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Chre’tien de troyes


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LE GESTA DEI VASSALLI RIBELLI E DELLE GUERRE FEUDALI


È + che altro 1 gruppo di canzoni le cui redazioni conservate si datano agli ultimi decenni del sec.XII In comune vi è il balzare in I piano dei vassalli contro un re ingiusto o inetto.

I CICLI DELLA CROCIATA

Les Enfants-Cygnes

Le Chevalier au Cygne

Les Enfances Godefroy

La Chanson d’Antioche

Les Chétifs

La Chanson de Jérusalem : episodio della caduta della città e del feroce massacro compiuto dai cristiani.

Le I 3, del tutto leggendarie, narrano le origini favolose della fam.di Goffredo di Buglione e la sua giovinezza.



Da + di 1 sec. Gli studiosi dell’epica francese discutono su 2 questioni principali: LE ORIGINI DELLA CHANSON DE GESTE E IL LORO POSSIBILE CARRATERE DI POESIA ORALE. Gli eventi storici che le riguardano le precedono di 3 sec. Ca. Gaston Paris afferma, per es., che i I canti fossero nati a ridosso degli avvenimenti e che si fossero poi ampliati per aggregazioni successive (Histoire poétique).

Vi sono alcuni pers. Che ci riportano I di Carlo Magno, es. Carlo Martello.
La CHANSON DE GESTE PUO’ ESSERE CONSIDERATA COME ‘SPIRITO GERMANICO IN FORMA ROMANZA’e che sec. Paris era specificamente francese, essendo la nazione fran. Il risultato inimitabile della fusione dei Celti, Romani e Germani
. Nel caso del Roland, Bédier aggiunge che se la leggenda è collettiva, il poema invece è frutto di un chierico, forse di Turoldo.L’idea della crociata,missione eroica della Francia, non è concepibile I della fine dell’XI sec.

Ma gli studiosi di poesia orale (as. Ruth Finnegan, Oral Poetry) sanno bene che si può comporre mediante 1 lunga meditazione solitaria e che si può trasmettere il tex oralmente ma facendolo memorizzare parola X parola (casi estremi i Veda indiani e i tex dei druidi celtici)
IL ROMAN DE LA ROSE



Di Guillaume de Lorris, l’autore dei 4000 versi che compongono la prima parte del Roman de la Rose, non conosciamo che il nome. Sembra che il poeta abbia scritto questa opera per compiacere la sua dama, dando veste letteraria a un sogno che avrebbe fatto all’età di vent’anni: un giovanotto - lo stesso autore - che passeggia in un giardino per impadronirsi di una rosa.

Ad aggiungere circa 18 mila versi all’opera incompiuta di Lorris fu Jean Chopinel, nato a Meung-sur-Loire verso il 1235, studente a Parigi nel 1260. Qui partecipò alle dispute dell’università e prese il partito di coloro che, contro i domenicani, intendevano fondare una filosofia della natura di tendenze razionaliste. La seconda parte del Roman de la Rose fu composta da questo poeta-filosofo tra il 1260 e il 1270. Jean de Meng tradusse Boezio e morì nel 1305.

