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Brasile troppo forte azzurri già a casa


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tarix25.06.2016
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SPORT

BRASILE TROPPO FORTE AZZURRI GIÀ A CASA



(Nove Colonne ATG) Pretoria - Il Brasile travolge 3-0 l’Italia ed elimina gli azzurri dalla Confederations Cup. A Pretoria, nella terza e ultima giornata del gruppo B, la nazionale di Dunga segna tre volte nello spazio di sette minuti e attende ora in semifinale i padroni di casa del Sudafrica. I campioni del mondo di Marcello Lippi non sono riusciti a reggere l’urto del quotato avversario, che li aveva già sconfitti in amichevole a Londra lo scorso 10 febbraio, e invano hanno cercato quella rete che li avrebbe portati in semifinale al posto degli Stati Uniti, che hanno sconfitto 3-0 l’Egitto. In avvio di gara c’è subito un pericoloso inserimento di Maicon, fermato però per fuorigioco; dalla parte opposta si fa notare Camoranesi con un cross interessante su cui Lucio anticipa in spaccata Iaquinta. Al 6’ il Brasile si rende pericolosissimo. Una sbavatura di Cannavaro permette a Luis Fabiano di mettere in movimento Ramires, la cui conclusione centra la traversa. Il capitano azzurro si riscatta poco dopo, immolandosi su un destro quasi a colpo sicuro di Kaká servito da Robinho. La Selecao continua però a macinare gioco e Buffon è costretto agli straordinari, su Robinho e Luis Fabiano. L’Italia si affaccia dalle parti di Julio Cesar con Camoranesi, che spedisce alto, poi sale in cattedra Lucio. Il difensore del Bayern Monaco prima supera Iaquinta e mette forte in mezzo, con De Rossi che manda sul palo in scivolata; poi costringe Buffon a un super intervento con un gran sinistro. Il vantaggio del Brasile è nell’aria e si concretizza al 37’. Un tiro innocuo di Maicon è controllato benissimo da Luis Fabiano, che con un destro in diagonale supera Buffon e firma l’1-0. Lippi richiama Iaquinta e getta subito nella mischia Giuseppe Rossi. Ma dopo sei minuti la nazionale di Dunga raddoppia. Robinho innesta la ripartenza e scarica per Kaká, che gli restituisce il pallone: De Rossi prova un intervento in scivolata, ma il pallone finisce ancora a Luis Fabiano che con un morbido tocco sotto raddoppia. L’Italia è stordita e incassa un altro gol. Kaká sradica il pallone a Rossi e lancia Robinho, prendendo d’infilata la retroguardia dei campioni del mondo: il talento del Manchester City mette al centro per Ramires, Dossena lo anticipa in spaccata alla disperata ma mette alle spalle di Buffon. Nella ripresa Lippi toglie Montolivo e inserisce Pepe, spostando sulla sinistra Camoranesi. Dossena ruba bene il pallone a Maicon e crossa al centro, ma Julio Cesar anticipa Toni. Gilardino rileva Toni e l’Italia aumenta la spinta. Rossi, Pirlo e l’attaccante della Fiorentina vanno in rapida successione alla conclusione, poi Julio Cesar respinge la bordata ancora di Rossi. Il Brasile, da parte sua, si fa vedere con un bel destro di Kaká che sfiora il palo. Poi l’Italia va vicinissima al gol. Gilardino strappa il pallone al portiere avversario e serve De Rossi, che smista su Pepe: il destro dell’esterno dell’Udinese è violentissimo, ma è ribattuto dalla difesa brasiliana. Ci provano anche De Rossi e Dossena nel recupero, senza fortuna: la Confederations Cup degli azzurri finisce mestamente, con due sconfitte in tre partite.

