.11 – Aree di impianto storico
A. Definizione

1 Sono definite “Aree di impianto storico” le parti di territorio caratterizzate da insediamenti storici e da spazi che qualificano il tessuto urbano, e precisamente:

2 - Venezia, Pentagono, aree comprese tra il Porto Mediceo e Via della Cinta esterna, Via Galilei, Via P.A. Del Corona, Corso Amedeo, Corso Mazzini, Piazza della Vittoria, Palazzate a mare, edificazione sorta lungo parte delle strade storiche extraurbane (via Garibaldi, via Provinciale Pisana, via Gramsci, via di Salviano, via Roma, Borgo San Jacopo, Borgo dei Cappuccini) ;

3 - Nuclei di valore storico autonomi rispetto all’impianto urbanistico cittadino (borghi): Antignano, Ardenza terra, Lottizzazione ottocentesca dell’Ardenza, Collinaia, Montenero, Salviano, S.Jacopo, Valle Benedetta.


B.Modificazioni dell'assetto urbano
4 La riqualificazione del tessuto edilizio e dell’ambiente urbano di impianto storico è perseguita attraverso una serie molteplice di possibilità di intervento:
- trasformazione mirata degli edifici tutelati

- ricomposizione degli isolati lungo il fronte strada

- recupero degli spazi interni alla cortina per parcheggio, giardini pubblici e privati

- interventi integrativi e di completamento lungo la cortina edilizia anche per la realizzazione di servizi pubblici compresi i parcheggi.


5 Nell’area normativa di impianto storico sono riconoscibili:
- edifici tutelati non modificabili (monumenti ed edifici di pregio architettonico, corrispondenti ai Gruppi 1 e 2)

- edifici tutelati modificabili (per esigenze di abitabilità Gruppi 3 e 4)

- edifici non tutelati (Gruppo 5)

- ville storiche e non con giardino

- edifici per servizi pubblici e privati

- aree per servizi e parchi pubblici

-aree private con varie destinazioni d’uso

- aree ed edifici per attività produttive ed artigianali.


6 Le modificazioni tendono a riqualificare gli edifici lungo le cortine degli isolati e lungo le strade di borgo, ammettono la sostituzione degli edifici recenti, i completamenti, favoriscono la riqualificazione degli spazi interni agli isolati.
Gli interventi integrativi e di completamento nonchè quelli di ricomposizione degli isolati lungo il fronte strada e di recupero degli spazi interni alla cortina edilizia per parcheggio, giardini pubblici e privati devono rispettare i parametri esplicitati ai successivi punti B1 e B2.
B1. Modificazione degli edifici esistenti
7 Edifici Gruppo 1 (monumenti, mura e fossi) – Restauro
8 Edifici Gruppo 2 (edifici di pregio architettonico)

- parti esterne: risanamento conservativo con mantenimento delle qualità riscontrate delle parti

- parti interne: risanamento conservativo con mantenimento delle qualità riscontrate delle parti.
9 Edifici Gruppo 3 (edifici con immagine storico ambientale)

Aree di impianto storico ed aree centrali di impianto storico: ristrutturazione edilizia D1 e D3 con mantenimento delle qualità riscontrate delle parti.

- Nell’area di impianto storico “borghi”: ristrutturazione edilizia D1 e D2 con mantenimento delle qualità riscontrate delle parti.
10 Edifici Gruppo 4 ( edifici recenti con valore documentario e di immagine ambientale)

- parti esterne: risanamento conservativo con mantenimento delle qualità riscontrate delle parti

- parti interne: risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia D1 con mantenimento delle qualità riscontrate delle parti.
11 Edifici Gruppo 5 (edifici recenti)

sono ammessi gli interventi di ristrutturazione edilizia D1 e D3 e gli interventi di sostituzione.

In caso di sostituzione devono essere rispettati i seguenti parametri urbanistici ed edilizi:

- filo edilizio obbligato dell’isolato o della strada di borgo

- spessore corpo di fabbrica max m.12

- altezza non superiore all’altezza massima, da valutarsi da parte della commissione edilizia, rispetto agli edifici contigui prospettanti o in relazione prospettica se appartenenti al Gruppo 1, 2, 3, 4, in ogni caso da valutarsi in relazione alla larghezza delle strade pubbliche su cui si affacciano (h. max. 1,5 larghezza strada misurata tra le pareti dei fabbricati)

- i prospetti dell’edificio non devono contrastare le qualità storico-ambientali dell’area in cui ricade l’intervento


  • parcheggi pertinenziali L.122/89: 1 mq ogni 3 mq di SLP parcheggi a standards e 1 mq ogni mq di SLP a destinazione terziaria e turistico-ricettiva (DM 2 aprile 1968,n. 1444).