I I 4000 vv sono scritti da GUILLAUME DE LORRIS (1225-30)mentre la continuazione (+ di 18.000 vv) da JEAN DE MEUN(1270-80)E’ LA GRANDE STORIA, sec.il giudizio degli antichi e dei moderni, DOVE CULMINA L’ALLEGORIA. Questa forma estetica è stata considerata la FORMA PER ECCELLENZA DELLA CRISITIANITA’ MEDIEVALE nel rappresentare la sfera dell’immaginario religioso, il mondo infero e supraterreno che sfugge alla descrizione mimetica. Fino al RINASCIMENTO è stato considerato 1 dei best seller della lett.medievale: ce ne sono pervenuti + di 300 manoscritti, dal 1481 al 1538 si contavano 21 edizioni a stampa. Ci furono molte querelle (ad es. quella tra Christine de Pizan (tar le I grandi interpreti della dignità e della scrittura femminili con Jean Gerson in Epistre au Dieu d’Amour(99)e Vision contre le Roman de la rose(1402), teologo e predicatore, cancelliere dell’Università di Parigi, che ne denunciano l’antifemminismo e l’immoralità contro la difesa degli umanisti legati alla cancelleria reale Jean de Montreuil e Gontier e Pierre Col, che ne lodano l’erudizione, la ricchezza del pensiero e della lingua, l’armonia del verso. Diventa subito un punto centrale della cultura europea: nel XIII s. viene tradotto in fiammingo da Einric van Aken. Il Fiore è la trad. pastosa e serrata rivendicata a Dante, in 1 catena di sonetti, è tradotto poi in inglese : nel prologo della Legend of Good Women (1382-84) CHAUCER mette gustosamente in scena il dio d’Amore, che lo accusa di aver diffamato le donne con il suo Troilus e con la trad.del Roman de la Rose. Anche nei CANTERBURY TALES ne traduce larghi passi.Ma la fortuna medievale non dura nell’epoca moderna: Gaston Paris, romanista, nel 1888 stronca questa falsa visione del sentimento nella sua LittératureIl declino della allegoria corrisponde con le esigenze dell’Illuminimo e dell’estetica classicista (unità di forma e contenuto)---sec. Goethe c’è una grande differenza tra il poeta che cerca il particolare in funzione dell’universale o se nel particolare scorge l’universale: dalla I maniera risulta l’allegoria ma la II è propriamente la natura della poesia, esprimendo un particolare senza pensare all’universale o senza alludervi. L’allegoria viene rifiutata come procedimento troppo razionale univoco, che nasce da 1 visione troppo panteistica del mondo.

La neutralità estetica del positivismo filologico, lo stesso a cui dobbiamo, per op.di E. Langlois la ancora fondamentale ed. in 5 vol. del Roman (1914-24), influenzano pesantemente, in senso negativo, la valutazione e l’interpretazione delle op.allegoriche nell’800-900. Ma in questi ultimi decenni le cose si sono rovesciate (Gunn, Jauss, Jung, Zumthor, Poirion, Contini…)verso tutto ciò che è mito, figura rettorica, antropologica….seguendo la scia dell’History of Ideas’americana di Boas e Lovejoy, all’antropologia di Lévy-Strauss e di Vernant, all’ermeneutica fenomenologica, al Baudelaire allegorico di 1 Walter Benjamin…

In Faerie Queen di Spencer (1590-96) e prima nel Troilus di Chaucer, si ha l’ultima grande apparizione dell’allegoria in pieno Rinascimento. E’ qui infatti che si percepisce emotivamente il mistico.Per il simbolista invece l’allegoria siamo noi mentre il simbolo per lui dimostra come il mondo sia la falsa immagine di una dimensione inimmaginabile.



Il genio di Lorris sta nell’aver trasposto l’allegoria cristiana in ambito pagano nel 1225 e nell’aver fuso il motivo del sogno con quello della confessione autobiografica. Si ha l’incontro con una Fanciulla-Rosa e si configura come un romanzo quête : levatosi all’alba, il narratore del suo sogno esce dalla città segue il fiume finché arriva a1 giardino chiuso da 1 grande muro istoriato d immagini lungamente descritte.(Odio, Fellonia,ecc) e riesce ad entrare con l’aiuto di una graziosa, Oziosa, incontra Deduit(Piacere), il proprietario del giardino (sempre primavera) =tracce del Paradiso terrestre, della’Aldilà celtico.

Sec. K.A.Ott il giardino di Deduit non è l’llegoria della vita cortese ma quella del piacere e della ricchezza, per cui Povertà è un vizio e Ricchezza 1 virtù: non è l’essere ma l’apparire, il prestigio sociale che conta; l’arte di amare si riduce all’arte di sedurre, incontrata del resto per strada. È 1 conquista estranea alla trad.trobadorica e cortese ma rimanda piuttosto alla devirginatio che si trova ad es. in Carmina burana e che rimandi alla goliardia ce lo dice lo stesso de Lorris. Ma il I elaborato rimane assai + seducente per il lettore moderno e medievale, ricco di tromp l’oeil ; come scopo si ha la seduzione della donna ma anche quella del lettore. Si oscilla tra la meraviglia e l’angoscia. Se la I parte è ancora assai oscura, la II divide la critica poiché J.de Meun sembra avere 1 natura camaleontica: da materialista incallito e razionalista a tomista, a parodista mistico, averroista eterodosso, fino a tornare ad essere cristiano moralista.