E ANCHE CONTRO L’EGITTO È STATA UNA FIGURACCIA



(Nove Colonne ATG) Pretoria - Tutti con la testa a terra: a ringraziare Allah, e forse un po’ anche gli azzurri e la loro incapacità realizzativa. La nazionale egiziana di calcio festeggia così un'impresa storica, la prima vittoria di una squadra africana contro l'Italia. Un risultato, 1-0, tutto sommato meritato nonostante le tante occasioni fallite dai campioni del mondo. Nel festival dello spreco si sono distinti a turno Iaquinta, Montolivo, Toni, Quagliarella e persino l'emergente Giuseppe Rossi, che pure qualche segno di vitalità lo ha dato anche in una serata così: ma anche il gol subito al 40' è un regalo azzurro agli avversari, con i centrali a spasso e De Rossi fuori tempo ad agevolare il colpo di testa vincente di Homos su angolo dalla destra. Piangono di commozione, i giocatori di Shehata e danzano in nome della solidarietà africana gli spettatori di Johannesburg, mentre gli italiani lasciano tristi il terreno di gioco dell'Ellis Park. Metafora di un'uscita di scena ancora più dirompente e a forte rischio ora per gli azzurri: quella dalla Confederations Cup, prova generale per Sudafrica 2010. L'avvio aveva regalato un revival calcistico: l'Egitto campione d'Africa schierava un vero e proprio libero, Hani Said, staccato alla spalle di difensori disposti di conseguenza con la marcatura a uomo. Quanto all'Italia, la vera sorpresa stava nella posizione iniziale di Giuseppe Rossi nel tridente avanzato. Il giovane Paisà giostrava centrale mentre Iaquinta stava a destra e Quagliarella a sinistra. I primi 20' di gioco inconcludente (solo un tiraccio alto di Rossi) spingevano però il ct azzurro ad adottare la formula della geometria variabile: in avanti i tre ruotavano, ed anche il modulo cambiava continuamente a seconda degli spostamenti di Pirlo. Le cose azzurre andavano meglio: ne sortivano una ‘botta’ di Iaquinta parata in due tempi da El Hadari, ed un sinistro pericoloso di Rossi deviato in angolo due minuti dopo. Spinti da un Gattuso in crescendo gli azzurri sembravano sul punto di passare e quando al 34' Zidan si fermava per infortunio muscolare la competitività dei campioni d'Africa pareva destinata a ridursi al lumicino. Invece incredibilmente il centravanti rientrava in campo, e, magari saltellando per il dolore ogni quattro passi, dopo scambio con Aboutrika forniva pure un bell'assist a Homos al 38': ci metteva una pezza Zambrotta con un intervento alla disperata. Ma la frittata azzurra prendeva forma al 40'. Buffon deviava in angolo un tiro da lontano di Abd Rabbou, a calciare andava Aboutrika. Cannavaro si faceva anticipare, De Rossi era fuori tempo, e da due passi Homos metteva in rete di testa. Nella ripresa la prima grande opportunità azzurra arrivava al 9' quando un lancio delizioso di Quagliarella smarcava Iaquinta a tu per tu con il portiere: lo juventino, pur stoppando con difficoltà, andava al tiro, ma El Hadari neutralizzava. Al 13' tra gli egiziani usciva Zidan, e Lippi sostituiva Rossi e Gattuso con Toni e Montolivo. Al 17' una punizione di Pirlo fuori di poichissimo provocava brividi agli egiziani, e subito dopo il ct azzurro si giocava l'ultima carta, Pepe. L'esterno metteva subito una bella palla al centro, Iaquinta e Toni mancavano l'appuntamento di un istante. Sbagliava ancora Iaquinta da distanza ravvicinata al 25' (tiro centrale) e qualche minuto dopo era Montolivo a buttare al vento un'altra occasione calciando male dal dischetto su assist di Iaquinta. Ed allora con i suoi tutti chiusi all'indietro, alla mezz'ora in un alleggerimento ci provava Aboutrika a chiudere la gara: ma il suo tiro secco finiva alto di poco. Il duello personale tra Iaquinta ed El Hadari registrava un altro episodio a favore del portiere al 33' (parata in due tempi sulla linea), ed al 41' su un tiro cross dello juventino era la traversa a negare il pareggio agli azzurri: l'Ellis Park poteva gioire, gli egiziani ringraziare.


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