12 Edfici in contrasto con il piano (Gruppo 6): manutenzione ordinaria e straordinaria senza cambio di destinazione d’uso.


B.1.1. Prescrizioni specifiche per gli edifici di interesse storico (Gruppi 1, 2, 3, 4)
13 Gli interventi sono integrati dalle seguenti specificazioni:

- la manutenzione ordinaria e straordinaria è sempre ammessa;

- per gli edifici o le parti soggette a restauro conservativo le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere eseguite con le cautele del restauro.
14 Per il gruppo 1 (monumenti, mura, fossi), gli interventi sono finalizzati al restauro filologico, alla rimozione di tutti gli elementi incongrui e al ripristino delle strutture originarie.

Sono vietati gli interventi eseguiti con tecniche e con materiali incoerenti rispetto alle tecniche costruttive originarie.

Il sistema dei fossi è legato al sistema dei fondi, delle cantine e dei magazzini.

Per i fondi, le cantine e i magazzini in relazione con il sistema dei fossi il tipo di intervento ammesso è il restauro inteso come mantenimento o ripristino delle strutture originarie, delle caratteristiche costruttive, dei sistemi di accesso e di fruizione.

Nei magazzini devono essere mantenuti gli elementi caratterizzanti la qualità delle parti ancora presenti e ripristinato, se occultato, il complesso sistema strutturale e funzionale originario.

Tutti gli interventi non possono modificare od alterare la struttura originaria se ancora esistente con particolare riferimento al sistema archivoltato, né impedire la percezione dello spazio unitario originario.


15 Allo scopo di agevolare il recupero, l'utilizzo di tali spazi può avvenire anche in deroga alle norme di Regolamento Edilizio relativamente alle altezze, agli standards tecnologici e igienico-sanitari purchè per questi ultimi, tali requisiti vengano garantiti con sistemi alternativi.
16 Per gli edifici dei gruppi 2 e 3 gli interventi devono essere finalizzati alla eliminazione delle parti incongrue e al miglioramento delle condizioni abitative e della qualità dell'ambiente. Deve inoltre essere tramandata la qualità storico-architettonica delle parti esterne e delle altre parti dell'edificio presenti e rilevate nella documentazione da allegare alla pratica comunale.
17 Per gli edifici del gruppo 4 gli interventi devono essere finalizzati al mantenimento e miglioramento dell'immagine verso spazio pubblico, ancora presente e che il Piano intende tramandare.

Particolare attenzione deve essere rivolta alle qualità delle parti del fabbricato fronteggiante tale spazio, ivi compresi androni, intesi come dilatazione dello spazio pubblico, coperture, aperture (dimensione, scansione), fasce marcapiano, elementi decorativi e di finitura della facciata, delle aperture e materiali costruttivi.


18 Tutti gli interventi sugli edifici dei Gruppi 1, 2, 3, 4 devono garantire il mantenimento delle qualità riscontrate nelle parti, così come deve risultare dalla documentazione di rilievo (grafica e fotografica) da allegare alla domanda per l’esecuzione dei lavori.

Negli edifici in cui interventi recenti abbiano compromesso in parte i caratteri storico-architettonici, le prescrizioni relative ai tipi di intervento si intendono riferite soltanto alle parti dell'edificio che ancora presentano le caratteristiche proprie degli edifici storici. Per le parti compromesse, riscontrabili nella documentazione di rilievo dello stato attuale, sono consentiti gli interventi di risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, alla condizione che non contrastino con le indicazioni di Piano sulle restanti parti dell'edificio e concorrano a ripristinare l'impianto storico e i caratteri originari dell'edificio.


19 I muri di cinta di valore storico devono essere mantenuti.


  1. Per gli edifici a destinazione "a servizio" gli interventi devono

consentire l'utilizzo a fini pubblici, sempre nel rispetto dell'immagine

storica e con il mantenimento degli elementi di qualità.

In particolare per gli edifici del Gruppo 2 destinati a servizi pubblici sono ammessi interventi di ristrutturazione D1, riferiti alle parti interne, previo parere della Soprintendenza competente.
21 La realizzazione delle opere dirette al superamento delle barriere architettoniche è consentita ai sensi e nei limiti previsti dalle leggi vigenti in materia; tali opere devono essere attuate nel rispetto dei valori presenti e caratterizzanti il sistema storico-ambientale.
22 Per gli edifici recenti destinati ad attività produttive sono ammessi interventi di sostituzione. In tal caso la SLP è calcolata dividendo il volume degli edifici esistenti per un’altezza virtuale di interpiano pari a m. 4. In alternativa alle prescrizioni relative agli edifici recenti (Gruppo 5) è possibile realizzare modificazioni con contenuti planivolumetrici differenti, nel rispetto dei parametri contenuti al precedente capoverso 11, con le procedure del Piano di Recupero o dello studio unitario esteso all’intero isolato.


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