Ma Meun ha tradotto anche De re militari di Vegezio, delle Epistres de maistre Pierre Abelart et Heloïs sa fame, ecc.Queste op.lo identificano come clerc così come maistre (titolo univer.)Con lui la parodia si allenta, diventa più intellettualistica, + dialogica e ne è perfettamente cosciente tanto che vuole rettificare il titolo dell’op.

Se non vogliono essere scomunicati gli umani devono celebrare le leggi di Nature, vicario connestabile di Dio. Tentar di dominare la natura di 1 donna (Ami che parla) è come prendere 1 anguilla per la coda.

Quindi Meun una sorta di libertino del XIII s. che con l’arte oratoria ha cercato di attaccare gli abusi ecclesiastici ma anche l’anima cristiana stessa. Dottissimo, nutrito nell’antichità classica, epicureo,pagano d’immaginazione, fu precursore degli eruditi pagani del XVI---Rabelais, La Mettrie, d’Holbach. sec. Robertson nell’ambito di 1 indagine chauceriana, Ragione parla con la voce di Boezio e Cicerone.

Il Roman è la storia di 1 eroe che, travolto dalla carnalità, abbraccia la falsità della cortesia, l’ipocrisia per sedurre—quindi impianto assai moralistico, quindi non è un’educazione coem vuole Gunn, ma una sorta di carriera intellettuale del libertino.

Testura che potrebbe quindi trovare posto tra i romanzi polifonici, grazie a Bachtin. Filone quindi satiro menippeo che continua con Petronio, Luciano, Rabelais, Dostoevskij anche vicina alla causerie di Montaigne degli Essais poiché è bene conoscere e assaggiare tutto e il suo contrario. L’artista ha come doppio il Pigmalione, in quanto artista.

ALESSANDRO NEL MEDIOEVO OCCIDENTALE





Alessandro Magno

Re di Macedonia, Alessandro salì al trono alla morte del padre, Filippo II, assassinato nel 336 a.C. Domate con grande energia le rivolte dei nemici interni ed esterni, si dedicò a un ambizioso progetto di conquista che nell'arco di poco più di dieci anni lo portò a sottomettere la Grecia, l'Egitto e l'impero persiano e a regnare su gran parte dei territori conosciuti del mondo antico. Alessandro morì a 33 anni nel 323 a.C.



Intr.di Peter Dronke

Il 1956 vede la pubbl.postuma The Medieval Alexander, il cui autore, George Cary morì all’età di 24 anni. DISTINGUE LE FONTI LEGGENDARIE DA QUELLE STORICHE.Le I erano sostanzialmente La storia di Alessandro di Curzio Rufo (I s.dC) mentre le fonti leggendarie dal Romanzo greco d’Alessandro (III s dC) da un autore d’Alessandria d’Egitto, noto come pseudo Callistene---mitopoiesi libera.

Nella tarda antichità e nel Medioevo l’umanità era divenuta infantile, era venuto meno il senso estetico, non veniva mossa alcuna obbiezione alle storie, in parte assurde, del Romanzo d’Alessandro---ricordiamo l’es. di Alexander,del tedesco Rudolf von Ems(1230-50). Essi intendevano commuovere il lettore, toccare le sue emozioni, destare terrore e pietà come il poeta tragico. Infatti nella trad.letteraria cortese e secolare si dipinge il conquistatore come un cavaliere ardito e generoso, discepolo di Aristotele, sempre assetato di 1 conoscenza senza limiti. L’immagine negativa risale sec.Cary, alla trad.della filos. Stoica, tra cui Cicerone e Seneca avevano narrato numerosi aneddoti (1 ubriaco e folle criminale) sulla sua crudeltà e arroganza e nella teologia misitica in cui si narrano sue conquiste contenute nelle profezie del Libro di Daniele. Ma anche nella Bibbia si parla d lui come 1 strumento di morte e desolazione. I latini rappresentano Alessandro che schernisce il padre ferito: ma è proprio questa sua ambiguità che lo rende seducente nei secoli. Alessandro infatti realizza moltissimi desideri dell’uomo, aveva depassato i limiti, geografici ma non solo, conquistato reami. Perfino il Paradiso terestre, poiché era 1 visionario, guidato dal destino ma anche un imbroglione che spesso si travestiva da servo mettendo a rischio la propria vita. 1 Faust anti litteram, insaziabile, mai contento verso l’attimo sempre + perfetto. Ma si alternano anche exempla che lo mostrano piccolo, debole, pusillanime e quindi + umano e simile a noi.

