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Allegato h le caste militari


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Allegato H - Le caste militari
La spesa per il personale rappresenta oltre il 65% della spesa complessiva della difesa italiana relativamente ai soli dati di bilancio del Ministero (in realtà bisognerebbe riconsiderare il dato assumendo l’insieme delle spese militari e associate).
Mediamente le retribuzioni del personale militare sono molto più elevate di quelle del personale civile, come dimostrano i dati delle pensioni che sono pari al 150% degli importi medi dei comparti scuola e ministeri e superiori anche a quelli del comparto polizia.
La Difesa ha spesso sfruttato l’opacità che in molti casi ingiustificatamente avvolge le sue attività per introdurre voci di retribuzione attraverso indennità e benefit che rendono difficile ricostruire un quadro certo dei livelli retributivi militari. Indennità nate per compensare situazioni di disagio spesso inevitabili per un militare, sono state nel tempo estese anche al personale addetto a compiti logistici e amministrativi senza reale giustificazione.
Rientra in questo uso ampio e distorsivo delle voci accessorie della retribuzione, l’attribuzione delle indennità spettanti al personale in missione all’estero anche al personale di supporto che opera in Italia. Ad esempio gli addetti alle sale operative che monitorano a Roma le missioni hanno diritto alla stessa indennità degli uomini sul campo, e così chi ha compiti logistici al di fuori del teatro di operazioni.
Ciò è tanto più vero per le alte cariche militari. Un esempio clamoroso è rappresentata dalla “speciale indennità pensionabile” prevista dall’articolo 1818 del Codice dell’ordinamento militare. Questa indennità spetta al Capo di Stato maggiore della difesa, ai tre Capi di Stato maggiore delle Forze armate, al Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri e al Segretario generale della Difesa ed è attualmente pari a 409.349 euro l’anno per ciascuno dei beneficiari per una spesa complessiva annuale di 2.456.093 euro, che naturalmente si aggiungono alle già elevate retribuzioni di queste cariche.
A titolo di confronto, la retribuzione annua complessiva del Capo di Stato maggiore della Difesa britannico è stata nel 2009 di 244.990 sterline (circa 281.000 euro) pari al 68% della sola indennità pensionabile in parola.
Inoltre essendo questa retribuzione aggiuntiva pensionabile, l’enorme onere che rappresenta si trascina inevitabilmente negli anni. Se consideriamo che nell’ultimo decennio sono stati almeno 37 i generali e ammiragli che hanno maturato il diritto all’indennità e valutiamo all’80% l’importo pensionato, questo ulteriore benefit pesa ogni anno sul bilancio dello Stato per ben 12.110.000 euro.
Gli alloggi di rappresentanza
Sono attualmente 44 i generali e ammiragli che hanno diritto all’alloggio di servizio e rappresentanza, il cosiddetto ASIR. Questi alloggi sono legati alla carica e sono utilizzati sia come alloggi privati che come alloggi di rappresentanza. Si tratta molto spesso di appartamenti di lusso, alcuni dei sono di oltre 500 mq di superficie, pagati quasi integralmente dall’Amministrazione anche per quanto riguarda le spese di gestione. Come documentato da un’interrogazione alla Camera del 12 dicembre 2006,

sono a carico dello Stato anche le spese di pulizia con un costo annuo per alloggio di circa 80.000 euro (dati rilevati dalle gare di appalto). In pratica, solo per pulire gli alloggi di 44 generali, il Ministero spende ogni anno qualcosa come 3,5 milioni di euro.


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