Gualtiero di Châtillon in Alexandreis sdoppia la fine, la sua morte: una miltoniana, grande mentre l’altra meschina, da un avvelenamento di 1 dei suoi uomini, del tutto terrena.

Natura si avvicina a Leviatano(sin. Di Satana in una trad. patristica)sotto le spoglie splendenti di Lucifero, e si lamenta delle insaziabili ambizioni d’Alessandro il quale si sta preparando ad insidiare il Paradiso. Alla fine dell’op. caccia via tutti, persino Roxane, dal suo capezzale agoniato. L’India rappresenta il culmine della sua conquista.

Plinio in Naturalis Historia, ma anche Pomponio Mela in Chorographia o Isidoro narrano,secondo il ME,(ad es. che i filosofi indiani contemplano il sole tutto il giorno su 1 piede solo) seriamente la conquista mentre L’Epistula di Alessandro ad Aristotele inventa molto sull’India. Parla dei filosofi indiani che a differenza di quelli greci che pensano parole invece che azioni, considerano un tutt’uno. Alessandro è lo strumento d’ira di Dio, come nei tex profetici.

La lettera che Aless.scrive ad Aristo., con descrizione di mostri trad., sembra essere invenzione di 1 scritt.tardo-antico. Fa erigere Alessandria d’Egitto, Conquista Gerusalemme, che lo saluta come salvatore: per il poeta medio-inglese 1 fig.Christi si realizza soltanto attraverso il suo gesto di autonegazione, il suo prostrarsi a terra in adorazione di Jaweh. Anche dai poeti provenzali posteriori Alex viene celebrato per le sue qualità cortesi o meglio per la sua generosità.Per molti tex Arist. È 1 dei maestri di Alex, per Alexandre de Paris è l’unico. Gli insegnamenti del maestro ad Alex erano nello scritto + diffuso nel ME Il segreto dei segreti, 1 op. che compare per la I volta in arabo nel X s. Aris.trasmette all’allievo l’avversione alla sensualità bestiale e l’amore carnale che generano cupidigia ingiungendogli una stretta castità.Ma gli intima anche di non spargere sangue…Inizia i suoi consigli quando lui ha 14 anni.(frase celebre’quando non puoi dare, non tralasciare di fare promesse!’). Quando prova ad attentare ai Cieli viene umiliato, per un anno erra povero, affamato e sanguinante e il suo esercito non lo riconoscerà, tanto che viene inizialmente cacciato come un pazzo.

Nel 1220 il poeta Henri d’Andeli diede x I forma artistica allo spiritoso Lai d’Aristote: forse il miglior ex. Di fabliau poetico tardo-franc.in cui l’imperatore si innamora di una fanciulla indiana e il maestro lo redarguisce pesantemente.

Sec. Curzio deve tanto alle sue virtù ma moltissimo alla Fortuna.

Alessandro contro Dario, Museo archeologico, Napoli

Alessandro contro Dario, mosaico realizzato nel II secolo a.C. per la Casa del fauno di Pompei e conservato al Museo archeologico nazionale di Napoli, mostra al centro la vittoria di Alessandro Magno su Dario III nella battaglia di Isso del 333 a.C.



Nel ROMAN D’ALEXANDRE Alex ha il sogno a 5 anni: ha un uovo in mano che fa poi rotolare a terra finché non si rompe ed esce 1 serpente, gira 3 volte attorno al letto per poi morire nell’uovo, vengono chiamati i savi e l’interpretazione di Aris. È quella + apprezzata: il serpente è il bimbo che sarà il signore dell’uovo-mondo ma non riuscirà a tornare vivo in Macedonia. Gli utlimi 4 vv ammoniscono Ale che non deve circondarsi da servi infidi dai bassi natali xché possono rovinarlo. Combatte anche i turchi (che Etico esagera nella interpretazione definendoli mostruosi) e gli albanesi. IL forse allievo di Adelmo di Malmesbury, in Liber monstrorum, (inglese) riferisce con calma ciò che ha letto o sentito ma continuamente aggiunge’non credo a 1 sola parola di tutto questo!.

Aristotele

Allievo del filosofo greco Platone, Aristotele condivise con il suo maestro la profonda considerazione per la conoscenza umana ma mutò il contenuto di molte concezioni di Platone, ponendo l'accento sull'importanza dell'osservazione empirica. Aristotele conferì una forma sistematica a quasi tutti i campi del sapere dell'epoca, dando alla luce le prime formulazioni teoriche di biologia, psicologia, fisica e letteratura. Conosciuto nel Medioevo semplicemente come "il Filosofo", Aristotele fu probabilmente il più grande pensatore che il mondo occidentale abbia mai avuto e quello che storicamente esercitò più influenza sullo sviluppo del pensiero.


LE ROMAN D’ALEXANDRE (ALEXANDRE DE PARIS)

Il 13 giugno 323 aC morì Alessandro a 33 anni, a Babilonia dopo aver accesso al potere a 20 anni, alla morte del padre Filippo II il Macedone. Secondo la trad. più accreditata avrebbe tranciato il nodo gordiano con un colpo di spada; la spedizione contro i Persiani è vista come una riedizione delle gesta di Ercole in Asia, e discende d’Achille. Dioniso è dio



che lo protegge, da lui discenderebbe.



Callistene,parente d’Aristot. È il suo storiografo ed è autore d’una Storia d’Alessandro, di cui conserviamo frammenti.

La Lettera di Alessandro a Aristotile è 1 doc. che circolerà indipendentemente ma grande importanza ebbe anche la conversione al dio degli ebrei. Si trova anche una recita d’origine talmudica (rel.al Talmued, a ciascuno dei due testi cioè (T.palestinese e babilonese contenenti gli studi e i commenti della dott.trad.giudaica elaborati dal III al V s. e diretto a codificare le norme, spec.giuridiche,che regolano la vita delle comunità giudaiche) che lo fa viaggiare fino al Paradiso terrestre (li?ter ad Paradisum).

Il romanzo francese è nato da questa pratica di translatio, dall’adattamento di tex latini in coppie d’ottosillabe di tex latini a rime piatte: qui s’iscrive Le roman d’Alexandre che ha x fonte l’Epitome de Valerius, assai alla moda nel XII s.. Una manifestazione cronologica di una , e che troviamo nel Tristano. Una tendenza insomma a fondere il passato in un’unica somma, parallelalmente allo sviluppo dei cicli epici o arturiani in prosa del sec.successivo.Il I strato è 1 fragmento di 105 ottosillabe in lasse monorime, scritte in 1 dialetto del sud della Francia, durante i primi anni del 1100 da Albéric de Pisançon. Ben prima del Romanzo di Tebe, la recita medievale in ‘romanzo’ s’attacca a 1 altro tipo di eroe: tarscurando il santo o il cavaliere che mette la prodezza al servizio della cristianità,Lamprecht sceglie nel mondo antico un eroe pagano. La sua immagine reale non può nel ME essere insudiciata dalla supposizione di orfanità. Sta ad Alexandre de Paris costruire il patchwork: nato a Bernay in Normandia, poco dopo il 1180 decide di unire tutti questi tex anteriori per creare 1 romanzo di 16000 vv in lasse d’alessandrini monorimi, e non cerca nemmeno di nascondere questa testura. Rispetto ai contemporanei che trattano les chansons de gestes motlitplica i luoghi comuni del prologo, innalzandosi sui poeti che trattano, male, lo stesso soggetto.

I quattro settori del romanzo sono: l’infanzia, la conquista dell’impero persiano, la vittoria su Porus e la scoperta delle meraviglie dell’India, infine la morte di Alessandro. Ma questa divisione è stata introdotta da Paul Meyer. Da decasillabico a dodecasillabico per costituire una prima parte, l’infanzia e il sogno. A cinque anni sogna di mangiare un uovo che fa cadere a terra. Alessandrino si chiamera solo nel ‘400, quando si fa grande e il mito di Ales. E il tex di de Paris, attorno alla corte di Borgogna.(in Règles anonymes de la seconde réthorique en 1411 et 32), ‘per fare romanzi, di 12 sillabe ogni riga in suono maschile e XIII femminile. E’ del 1174 e 1200 il poema anglo-normanno di Thomas di Kent ‘le roman de toute chevalerie’ che narra le avvventure di Ales. Sempre in lasse d’alessandrini ma con un’andatura + enciclopedica che romanzesca.

Indubbiamente rilevano tato dall’estetica epica , ad es. i timbri dell’oralità che caratterizzano la canzone di gesta.

Lassa= strofa che contiene un n° variabile di versi della stessa lunghezza legati dalla stessa rima e d’una realtà musicale che si traduce da timbri d’intonazione e conclusione.

L’addestramento di Bucefalo e la vestizione rappresentano la sua entrata nell’età adulta. Si vedono sparire i riti cristiani come la messa e la veglia; come nei romanzi epici la battaglia è vista come 1 fondamento: è lo stesso della Chanson de Roland. La tematica amorosa è quasi assente ad eccez. Dell’episodio cortese delle Amazzoni e dell’incontro tanto poco cortese tra Ales. E Candace. Una cosa spesso il romanziere dimentica, che Ales è pagano come i suoi nemici.



I prodigi che salutano la nascita di Alex ricordano contempornaneamente la morte di Cristo e di Roland. Nel prologo epico il giullare che canta di gesta non si confonde con lo scrittore, qui invece l’istanza enunciativa è anche l’autore che ne rivendica la paternità.Occorre dire che la sua educazione s’è estesa a tutti i domini della conoscenza. Chrétien nomina Alessandro padre degli eroi greci che sono stati trasmessi in latino poi in romanico, il legame stretto tra clero e cavalleria.Ales è contemporanemente l’eroe del I tex franc. A carattere profano e il I eroe del romanzo della letter. francese. Ci sono i 12 pari che pregano Dio di proteggerlo da Satana, l’amalgama è frequente; 1 prete canta la messa nel tempio di Giove.

La visista a Gerusalemme favorisce poi il legame, la si trova in Flavio Josef in 1 variante dello Pseudo-Callistene e in 1 tex rabbinico.



Saturazione simbolica che troviamo anche per re Sole, Napoleone, Cesare, dei miti politico-religiosi. Napoleone, piccolo caporale, era ossessionato dal macedoniano.

Quindi la legge del mare e della terra che impernia il romanzo è la legge del + forte (pesce grande mangia pesce piccolo)ma il leitmotiv è la MESSA IN GUARDIA CONTRO IL PERICOLO DI DELEGARE IL POTERE AI SERVITORI NON NOBILI.Anche da infante Ales rifiuta l’avvicinarsi di un servitore, vuole farsi servire solo da una ragazza nobile e allattare da una dama nobile.(e Arist.contribuisce). Infatti Ales muore tradito da 2 servi a cui si confida. Ovviamente Anche Ales de Paris e i suoi interlocutori odiano i villani.

Mentre Artù e Carlo Magno sono dei re, Ales è 1 eroe + che un re. L’immaginario medievale lo inquadra sotto l’aspetto della DISMISURA, L’OLTRAGGIO, già dalle I testimonianze letter. scatenanto dalla HYBRIS, quest’orgoglio smisurato che spinge i mortali, per la loro sfortuna, a sfidare gli DEI. Lo pseudo-Callistene (Callistene (IV secolo), nipote di Aristotele che seguì Alessandro nelle sue spedizioni) menziona a + riprese questo desiderio di scoperta che lo porta a ‘vedere la fine della terra’e che gli vale l’avvertimento divino, tramite un uccello in India.

La sua dismisura si nota :

-quando decide di lanciarsi in 1 avventura disumana

  • i suoi uomini cercano invano di fermarlo

  • lo si vede già morto e il lutto è generale

  • Ales ritorna trionfatore

Questo schema lo si applica a : addomesticamento di Bucefalo, l’esplorazione dei fondali marini, il viaggio in aria.

‘il mondo è troppo piccolo x soddisfare il uso appetito di conquista’. Il simbolo vero della sua dismisura è BABELE,l’orizzonte di tutti i vagabondaggi, la città che vedrà il coronamento e la morte dell’eroe.
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